CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XV LEGISLATURA
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Consiglio, le opposizioni criticano l’assestamento al Bilancio: «La giunta regionale fa macelleria sociale»
Cagliari, 26 settembre 2014 - I gruppi
dell’opposizione in Consiglio regionale stroncano la manovra di
assestamento alla manovra finanziaria 2014-2016, approvata in giunta
lo scorso 19 settembre e che ha incominciato l’esame nella Terza
commissione. «Siamo davanti ad un’autentica operazione di macelleria
sociale», così ha dichiarato in apertura dell’incontro con la
stampa, il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis,
nell’evidenziare i tagli anche ai “settori santuario del
centrosinistra” (così li ha definiti il consigliere della minoranza)
come cultura, istruzione, università, lavoro e assistenza sociale.
«La Giunta si dimostra inadeguata e irresponsabile – ha proseguito
il capogruppo di Fi – e invece di affrontare la crisi e il disagio
sociale mostra, con la manovra di assestamento, un disinteresse
totale verso i problemi delle imprese e delle famiglie sarde».
Pittalis ha criticato la scarsa capacità di spesa dimostrata
dall’esecutivo regionale in questi primi sette mesi di legislatura
ed ha definito “un segnale inquietante” il taglio di 10 milioni di
euro nel capitolo relativo agli indennizzi in Agricoltura, a favore
delle aziende colpite dalla tragica alluvione dello scorso 11
novembre, mentre ha giudicato “irresponsabile” la decisione della
Giunta di prevedere un taglio di 36 milioni di euro (sul totale di
40 milioni) per “il rischio idrogeologico”. «Non solo assistiamo a
un taglio di così grande consistenza – ha precisato l’esponente del
centrodestra - ma le rimanenti risorse vengono spalmate fino al
2018». Bocciata senza appello anche la decisione della giunta
guidata dal presidente Pigliaru di provvedere alla copertura del
disavanzo 2013 (216.138.608, 71 euro) attraverso la contrazione di
mutui («soluzione a cui non si è mai fatto ricorso nella legislatura
del presidente Cappellacci») e quella di dar corso («con una
operazione puramente ragionieristica») allo stanziamento di 103
milioni di euro nel capitolo delle spese del servizio sanitario
regionale, per la cosiddetta sterilizzazione degli ammortamenti
della Asl («si poteva attendere la legge Finanziaria»). Tra i tagli
contestati, gli oltre due milioni e mezzo di euro in meno per la
Lingua sarda («alla Giunta la Lingua sarda non interessa e le forze
della maggioranza che si definiscono identitarie tacciono»), la
riduzione da oltre nove milioni dei fondi per la disabilità, i 12
milioni e mezzo del fondo occupazione e i circa 12 milioni nei fondi
per la ricerca.
L’ex presidente della Giunta, Ugo Cappellacci (Fi), ha rilanciato
l’invito all’esecutivo perché non dia seguito all’accordo siglato lo
scorso luglio col governo italiano in materia di entrate, nella
parte in cui prevede il ritiro dei ricorsi presentate dalla Regione
in materia di finanza pubblica ed ha definito, i risultati fino ad
ora ottenuti dalla Giunta nel rapporto con l’esecutivo nazionale,
“un vero e proprio furto di Autonomia”. Così sono da intendersi, a
giudizio dell’esponente dell’attuale minoranza consiliare, la
riduzione di 84 milioni di fondi Fas, i 65 milioni in euro in meno
della legge 66 e i 300 milioni in meno dallo “sblocca Italia” («in
realtà dovrebbe chiamarsi “sbanca Sardegna”»). «Per la Giunta – ha
concluso Cappellacci – è arrivato il momento della sveglia».
A giudizio del capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni, la
manovra di assestamento al bilancio dimostra la volontà di
nascondere la “mala politica” dell’attuale giunta regionale. Dedoni
ha ribadito le critiche ai tagli e per la contrazione dei mutui ed
ha sottolineato l’assenza di stanziamenti persino per i circoli
degli emigrati sardi («decisioni che certificano l’insipienza e
l’arroganza dei governanti arrivati dall’Università»).
Il capogruppo di “Sardegna”, Modesto Fenu (Zona Franca), ha invece
sottolineato l’assenza di iniziative in favore della Zona Franca e
richiamato l’attenzione sull’urgenza di interventi a favore del
settore produttivo isolano. Il suo collega di gruppo, Paolo Truzzu (FdI-An),
ha sottolineato come la manovra di assestamento sia fatta di soli
tagli e ha evidenziato, in generale, un atteggiamento arrendevole
della Giunta nei confronti delle indicazioni del governo Renzi («non
vogliono disturbare il manovratore e l’assessore Paci fa il gioco
delle tre carte, dove a perdere sono i cittadini»).
L’assessore al Bilancio dell’ultima giunta Cappellacci, Alessandra
Zedda (Fi), ha escluso intenti polemici da parte delle opposizione
nel denunciare la “confusione” che emerge dalla manovra di
assestamento, con la quale - a giudizio dell’esponente Fi – si
tradiscono i sardi e le promesse fatte dalla Giunta ad inizio della
legislatura. Il consigliere di Forza Italia, Oscar Cherchi (già
all’Agricoltura nell’esecutivo del centrodestra) ha posto l’accento
sulla riduzione di 10 milioni di euro dei fondi destinati alle
aziende agricole colpite dalla tragica alluvione del novembre 2013 e
rimarcato l’assenza di bandi e di azioni per garantirne l’utilizzo e
la spendita («l’attuale assessore smetta di guardare al passato e
incominci a lavorare perché sono già passati sette mesi dal suo
insediamento»).
«La Giunta regionale dimostra di non avere un’idea di Sardegna», è
l’accusa mossa dal consigliere di Forza Italia, Antonello Peru, che
ha ricordato le azioni dell’esecutivo Cappellacci per la riduzione
della spesa («niente mutui e taglio dei costi della politica») e a
favore dello sviluppo («riduzione dell’Irap, fondi per le opere
immediatamente cantierabili»). Antonello Peru ha quindi criticato la
decisione dell’attuale Giunta e della maggioranza di centrosinistra
di procedere con l’istituzione di una nuova Asl («non ha alcun senso
e aumenta i costi dell’amministrazione»).
Il capogruppo dell’Udc, Luigi Rubiu, ha espresso “ferma contrarietà”
per la manovra di assestamento ed ha preannunciato una serie di
azioni congiunte delle forze di opposizione per denunciarne i limiti
e migliorarne i contenuti.