CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XV LEGISLATURA
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Quarta commissione, sopralluogo a Olbia per la verifica dell’attuazione degli interventi post alluvione
Cagliari, 26 settembre 2014 - "Lavoreremo insieme al
Comune di Olbia per la piena attuazione del Piano di riassetto
idrogeologico della città a partire dalla prossima Legge finanziaria
e, nello stesso tempo, ci attiveremo in tutte le sedi istituzionali
e politiche, a partire dalla Giunta regionale e dai parlamentari
sardi, per sollecitare il Governo nazionale a concedere una deroga
che consenta il superamento del patto di stabilità ai Comuni più
virtuosi".
Lo ha dichiarato il Presidente della Quarta Commissione on. Antonio
Solinas (Pd) concludendo la riunione che la Commissione ha tenuto
nel capoluogo gallurese per verificare l'attuazione degli interventi
post-alluvione, lo stato delle infrastrutture pubbliche e private
danneggiate, i percorsi politici e tecnici per consentire alla città
di voltare pagina dopo la terribile calamità del novembre del 2013.
Solinas ha annunciato inoltre che a brevissima scadenza arriveranno
i contributi provenienti dalle donazioni private. "La Protezione
civile - ha spiegato - ha definito un piano di ripartizione delle
risorse e, a partire dalla prossima settimana, potranno essere
presentate le domande.
In precedenza il Sindaco di Olbia Gianni Giovannelli ha esposto alla
Commissione il Piano di riassetto idrogeologico predisposto
dall'amministrazione comunale con il supporto di un "pool" di
tecnici. Il programma, diviso in 14 schede progettuali suddivise a
loro volta in "lotti funzionali", prevede una spesa complessiva di
120 milioni di euro. Un Piano, ha detto Giovannelli, "che non
potremmo portare a termine senza il sostegno della Regione senza
dimenticare però che il Comune di Olbia ha già oggi la disponibilità
di 50 milioni, che non possiamo usare a causa del Patto di
stabilità".
Giovannelli ha poi ricordato che, in apparenza, "Olbia, in qualche
modo, ha ripreso a vivere, ma qui ci sono 500 famiglie che hanno
perso tutto, decine di aziende in gravissima difficoltà: in altre
parole c'è una popolazione di 15.000-16.000 persone ancora senza
risposte e senza una prospettiva concreta." Sullo sfondo, ha
proseguito il Sindaco di Olbia, "c'è una comunità di 50-60.000
persone che deve e vuole ripartire e non può essere lasciata sola;
per questo c'è bisogno di un piano straordinario per la città di
Olbia." Finora abbiamo sentito tante promesse - ha concluso - ma non
hanno avuto seguito, "ora è il momento di fare".
Al termine dell'intervento del Sindaco, si è sviluppato un dibattito
cui hanno preso parte i consiglieri regionali Giuseppe Meloni (Pd),
Giuseppe Fasolino (Forza Italia), Daniele Cocco (Sel), Ignazio Tatti
(Udc), oltre agli Assessori del Comune di Olbia Davide Bacciu
(Lavori Pubblici), Carlo Careddu (Urbanistica) e Giovanna Spano
(Ambiente). In tutti gli interventi è stata sottolineato che Olbia,
dal punto di vista quantitativo e qualitativo, è stata colpita da un
disastro di dimensioni straordinarie e, per certi aspetti, è ancora
vulnerabile. Oggi, anzi, è la città della Sardegna che, per
popolazione residente, è senz'altro quella più a rischio.
Dopo la chiusura dei lavori nella sala consiliare del Comune di
Olbia la Commissione, accompagnata da amministratori e tecnici del
Comune, ha effettuato un sopralluogo in alcuni dei siti interessati
dall'alluvione.
Nella prima parte della seduta la Commissione ha sentito in
audizione Francesco Bandiera e Fabio Fois, rappresentanti Bonifacio
Strait Pilots. Si tratta dei "piloti" che, con mezzi e personale
specializzato attivo nei porti di Olbia e Porto Torres, aiutano le
navi di grandi dimensioni nelle manovre di ingresso e di attracco in
porto. Alla Commissione hanno sottoposto la situazione dei rischi
legati al traffico navale nelle Bocche di Bonifacio, area di
grandissimo pregio ambientale sede del c.d. "santuario dei cetacei",
patrimonio dell'Unesco e parco internazionale di Italia e Francia.
La grande attenzione per questa area marina e naturalistica, hanno
sottolineato Bandiera e Fois, è però in pericolo perché considerata
"libero passaggio strategico" per la navigazione e senza alcun
controllo sulle navi straniere, che sono poi la maggioranza delle
oltre 3000 navi (dati 2013) che transitano ogni anno sullo stretto.
Di qui la proposta di superare la normativa vigente che prevede solo
la "raccomandazione" dell'utilizzo dei "piloti" e renderlo
obbligatorio. I dati, ha affermato Fabio Fois, dimostrano che è
necessario: "dal '72 ad oggi si sono verificati nelle Bocche 29
incidenti, quasi sempre dovuti ad errore umano, provocati spesso da
navi che trasportavano sostanze pericolose.
Incidenti che sarebbero stati in buona parte evitati dalla presenza
dei piloti che conoscono quel tratto di mare, salgono a bordo,
mantengono le comunicazioni con le strutture di controllo a terra ed
assicurano il mantenimento della rotta."
La Commissione, con tutti i suoi componenti, ha assicurato tutto il
suo impegno per individuare una soluzione ad un problema sicuramente
complesso che richiede l'intervento dello Stato e, come sarebbe
auspicabile, dell'Unione europea e degli organismi internazionali
che regolano la navigazione. Il Presidente Solinas, in particolare,
ha dichiarato che la Commissione predisporrà una risoluzione sulla
materia da sottoporre al Consiglio regionale.
(Af)