CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XV LEGISLATURA

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Proposta di legge dei consiglieri regionali Lai, Cocco, Pizzuto e Agus in materia di “disposizioni per l’utilizzo del territorio regionale per lo svolgimento di esercitazioni militari”

 

Cagliari, 10 settembre 2014 - Nell’ambito della revisione e del progressivo superamento delle servitù militari la Regione Sarda deve dotarsi di una nuova normativa che disciplini le attività addestrative sul territorio, esercitando le competenze previste dallo Statuto Speciale e dalla Costituzione.
La nuova disciplina è contenuta nella Proposta di legge che ha come primo firmatario il vice presidente del Consiglio Eugenio Lai, sottoscritta anche dai colleghi di Sel Daniele Cocco, Luca Pizzuto e Francesco Agus. Il testo, agli articoli 5,6, 7 e 8 contiene alcune innovazioni particolarmente significative riguardanti la “cornice” dei rapporti fra Regione e Stato in materia di esercitazioni militari. L’art. 5, in primo luogo, prevede che tutte le decisioni inerenti l’utilizzo del territorio regionale per lo svolgimento di attività militari dovranno essere contenute in una specifica intesa con la Regione “che esprimerà la sua posizione attraverso un deliberato del Consiglio regionale”. Il provvedimento della Regione inoltre, come recita l’art. 6, avrà valore “vincolante” ai fini dello svolgimento delle attività militari.
Con l’art. 7 i consiglieri regionali di Sel si propongono poi l’obiettivo di armonizzare con il diritto internazionale in materia di diritti umanitari e civili l’ordinamento nazionale e regionale che disciplina le attività addestrative militari. Ogni tipo di esercitazione, infatti, sarà “precluso” a quegli Stati stranieri che “utilizzano” lo strumento militare “per offendere la vita, la dignità ed il rispetto dei popoli”, mutuando la definizione condivisa di tali concetti dalla normativa vigente elaborata dai principali organismi internazionali.
L’impatto delle servitù militari sul territorio sardo, infine, sarà non solo analizzato sotto diversi profili (Ambiente, salute, sviluppo economico) ma costantemente monitorato da una Commissione speciale del Consiglio regionale, di cui faranno parte anche esponenti della società civile. Fra i compiti della Commissione, come prevede l’art. 8, quello di riferire al Consiglio “con periodicità semestrale”.
Con la proposta di legge, in definitiva, si intende restituire centralità al ruolo della Regione in un corretto ambito di leale collaborazione con lo Stato in una materia particolarmente “sensibile”, assicurando nello tempo stesso controlli ambientali penetranti e rigorosi sulle attività militari, in modo da renderle effettivamente compatibili con i programmi di sviluppo sostenibile della Sardegna che rappresentano una precisa priorità della Giunta e del Consiglio regionale.
(Af)