CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XV LEGISLATURA
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Presentata una proposta di legge (Forma e più) sulla “tutela della panificazione e dei pani tipici della Sardegna”
Cagliari, 8 agosto 2014 - Tutelare e rilanciare il
settore della panificazione e garantire la giusta informazione sulla
qualità dei prodotti ai consumatori. Sono alcuni dei punti
fondamentali della proposta di legge presentata dal consigliere
regionale, Daniela Forma (Pd), “Disposizioni in materia di tutela
della panificazione e dei pani tipici della Sardegna”, sottoscritta
anche da altri 12 consiglieri del Partito democratico. Sono 1050 le
aziende di panificazione, con 4500 dipendenti e un fatturato di
circa 900 milioni di euro. Un settore in continua crescita che non
ha però una legge che normi l’attività e tuteli la tradizione e i
prodotti locali. E’ questo il motivo che ha spinto i consiglieri del
Pd a proporre un testo legislativo.
La proposta di legge ha l’obiettivo di “regolare e disciplinare
l’attività di produzione e vendita del pane, sostenendo e
valorizzando le peculiarità dei pani tradizionali, la tutela del
consumatore, l’informazione nutrizionale e la sicurezza igienico
sanitaria dei prodotti”. Il testo, composto da undici articoli, si
inserisce nella strategia della tutela dei prodotti tipici locali
anche attraverso l’adesione al marchio collettivo di qualità
agro-alimentare garantito dalla Regione Sardegna.
«La tutela del consumatore è tra le priorità della legge. Tra le
novità – ha affermato il consigliere Forma – sicuramente la
definizione della modalità di vendita del “pane fresco”, “pane
conservato” e “pane precotto”, ma anche l’individuazione della
figura di “responsabile dell’attività” al quale sarà rilasciata la
qualifica professionale soltanto dopo aver seguito un corso di
formazione e aver svolto l’attività di tirocinio in un’impresa di
panificazione. Con la tutela del settore - ha concluso Forma -
vogliamo valorizzare il settore della panificazione regionale e
l’intera filiera del pane coinvolgendo tutti i soggetti interessati:
agricoltore, produttore, panificatore e rivenditore finale».
«Con queste norme eviteremo l’improvvisazione – ha spiegato
Giampiero Secchi, presidente dell’Associazione regionale dei
panificatori – e l’abusivismo e sarà tutelata la nostra tradizione.
In Sardegna vengono prodotte 400 qualità di pane, anche se il più
importante per quanto riguarda le esportazioni è il carasau, che in
provincia di Nuoro viene prodotto in 167 forni, che danno lavoro a
660 addetti». Un legge similare è stata approvata di recente in
Lombardia e in Veneto, con buoni sviluppi per il settore.
Il testo prevede inoltre sanzioni amministrative per chi non
rispetta quanto disposto dalla legge: da mille a 4mila euro per i
trasgressori.
Per i consiglieri Alessandro Collu (Pd), Piero Comandini (Pd) e
Mario Tendas (Pd) questa legge è soltanto l’inizio di un percorso
che ha l’obiettivo di puntare sullo sviluppo economico della
Sardegna passando per le produzioni locali. «Ci sono regioni che
hanno aumentato il loro Pil del 200 per cento grazie al settore
agro-alimentare – ha spiegato Collu – noi possiamo ottenere
importanti risultati se seguiamo questa strada». Tendas ha anche
sottolineato che il grano duro sardo è allo studio dei ricercatori
perché potrebbe essere utilizzato per chi è affetto dalla celiachia
per le bassissime quantità di glutine. (Eln)