CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XV LEGISLATURA
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Conflitto Gaza. Mozione delle forze indipendentiste e sovraniste in Consiglio regionale.
Cagliari, 25 luglio 2014 - Solidarietà al popolo
palestinese, ferma condanna dell’offensiva israeliana nella Striscia
di Gaza, stop immediato alle esercitazioni militari di Stati
impegnati in conflitti armati, no a qualsiasi ipotesi di ampliamento
delle attività all’interno dei poligoni sardi. Sono i punti
principali della mozione presentata dalle forse indipendentiste e
sovraniste in Consiglio regionale.
Il documento, firmato dai consiglieri dei Rossomori (Emilio Usùla e
Paolo Zedda), del Partito dei Sardi (Augusto Cherchi e Pier Mario
Manca) e di Irs (Gavino Sale), impegna la Giunta regionale a
distinguere la propria posizione ufficiale rispetto a quella dello
Stato italiano condannando apertamente “l’aggressione in atto contro
il popolo palestinese”.
Oggi non si può essere “ipocritamente equidistanti” di fronte al
massacro di civili inermi – ha detto il primo firmatario della
mozione Paolo Zedda – dall’inizio delle operazioni militari
israeliane a Gaza si contano oltre 800 morti tra i palestinesi, tra
i quali più di 200 bambini. “La Sardegna deve chiarire la propria
posizione – ha proseguito Zedda – e prendere le distanze dalla
politica italiana che consente alle forze armate israeliane di
addestrarsi nei propri poligoni militari”.
Concetto condiviso dal consigliere di IRS Gavino Sale. “Chiediamo
scusa al popolo palestinese – ha detto Sale – le armi utilizzate
nella Striscia di Gaza sono state sperimentate in Sardegna contro il
nostro volere”. Per il leader indipendentista è urgente in questo
momento ribadire la contrarietà a qualsiasi guerra da parte della
Regione. Come? “Ricontrattando con lo Stato il peso delle servitù
militari. Il Consiglio regionale deve dare mandato al presidente
Pigliaru perché venga impedito l’ampliamento delle attività
all’interno dei poligoni, come previsto dal piano del Ministero
della Difesa del 2009”.
Per Pier Mario Manca (Partito dei Sardi), la Sardegna deve andare
oltre la solidarietà formale e mettere a disposizione i propri
ospedali per curare i bambini palestinesi. “E’ ora di far sentire la
nostra voce e ribadire che non potrà mai esserci pace senza il
riconoscimento di due Stati e due nazioni”.
Augusto Cherchi (Partio dei Sardi) ha invece sollecitato un’azione
forte della Sardegna per ottenere, insieme a tutte le forze
pacifiste internazionali, un immediato “cessate il fuoco” bilaterale
nella Striscia di Gaza. “In quei territori, ogni ora, muore un
bambino. Bisogna fermare in tutti i modi questo massacro”.
Da Emilio Usùla infine una proposta operativa al Consiglio: “l’Aula
– ha detto l’esponente dei Rossomori – voti una risoluzione per lo
stop immediato a tutte le esercitazioni militari nei poligoni sardi
da parte di eserciti impegnati in guerra”. (Psp)