CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XV LEGISLATURA
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Commissione Sanità: Pl 71, audizione dell’assessore Arru e dei sindacati
Cagliari, 22 luglio 2014 - Parere favorevole alla
Proposta di legge 71 “Norme urgenti per la riforma del sistema
sanitario regionale” è stata espressa dall’assessore regionale della
Sanità, Luigi Arru, sentito oggi in audizione dalla Sesta
commissione, presieduta da Raimondo Perra (Sv). Qualche perplessità
è stata, invece, espressa dai rappresentanti sindacali della
funzione pubblica e dei medici. L’assessore ha rilevato, in
particolare, l’importanza della proposta vista la necessità di
ridisegnare la Sanità in Sardegna, riducendo le spese, ma anche
offrendo ai cittadini direttamente sul territorio risposte che oggi
vengono date soltanto in ospedale, attraverso l’aggregazione di
medici di base e di medici di comunità, con le Case della salute e
gli ospedali di comunità.
La proposta di legge, primo firmatario Pietro Cocco, capogruppo del
Pd, infatti, parte dalla necessità di razionalizzare la spesa
riservando una particolare attenzione ai servizi sanitari nei
territori e ai livelli assistenziali. Il testo, composto da sette
articoli, prevede l’istituzione della centrale regionale di
committenza, l’istituzione dell’Azienda sanitaria di emergenza e
urgenza (Areu), il funzionamento dei distretti socio-sanitari, della
conferenza territoriale socio sanitaria, consulte generali e locali
di cittadinanza, le Case della salute e gli Ospedali di comunità.
Le maggiori perplessità da parte dei sindacati sono state espresse
sul fatto che le misure comprese nel testo, tutte condivisibili in
linea di principio, non vengano inserite in un piano complessivo di
riorganizzazione del Sistema sanitario regionale e della riforma
degli enti locali. In questo modo, secondo i sindacati e
l’opposizione, rischia di essere un intervento slegato da un’ottica
complessiva, con un aggravio per le casse della Regione e con la
possibilità di creare strutture “doppione”. Le parti sociali hanno
puntato, in particolare, sulla Centrale regionale di committenza
perché non venga inserita all’interno dell’Agenzia regionale della
Sanità, in quanto quest’ultima dovrebbe avere invece il ruolo di
controllore, e sul fatto che per l’emergenza e urgenza non è
necessario creare un’altra Azienda sanitaria, ma basterebbe
istituire un dipartimento che coordini le due centrali del 118.
L’opposizione, in particolare il capogruppo di Forza Italia, Pietro
Pittalis, e il consigliere dell’Udc, Giorgio Oppi, ha rilevato che è
importante fare una riforma complessiva perché, portando avanti
soltanto questa legge, si creerebbe un costo per la Regione di circa
90 milioni di euro. Il proponente della legge, Pietro Cocco,
capogruppo del Pd, ha spiegato ai colleghi che la proposta è aperta
e che ha l’obiettivo di ridurre la spesa e non di aumentarla.
Massima disponibilità ad accogliere i suggerimenti dell’opposizione
e delle parti sociali, ma, ha ribadito, che è necessario agire in
tempi brevi. D’accordo anche il presidente della commissione,
Raimondo Perra, il quale ha sottolineato la necessità di intervenire
con urgenza «perché non c’è più tempo da perdere», evidenziando che
questo è soltanto il primo punto da cui partire per riorganizzare la
sanità sarda: «La spesa ha ormai raggiunto livelli inaccettabili –
ha affermato - bisogna agire sugli acquisti e sulla
razionalizzazione dei servizi». (E.L.N.)