CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XV LEGISLATURA
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Riforma Titolo V della Costituzione: audizione dell’ Assessore Agli Affari Generali Gianmario Demuro in Commissione “Autonomia”.
Cagliari, 16 luglio 2014 - La Prima Commissione del
Consiglio regionale vigilerà sulla proposta di riforma del Titolo V
della Costituzione all’esame del Parlamento per scongiurare il
rischio di uno svuotamento dell’autonomia sarda. E’ quanto emerso
dalla seduta del parlamentino presieduto da Francesco Agus che ha
sentito in audizione l’assessore regionale agli Affari Generali
Gianmario Demuro. L’organismo consiliare avvierà nei prossimi giorni
un confronto con i senatori e deputati sardi per concordare azioni
comuni a difesa della specialità della Sardegna.
L’assessore Demuro ha illustrato alla Commissione l’esito delle
ultime sedute della Conferenza Stato-Regioni che hanno portato alla
stesura di un documento unitario da parte delle Regioni ad autonomia
differenziata per la tutela della loro specialità. “L’autonomia è un
valore costituzionalmente irrinunciabile – ha detto Demuro – un
principio riconosciuto da tutti che non può essere messo in
discussione”. L’esponente della Giunta Pigliaru ha poi sottolineato
l’importante risultato ottenuto grazie alla presentazione di alcuni
emendamenti concordati in Conferenza Stato-Regioni che hanno
modificato il primo testo di riforma preso in esame dalla
Commissione Affari Costituzionali del Senato. “Nella prima
formulazione le Regioni a Statuto speciale sparivano – ha affermato
l’assessore – ora il rischio di una cancellazione della specialità è
scongiurato, il risultato non è da buttar via”. Il compromesso
raggiunto è un mantenimento della potestà legislativa esclusiva da
parte delle Regioni in cambio di maggiori controlli statali
sull’esercizio delle competenze in materia di finanza pubblica. “Le
prerogative delle Regioni speciali hanno tutta la possibilità di
essere mantenute e garantite – ha concluso Demuro – ma molto
dipenderà dalla nostra capacità di stipulare le intese con lo Stato
centrale. Adesso si aprirà una fase di negoziazione”.
Alla seduta della commissione hanno partecipato tutti i capigruppo
di maggioranza e opposizione. Dalla minoranza sono arrivate diverse
sollecitazioni per un’azione più forte da parte dell’esecutivo nei
confronti del Governo in difesa dell’autonomia. “La questione è di
importanza vitale – ha detto il capogruppo di Forza Italia Pietro
Pittalis – la Regione non può fare da semplice spettatrice”. Il
vicepresidente della Commissione Autonomia Stefano Tunis (Forza
Italia) ha invitato tutte le forze politiche a dare un mandato pieno
alla Giunta regionale per un “atto di rottura” nei confronti del
Governo. Giorgio Oppi (Udc) ha invece invocato un azione comune di
Consiglio, Giunta e parlamentari “per portare a casa il miglior
risultato possibile”, mentre Michele Cossa (Riformatori) dopo aver
sottolineato l’esiguità di margini di trattativa con il governo, ha
chiesto un’azione forte dell’esecutivo regionale per una modifica
statutaria che consenta di attuare la riforma degli enti locali, e
di risolvere una volta per tutta la questione delle province,
cancellate da un referendum ma ancora operative”. Attilio Dedoni
(Riformatori) ha ribadito la necessità che la questione venga
affrontata al più presto dal Consiglio regionale con un’apposita
seduta dedicata al tema delle riforme.
Proposte forti anche dalla maggioranza. Gavino Sale (Irs) ha chiesto
una convocazione solenne del Consiglio regionale aperta a tutti i
parlamentari sardi per individuare un percorso condiviso in difesa
delle prerogative statutarie e per il varo “di una nuova Carta
Costituzionale per il popolo sardo in cui siano presenti fattivi
poteri di sovranità e autogoverno” , mentre il consigliere del PD
Roberto Deriu ha sottolineato l’importanza del mantenimento, nel
testo di riforma in discussione al Senato, della protezione
costituzionale del nostro Statuto. Da questo occorre partire – ha
detto Deriu - per riaffermare e ampliare la nostra specialità
attraverso l’approvazione di una legge statutaria e una “cauta”
revisione dello Statuto. Giudizio condiviso da Salvatore Demontis(PD):
“Gli emendamenti alla proposta di riforma del Titolo V presentati
dalla Lega (Calderoli) e dal PD (Finocchiaro) mettono in sicurezza
la specialità – ha detto Demontis – temo però che non ci sarà un
ampliamento dei poteri delle Regioni. L’autonomia può essere
rafforzata attraverso la legge statutaria e la revisione dello
Statuto. Occorre lavorare su questo terreno e procedere in tempi
rapidi”. Il capogruppo del Pd Pietro Cocco, infine, ha rivendicato
il ruolo centrale dell’Assemblea Sarda e si è detto favorevole a una
convocazione solenne del Consiglio con i parlamentari sardi.
“Sarebbe un atto simbolico – ha detto Cocco – per individuare un
percorso condiviso”.
Al termine della discussione il presidente Francesco Agus ha
annunciato che la commissione sentirà entro il mese di luglio tutti
i parlamentari sardi. “E’ necessario vigilare perché il principio di
specialità venga mantenuto in Costituzione – ha detto Agus – il
testo licenziato dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato
riserva un’attenzione particolare alle autonomie del Trentino Alto
Adige e della Valle d’Aosta, la Sardegna rischia di uscirne
penalizzata. Di fronte a questo pericolo non possiamo rimanere
inermi”. Della questione si occuperà la prossima settimana anche il
Consiglio con l’esame della risoluzione sulle riforme votata
all’unanimità dalla Commissione Autonomia. (P.S.P)