CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XV LEGISLATURA
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In Quinta commissione il Programma di sviluppo rurale: disponibili 1 miliardo e 308milioni di euro per l’agricoltura
Cagliari, 16 luglio 2014 - Il nuovo Programma di
sviluppo rurale 2014-2020 (Psr) è approdato in commissione Attività
produttive: un miliardo e 308 milioni di euro, di cui 200 milioni a
carico della Regione, saranno disponibili per gli investimenti nel
settore dell’agricoltura per i prossimi sei anni. Tre le linee
strategiche individuate dall’Unione europea: crescita intelligente,
sostenibile e inclusiva. Sono alcuni degli elementi forniti questa
mattina dall’assessore regionale dell’Agricoltura, Elisabetta
Falchi, sentita in audizione in Quinta commissione, presieduta da
Luigi Lotto (Pd).
L’esponente della Giunta ha parlato di un cambio di rotta rispetto
alla precedente programmazione «che ha evidenziato molte criticità».
Per l’assessore bisogna avviare un percorso comune che veda
l’agricoltura come settore trainante per l’economia sarda, creando
una sinergia con gli altri settori, in modo da utilizzare anche
altri finanziamenti per attuare interventi efficaci e completi,
utili a potenziare un settore che ha ancora, secondo l’assessore,
enormi potenzialità di crescita. «Dobbiamo pensare al comparto
agricolo all’interno di una programmazione unitaria, come deciso in
Giunta – ha spiegato l’assessore - con la deliberazione del 27
maggio scorso sugli Atti di indirizzo strategico per la
programmazione unitaria».
All’interno del quadro generale comunitario, non più diviso in assi
ma in priorità, sono stati individuati tre obiettivi generali:
stimolare la competitività del settore agricolo, garantire la
gestione sostenibile delle risorse naturali e l’azione per il clima,
realizzare uno sviluppo territoriale equilibrato delle economie e
delle comunità rurali, compresi la creazione e il mantenimento dei
posti di lavoro. All’interno della cornice di questi tre obiettivi
si inseriscono le sei priorità dello sviluppo rurale alle quali sono
stati attribuiti i fondi: conoscenza e innovazione (2,3%),
competitività (18%), filiere e rischi (26,7%), preservare e
valorizzare ecosistemi (39,4%), uso efficiente risorse basse
emissioni Co2 (3,4%), inclusione sociale e riduzione della povertà
(9,4%).
Dalla suddivisione delle risorse è evidente che la priorità è di
puntare sulla qualità dei prodotti sardi, già elevata grazie
all’ambiente favorevole, a cui deve essere associato un progetto per
rendere più competitive le aziende, attraverso l’innovazione, ma
anche la formazione, il sostegno alle imprese che puntano sulla
qualità, non tralasciando anche gli interventi di sviluppo rurale
volti a evitare lo spopolamento delle zone interne e a creare
occupazione.
L’assessore ha anche spiegato che nel nuovo Psr i bandi saranno
tematici per ogni filiera in modo da rendere più agevole l’accesso
ai fondi. «I bandi – ha affermato – verranno testati su aziende
campione prima di diventare esecutivi in modo da evitare che si
verifichino gli stessi problemi della scorsa programmazione». Il
testo e le singole misure saranno approfondite in commissione una
volta che l’assessorato invierà il Piano a Bruxelles il 23 luglio.
Il presidente Lotto ha chiesto all’assessore di puntare anche sulla
valorizzazione delle produzioni agricole, che hanno maggiore
possibilità di creare nuovi posti di lavoro. Suggerimento accolto
dall’esponente delle Giunta.
Per quanto riguarda lo stato del Psr 2007-2013, attualmente sono
stati spesi il 67% delle risorse disponibili, pari a 858 milioni e
594mila euro su un miliardo e 284 milioni e 747mila euro.
L’assessorato sta cercando di accelerare la spesa per cercare di non
perdere i restanti 426milioni di euro. Falchi ha evidenziato che le
criticità maggiori della scorsa programmazione sono state legate
alle difficoltà di spesa delle risorse per gli assi 3 (qualità della
vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia rurale) e 4
“leader”, mentre l’asse 2 (miglioramento dell’ambiente e dello
spazio rurale) è praticamente esaurito e per l’asse 1 (miglioramento
capacità imprenditoriale, promozione e ammodernamento, innovazione,
sviluppo della qualità) è stato speso appena il 41,47 % dei fondi
stanziati. Secondo l’assessore Falchi i problemi maggiori sono stati
la troppa burocrazia, i bandi che andavano corretti, la mancanza di
un fondo di rotazione per i Gal e l’aver concentrato la spesa dei
primi anni sull’asse 2. L’esponente dell’esecutivo ha, infine,
rassicurato i commissari per quanto riguarda le richieste di
indennizzo per l’alluvione dello scorso inverno: saranno accolte
tutte quelle che saranno presentate entro il 31 dicembre. (E.L.N.)