CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XV LEGISLATURA
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Dichiarazione del presidente della commissione Lavoro e Pubblica Istruzione on. Gavino Manca (Pd) sui piani di edilizia scolastica del Governo e della Regione, Patto di stabilità, Autonomia e specialità della Regione Sarda
Cagliari, 11 luglio 2014 - “Identificare nel Governo
un nemico della Sardegna in presenza di fatti concreti di enorme
importanza e di segno opposto è una forzatura inutile con cui si
cerca, ma senza successo, di nascondere la verità”.
Lo ha affermato il presidente della commissione Lavoro e Pubblica
Istruzione Gavino Manca (Pd) a seguito delle polemiche di alcuni
Sindaci sulla ripartizione dei fondi del Piano nazionale per
l’edilizia scolastica predisposto dal Governo.
“Innanzitutto è sbagliato dire che si tratta di finanziamenti a
pioggia – ha tenuto a precisare Manca – perché il Piano, predisposto
sulla base delle schede degli Enti Locali, indicava 3 priorità
precise: manutenzioni, messa in sicurezza, nuovi edifici. Poi, è
chiaro che non tutte le scuole hanno gli stessi problemi ma è
evidente che, per quanto riguarda la Sardegna, gli interventi sono
distribuiti in modo omogeneo in tutti i territori dell’Isola, per
oltre 43 milioni di nuove risorse fino a qualche settimana fa
nemmeno preventivabili. Poi, non dimentichiamolo, c’è il Piano della
Regione che, come ha chiarito fin dall’inizio l’assessore Firino,
non è sovrapponibile a quello del Governo ed ha anzi una dotazione
finanziaria ben maggiore, 93 milioni in 3 anni, di cui 30
immediatamente disponibili.”
Sempre sul piano della concretezza, ha osservato ancora il
presidente della commissione Lavoro, “è oggettivamente difficile
additare come nemico un Governo che, non più tardi del maggio
scorso, ha sottoscritto con la Regione un accordo storico che
consentirà alla Sardegna, dal 2015, di utilizzare per intero i 6.5
miliardi del suo bilancio (in termini reali significa poter spendere
circa 2.4 miliardi in più) superando i vincoli del patto di
stabilità mentre, per l’anno in corso, abbiamo ottenuto una deroga
per circa 400 milioni, forse non la panacea di tutti i mali ma non
certo un atto di ostilità. Non solo. Non è vero che sono stati
tagliati dal Cipe fondi per 84 milioni e che c’è stato uno scippo,
come dice l’ex presidente Cappellacci che, anzi, farebbe bene a
recitare il mea culpa per alcuni passaggi che testimoniano una
procedura non corretta di impegno delle risorse. Ma, ci tengo a
ribadirlo, niente è perduto.”
Passando al presunto attacco all’autonomia della Sardegna da parte
del Governo e del presidente del Consiglio “anche qui – continua
Manca – parlano i fatti. Gli emendamenti al Titolo V della
Costituzione che in un primo momento riguardavano anche le Regioni a
statuto speciale sono stati ritirati, secondo le indicazioni della
conferenza Stato-Regioni. Questo non significa che ci possiamo
permettere di non fare le riforme, né in Italia né in Sardegna.
Difendere la nostra autonomia va bene ma bisogna andare oltre, e
proprio la Sardegna può e deve fare molto, per dire quale autonomia
vogliamo per il futuro della nostra terra. In questo senso, è
assolutamente condivisibile l’appello a tenere comunque alta
l’attenzione sul problema delle riforme istituzionali.”
In definitiva, ha concluso l’on. Manca, “sono convinto che la
Sardegna debba distinguersi, proprio in questa fase storica, per la
(alta) qualità delle sue proposte e non per la (bassa) qualità delle
sue polemiche.
(Af)