CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XV LEGISLATURA
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San Raffaele di Olbia. Missione in Sardegna della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati.
Cagliari, 3 luglio 2014 - Missione sarda della
Commissione “Affari sociali” della Camera per conoscere i dettagli
del progetto presentato dalla Qatar Foundation sull’ospedale San
Raffaele di Olbia. Il parlamentino, presieduto dal deputato sardo
Pierpaolo Vargiu, ha incontrato il presidente della Regione
Francesco Pigliaru, il presidente del Consiglio regionale Gianfranco
Ganau, l’assessore alla Sanità Luigi Arru e il presidente della
“Commissione Sanità” Raimondo Perra.
All’incontro hanno partecipato i componenti della Commissione Affari
sociali Paola Binetti (PI), Roberto Capelli (CD), Massimo Baroni
(M5S), Donata Lenzi (PD) e Settimo Nizzi (Forza Italia) oltre ai
parlamentari sardi Silvio Lai (Pd), Emanuela Serra (M5S), Siro
Marroccu (Pd) e Marco Meloni (Pd).
Il presidente della Commissione parlamentare ha introdotto i lavori
chiarendo i motivi della visita: “La vicenda San Raffaele – ha detto
Vargiu – assume una valenza di carattere nazionale. Per la prima
volta viene adottata una procedura straordinaria con il Governo
disponibile a concedere delle deroghe per la programmazione
sanitaria e l’allentamento dei vincoli di spesa. Un modello che
potrebbe essere replicato in altre parti d’Italia”.
Subito dopo è intervenuto il Presidente del Consiglio Gianfranco
Ganau, che ha ringraziato la Commissione parlamentare per
l’attenzione riservata alla vicenda ed espresso soddisfazione per i
modi e i tempi con i quali si è mossa la politica sarda sul progetto
San Raffaele. “Grazie al lavoro della Giunta e agli impegni del
Governo – ha detto Ganau – si apre l’iter per la realizzazione di un
intervento che porterà nell’Isola investimenti straordinari e
favorirà una riorganizzazione complessiva del sistema sanitario
fondata sull’integrazione e l’esaltazione delle eccellenze”.
Ha quindi preso la parola il presidente della Regione Francesco
Pigliaru che ha subito rivendicato il ruolo autonomo della Regione
nella interlocuzione con gli investitori della Qatar Foundation. “Il
Governo – ha detto Pigliaru – è intervenuto su nostra richiesta. Noi
abbiamo seguito un percorso molto semplice: garantire un investitore
serio dal punto di vista della certezza giuridica e dei tempi. Per
questo servivano precise rassicurazioni da parte del Governo sulle
deroghe per la programmazione dei posti letto e l’incremento della
spesa sanitaria oggi vincolati dalla spending review. In questa
vicenda c’è un forte protagonismo locale che ha trovato il sostegno
del livello centrale”.
Pigliaru ha poi chiarito le caratteristiche principali
dell’operazione “San Raffaele”. “E’ un progetto che punta
all’integrazione del sistema sanitario e allo sviluppo della ricerca
- ha sottolineato Pigliaru - non ci sarà una sovrapposizione delle
specialità. Il nuovo ospedale farà da complemento alle realtà già
esistenti. Si punterà su quei settori che oggi generano la
migrazione sanitaria. I sardi che oggi si curano altrove spendono
circa 60 milioni di euro all’anno. Il nostro obiettivo è di
abbattere la spesa del 50%. Allo stesso tempo con la creazione
servizi di qualità puntiamo ad accogliere in Sardegna pazienti che
arrivano da fuori”. Questo progetto offre grandi opportunità anche
per la ricerca – ha detto ancora il Presidente: “la Qatar Foundation
ha accettato di riservare una quota di 10 milioni di euro alla
Sardegna per programmi di studio ai quali potranno collaborare le
Università sarde, il Crs4 e il Cnr. Ci auguriamo che questo ospedale
faccia fare un salto internazionale alla ricerca, ci aspettiamo che
l’investimento faccia da volano ad altre importanti iniziative”.
L’assessore alla Sanità Luigi Arru è entrato invece nei dettagli del
progetto. “L’ospedale – ha detto – svilupperà un piano d’azione in
due fasi: la prima, a partire dal 2015, prevede 178 posti letto
nella fase di avvio (108 per acuti e 70 post acuti), per arrivare
poi a 242 a regime (142 acuti e 100 post acuti) con 50 posti per
“solventi”.
Arru ha poi fatto l’elenco delle specialità individuate. “Abbiamo
puntato soprattutto sulla pediatria e la chirurgia pediatrica – ha
detto l’assessore - non solo per il brand del Bambin Gesù (partner
scientifico della Qatar Foundation) ma soprattutto perché è il
settore che genera più mobilità sanitaria passiva: tanti piccoli
sardi vanno oggi a curarsi a Roma e al Gaslini di Genova. Per il
resto, si è cercato di sviluppare le specialità carenti nel
territorio come l’oncologia, la chirurgia, l’oculistica,
l’ortopedia, la neurologia”. L’assessore ha chiarito infine il
finanziamento che la Regione metterà a disposizione: circa 56
milioni di euro all’anno.
Raimondo Perra presidente Commissione Sanità del Consiglio regionale
ha sottolineato la rapidità del lavoro svolto dal parlamentino da
lui presieduto “C’è stata grande responsabilità da parte di tutte le
forze politiche di maggioranza e opposizione. La politica ha capito
che si trattava di un provvedimento importante per la Sardegna.
Questo investimento potrà fare da stimolo a tutta la sanità sarda”.
Chiusi gli interventi, il presidente e i componenti della
Commissione parlamentare hanno rivolto alcune domande al presidente
Pigliaru e all’assesore Arru in ordine alla effettiva concessione
delle deroghe da parte del Governo, all’ammontare reale
dell’investimento e ai costi di gestione della struttura.
Su questi punti, Pigliaru e Arru hanno ribadito le cifre fornite
alla stampa nei giorni scorsi: l’investimento sarà di circa un
miliardo di euro in 10 anni. Il costo fisso è di 163 milioni di
euro, la stima di quello operativo è di 70 milioni. La ricerca avrà
invece un budget di 10 milioni.
Sulle deroghe attese dal Governo, Pigliaru si è detto sicuro: “C’è
l’impegno dell’esecutivo, quando arriverà la disposizione normativa,
probabilmente entro luglio, potremo partire”. Pigliaru ha precisato,
infine, le ulteriori azioni pensate dalla Giunta: “il San Raffaele –
ha concluso il presidente della Regione – ci darà la possibilità di
orientare la formazione professionale in Sardegna e di far tornare
nell’Isola alcuni dei tanti studenti sardi che sono andati fuori a
studiare grazie al Master and Back. (PSP)