CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XV LEGISLATURA
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Proposta di legge dei consiglieri regionali di Irs-Sinistra sarda, Centro Democratico, Partito dei sardi, Soberania indipendentzia, Sel e Misto “per la ridefinizione dei parametri relativi alle nomine dell’amministrazione regionale”
Cagliari, 3 luglio 2014 - Facilitare i processi di
cambiamento della classe dirigente riavvicinando i cittadini,
soprattutto i giovani, alla politica ed alle istituzioni. Sono gli
obiettivi di una proposta di legge sottoscritta da 11 consiglieri
regionali, di Irs-Sinistra sarda, Centro democratico, Partito dei
sardi, Soberania e Indipendentzia, Sel e Misto, illustrati questa
mattina in una conferenza stampa.
“La nostra è una proposta semplice – ha affermato fra l’altro l’on.
Pier Mario manca del Partito dei sardi - che vuole spingere le
istituzioni ad aprirsi al cambiamento, anche generazionale, dettando
due nuove regole per il futuro: divieto di ricoprire incarichi
nell’amministrazione regionale per chi ha superato i 65 anni e
divieto di cumulo dei compensi percepiti con un eventuale
vitalizio.” Non pensiamo di risolvere tutti i grandi problemi della
Sardegna con questa proposta, ha concluso Manca, “ma è un segnale
importante che speriamo arrivi da tutto il Consiglio assegnando una
corsia preferenziale al provvedimento perché sia convertito in legge
al più presto possibile”.
Per l’on. Roberto Desini, del Centro democratico, “è significativo
che la proposta arrivi da 11 consiglieri alla prima esperienza,
particolarmente sensibili ed attenti ai processi di cambiamento che
attraversano la società sarda, dove esistono oggettivamente troppe
diseguaglianze. Per noi cambiare vuole dire anche voltare pagina
rispetto a certe regole non scritte che negli anni sono diventate
consuetudine”.
La proposta, ha osservato l’on. Gavino Sale a nome di Irs-Sinistra
sarda, “è coerente con quella che abbiamo presentato la scorsa
settimana per l’abolizione del Crel, vogliamo mettere mano ai
privilegi e smetterla di privilegiare i privilegiati. La Sardegna ed
il Consiglio regionale hanno bisogno di apporti nuovi per formare
una nuova classe dirigente, meglio se composta da giovani, dotata di
esperienze e conoscenze.”
L’on. Paolo Zedda (Soberania e indipendentzia) ha invece messo
l’accento sullo stretto legame fra istituzioni e società che la
nuova legge può realizzare. “Norme simili a quelle contenute nella
nostra proposta – ha spiegato – sono già patrimonio del mondo delle
professioni e riteniamo che anche la pubblica amministrazione
regionale debba orientarsi verso il cambiamento ed una maggiore
efficienza. Come partiti minori ma fino ad un certo punto,
continueremo su questa strada perché c’è ancora molto da fare”.
“Non vogliamo rottamare ma rinnovare – ha esordito il capogruppo di
Sel Daniele Cocco, ed anche fare presto. In conferenza dei
capigruppo chiederò, in base all’art. 102 del regolamento, che alla
nostra proposta sia assegnata una corsia preferenziale: a breve la
Regione dovrà procedere ad una serie di nomine e per noi sarebbe
giusto ed opportuno che lo facesse seguendo le nuove regole.”
Per l’on. Anna Maria Busia, del Centro democratico, “cambiamento
significa non solo ricambio generazionale ma soprattutto ricambio di
competenze e capacità, per migliorare il sistema della pubblica
amministrazione regionale invertendo la tendenza consolidata alla
conservazione: siamo convinti insomma che il Palazzo abbia bisogno
di una bella rinfrescata.”
(Af)