CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XV LEGISLATURA
***************
Audizione dei componenti del Corecom Sardegna davanti alla seconda commissione (Lavoro-informazione) sull’attività svolta nel 2013 ed i programmi per il 2014
Cagliari, 2 luglio 2014 - La seconda commissione (Lavoro-informazione),
presieduta dall’on. Gavino Manca (Pd) ha sentito in audizione i
rappresentanti del Corecom Sardegna (Comitato regionale delle
comunicazioni) sull’attività svolta nel 2013 ed i programmi per
l’anno in corso.
Nella sua relazione il presidente Giorgio Atzori ha fornito alcune
cifre molto significative sull’attività svolta dall’organo di
consulenza del Consiglio regionale che, su alcune materie, opera
sulla base di deleghe specifiche assegnategli dall’Agcom, Autorità
nazionale delle comunicazioni.
In particolare, Atzori ha sottolineato positivamente i risultati
delle conciliazioni relative alle controversie fra utenti e
(prevalentemente) gestori della telefonia mobile e fissa, che il
Corecom ha attivato per la prima volta l’anno scorso. In Sardegna
sono state presentate ad oggi 600 istanze ed una buona parte di esse
è stata definita in senso favorevole al consumatore, per un
controvalore di circa 350.000 euro. A fronte del dato nazionale del
2013 di 75.000 istanze col riconoscimento di 25 milioni di euro agli
utenti, quello dell’Isola non è certo trascurabile.
Da segnalare inoltre le attività di indagine avviate dal Corecom,
sul sistema radio televisivo regionale, il rapporto fra minori e
nuove tecnologie, la presenza sui media del mondo dell’immigrazione,
quest’ultima in collaborazione con la Caritas e lo Iales-Acli.
Ma la parte più interessante, anche in prospettiva, del lavoro del
Comitato, ha riguardato il rapporto con la Rai regionale e nazionale
alla luce dell’impianto normativo a tutela delle minoranze
linguistiche e della riforma del Titolo V° della Costituzione.
Di queste attività, dopo che il presidente Giorgio Atzori ha fornito
alla commissione un inquadramento generale dei problemi più attuali,
ha riferito Mario Carboni.
Carboni ha osservato in apertura che, a fronte dello spazio
assegnato dalla Rai alle minoranze nel campo delle comunicazioni,
quello riservato alla Sardegna era assolutamente marginale se
paragonato ad esperienze di altre Regioni autonome come Trentino
Aldo Adige, Val d’Aosta e Friuli Venezia Giulia. Grazie ad un
costante confronto istituzionale sia con la commissione parlamentare
di Vigilanza il Corecom Sardegna, ha spiegato Carboni, ha ottenuto
“l’inserimento della lingua sarda nel prossimo contratto di servizio
fra lo Stato e la Rai, che entrerà in vigore non appena sarà firmato
dal ministro per le Infrastrutture e le Comunicazioni Maurizio
Lupi”.
Nello stesso tempo, nella prospettiva prevista dalla legge di un
contratto di servizio “regionale” fra Rai e Regione, i componenti
del Corecom hanno incontrato il direttore generale della Rai
Giuseppe Gubitosi al quale hanno prospettato la necessità di
assegnare alla Sardegna spazi adeguati a rappresentare l’identità
culturale e linguistica sarda sia nei palinsesti della terza rete
che nelle produzioni e nelle trasmissioni giornalistiche, ottenendo
ampia disponibilità purchè nell’ambito di una adeguata
programmazione.
Si pone a questo punto un problema di copertura finanziaria; per
avere un riferimento generale la Regione Friuli Venezia Giulia
contribuisce per 11 milioni di euro annui e la val D’Aosta per 2,2
milioni (entrambe sono Regioni più piccole della Sardegna). L’Isola,
con uno stanziamento di 300.000 euro nella finanziaria 2014, è
ancora ai primi passi. “Ma la partita – secondo Carboni – è ancora
tutta da giocare”.
(Af)