CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XV LEGISLATURA
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Conferenza stampa dei Riformatori sardi per la presentazione della Proposta di legge n°58 – Classificazione delle aziende agrituristiche
Cagliari, 26 giugno 2014 - Lo sviluppo dell’economia
della Sardegna e di un comparto strategico come il turismo passano
anche attraverso una classificazione delle strutture ricettive che
faccia in modo di distinguerle e renderle riconoscibili per la
qualità dei servizi che offrono. E’l’obiettivo di una proposta di
legge dei Riformatori sardi, presentata questa mattina in una
conferenza stampa dal primo firmatario Luigi Crisponi, dal
capogruppo Attilio Dedoni e da Michele Cossa.
“Quello dell’agriturismo – ha affermato Luigi Crisponi – è un
segmento del nostro turismo molto affermato ed attrattivo, con
grandi potenzialità di crescita, ma c’è in Sardegna un vuoto
normativo legato alla classificazione delle strutture che riteniamo
di aver colmato con questa proposta a costo zero, agile e
semplice, ispirata alla modernizzazione ed alle buone pratiche”.
Prendendo spunto dal modello nazionale del settore alberghiero che
classifica le strutture in base alle “stelle”, ad ognuno dei 648
agriturismi della Sardegna che offrono anche alloggi con camere
(localizzati soprattutto in Gallura, nel Nuorese e nel sassarese)
sarà assegnato un “sole” (fino ad un massimo di tre) in base ad una
serie di indicatori oggettivi come disponibilità di una piscina,
prossimità a porti ed aeroporti, dotazioni wi-fi, presenza nell’area
di siti di particolare pregio ambientale eccetera, che potranno
immediatamente essere verificati dai visitatori che oggi, ha
aggiunto l’on. Crisponi, “ci giudicano, anche grazie ad internet, in
cinque minuti, confrontando il luogo del loro soggiorno con
strutture analoghe dello stesso territorio, di altre Regioni e
perfino di altre Nazioni.”
Poter esporre accanto all’insegna uno, due o tre “soli” significherà
dunque, per le strutture sarde, da un lato auto – certificare la
qualità della loro offerta e dall’altro, assumersi responsabilità
precise nei confronti degli utenti.
Dal punto di vista amministrativo, la procedura prevista è molto
semplice: gli operatori inviano al Comune competente per territorio
una scheda di auto certificazione che lo stesso Comune ratifica
entro 30 giorni dandone comunicazione all’assessorato regionale
dell’Agricoltura, in modo da aggiornare in tempo reale l’apposito
elenco.
Altro elemento di novità introdotto dalla legge riguarda la
vigilanza, che non sarà più affidata al Corpo Forestale come
previsto attualmente dalla legge 18 del 1998 sulla disciplina
generale dell’agriturismo, ma agli stessi Comuni (che potranno
applicare sanzioni) ed ad altri soggetti come agenzie regionali,
ispettorati sanitari e veterinari che hanno conoscenze e competenze
nel settore.
Con questo provvedimento, ha osservato il capogruppo dei
Riformatori, “intendiamo rafforzare il legame fra turismo ed
agricoltura nell’ambito di una visione nuova del turismo che
attraverso la qualificazione dei nostri operatori superi
definitivamente l’equazione sole-mare-spiaggia.”
Speriamo in una rapida approvazione della legge, ha auspicato infine
l’on. Michele Cossa, “perché l’agriturismo è un settore che
intercetta quote significative di domanda interna ed internazionale,
è molto radicato nei territori e ha mostrato una grande capacità di
reggere la concorrenza con un buon rapporto qualità-prezzo”.
(Af)