CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XV LEGISLATURA
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Soppressione del Crel con
un risparmio fino a 300mila euro.
Proposta di legge del Centro democratico, Irs, Sel, Soberania e
Indipendentzia e Sardegna Vera
Cagliari, 26 giugno 2014 - Eliminare gli enti inutili,
costosi e che svolgono funzioni analoghe a quelle delle Commissioni
consiliari permanenti. E’ questo l’obiettivo del Centro democratico,
Soberania e Indipendentzia, Sel, Sardegna Vera e Irs, che hanno
presentato una proposta di legge per sopprimere il Consiglio
regionale dell’economia e del lavoro (Crel), con un risparmio fino
300mila euro l’anno.
La prima firmataria del progetto di legge, Anna Maria Busia (Cd),
nel corso di una conferenza stampa, ha spiegato che si tratta
dell’inizio di un’azione di verifica sulla natura, l’operato, i
costi prima degli enti le cui nomine sono di competenza del
Consiglio regionale, poi di quelli di competenza della Giunta.
«Abbiamo deciso di intervenire ora perché il Crel è in scadenza,
così da evitare inutili rinnovi, visto che l’attività dell’ente è la
stessa che possono svolgere le Commissioni consiliari permanenti».
Per Roberto Desini, capogruppo del Centro democratico, quest’azione
è in linea con l’attività della Giunta Pigliaru e con quanto deciso
da altre regioni d’Italia. Tra l’altro hanno spiegato i relatori,
tra cui anche Raimondo Perra (Sardegna Vera), è all’esame della
Commissione Affari costituzionali della Camera il disegno di legge
che prevede l’abolizione del Consiglio nazionale dell’Economia e del
Lavoro (Cnel). Gavino Sale (Irs) ha ribadito l’importanza di
quest’azione di risparmio e semplificazione della macchina
regionale. I relatori hanno, infatti, assicurato che questa sarà
soltanto la prima di una serie di proposte di legge per la
soppressione degli enti inutili, ma allo stesso tempo saranno
salvaguardati quelli che svolgono un’attività fondamentale per la
Regione.
Nel testo i proponenti hanno spiegato la storia dell’ente, nato nel
2000, “con il compito di concorrere alla programmazione regionale e
agli indirizzi di sviluppo economico – sociale e culturale,
attraverso la formulazione di pareri, proposte anche ai fini della
predisposizione di iniziative legislative e di atti concernenti
materie economiche, sociali e finanziarie. Le finalità cui il
legislatore mirava, tuttavia, non sono state mai pienamente
raggiunte; l’ente, composto da 27 componenti, si riunisce
sporadicamente e si registra una tendenza a saltare la sua
mediazione. Di fatto, appare trascurabile la sua influenza
sull’organo decisionale tenuto anche conto che i pareri non sono
vincolanti. Da un esame degli atti presenti sul sito istituzionale
della Regione, si può rilevare come la sua attività sia
sostanzialmente ferma al 2009 per quanto concerne seminari,
audizioni e pubblicazioni di Quaderni; l’attività di proposta e di
pareri, pur esercitata anche nell’anno in corso, è comunque molto
bassa”. Secondo i relatori, infatti, l’ente avrebbe fatto appena
quattro lavori di ricerca e approfondimento dalla sua costituzione.
Anna Maria Busia ha poi proseguito spiegando che con questa proposta
non si vuole rinunciare alle prerogative di ascolto delle parti
sociali, “infatti, i Consiglieri hanno altri strumenti per
approfondire tematiche sociali ed economiche unitamente agli attori
principali del tessuto economico e sociale dell’isola. Le
Commissioni permanenti, infatti, possono sempre disporre indagini
conoscitive intese ad acquisire notizie, informazioni e
documentazione, possono sentire componenti della Giunta regionale,
convocare funzionari, amministratori o dirigenti di enti pubblici e
di aziende private, rappresentanti di sindacati, di categorie
economiche, di interessi diffusi e di gruppi sociali, esperti ovvero
richiedere pareri di organi estranei alla Regione – articoli
42,43,44 del regolamento consiliare”. «Ci auguriamo che la proposta
di legge – ha concluso il consigliere Busia – venga discussa e
approvata in Consiglio entro la scadenza del rinnovo del Crel». (E.L.N.)