CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XV LEGISLATURA
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Riforme. Audizione in Commissione “Autonomia” dei rettori delle Università di Cagliari e Sassari, Giovanni Melis e Attilio Mastino.
Cagliari, 10 giugno 2014 - I rettori delle Università
di Cagliari e Sassari, Giovanni Melis e Attilio Mastino, sono stati
sentiti in mattinata dalla Prima Commissione del Consiglio regionale
sul tema delle riforme istituzionali.
Per il rettore dell’Ateneo cagliaritano, la riscrittura dello
Statuto è “fondamentale per migliorare il sistema socio-economico
della Sardegna. L’occasione per ribadire le ragioni della
specialità, con particolare riferimento alla condizione di
insularità”. Giovanni Melis ha quindi evidenziato i ritardi
infrastrutturali dell’Isola rispetto ad altre regioni italiane. “Il
nuovo Statuto – ha detto – deve chiarire meglio gli aspetti del
rapporto finanziario con lo Stato. Il gap nei settori dei trasporti,
dell’energia e della formazione deve essere colmato”.
Secondo il massimo rappresentante dell’Università di Cagliari, serve
però una svolta culturale: “eliminati gli svantaggi bisogna
ragionare in termini di competitività. E’ ora di premiare il merito
e ragionare in termini di risultati. E’ ciò che ci chiede l’Europa”.
Il rettore si è poi soffermato su alcuni aspetti specifici che
riguardano l’Università, a partire dall’Ersu, “un ente nato per
l’assistenza agli studenti oggi in difficoltà. Se non funziona – ha
detto Melis – gli effetti sono negativi per tutto il sistema della
formazione universitaria. Oggi crescono le richieste degli studenti:
su 5000 idonei, solo 3000 riescono ad ottenere una borsa di studio”.
Un accenno, infine, anche all’Azienda ospedaliera universitaria,
struttura dove si formano i medici “oggi a totale carico dei bilanci
dell’Università. Un’anomalia – ha concluso il rettore - che va
rivista”.
Per il rettore dell’Università di Sassari, Attilio Mastino, “il faro
del progetto riformatore delle istituzioni sarde dovrà essere
l’art.5 della Costituzione che sancisce il principio autonomistico.
Un valore che caratterizza la forma di Stato democratica
repubblicana e per questa ragione è sottratto alla possibilità di
revisione costituzionale”. Nel 2001, ha ricordato il rettore, la
riforma del Titolo V ha confermato le ragioni della specialità ma ha
richiesto, allo stesso tempo, un adeguamento degli statuti
regionali. “L’ateneo di Sassari – ha proseguito Mastino - ritiene
che il disegno riformatore debba essere ampio e organico. Dovrà
porsi come obiettivo non solo la rimozione delle condizioni
economiche di arretratezza e sottosviluppo, ma anche la promozione
dell’identità sarda”. Secondo Mastino, la riforma dello Statuto,
trattandosi di uno strumento pattizio e considerato il clima ostile
nei confronti delle specialità, dovrà essere minimale mentre va
rinforzata la legge statutaria. “Serve uno Statuto leggero – ha
spiegato Mastino - che contenga le indicazioni degli organi
fondamentali della Regione, definisca le materie di competenza e
consenta alla Legge statutaria di fare ciò che attualmente le è
precluso”. Il carattere “minimale” dello Statuto sardo dovrà
emergere, secondo il rettore dell’Ateneo sassarese, nella disciplina
della forma di governo: “una scelta che spetta interamente al
processo politico regionale”.
Al termine del suo intervento, Mastino si è soffermato sulla
posizione assunta dalla sua Università sulla lingua sarda. “Noi
siamo per la sua difesa come lingua dell’oggi e del domani – ha
concluso il rettore – promuoviamo il plurilinguismo ma chiediamo che
la lingua sarda riparta dalle radici, che si rispettino e si
valorizzino le varietà locali in una reale ottica de protezione
delle minoranze, che si difendano i territori dal nefasto dirigismo
linguistico pur in una prospettiva di semplificazione ortografica e,
sul piano scritto, di standardizzazione progressiva”.
I lavori della Commissione proseguiranno questo pomeriggio alle
16.00. In programma le audizioni dei rappresentanti di
Confindustria, Lega Cooperative, Confcooperative, Unicoop, Agci e
Unpi. (PSP)