CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XV LEGISLATURA
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Riforme. Audizione in Commissione “Autonomia” dei deputati Roberto Capelli(Cd) Andrea Vallascas (M5S)
Cagliari, 6 giugno 2014 - I deputati sardi Andrea
Vallascas, del Movimento Cinque Stelle, e Roberto Capelli, del
Centro Democratico, sono stati sentiti in mattinata dalla Prima
Commissione del Consiglio regionale nell’ambito delle audizioni
sulle riforme istituzionali.
Andrea Vallascas, in apertura del suo intervento, ha illustrato i
contenuti del progetto di riforma nazionale sul Titolo V della
Costituzione. “Una riforma che – ha detto l’esponente del M5S -
incide sulle prerogative delle regioni a statuto ordinario e non
intacca, per il momento, quelle delle regioni a statuto speciale.
Tuttavia, la direzione presa dal Governo invita a tenere alta la
guardia perché sembra affermarsi l’idea che la specialità sia ormai
superata”. Secondo Vallascas, le ragioni dell’autonomia sono invece
rafforzate in un mondo dove le differenze vengono ingigantite dallo
sviluppo tecnologico e dagli effetti della globalizzazione.
“La proposta di revisione del Titolo V è confusa – ha detto
Vallascas - si tratta di un progetto calato dall’alto che rischia di
scatenare la bagarre in Parlamento”. Per il deputato del Movimento
Cinque Stelle la specialità sarda va difesa “ma occorre però
verificare le ragioni per cui non si può parlare di autonomia
compiuta e il perché della mancata attuazione dello Statuto”.
Vallascas ha illustrato i risultati di una recente indagine sul
regionalismo affidata dal Parlamento ad alcuni illustri
costituzionalisti. “Il quadro non è roseo. La Sardegna è in forte
ritardo rispetto ad altre regioni speciali che invece, attraverso le
norme di attuazione, hanno dato gambe alla loro autonomia”. Sulle
riforme, Vallascas ha sottolineato l’esigenza di avviare un percorso
partecipato senza imbrigliarlo nelle regole che hanno fatto fallire
negli anni scorsi gli altri tentativi. “L’autonomia sarda - ha
concluso Vallascas - può essere rinnovata solo attraverso un legame
forte con i cittadini che partecipano al processo riformatore”.
Roberto Capelli, in premessa, ha rimarcato la necessità di procedere
ad una verifica attenta e puntuale sull’effettiva attuazione dello
Statuto sardo. “E’ chiaro a tutti che qualcosa non ha funzionato –
ha detto l’esponente del Centro Democratico – adesso siamo in una
fase delicata che richiede consapevolezza e capacità di proposta”.
Nel merito, il deputato nuorese ha evidenziato la necessità di
rivisitare l’articolo 8. “La vittoria della battaglia sulle entrate
ha migliorato il quadro finanziario della Sardegna – ha detto
Capelli – ma addossarsi tutti gli oneri su sanità e trasporti è
stato un errore”. Sulla sanità, l’esponente del Centro Democratico
si è detto favorevole a una riforma del Titolo V che “riporti le
competenze in capo allo Stato e disegni un unico sistema sanitario
nazionale”. Capelli ha poi espresso preoccupazione sugli effetti che
la riforma costituzionale avviata dal Governo Renzi potrebbe avere
sulla nostra specialità, a partire dal ruolo affidato alle regioni a
Statuto speciale nel nuovo Senato.
Sul metodo con il quale avviare le riforme in Sardegna, Capelli ha
ribadito la posizione del suo partito, orientata verso lo strumento
dell’Assemblea Costituente. “Opzione oggi ancora più utile – ha
concluso l’esponente del Cd – la politica ha bisogno di recuperare
autorevolezza e l’Assemblea Costituente rappresenta una risposta
chiara alla richiesta di un pieno coinvolgimento della società
civile”. (PSP)