CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XV LEGISLATURA
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Riforme. Proseguono le audizioni della Commissione “Autonomia”.
Cagliari, 4 giugno 2014 - Proseguono in Consiglio
regionale le audizioni della Commissione “Autonomia” sulle riforme
istituzionali. L’organismo consiliare, presieduto da Francesco Agus,
ha sentito in mattinata le associazioni degli ex consiglieri
regionali ed ex parlamentari.
In apertura di seduta, il presidente Agus ha consegnato ai
partecipanti la bozza della risoluzione predisposta dalla
Commissione, ribadendo la necessità di coinvolgere nel dibattito
tutti i settori della società sarda. “Mai come adesso c’è l’esigenza
di procedere alle riforme istituzionali – ha detto Agus – altrimenti
cresce il rischio che le storture e le inefficienze del sistema
vengano utilizzate come alibi per affossare la nostra specialità”.
La presidente dell’Associazione degli ex consiglieri regionali,
Maria Rosa Cardia, dopo aver ricordato l’attività svolta in questi
anni nelle scuole per rafforzare la coscienza autonomistica delle
giovani generazioni, ha concordato con la Commissione sull’urgenza
di avviare la stagione delle riforme. “Lo Statuto, nato con limiti
evidenti, è adesso uno strumento obsoleto – ha detto Cardia – per
difendere il principio di autonomia e ricontrattare con lo Stato la
nostra specialità occorre puntare sull’identità culturale del popolo
sardo”. Per l’Associazione degli ex consiglieri è urgente pensare ad
una “nuova autonomia”, collaborativa e partecipativa. Solo così – ha
aggiunto Cardia – si potrà definire il ruolo della Sardegna nel
cambiamento e nella modernizzazione del Paese. Serve però un’idea di
futuro condivisa, una nuova unità autonomistica che disegni un
orizzonte ideale e politico”. Per gli ex consiglieri regionali, la
nuova fase costituente esige non solo idee e valori forti, ma anche
una pratica unitaria nella ricerca di soluzioni. “Il confronto deve
essere focalizzato sui contenuti e non sulle procedure. Visto
l’ampio ventaglio delle riforme da fare – ha concluso Cardia – è
indispensabile che il Consiglio metta in campo un disegno organico
che porti a una rivisitazione complessiva delle leggi fondamentali
della Regione”.
Paolo Fois (vicepresidente dell’Associazione degli ex consiglieri)
ha segnalato l’urgenza di spiegare le ragioni della nostra
specialità, vista da molti come un privilegio da rimuovere. “Nel
nostro ordinamento non ci sono riferimenti precisi – ha detto Fois –
occorre ricercarli nel diritto internazionale”. Uno di questi è il
principio di insularità che però ripete la filosofia dello Statuto
prevedendo interventi risarcitori per la condizione di svantaggio
della Sardegna rispetto ad altre regioni d’Italia e d’Europa.
“Questo – secondo Fois – però non basta. Bisogna invece affermare la
nostra identità culturale e linguistica riconosciuta dagli organismi
internazionali come strumento per resistere ai processi omologanti
della globalizzazione”. Per il vicepresidente dell’Associazione ex
consiglieri regionali, è dunque necessario intervenire con una norma
di principio da inserire nello Statuto che riaffermi una
differenziazione basata sulla nostra identità. “Solo così – ha
concluso Fois -potrà essere arginato il tentativo di cancellare la
nostra autonomia”.
Raffaele Manca (ex consigliere regionale del PCI nella X
legislatura) è invece intervenuto sulla bozza delle riforme
predisposta dalla Commissione chiedendo di superare la distinzione
“zone costiere - aree montane” nel progetto di riassetto delle
funzioni delle province e organizzazione dell’area vasta e città
metropolitane. “Meglio parlare di zone costiere e zone interne – ha
detto Manca - per evitare, come in passato, che qualche comune
cerchi di accaparrarsi il titolo di zona montana senza averne i
requisiti”. Manca ha poi suggerito di pensare a un nuovo sistema di
controllo sugli atti degli enti locali che protegga amministratori e
cittadini. “Per chi governa i comuni - ha sottolineato l’ex
consigliere del Pci - è alto il rischio di cadere in irregolarità,
mentre per i cittadini l’unico modo di contrastare un atto
illegittimo è il ricorso giudiziario”.
Roberto Deriu (PD) ha espresso forti perplessità sulla revisione
dello Statuto. “Questo è il momento peggiore per pensare alle
riforme, ha detto Deriu, lo Statuto è protetto dalla Costituzione.
Più che a una revisione, dal punto di vista tattico, sarebbe meglio
pensare a dargli piena attuazione”.
Michele Cossa (Riformatori) ha invece espresso dubbi su un’autonomia
fondata sul concetto di identità. “Tutti rivendicano maggiori spazi
in nome della loro specialità culturale – ha detto Cossa - il
rischio è che alla fine l’identità diventi un argomento debole per
difendere le nostre ragioni”.
Chiusa l’audizione degli ex consiglieri regionali, la Commissione ha
sentito l’Associazione degli ex parlamentari, rappresentata dal
presidente, Giorgio Carta, e dal vice Emidio Casula.
Carta, dopo aver illustrato le numerose iniziative nelle scuole
promosse dall’Associazione per avvicinare le istituzioni ai
cittadini, ha dato ampia disponibilità ad offrire un contributo
concreto al processo riformatore. “Siamo pronti ad affrontare
questioni politiche e non di parte - ha detto Carta – partendo da un
punto condiviso: la necessità di rafforzare l’autonomia”. Il patto
con lo Stato deve essere aggiornato - ha aggiunto il presidente
dell’Associazione ex parlamentari – “sarà compito del Consiglio
procedere ad una revisione dello Statuto”. Nelle prossime settimane
sarà convocata un’assemblea di tutti gli ex parlamentari sardi per
mettere a confronto proposte e suggerimenti.
I lavori della Commissione proseguiranno nel pomeriggio con
l’audizione degli ex presidenti della Regione e del Consiglio
regionale. (PSP)