CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XV LEGISLATURA
***************
Riforme. Al via le audizioni della Commissione “Autonomia”.
Cagliari, 29 maggio 2014 - La Commissione “Autonomia”,
presieduta da Francesco Agus(Sel), ha dato il via questa mattina al
primo ciclo di audizioni sulle riforme istituzionali.
L’organismo consiliare ha sentito i rappresentati del Consiglio
delle Autonomie Locali ai quali è stata consegnata la bozza della
risoluzione sulle riforme predisposta nei giorni scorsi.
All’audizione non si sono presentati invece i rappresentanti di Anci,
Asel e Aiccre, in segno di protesta per l’esito dell’incontro di
ieri con il Presidente della Regione su Patto di stabilità e Fondo
Unico.
Il presidente Agus ha ribadito in apertura di seduta la necessità di
coinvolgere nel processo riformatore tutti i settori della società
sarda. “Oggi la nostra autonomia è in pericolo – ha detto Agus –
occorre pensare a una rivisitazione complessiva delle nostre leggi
fondamentali per arginare le spinte accentratrici che arrivano dalla
penisola e difendere la specialità sarda”.
Il presidente del Cal Giuseppe Casti, nel suo intervento, ha
segnalato alla Commissione la drammatica situazione in cui versano
gli enti locali alle prese con un Patto di stabilità che, di fatto,
sta paralizzando l’azione amministrativa. “I crediti dei comuni nei
confronti della Regione continuano a crescere – ha detto Casti - i
pagamenti sono bloccati, serve una soluzione rapida altrimenti si
rischia lo sfascio”. Sul tema delle riforme, il presidente del Cal
ha dato ampia disponibilità al confronto. Ci sono delle priorità -
ha detto – come quella delle province dove il caos regna sovrano.
“Bisogna trovare una soluzione, anche transitoria, entro un paio di
settimane per poi procedere a una riforma seria”.
Daniela Figus, sindaco di Villanovafranca e componente dell’ufficio
di presidenza del Cal, ha invece invocato un ruolo più incisivo del
sistema delle autonomie locali nei processi decisionali. “Spesso –
ha detto Figus – i nostri pareri vengono ignorati dal legislatore.
In altre regioni, come Emilia Romagna e Toscana, i pareri del Cal
sono vincolanti. In Sardegna questo non succede. Occorre dare al
Consiglio delle Autonomie Locali un ruolo più forte. Consentirebbe
al legislatore di varare leggi più equilibrate e più utili per i
cittadini”.
Angelo Deidda, sindaco di Domusnovas e componente dell’Ufficio di
Presidenza del Cal, ha chiesto invece un intervento forte della
Prima commissione per “la sburocratizzazione” della Regione. “Non è
possibile - ha detto Deidda - che per il varo di un progetto i
comuni debbano attendere anche due anni. Servono tempi e regole
certe per amministrare e dare risposte rapide ai cittadini”.
Per Abramo Garau, consulente del Cal, “le riflessioni sul tema delle
riforme istituzionali sono state già fatte. Bene la ricognizione ma
è arrivato il tempo delle decisioni”. Lo Statuto sardo, ha ricordato
Garau, ci ha fornito tanti strumenti che spesso “non siamo riusciti
ad utilizzare. Il rischio, oggi, è che l’interlocuzione con il
Governo venga fatta al ribasso”. Secondo il consulente del Cal, una
via per dare certezze e operatività al sistema delle autonomie
locali è quella della separazione delle entrate tra comuni e
Regione. In questo modo si consentirebbe ai comuni di avere certezze
sulle risorse disponibili e di programmare al meglio l’attività
amministrativa”.
Subito dopo l’audizione dei rappresentanti del Cal sono intervenuti
alcuni componenti della Prima Commissione. Roberto Deriu (Pd) ha
sottolineato la necessità della “riconfigurazione del sistema delle
autonomie locali alla luce delle riforme avviate dal Governo. In
ogni caso dovrà essere garantita un’effettiva rappresentanza e
partecipazione ai processi decisionali”. Sulle province, Deriu ha
evidenziato la necessità di procedere a una legislazione di
transizione che “salvaguardi l’integrità delle amministrazioni per
poi arrivare a una riforma intelligente e saggia”.
Salvatore Demontis(PD) ha accolto con favore la proposta di una
suddivisione delle entrate di Comuni e Regione. “Sarebbe
un’assunzione importante di responsabilità e consentirebbe agli enti
locali di badare più alla sostanza che alla forma”.
Per Giuseppe Meloni (PD) le rivendicazioni dei Comuni su Patto di
Stabilità e Fondo Unico sono condivisibili. Così come è urgente
procedere da subito alle riforme. “Sulle province bisogna fare in
fretta ha detto Meloni - da due anni sono nel limbo senza certezze
sulle competenze e le risorse disponibili. In ogni caso però non si
potrà tornare alle province storiche”.
In chiusura di seduta, il presidente Agus ha annunciato, entro il
mese di giugno, la presentazione da parte della Giunta di una bozza
sulla riforma delle province. “Occorre adesso confrontarsi senza
farsi condizionare da logiche di parte o elettoralistiche. Gli enti
locali ha concluso Agus - sono il fulcro della nostra democrazia”.
Le audizioni della Prima Commissione proseguiranno la prossima
settimana, a partire da mercoledì 4 giugno con gli ex presidenti
della Regione e del Consiglio. Giovedì 5 sarà il turno delle parti
sociali e delle forze datoriali, mentre venerdì 6 saranno sentiti i
parlamentari sardi o eletti in Sardegna. (PSP)