CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XV LEGISLATURA
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Audizione dell’Associazione regionale ex esposti all’amianto – Illustrazione delle linee principali del Disegno di legge della Giunta regionale istitutivo dei parchi di Tepilora e Gutturu Mannu da parte dell’Assessore dell’Ambiente Donatella Spano davanti alla Quarta Commissione (Governo del territorio)
Cagliari, 29 maggio 2014 - La Quarta commissione
(Governo del territorio), presieduta dall’on. Antonio Solinas (Pd)
ha sentito questa mattina in audizione l’Associazione regionale ex
esposti all’amianto.
Il presidente Giampaolo Lilliu, nella sua relazione, ha fornito in
apertura alcune cifre sulla presenza del materiale altamente nocivo
in Sardegna: “In tutto sono ben 184.000 tonnellate, distribuite in
diversi contesti ambientali ed urbani: fra i quali 9000 Km di
condotte (6000 dei Consorzi di bonifica e 3000 di Abbanoa), 319
edifici scolastici, 79 uffici postali, 50 impianti sportivi ed altri
siti minori.”
Si tratta della più grave emergenza ambientale, sanitaria e sociale
del nostro tempo, ha proseguito Lilliu, “che non è nemmeno
lontanamente comparabile con le altre: l’amianto uccide più in
Italia 4000 persone all’anno, molto più degli altri tumori, del fumo
o della febbre del sabato sera. Eppure è un problema
gravemente sottovalutato, non ci sono nemmeno campagne di
informazione.”
Tornando ancora sulla situazione sarda, il Presidente
dell’Associazione ha parlato anche dell’amianto nei litorali, che
nell’Isola ha la sua maggiore concentrazione nella vastissima area
che va da Marceddì a Bosa. Qui, ha spiegato Llliu, “fino agli anni
’80 c’erano i casotti che poi sono stati demoliti con interventi
fai – da te: praticamente tutti i materiali di risulta, a
cominciare dall’amianto, sono stati frantumati e interrati. Ed anche
nei Comuni esistono situazioni irregolari, perché si è intervenuti
magari per raccogliere il materiale ma non si è fatta una vera
bonifica.”
Ci si trova ancora in piena emergenza, insomma. Anche perché, ha
detto ancora Lilliu, “la fibra killer ha una latenza che va
dai 30 ai 40 anni dalla prima esposizione, ecco perché bisogna
intervenire al più presto, se si vogliono evitare gravi danni alla
nostra comunità ed alle future generazioni.”
Il Presidente dell’Associazione ex esposti all’amianto ha poi
inquadrato la complessa questione dal punto di vista
giuridico-normativo. La Sardegna, ha affermato, “è una delle poche
Regioni che ha una legge contro l’amianto, la n°22 del 2005, una
specie di modello esportato anche recentemente in grandi
realtà come l’Expo di Milano, ma a 9 anni dalla sue entrata in
vigore è stata applicata solo in minima parte. Prevedeva, fra
l’altro, che si tenesse ogni anno una conferenza regionale sul tema,
per fare il punto della situazione e mettere a confronto le varie
parti interessante: non ne è stata fatta nemmeno una.”
A livello comunitario, ha continuato Lilliu, “è stato fatto quale
passo avanti. Il parlamento europeo, nel 2013, ha invitato tutti gli
Stati membri a dotarsi di impianti di inertizzazione (un
procedimento chimico che cristallizza la fibra ad una temperatura di
600 gradi e la rende innocua, con sottoprodotti riciclabili nel
settore dell’edilizia), ma per ora ne esiste solo uno in Francia.”
Mentre a livello nazionale, occorre, secondo il Presidente
dell’Associazione, rivedere la soglia di rischio fissata dalla
legge, 20 milligrammi per metro cubo. “Dobbiamo puntare al
rischio zero – ha sostenuto Lilliu, che ha proposto, per la
Sardegna, un intervento articolato che preveda risorse per le
bonifiche, la realizzazione di un impianto di inertizzazione (per un
costo stimato di circa 20 milioni di euro) ed il varo di un piano di
sorveglianza sanitaria.
Nel dibattito successivo è intervenuto il presidente della
Commissione Antonio Solinas, che ha annunciato per la fine dell’anno
la prima conferenza regionale sull’amianto che dovrebbe tenersi ad
Oristano, unica zona della Sardegna dove hanno operato ben 2
stabilimenti di produzione del materiale. Hanno poi preso la parola
i consiglieri Salvatore Demontis, Giuseppe Meloni e Gianmario Tendas
(Pd) ed Ignazio Tatti dell’Udc.
L’Assessore dell’Ambiente Donatella Spano, dopo aver ricordato che
il problema dell’amianto è inserito nel programma di governo della
Giunta, ha annunciato per i prossimi mesi “il piano regionale
dell’amianto, che prevede fra l’altro tecniche innovative di
inertizzazione e incapsulamento del materiale. Nella programmazione
dei fondi europei FESR per il periodo 2014-2020, inoltre, sono
previste risorse per l’eliminazione dell’amianto dalle scuole.”
Nella seconda parte della riunione della Commissione l’Assessore
dell’Ambiente ha illustrato i contenuti generali del Disegno di
legge della Giunta che istituisce i parchi regionali di Tepilora e
Gutturu Mannu, “due iniziative molto apprezzate dalle comunità
locali e dai portatori di interesse, che hanno diversi punti di
contatto soprattutto sul piano organizzativo, pur conservando
ciascuna la sua specificità.”
I punti qualificanti dei due parchi, ha precisato l’Assessore, “sono
la tutela e la salvaguardia dell’ambiente (con un ruolo attivo
dell’Ente Foreste che assicurerà mano d’opera e vigilanza), il
rafforzamento delle attività agro – pastorali, l’introduzione
dell’agricoltura sostenibile e delle colture biologiche.”
Il parco di Tepilora ha una superficie di circa 7800 ettari
comprendenti i territori dei Comuni di Bitti, Lodè, Torpè e Posada;
quello di Gutturu Mannu si estende su oltre 19.600 ettari e
comprende i Comuni di Pula, Villa S. Pietro. Siliqua, Santadi,
Capoterra, Domus De Maria, Uta, Assemini e Sarroch.
(Af)