CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XV LEGISLATURA
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Patto di stabilità. Centrodestra attacca Pigliaru: “Giunta rinunciataria, subisce i diktat romani”
Cagliari, 15 maggio 2014 - “La delibera adottata il 29
aprile scorso dalla Giunta regionale sul patto di stabilità
certifica l’atteggiamento rinunciatario della Sardegna nei confronti
di Roma”. Il centrodestra contesta nel metodo (per il mancato
coinvolgimento degli organismi consiliari) e nel merito (per
l’assenza di una indicazione di priorità e azioni di contrasto delle
emergenze) il provvedimento approvato dall’esecutivo.
Secondo il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis “il tetto di
2,4 miliardi di euro fissato dal patto di stabilità, a fronte di un
fabbisogno di oltre 4 miliardi, rischia di mettere in ginocchio la
Sardegna”. Per l’opposizione è dunque necessario “un cambio di rotta
nel confronto con il Governo nazionale. La Giunta Pigliaru continua
a subire i diktat romani in una situazione in cui servirebbero,
invece, azioni forti in difesa dei diritti dei sardi”.
Per Ugo Cappellacci (FI), sulla revisione del patto di stabilità si
gioca il futuro dell’Isola. “O si vince questa battaglia – ha detto
l’ex presidente della Regione – o la Giunta dovrà svolgere
esclusivamente il ruolo di commissario liquidatore della Sardegna”.
Cappellacci ha invitato il presidente Pigliaru a proseguire
nell’azione contro il Governo portata avanti nella precedente
legislatura dichiarata vincente dalla Corte Costituzionale. “Noi –
ha detto – siamo pronti a sostenerla ma l’esecutivo deve smetterla
di dare patenti di credibilità e affidabilità”.
Critico nei confronti dell’esecutivo anche il capogruppo dei
Riformatori Attilio Dedoni, secondo il quale “la rinuncia alla
battaglia sulle accise impedirà alla Sardegna di incamerare un
miliardo di euro di risorse aggiuntive”. Giudizio condiviso dal
capogruppo dell’UDC, Gianluigi Rubiu: “questa Giunta – ha detto -
sta dimostrando tutta la sua incapacità. La delibera approvata non
indica nessuna soluzione per le emergenze dell’Isola”.
Preoccupazione per il “livello di interlocuzione Governo-Regione” ha
invece espresso il capogruppo del PSd’Az Christian Solinas. La
Giunta, ha detto Solinas, deve alzare il tiro: “basta trattare con i
funzionari della Ragioneria dello Stato, occorre rivolgersi ai
ministri competenti o direttamente al premier Matteo Renzi”. Di
“situazione kafkiana” ha parlato Paolo Truzzu (FdI). “Oggi ci si
lamenta della mancanza di risorse ma non si fa niente per
individuarne delle altre. Limitarsi a condurre una battaglia per
l’allentamento dei vincoli del Patto senza portare avanti le altre
vertenze con lo Stato è una strategia perdente”.
L’ex assessore alla programmazione Alessandra Zedda ha contestato la
decisione di inserire nel patto di stabilità anche le risorse del
Fondo unico per gli enti locali “contravvenendo a una legge
regionale in ossequio alle indicazioni della Ragioneria dello
Stato”. Rispetto al 2013 la Sardegna potrà spendere 900 milioni di
euro in meno, ha ricordato Zedda, “senza un allentamento dei vincoli
si rischia il tracollo dell’intero sistema socio-economico”.
Per Antonello Peru (FI) “la Giunta finora si è caratterizzata più
per le rinunce che per le proposte. La sudditanza nei confronti del
Governo centrale è chiara: questo esecutivo ha accettato le
indicazioni romane evitando di sostenere le battaglie su credito,
zona franca, accise e Galsi”. Stesso giudizio da parte di Marco
Tedde(FI) che ha parlato di “piglio grillino” nel descrivere
l’azione di governo portata avanti in questi mesi da Pigliaru.
“Questa Giunta – ha detto Tedde – critica le cose fatte ma non
indica soluzioni per il futuro”.
Il centrodestra ha annunciato il capogruppo di Forza Italia, Pietro
Pittalis, chiederà nei prossimi giorni ai singoli assessorati
l’indicazione delle singole voci di spesa in cui andranno a
confluire le risorse assegnate dalla delibera dello scorso 29 aprile
. (PSP)