CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XV LEGISLATURA
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Fondi europei, il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, in audizione nella Terza commissione conferma l’impegno per “dare attuazione e velocità alla spesa”. Il presidente della commissione, Franco Sabatini, annuncia “una sessione dei lavori interamente dedicata alla programmazione 2014-2020.
Cagliari, 15 maggio 2014 - Una sessione dei lavori
della Terza commissione interamente dedicata alla programmazione dei
fondi europei per il nuovo settennio 2014 – 2020, è stata annunciata
dal presidente della commissione, Franco Sabatini, a conclusione
dell’audizione del presidente della giunta regionale, Francesco
Pigliaru, che è stata preceduta da quella del direttore del centro
regionale di programmazione, Gianluca Cadeddu.
Il presidente Pigliaru ha confermato l’impegno per “dare attuazione
e velocità alla spesa” e invitato il Consiglio regionale a proporre
e varare una legge per la valutazione dell’efficacia delle politiche
pubbliche. «E’ opportuno che l’iniziativa venga assunta dal
Consiglio e non già dall’esecutivo – ha dichiarato il presidente –
perché al Consiglio spetta il ruolo di controllo e non può esserci
un controllo efficace delle azioni e dei programmi se non si dispone
di strumenti che garantiscano dati oggettivi per una corretta
valutazione».
Il presidente della giunta ha definito «decisivi» i prossimi mesi in
riferimento alla nuova programmazione dei fondi strutturali che deve
procedere in parallelo (è questo l’intendimento della giunta) con il
“programma regionale di sviluppo” (Prs). Il documento elaborato e
approvato dalla giunta (che ha durata per l’intera legislatura) e
che rappresenta il principale documento della programmazione
regionale, da presentarsi al Consiglio entro 180 giorni dall’inizio
della legislatura. Il presidente ha rimarcato a questo proposito la
necessità di “un quadro unitario” della programmazione, come
raramente si è avuto in passato nella Regione sarda.
L’audizione è proseguita con l’illustrazione dei documenti inerenti
il “Fondo di sviluppo e coesione” (Fsc) per il periodo 2007 – 2013 e
delle relative delibere del Cipe (62/2011; 78/2011; 8/2012; 60/2012;
93/2012) di importo complessivo pari a circa due miliardi di euro.
Le delibere si riferiscono ai sei settori di intervento indicati dal
piano strategico regionale: viabilità, mobilità, idrico
multisettoriale; Università, Sanità; dissesto idrogeologico;
fognario depurativo; bonifiche; Beni culturali, scuole, sport, Piano
Sulcis. Ad oggi sono stati sottoscritti solo due “Accordi di
programma quadro” (“Apq”, è uno dei tre strumenti attuativi dei
programmi e delle deliberazioni Cipe): il 23 luglio 2013 è stato
sottoscritto, con i competenti ministeri, quello relativo al
“fognario depurativo” (circa 46 milioni di euro) e lo scorso 7
maggio è stata la volta dell’”Apq-conoscenza”, circa 200 milioni per
le Università di Sassari e Cagliari. «Per gli altri accordi – ha
rimarcato il presidente – serve correre e noi acceleriamo il più
possibile perché con i fondi Fsc realizziamo cose strategiche con
spese che stanno al di fuori del patto di stabilità». Il capo
dell’esecutivo ha manifestato la volontà di procedere in tempi brevi
con la sigla dell’”Apq-Sanità” («l’istruttoria è in fase di
conclusione») e con l’”Apq-Bonifiche” (circa 110 milioni di euro) la
cui istruttoria è conclusa e si è in attesa della sottoscrizione
dell’accordo con il ministero dell’Ambiente e col Mise.
Il presidente ha dichiarato che intende avvalersi anche degli altri
strumenti attuativi (oltre all’Apq) ed in particolare ha fatto
riferimento al “contratto istituzionale di sviluppo” (Cis) per
realizzare il piano per l’edilizia scolastica, sottolineando i
positivi risultati ottenuti nel recente passato nel progetto per la
nuova Sassari-Olbia.
Il presidente Pigliaru ha dunque illustrato il documento relativo al
percorso di programmazione delle risorse Fsc per il periodo
2014-2020 (delibera del Cipe per il riparto programmatico e
definizione delle regole; presentazione delle proposte, azioni,
interventi da parte delle amministrazioni; istruttoria delle
proposte da parte del Dps; esito positivo dell’istruttoria e dunque
la delibera Cipe di assegnazione definitiva). «Le linee di indirizzo
– ha sottolineato il presidente – sono all’interno dell’orizzonte
strategico unitario» e le scelte per il nuovo settennio tengono
conto dell’”unitarietà delle programmazioni; dell’ampiezza degli
squilibri da attenuare; della tipologia degli interventi; della
specializzazione settoriale; dell’identificazione del livello
amministrativo ottimale di programmazione e del completamento degli
interventi”.
La giunta propone di focalizzare la programmazione del Fondo
sviluppo coesione (Fsc) su i seguenti obiettivi tematici: agenda
digitale; clima e rischi ambientali; tutela dell’ambiente e
calorizzazione delle risorse culturali e ambientali; mobilità
sostenibile di persone e merci; inclusione sociale e lotta alla
povertà; istruzione e formazione; capacità istituzionale e
amministrativa. Il quadro finanziario previsto dalla legge di
stabilità 2014 per il Fsc (2014-2020) stabilisce un totale di
risorse assegnate pari a 54 miliardi di euro con un quoziente di
riparto proposto per la Sardegna pari a 10.69. «Nel periodo
precedente – ha denunciato il presidente Pigliaru il quoziente di
riparto era pari a 12.61 e per la Sardegna significa circa 400
milioni di euro in meno». Il presidente ha informato i commissari
che sul punto è in corso una interlocuzione col governo per ridurre
tale differenza e ha dichiarato che al momento «esistono margini
perché tale differenza possa essere ridotta o eliminata».
A conclusione dell’audizione, il presidente della commissione,
Franco Sabatini, ha rimarcato la necessità che tutti gli atti
relativi alla programmazione 2014-2020 siano trasmessi alla
commissione per le opportune valutazioni e le eventuali proposte. Da
qui l’annuncio di una intera sessione dei lavori della commissione
Terza sulla programmazione per il nuovo settennio e con la
comunicazione che nella prossima riunione della commissione si
procederà con l’audizione dell’assessore all’Agricoltura, Elisabetta
Falchi, con all’ordine del giorno i fondi per lo sviluppo rurale.
L’audizione del presidente della giunta era stata preceduta da
quella del direttore del centro regionale di programmazione,
Gianluca Cadeddu, che ha illustrato ai commissari i documenti
relativi al “Por Fesr 2014-2020” e annunciato che il prossimo 22
luglio la Regione trasmetterà alla commissione europea la
programmazione dei fondi per il prossimo settennio. Da quella data
incomincerà la fase del cosiddetto “negoziato programmi operativi”
che si concluderà il 22 gennaio 2015 con l’approvazione dei
programmi operativi. Il direttore del Crp tra le criticità rilevate
nella programmazione 2007-2013 ha posto l’accento sul mancato
adeguamento organizzativo per i controlli di primo livello sugli
interventi, con conseguenti misure di definanziamento in sede
comunitaria. Tra le altre carenze si segnalano: la parcellizzazione
degli interventi, lo scarso allineamento tra indirizzo politico e
priorità comunitarie, mancanza di strumenti settoriali di
pianificazione e scarsa cantierabilità.
Il dottor Cadeddu ha dunque illustrato le linee di indirizzo per la
programmazione 2014-2020: concentrazione tematica (pochi obiettivi
facilmente misurabili e concentrazione delle risorse); miglioramento
organizzativo; definizione delle priorità (riferimento al Prs) e
cantierabilità («finanziamo solo ciò che effettivamente possiamo
realizzare»). Le risorse sono in totale 927,6 milioni di euro (le
stesse del precedente periodo): circa 366 milioni per il fondo
sociale europeo (Fse) e oltre 600 milioni per il Fesr, ripartite in
sette assi di intervento.