CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XV LEGISLATURA
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La Sesta Commissione chiede i conti delle Asl e della Sanità all’assessore Luigi Arru. «Le emergenze sono la peste suina e l’assistenza sociale».
Cagliari, 13 maggio 2014 - «Continuità assistenziale
tra ospedale e territorio con il rafforzamento delle strutture
locali, eradicazione della peste suina e rilancio del settore
economico, richiesta di tutti i dati in possesso dell’assessorato e
dei conti delle Asl per una programmazione mirata: sono queste le
priorità che intendiamo portare avanti come Commissione Sanità». Lo
ha affermato questa mattina il presidente della Sesta Commissione,
il socialista Raimondo Perra (Sardegna Vera), che ha sentito ieri in
audizione l’assessore della Sanità, Luigi Arru.
D’accordo l’esponente dell’Esecutivo, il quale ha evidenziato che la
peste suina e l’assistenza sociale sono state le emergenze che
l’assessorato ha dovuto affrontare dal momento dell’insediamento del
nuovo governo regionale. In particolare, Arru ha evidenziato le
criticità legate alla legge 162 per le disabilità gravi, e poi per
analizzare la recrudescenza della peste suina e predisporre la bozza
del piano triennale per l’eradicazione della malattia da sottoporre
all’Ue. Secondo l’assessore è necessario un coordinamento tra tutti
i servizi veterinari, rafforzando la struttura, e l’insediamento del
tavolo interassessoriale tra Sanità e Agricoltura.
Arru ha poi spiegato ai commissari quale sia la sua idea di Sanità:
garantire il diritto alla salute di tutti, soprattutto in questo
momento di crisi, attraverso reti integrate e creando una
cooperazione tra Asl e tutti i professionisti presenti nei
territori. «Le sfide della Sanità di oggi sono la popolazione che
invecchia e la cronicizzazione delle malattie». Per questo motivo,
ha spiegato Arru d’accordo con la linea del presidente Perra,
bisogna lavorare sulla continuità assistenziale tra ospedale e
territorio e viceversa, stimolando il dialogo tra tutti gli
operatori.
Per quanto riguarda la spesa farmaceutica, l’assessore ha rilevato
che negli ultimi anni è migliorata, ma la Sardegna è ancora in cima
alla classifica delle regioni che spendono di più.
Arru ha poi chiarito alla Commissione Sanità che, d’ora in poi la
Regione sarà molto più presente nella Conferenza Stato-Regione e ha
auspicato una fattiva collaborazione tra la Giunta e il Consiglio,
in particolare la Commissione, garantendo che avrebbe fornito al più
presto i dati chiesti.
Anche i commissari, infatti, hanno evidenziato la necessità di avere
un filo diretto con l’assessorato, avere i conti delle Asl, il
bilancio dell’assessorato stesso e la fotografia dei diversi settori
e situazioni delle Aziende ospedaliere per poter analizzare in
concreto la situazione (Augusto Cherchi, Soberania e Indipendentzia,
Rossella Pinna, Pd, Alberto Randazzo, FI, Daniela Forma, Pd, Gigi
Ruggeri, Pd, Ignazio Locci, FI).
Il Consigliere Edoardo Tocco ha sollecitato l’assessore affinché
rivedesse gli atti aziendali delle Asl, dell’aziende Miste e del
Brotzu e che sentisse i medici e i responsabili ospedalieri «poiché
sono coloro che conoscono meglio le problematiche». Richiesta
confermata anche da Gigi Ruggeri (Pd), il quale ha anche proposto,
per ridurre il deficit della Sanità, di modificare la tipologia di
spesa, abbassando quella ospedaliera e aumentando quella della
prevenzione sui territori.
Il consigliere Fabrizio Anedda, Rifondazione – Comunisti italiani –
Sinistra sarda, ha esortato l’assessore a investire di più sul
sociale, aiutando le famiglie che hanno tra i loro cari malati
cronici, e a sostituire i vertici delle Asl. Dello stesso avviso
anche la collega di maggioranza Daniela Forma (Pd), mentre Rossella
Pinna (Pd) ha chiesto di conoscere a che punto sono le leggi di
settore, come quella per i talassemici e i nefropatici. Lorenzo
Cozzolino (Pd) ha evidenziato che il deficit della Sanità sarda
ammonta a 379 milioni di euro e che il Sisar «fa acqua da tutte le
parti, a fronte di un costo di circa 44 milioni». Particolare
attenzione agli ospedali pscichiatrici giudiziari è stata chiesta,
invece, da Anna Maria Busia (Cd), la quale ha proposto all’assessore
l’esame dell’ingente stanziamento destinato al San Giovanni Battista
di Ploaghe, circa 29 milioni, «una struttura fatiscente e con
carenze strutturali». Per Alberto Randazzo (FI) è inutile parlare
dei problemi che tutti conoscono se non si hanno i dati in mano,
perché soltanto così si potrà fare una programmazione mirata ed
efficace. Luca Pizzuto (Sel) ha chiesto all’assessore, in
particolare, di riattivare gli Osservatori epidemiologici, mentre
Emilio Usula ha affermato la necessità di un Piano sanitario
omogeneo, che dia risposte adeguate a tutti gli abitanti della
Sardegna, in maniera uguale sia che abitino a Cagliari sia che
abitino in un piccolo centro del nuorese.
Al termine dell’audizione l’assessore si è impegnato a fornire al
più presto i dati chiesti. (E.L.N.)