CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XV LEGISLATURA
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Bilancio e Lavoro, audizione dell’ assessore alla Programmazione, Raffaele Paci, e dell’assessore al Lavoro, Virginia Mura, nella Terza commissione
Cagliari, 6 maggio 2014 - S«La situazione è difficile
e ribadisco la volontà alla collaborazione con la commissione e il
Consiglio perché c’è bisogno di trovare condivisione nella visione
del bilancio regionale e nelle politiche da attuare», così
l’assessore alla Programmazione, Raffaele Paci, ha raccolto l’invito
formulato in proposito, dal presidente della Terza commissione,
Franco Sabatini, in apertura della seduta dedicata alle audizioni
dei componenti l’esecutivo regionale con delega al Bilancio e al
Lavoro.
L’intervento dell’assessore Paci si è incentrato sull’illustrazione
della delibera n. 15 del 29 aprile scorso, avente per oggetto il
patto di stabilità 2014, su cui la commissione è chiamata ad
esprimere il parere ma il cui testo non è stato ancora preso in
carico dal preposto organismo consiliare.
Il documento nella sua tabella riepilogativa indica il cosiddetto
plafond di spese prioritarie il cui ammontare è pari a 2.406.860.000
di euro, una cifra inferiore rispetto allo scorso anno, quando il
plafond era di 3.373.000.000 di euro. L’assessore Paci ha quindi
sottolineato come per il 2014 ci sia stata una riduzione degli
“spazi finanziari” di circa 900 milioni di euro e come le richieste
di spesa degli assessorati, per l’anno in corso, superano i 4
miliardi di euro.
«Con questi limiti di spesa non si può andare avanti», ha ammesso il
delegato alla Programmazione, nell’introdurre il tema del confronto
aperto con lo Stato per la modifica dei tetti di spesa del patto di
stabilità. Il 10 aprile – ha riferito Paci – si è aperto il tavolo
della trattativa con il governo alla presenza anche del presidente
della giunta, Francesco Pigliaru, e in un successivo incontro la
ragioneria dello Stato ha quantificato delle ipotesi (definite
“interessanti” dall’assessore) a cui la Regione ha già risposto con
ulteriori indicazioni. Domani e dopodomani sono in programma a Roma
altri incontri per “chiudere” entro la prossima settimana il tavolo
politico Regione-Governo sul tema del “patto”. L’assessore, pur
mostrandosi fiducioso per gli esiti della vertenza aperta con lo
Stato, ha ribadito il concetto espresso in Aula dal presidente
Pigliaru: «Se non riusciamo ad ottenere risultati positivi, dovremo
decidere insieme come contrapporci duramente allo Stato». «Non
abbiamo spazi finanziari – ha proseguito Paci – e teoricamente
dovremo spendere oltre 4 miliardi di euro ma ne possiamo spendere
appena 2.4 miliardi».
L’assessore ha dunque ricordato il lavoro fatto con la revisione
della spesa regionale e la volontà di procedere speditamente con le
“riforme a costo zero” ad incominciare da quella per la
semplificazione burocratica. «Ma – ha aggiunto il responsabile della
Programmazione – ogni giorno che passa la situazione peggiora».
L’esempio è il recente decreto del governo sul cuneo fiscale che ha
comportato per la Sardegna una riduzione del “patto” di 34 milioni
di euro con un accantonamento di pari importo. Dal 2012 le somme
accantonante (cifre che lo Stato congela alle regioni a Statuto
speciale) sono di circa un miliardo di euro e per il 2014 la cifra
stimata è di circa 600 milioni.
In riferimento al 2014 le entrate della Regione registreranno una
riduzione del gettito per effetto della “manovra” sull’Irap e per le
riduzioni effetto della crisi economica, ad iniziare dalla quota di
compartecipazione sui giochi.
L’assessore ha annunciato una manovra di assestamento di bilancio
tra giugno e luglio, quando cioè dovrebbe essere conclusa la
trattativa con lo Stato per la modifica dei tetti di spesa del patto
di stabilità.
Sono intervenuti nel dibattito Pietro Pittalis -Fi (ha chiesto
l’attenzione della giunta per i settori strategici e sensibili a
incominciare dal lavoro e dal disagio sociale); Giorgio Oppi – Udc
(ha invitato l’assessore a procedere con la riforma dei consorzi
industriali, con l’azzeramento delle Zir e la cancellazione dei
Cda); Alessandra Zedda – Fi (ha sottolineato come l’interlocutore
della giunta nel confronto con lo Stato debba essere principalmente
la parte politica e si è detta preoccupata per il taglio del fondo
per gli Enti Locali); Christian Solinas – Psd’Az (ha invitato la
giunta ad “inchiodare” lo Stato alle proprie responsabilità e
ricordato che la Sardegna è l’unica Regione che paga i servizi del
trasporto pubblico locale); Gavino Sale – Irs (ha chiesto quale sia
lo strumento della Regione per quantificare il gettito fiscale);
Valter Piscedda – Pd (ha invitato la giunta a dotarsi di strumenti
idonei per conoscere le dinamiche della spesa negli Enti locali).
Il presidente della commissione, Franco Sabatini (Pd) ha
sottolineato come il plafond di spesa si sia abbassato dai
3.100.000.000 del 2009 ai 2.400.000.000 del 2014 e denunciato come
la differenza in danno della Sardegna tra il cosiddetto “accertato e
riscosso” sia di 2.800.000.000 di euro. Sabatini ha invitato inoltre
l’assessore Paci a non “cedere di un millimetro” nel confronto con
lo Stato per il fondo unico degli Enti Locali che (come ha
dichiarato l’assessore) è a rischio impugnazione da parte del
governo. L’ulteriore invito formulato dal presidente della
commissione alla giunta ha riguardato «la certezza e la puntualità
del trasferimento delle risorse ai Comuni che rappresentano il primo
argine contro la crisi per le famiglie e le imprese sarde».
Nell’intervento di replica l’assessore Paci ha dichiarato di
considerare come temporaneo il vincolo di spesa del patto di
stabilità («perché con l’attuale tetto di spesa non si può
governare») e non ha escluso, in caso di mancata conclusione
positiva del confronto con lo Stato, lo sforamento dei tetti di
spesa del patto di stabilità, davanti ad un pronunciamento unanime
del Consiglio in tal senso. L’assessore, a questo proposito, ha
evidenziato come l’ostacolo principale non sia quello rappresentato
dalle sanzioni previste, quanto dalle disposizioni della legge
regionale n. 31/98 che obbliga la Regione al rispetto del patto.
Norma che potrebbe essere modificata dal Consiglio regionale già in
sede di approvazione dell’assestamento del bilancio.
L’assessore Paci e il presidente Sabatini hanno, dunque, concordato
l’audizione sullo stato di attuazione dei fondi europei ad una
successiva riunione della commissione.
I lavori sono proseguiti con l’audizione dell’assessore del Lavoro,
Virginia Mura, che su invito del presidente della commissione, ha
proceduto con l’illustrazione del documento relativo allo stato di
attuazione del piano operativo “Fondo sociale europeo 2007-2013”.
Nel corso del 2013 e dei primi mesi del 2014 sono stati pubblicati
24 bandi pubblici per un importo di circa 125 milioni di euro,
alcuni dei progetti a valere sul Fse sono in corso e altri sono
nella fase conclusiva dell’intervento. Il piano in sette anni ha
coinvolto 135.177 destinatari e 128.491 hanno concluso le attività,
il 53.66% dei destinatari degli interventi sono donne. A fronte di
una media nazionale di spesa del 52.7% delle risorse, il piano
operativo Fse della Regione sarda ha certificato a Bruxelles il
69.4% delle risorse. Al 31 dicembre 2013 sono stati certificati
oltre 468 milioni di euro su 675.053.206 di dotazione complessiva e
il piano Fse regionale ha raggiunto anche per il 2013 tutti gli
obiettivi fissati dall’Ue.
Il focus riguarda gli interventi sul microcredito, il cui fondo,
l’assessore ha dichiarato di voler incrementare, visto
l’apprezzamento degli amministratori e delle imprese e il successo
dell’iniziativa. L’ulteriore approfondimento ha riguardato il
programma “Master and Back” (dotazione di 137 milioni, di cui 117.8
milioni spesi al 31.12.2013) con 4.070 destinatari dei quali 2.443
destinati ai percorsi di alta formazione e dei tirocini mentre 1.627
sono i destinatari dei percorsi di rientro. L’assessore
nell’occasione ha annunciato la volontà di voler introdurre per il
Master and Back la formula del prestito d’onore con la restituzione
qualora chi beneficia del sostegno regionale non rientri nell’Isola
dopo il periodo di formazione all’estero.
L’assessore Mura ha dunque illustrato la deliberazione n.13 dell’8
aprile scorso relativa alla cosiddetta “garanzia giovani”: nove le
misure previste per un importo complessivo di 54.181.253 euro.
Nel corso del dibattito (sono intervenuti i consiglieri Pittalis,
Dedoni, Alessandra Zedda, Pietro Cocco, Daniele Cocco, Collu, Truzzu,
Sale) sono state sollecitate risposte e chiarimenti in ordine alla
cassa integrazione in deroga, ai centro servizi per l’impiego, alla
formazione professionale e approfondimenti per il master and back e
la garanzia giovani.
L’assessore nel suo intervento di replica ha annunciato che nei
prossimi giorni «i lavoratori in mobilità in deroga riceveranno
parte delle competenze relative al 2013. Somme “coperte” dai 52
milioni di euro di stanziamento regionale in anticipazione sulle
somme statali». Il responsabile del lavoro della giunta Pigliaru ha
sottolineato come dallo Stato servano 170 milioni per fare fronte
alla cassa integrazione in deroga e che il ministro del Lavoro ha
avanzato la proposta di uno stanziamento di un miliardo di euro da
ripartire tra tutte le regioni.
L’assessore Mura ha illustrato nel dettaglio il progetto “garanzia
giovani” e rimarcato la centralità dei centri servizi per l’impiego,
per i quali sono già incominciate le azioni formative rivolte al
personale. «Vogliamo far funzionare i Csl», ha dichiarato Virginia
Mura, che ha concluso annunciando «una profonda rivisitazione della
formazione professionale non appena saranno varate le nuove norme
nazionali sull’apprendistato».
Il presidente della commissione, Franco Sabatini, nel suo intervento
di chiusura lavori ha sottolineato come a fronte dei positivi
risultati sui livelli di spesa del Fse - in Sardegna - la
disoccupazione sia cresciuta e come siano carenti in materia di
lavoro la programmazione, denunciando l’assenza di una vero piano
per il lavoro. Il presidente Sabatini ha inoltre chiesto
informazioni sullo stato di elaborazione del programma operativo
2014-2020 e invitato l’assessore Mura a far pervenire la relativa
documentazione e ogni utile comunicazione alla commissione, non
appena il programma sarà definito con maggiore dettaglio.
Il presidente Sabatini ha concluso i lavori annunciando che
l’audizione dell’assessore all’Agricoltura, Elisabetta Falchi (in
programma domani alle 10) è rinviata ad una prossima seduta.