CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 441 del 6 novembre 2013

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PL nazionale n. 22/A “Istituzione di un regime di zona franca fiscale e doganale integrale nel territorio della Regione autonoma della Sardegna”: Alla ricerca di un’intesa

Cagliari, 6 novembre 2013 – Il Consiglio regionale ha cominciato i lavori con oltre un’ora di ritardo rispetto all’ora prevista inizialmente (ore 16). Il dibattito sull’articolato è ripreso con il tentativo di trovare un accordo unitario su un emendamento di sintesi firmato da tutte le forze politiche. Al momento dell’apertura dei lavori i consiglieri Giacomo Sanna (Psd’az), Agus (Pd), Corda (Sel), Giampaolo Diana (Pd), Christian Solinas (psd’az), Dessì (Psd’az), Arbau (Misto), Porcu (pd) Salis (misto) , Mariani (Misto), Stocchino (Misto), hanno presentato un emendamento di sintesi (numero 16) agli emendamenti 2 – 8- 10- 3 – 14 – 13. Questo emendamento non è stato condiviso dalla maggioranza e il parere del presidente della commissione Autonomia Ignazio Artizzu è stato negativo. Numerosi gli appelli fatti al presidnte della Regione da parte dei consiglieri della minoranza. L’on. Arbau (Misto ) ha fatto un appello all’unitarietà dell’Assemblea. L’avversario serio si trova a Roma – ha detto - e il centrodestra non può andare da solo ad affrontare la battaglia. L’on. Maninchedda (Misto) ha ricordato il lavoro egregio fatto in commissione dove era stata trovata una sintesi. Poi si è rotto il fronte parlamentare. Chiedo – ha concluso - che si ragioni su una norma coerente. L’on. Maninchedda ha ribadito che è la maggioranza che ha deciso di procedere unilateralmente azzerando gli accordi presi. Sia chiaro che la responsabilità della rottura è del centrodestra. Dando parere favorevole all’art 13 state dando le chiavi della zona franca all’Italia. Respingendo il 16 state facendo questo. Un appello alla ragionevolezza è stata lanciato anche dall’on. Giacomo Sanna (psd’az) e dall’on. Giampaolo Diana (Pd). L’on. Pittalis (Pdl) ha spiegato che è stato l’on. Soru a non ammettere l’ipotesi di fare emendamenti di sintesi. Quindi non è stato il centrodestra a non voler fare sintesi. Di fronte alla posizione espressa dall’on. Renato Soru per il PD, la commissione ha approvato gli emendamenti. L’on. Planetta (psd’az) ha fatto un appello al presidente Cappellacci chiedendo di far votare all’unanimità questa legge. Non possiamo dividerci in questo momento. L’on. Cuccu (pd) ha affermato che la frattura che si è creata rischia di far naufragare l’idea stessa di zona franca. Stiamo ammazzando un diritto e un sogno. L’on. Campus (Sardegna E’ già domani) voterà a favore dell’emendamento 16. L’on. Salis (misto) ha detto che la Sardegna impone che il Consiglio su questo argomento esprima una unitarietà di intenti. L’on. Soru (Pd) ha detto di aver presentato in commissione la sua posizione personale , anche per alcuni versi diversa da quella del Pd. Argomenti di questa importanza non possono essere trattati con questa gravità. Stiamo solo lucidando bandiere per la prossima campagna elettorale. L’on. Cocco (Sel) ha fatto appello all’unitarietà. Fermiamo i lavori per trovare una via unitaria. Il Presidente della Regione ha chiesto un minuto di sospensione. (SEGUE)
Dopo la breve sospensione, sotto la presidenza dell’on. Lombardo sono ripresi i lavori del Consiglio regionale sulla proposta di legge per l’istituzione della zona franca fiscale e doganale integrale a firma del gruppo del Psd’Az.
La presidente Lombardo ha dato la parola all’on. Giacomo Sanna per la dichiarazione di voto: “Io non vorrei pentirmi di essere il primo firmatario di questa legge, perché stiamo per far uscire da quest’Aula una legge inapplicabile e irrealizzabile. La sospensione chiesta dal presidente Cappellacci non è servita a fare il punto della situazione e di questa inapplicabilità ve ne assumete il rischio voi. Avete detto che l’articolo 10 era concordato col governo italiano e abbiamo accettato tutti, per spirito di mediazione. Ma non potete essere così arroganti da scrivere da soli questa legge. Non è il percorso immaginato dai sardisti e non ci presteremo al silenzio sui vostri errori”.
La presidente ha aperto la votazione sull’emendamento di sintesi 16, che si è conclusa così: 33 no e 31 sì. Il Consiglio non ha, dunque, approvato.
L’emendamento 13 è stato illustrato dall’on. Paolo Maninchedda (Partito dei sardi), che ha detto: “Per come è formulata la norma la zona franca è nelle mani del governo italiano ma i costi saranno tutti a carico dei sardi. E state spaccando in due il Consiglio per questo. Cosa direte a chi è convinto che presto pagheremo di meno la benzina? Che si potrà fare solo se ce lo permette il ministro?”.
Dello stesso tenore l’intervento dell’on. Arbau: “Questa è una sconfitta, io ci ho creduto ma noi stasera certifichiamo che non realizzeremo la zona franca. E falliamo per una questione terminologica. Farò assemblee paese per paese a spese mie e spero che nella prossima legislatura si possa costruire un sistema fiscale sardo. Dirò a tutti gli attivisti che li avete presi in giro, sono deluso”.
Per l’on. Soru (Pd) “non è per una questione terminologica ma sostanziale non si farà la zona franca. E il vero problema è: chi paga per questa zona franca? Siete voi che vi state sabotando da soli perché avete fatto credere quel che non era possibile né vero. Non avete il coraggio di dirlo”.
Per l’on. Adriano Salis (Misto) “il problema è che la maggioranza ha deciso di rinunciare a un’ipotesi di zona franca in cambio di un’accelerazione su questa legge. Altro che fiscalità di vantaggio, non avete voluto seguire questo percorso unitario fotografando così la vostra debolezza e quella del Consiglio regionale”.
Per il presidente della Regione “l’intervento dell’on. Soru è stato chiaro. Io ho sempre ricercato l’unità e non ho mai avuto un dialogo”. Di seguito l’on. Lotto (Pd) ha detto: “Presidente Cappellacci, emerge con chiarezza che lei la zona franca non la vuole ma vuole uno spot elettorale di zona franca. Capisco l’amarezza dell’on. Giacomo Sanna, francamente”.
Per l’esponente sardista “la maggioranza ha la sindrome di Stoccolma, voi dipendete sempre da altri e da altre volontà. Mi meraviglio, sull’emendamento di sintesi c’è la firma di tutti. Io non ritiro la firma ma rischio di pentirmi di aver presentato questa legge”.
Per l’on. Campus (Sègd) “questa svolta scelta miope e cinica, da campagna elettorale”. Per il capogruppo del Pd, on. Giampaolo Diana, “noi abbiamo posto una serie di domande al presidente Cappellacci, che è abbastanza irrispettoso di quest’Aula”. Per l’on. Giuseppe Cuccu (Pd) “siamo davanti a un tentativo di abuso della credulità popolare e hanno capito bene quanto inganno e cinismo c’è in questa finta zona franca. Non userete questa bandiera in campagna elettorale”. Per l’on. Franco Sabatini (Pd) “il presidente Cappellacci ha sempre lavorato in modo solitario, altro che ricerca dell’unità. Questo emendamento è un imbroglio per i sardi e ve lo stiamo dicendo prima che sia troppo tardi. E lei si ostina del contrario”.
Per il Pd è intervenuto anche l’on. Antonio Solinas: “I sardi hanno capito che la sua gestione è fallimentare, presidente Cappellacci. Lei ha sulla coscienza la perdita di un milione seicentomila euro dell’articolo 8 dello Statuto”. Per l’on. Solinas (Psd’Az) “questo voleva essere un percorso di sovranità fiscale e abbiamo spiegato ieri perché. Facciamo prevalere il buonsenso”.
Sull’emendamento 13, l’Aula si è pronunciata col voto palese così: 65 votanti, 35 favorevoli e 30 contrari.
La presidente Lombardo ha messo in votazione il testo dell’articolo e sul punto è intervenuto l’on. Maninchedda: “Voi state affidando allo Stato il compito di decidere come si fa e si regola e si gestisce la zona franca. Ai sardi lasciate il compito di mettere i soldi per la zona franca. Questa è una cosa gravissima. Per questo voterò contro”.
Per l’on. Soru (Pd) “i sardi non pagheranno nulla perché questa zona franca non sarà mai approvata dal governo italiano e dal Parlamento. Qui si porta avanti un’idea di zona franca pagata dagli altri: il consiglio dei ministri ha detto con chiarezza che la zona franca dobbiamo pagarla noi, sotto il profilo delle minori entrate per lo Stato e per la Regione”.
L’articolo 1 è stato votato e approvato con 35 favorevoli e 31 contrari.
All’articolo 1 bis sono stati presentati alcuni emendamenti, tra cui un emendamento sostitutivo totale della Giunta, concordato con il governo Letta. A favore si sono espressi l’on. Maninchedda e l’on. Arbau, che ha detto sul punto: “Bisogna essere chiari, comunque, sul fatto che la zona franca non entrerà nella legge di stabilità e dunque non si farà”. Favorevole anche l’on. Soru: “E’ l’unica norma che ha un senso e diminuisce il costo del lavoro in Sardegna”. Favorevole anche il gruppo Psd’Az. Per l’on. Cappellacci “la revisione dello Statuto nell’articolo 10 ci farà diventare padroni in casa nostra sulle politiche fiscali. Le perplessità dell’on. Maninchedda sono condivisibili e vanno tenute in considerazione”. Per l’on. Giacomo Sanna “si possono affrontare i problemi in modo differente. Pensavo che questo confronto fosse una cosa seria e nessuno in commissione ha cercato di fare cose diverse da quelle indicate dall’assessore Zedda in commissione. Voterò a favore e sono curioso di vedere la risposta romana a questo emendamento. Qualunque sia il vostro voto di oggi il Psd’Az ha la storia che lo accompagna quando si parla di zona franca”.
Per l’on. Cuccureddu (Mpa) “si tratta di avere le stesse opportunità delle regioni a Statuto ordinario ma modificando così lo Statuto stiamo riducendo la funzione legislativa a una mera funzione regolamentare. Era molto più pregnante la precedente scrittura dell’articolo 10 proposta dalla stessa giunta”. L’on. Franco Sabatini (Pd) ha detto, invece: “C’è stata una battaglia feroce sull’Irap e poi affermate che la Sardegna è posta al di fuori della linea doganale. Riduciamo o no i tributi? Siete una contraddizione totale. L’emendamento 9 è stato approvato con 65 favorevoli e 3 astenuti e nessun contrario. (c.c.)

L’emendamento 9 della giunta (Modifiche all’articolo 10 della Legge costituzionale n. 3 del 1948) è stato approvato (Presenti 68, votanti 65, sì 65, 3 astenuti. Gli altri emendamenti aggiuntivi all’articolo 1 bis sono stati ritirati dall’on. Porcu.
Si è passati all’esame dell’articolo 1 ter della PL (Modifiche all’articolo 9 della legge costituzionale n. 3 del 1948) e degli emendamenti.
Sugli emendamenti 12 (che è uguale al 15), su cui il presidente della commissione si è rimesso all’aula, sono intervenuti gli on. li: Campus (Sardegna E’ già domani) e Maninchedda (Misto).
L’emendamento 12, sostitutivo totale dell’articolo 1 ter della PL, è stato approvato (presenti 64, votanti 61, sì 61, astenuti 3). Questo emendamento sostituisce il primo comma dell’articolo 9 dello Statuto. “La Regione accerta e riscuote i tributi di cui all’articolo 8. La legge regionale, previa intesa con lo Stato, disciplina le modalità di accertamento e riscossione dei tributi erariali compartecipati dalla Regione.

Prima della votazione finale della legge l’on. Giampaolo Diana (Pd) ha chiesto qualche minuto di sospensione.
Alla ripresa dei lavori, per dichiarazione di voto, l’on. Soru (Pd) ha dichiarato che si asterrà perché in questa legge non c’è sovranità fiscale, perché è una sommatoria di contraddizioni. L’on. Secondo Cocco ha chiesto: questa zona franca chi la pagherà? Anche l’on. Arbau (Misto) si asterrà. L’on. Maninchedda (Psd’az) ha detto che con questa legge la zona franca non si farà , perché questa legge prevede una zona franca che dovrà essere fatta dallo Stato ma sarà pagata dai sardi. Maninchedda ha detto che non può votare una legge che delega l’istituzione della zona franca allo Stato. Per l’on. Giacomo Sanna (psd’az) questa legge è un bluff, è solo propaganda elettorale. Ora veniamo a vedere il suo bluff – ha detto il consigliere sardista - chiediamo alla commissione Affari costituzionali del Parlamento di esaminare la legge subito per far capire ai sardi che questa legge è solo un bluff. L’on. Lotto (Pd) ha detto che questa legge è uno spot elettorale. L’on. G.V. Sanna (Pd) ha detto che il voto di astensione serve a far capire subito ai sardi le bugie del Presidente Cappellacci. L’on. Planetta (psd’az) ha detto che questa legge non appartiene al futuro dei sardi. L’on. Salis (Misto) ha confermato la sua astensione a una legge totalmente propagandistica. L’on. Campus (Sardegna E’ già domani) si asterrà. Per l’on. Dessì oggi si è persa un’occasione. Ancora una volta il Consiglio è diviso e frammentato. La legge è stata stravolta e il Consiglio è delegittimato. L’on. Dessì voterà a favore. L’on. Porcu (Pd) ha detto che oggi è un giorno triste perché si è persa l’occasione di compattare l’intera Assemblea su un argomento in cui tutti i sardi credono fortemente. L’on. Artizzu, presidente della Prima commissione, ha ringraziato tutti i componenti della commissione. La legge – ha affermato - ha dei pregi e ha dei limiti. Non è una legge perfetta ma oggi abbiamo finalmente una legge sulla zona franca. L’on. Christian Solinas (Psd’az) ha definito la legge un triangolo ottusangolo, una legge confusa, imprecisa. L’on. Dedoni (Riformatori sardi) ha detto che il suo gruppo voterà convintamente a favore. L’on. Pittalis (Pdl) è contento del risultato che rafforza il concetto di autonomia e di specialità. L’on. Giampaolo Diana (Pd) ha detto che il Presidente Cappellacci ha imposto una bufala alla sua maggioranza. Noi ci asteniamo – ha concluso - perché non vogliamo essere strumentalizzati. Si è fatto un lavoro importante, si è trovata un a sintesi ma poi si è voluta rovesciare quella intesa. Il presidente Cappellacci ha trasformato una cosa seria in fumo.
La legge è stata approvata (Presenti 67, votanti 41, sì 41, 26 astenuti. I lavori sono stati interrotti riprenderanno domani mattina alle 10. (R.R.)