CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 439 del 5 novembre 2013

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Approvato il passaggio agli articoli della Proposta di legge nazionale n. 22/A “Istituzione di un regime di zona franca fiscale e doganale integrale nel territorio della Regione autonoma della Sardegna. Il Consiglio si riunisce domani mattina alle 11.

Cagliari, 5 novembre 2013 – La seduta si è aperta sotto la presidenza del vicepresidente Michele Cossa e poi della Presidente Lombardo. In apertura è stato commemorato l’on. Raimondo Boi, scomparso qualche mese fa. All’ordine del giorno della seduta pomeridiana la Proposta di legge nazionale sulla zona franca. Il capogruppo del pd Giampaolo Diana, intervenendo sull’ordine dei lavori, ha detto che questo testo che può cambiare i connotati dello statuto e i rapporti tra Stato e Regione ha necessità di essere rivisto. Pertanto, gli emendamenti presentati devono essere esaminati dalla commissione competente. Il capogruppo del pd ha proposto, alla fine del dibattito generale, che gli emendamenti siano esaminati e istruiti in commissione. Sempre sull’ordine dei lavori è intervenuto l’on. Chicco Porcu (Pd) che ha chiesto di sapere se la richiesta del suo capogruppo sarebbe stata accolta. L’on. Steri (Udc) ha detto che se la richiesta è di rimandare la legge in commissione la risposta è negativa. Diverso se si tratta di rimandare gli emendamenti in commissione su cui è d’accordo. Nel dibattito generale è intervenuto l’on. Porcu (Pd) che ha detto che questa legge, se approvata in questa forma, non arriverà neanche in Parlamento. Ricordando che in questa legislatura abbiamo perso una grande occasione di rivendicazione nei confronti dello Stato, l’esponente del Pd ha detto che la via maestra da seguire era quella indicata nell’odg n. 34 approvato dal Consiglio all’unanimità. Porcu è stato molto critico sul testo della legge soprattutto sull’articolo 1 giudicato “contradditorio, inapplicabile e in contrasto con le altre norme giuridiche”. Se vogliamo fare una discussione costruttiva – ha concluso - possiamo partire dal secondo articolo. Per l’on. Arbau (Misto) la zona franca è l’unico strumento di cambiamento che abbiamo, le altre questioni sono di archeologia politica. Quindi siamo in una fase importante che richiede un accordo per approvare una legge condivisa. Però è necessario chiarire alcuni aspetti: noi vogliamo la Sardegna fuori o dentro la linea doganale? Per l’on. Arbau la Sardegna deve uscire fuori dalla linea doganale. “Sono – ha continuato - per un sistema fiscale sardo. Vogliamo dallo Stato solo i soldi per garantire la continuità territoriale”. L’on. Giacomo Sanna (psd’az) ha detto che questa PL aggiorna la legge approvata 25 anni fa ma ha molti limiti. Serve una buona legge, il testo in discussione non può essere approvato prima di tutto perché rinuncia alla leva fiscale e poi perché richiede una profonda modifica. La Sardegna non può diventare come Livigno. Si tratta comunque di un’occasione storica che questo Consiglio deve cogliere. Lo scopo è quello di costituzionalizzare il nostro diritto alla zona franca. Sanna ha ringraziato i movimenti e i comitati spontanei che hanno dimostrato che il dibattito sulla zona franca è ancora attuale. L’on. Campus (Sardegna E’già domani) ha detto che è necessario, per essere credibili, abbandonare la demagogia e fornire una compiuta relazione finanziaria per essere sicuri che non ci troviamo di fronte all’ennesimo atto di propaganda. Bisogna essere chiari con i sardi e dire che ci saranno nuove tasse regionali. L’on. Agus (Pd) ha detto di essere convinto che il Consiglio riuscirà ad esitare la proposta di zona franca all’unanimità. Non possiamo andare davanti al Parlamento disuniti. Per questo è necessario creare le condizioni per creare una buona zona franca. Dobbiamo rivendicare e conquistare la zona franca integrale. La zona franca non sarà la risoluzione a tutti i nostri problemi, ma è un’occasione da non perdere. La zona franca - ha concluso - è uno strumento importante ma deve essere affiancato da un serio progetto di sviluppo.
L’on. Cuccu (Pd) ha specificato che la zona franca è un’aspirazione storica dei sardi. Ma l’articolato all’esame del Consiglio – ha chiesto - è utile a soddisfare le aspettative dei sardi? La modifica dello statuto aiuterà la Sardegna a compensare gli svantaggi dell’insularità e a superare la crisi? Per Cuccu è arrivato il momento della chiarezza. “Noi siamo per una riscrittura dell’articolo 12 per consentire alla Sardegna di avere la zona franca che ci serve non quella che non possiamo avere, ma la soluzione non può essere quella prospettata da questa proposta di legge”. L’on. Pittalis, sull’ordine dei lavori, ha detto che la zona franca integrale non è una velleità. Noi della maggioranza non stiamo intervenendo – ha chiarito - non certo per limitare il dibattito ma per fare in modo che la legge sia approvata quanto prima. Noi chiediamo che per questa legge si lavori anche di notte. Dobbiamo confrontarci sugli emendamenti, non ci stiamo a dilatare i tempi. Io chiedo che si organizzino i lavori d’aula per approvare la legge entro domani anche se si tratta di lavorare durante la notte. L’on. Salis (Misto) ha richiamato l’aula alla responsabilità e ha definito il comma 2 dell’articolo 1 “aberrante”. Non possiamo mettere sullo stesso piano la Sardegna e Livigno. La zona franca non è la soluzione per tutti i mali. Noi dobbiamo preoccuparci soprattutto per l’articolo 8 cioè sulle entrate che non ci vengono date. Per Salis gli emendamenti devono essere esaminati in commissione. Solo con una legge moderna e inattaccabile da tutti i punti di vista si potrà vincere la battaglia. E’ anche necessaria una riflessione seria sull’art. 9 che riguarda la potestà della Sardegna per riscuotere i propri tributi.
L’on. Lotto (Pd) ha chiesto se questa legge è un efficace spot elettorale o è una vera opportunità per la nostra isola. Il consigliere del Pd è propenso ad accogliere la prima ipotesi. Però – ha aggiunto - gli spot spesso sono ingannevoli e tendono a conquistare il consenso. Il popolo sardo non merita di essere ingannato. Il nostro dovere è costruire soluzioni vere che vadano oltre le necessità elettorali. Lotto ha sottolineato che ancora oggi nessuno ha prodotto cifre reali. Non possiamo sottovalutare il tema “chi pagherà e che cosa”. Inoltre, paragonare la Sardegna a Livigno è uno strafalcione. Ha ragione il nostro capogruppo – ha concluso - a proporre di fare tornare gli emendamenti in commissione dove si dovrà costruire una soluzione condivisa e realizzabile. L’on. G.V. Sanna (Pd) ha precisato che la maggioranza potrebbe approvare questo provvedimento in piena autonomia. Ma le implicazioni statutarie di questo provvedimento richiedevano un contesto più ampio. In commissione abbiamo lavorato per raggiungere un testo condiviso. Ma la maggioranza ha fatto un blitz approvando un emendamento demenziale. Questo è stato il punto di rottura. La zona franca non è più quella che si invocava 30 anni fa. Noi dobbiamo ottenere la zona franca possibile e dobbiamo capire cosa significa essere zona franca extra doganale. G.V. Sanna ha attaccato duramente il Presidente Cappellacci definendolo “un venditore ambulante di illusioni”. Ma il pd non ci sta a mandare il “cervello all’ammasso” e combatterà fino alla fine per emendare quei punti del testo che sono incomprensibili. Per Sanna è “demenziale” per esempio scrivere che Livigno e Campione d’Italia sono zone franche. Perché non lo sono. In commissione – ha ricordato Sanna – abbiamo presentato la nostra proposta. Una proposta di persone serie che non si sono mai sottratte al confronto di merito. Ma poi c’è stato il blitz e lo strappo che noi abbiamo tentato in ogni modo di ricucire per il bene dei sardi. Sanna ha rilanciato la proposta di aprire un altro confronto in commissione. L’alternativa, in caso contrario, è che la maggioranza si approvi la zona franca da sola. Per l’on. Daniele Cocco (Sel – Sardigna libera) la proposta di legge deve essere approvata all’unanimità, per questo è necessario fermarci per migliorarla e essere sicuri di approvare al più presto un testo migliore di quello all’esame dell’Aula. Per l’on. Cuccureddu (misto) la zona franca è uno strumento e non un fine. Quindi è un’occasione da non perdere perché può servire a trasformare la Sardegna da regione assistita a regione produttiva. Pertanto, l’approvazione del testo ci farà acquisire il diritto di esercitare la zona franca. Noi una volta acquisito il diritto poi potremo anche decidere di rinunciarci. La battaglia va fatta poi decideremo cosa fare. Per cui - ha detto Cuccureddu - credo che fossilizzarci sulle virgole non sia opportuno.
L’on. Christian Solinas (Psd’az) ha detto che i sardisti hanno il dovere storico e morale di chiamare le cose con il loro nome. Ai sardi dobbiamo un tratto di verità in più. La nostra proposta di legge è stata stravolta e la proposta di legge oggi all’esame è minimale e insufficiente. Comunque, arrivare in aula a discutere di zona franca è un traguardo importante. Non ci si può limitare agli aspetti doganali occorrono sgravi contributivi e fiscali per avviare uno sviluppo solido. Allo stato attuale la sola zona franca doganale è un modello datato. A nostro avviso ci vuole un’idea nuova di zona franca integrale sotto il profilo geografico (coincidente con il territorio della Sardegna) e sotto l’aspetto del consumo, doganale e di produzione. Per Solinas è necessario modificare il testo ma è anche necessario approvare la legge nel più breve tempo possibile. L’on. Giampaolo Diana (Pd) ha detto che il dibattito di oggi è stato importante. Il Pd – ha chiarito - non è mai stato contrario all’attuazione della zona franca. Vogliamo comprendere meglio come la giunta regionale intende declinare questo argomento. Non è un caso che la giunta regionale abbia presentato oggi un emendamento per emendare un altro emendamento primo firmatario il presidente della Regione dichiarato inopportuno. Il capogruppo del Pd ha chiesto al presidente della Regione di fornire costi e benefici. Noi chiediamo che gli emendamenti tornino in commissione. Noi non faremo mancare il nostro contributo severo nell’interesse dei sardi ma non saremo disponibili a tollerare ulteriori propagande degne di venditori di tappeti. Per la giunta è intervenuto l’assessore al bilancio Alessandra Zedda che ha chiarito che su un argomento così delicato le riflessioni sono opportune. Quindi niente di strano a presentare emendamenti in corso d’opera. Da parte della giunta – ha affermato - c’è la disponibilità a migliorare ancora il testo. La giunta sta continuando ad approfondire l’argomento per arrivare all’approvazione di un testo migliore possibile. Noi non siamo né cialtroni né venditori di tappeti. Non abbiamo mai fatto false promesse, non abbiamo mai pensato di cancellare entrate regionali. Siamo tutti convinti che il vero movimento sia dato dal lavoro e dalla produzione. E’ un’occasione da non perdere: dobbiamo avere uno statuto che ci dia la possibilità di arrivare alla zona franca integrale. L’Aula ha approvato il passaggio agli articoli. Il Consiglio si riunirà domani mattina alle 11. Alle 9,30 è stata convocata la commissione Autonomia per l’esame degli emendamenti. (R.R.)