CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 423 del 9 luglio 2013
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Testo unificato norme sul riordino delle Province – parte seconda – concluso il dibattito generale.
Cagliari, 9 luglio 2013 – Si è concluso il dibattito generale sulla seconda parte del testo Unificato “Norme sul riordino delle province”. Il Consiglio riprenderà martedì 16 luglio alle ore 16. Da domani riprenderanno i lavori delle commissioni. L’aula, a fine seduta, ha approvato un ordine del giorno sui cantieri comunali e sui cantieri verdi che impegna la giunta regionale e l’assessore agli enti locali a sostenere gli enti locali al fine di conseguire gli obiettivi di sollievo sociale , contrasto a situazione di disagio e povertà e carenza di occasioni di lavoro per soggetti svantaggiati.
La seduta si è aperta sotto la presidenza della Presidente Lombardo e poi del vicepresidente Cossa. Il primo ad intervenire nel dibattito generale è stato l’on. Renato Lai (Pdl). Intervenendo a titolo personale, ha detto che ci sarebbe stato bisogno di un testo che creasse un modello nuovo di governance del territorio. Questo non esiste nel testo all’esame dell’Assemblea. Per l’on. Lai ogni riforma delle province deve essere fatta con il pieno coinvolgimento delle popolazioni. I consiglieri regionali devono raccordarsi con i territori che rappresentano perché il progetto di riforma sia attuato sulla base della pari dignità dei territori.
L’on. Sabatini (Pd) ha detto che la legge approvata sul commissariamento delle province è un atto di abuso. Con questi commissariamenti - ha affermato - il centro destra ha cacciato organismi democraticamente eletti e ha messo un commissario in cinque province non risolvendo nessun problema. Per Sabatini il referendum era incostituzionale, i commissariamenti sono illegittimi, questa riforma è superata dagli eventi. Questo testo unificato è disastroso, inutile e superato e nasce con il vizio d’origine di oltraggio alla democrazia. E’ un atto di restaurazione, un ritorno al passato.
L’on. Vincenzo Floris (Pd) ha detto che il commissariamento è l’ennesima forzatura politica che ha umiliato numerosissimi amministratori locali. Questo Testo unico è superato, è pasticciato ed è confuso.
L’on. Corda (Sel – Sardigna Libera) ha affermato che il testo all’esame del Consiglio è un obbrobrio amministrativo. Deve essere portato nuovamente in commissione per discuterlo e per approfondirlo.
L’on. Mario Diana (Sardegna E’ già domani) ha chiesto la verifica del numero legale. Essendoci il numero previsto, i lavori sono proseguiti. Sull’ordine dei lavori, l’on. Giampaolo Diana (Pd), ha detto che quando si chiede il numero legale la votazione deve essere chiusa immediatamente perché se no diventa una barzelletta.
L’on. Cuccu (Pd) ha detto alla maggioranza : “voi non avete una idea di riforma”. Le riforme non si fanno con le clave come farebbero i “trogloditi istituzionali”. Con il commissariamento avete sottoposto i territori a un’umiliazione. Ora cosa volete fare? Ditecelo. Una riforma vera si può fare solo se è ordinata, se ha un filo logico, se rispetta le popolazioni. Questa proposta deve essere rimandata in commissione ma prima deve essere abrogata la legge approvata la scorsa settimana sui commissariamenti. L’on. Giampaolo Diana (Pd) ha chiesto nuovamente la verifica del numero legale ma i lavori, dopo la votazione, sono proseguiti.
L’on. Salis (Misto) ha fatto rilevare la contraddittorietà di questa discussione. E’ strano – ha detto - che questa maggioranza, che ha approvato il 28 giugno una legge che ha creato il caos nel territorio dandosi 30 giorni per fare la riforma, non dice una parola. La maggioranza è silente e non fa sapere all’opinione pubblica quali sono le sue intenzioni. La discussione di oggi è inutile. Anche per l’on. Salis bisognerebbe mandare il testo in commissione. Frenate, verificate – ha concluso - e facciamo una riforma condivisa.
L’on. Arbau (Misto), sull’ordine dei lavori, ha proposto di rimandare la legge in commissione.
Sulla proposta dell’on. Arbau è intervenuto a favore l’on. Salis (Misto). La proposta, messa in votazione, non è stata approvata (Presenti 62, votanti 61,sì 27, no 34, astenuti 1).
L’on. Daniele Cocco (Sel – Sardigna libera) ha ribadito che le riforme devono essere fatte con l’ausilio delle popolazioni interessate.
L’on. Mario Diana (Sardegna E’ già domani) ha chiesto a cosa serviva discutere ancora se esiste una proposta nazionale che deve essere trasmessa alle Camere e alla Conferenza unificata e su cui poi il Consiglio regionale avrà due mesi di tempo per pronunciarsi. Per Diana il Consiglio oggi sta discutendo sul niente. Sarebbe stato meglio riflettere sul testo del governo nazionale definito “inaudito” in cui si cancella la specialità della Sardegna. Per Mario Diana, comunque, è necessario ritirare il testo di legge all’esame dell’Aula.
L’on. Cuccureddu (Misto) ha detto che stiamo discutendo di un testo che sarà cambiato magari totalmente da emendamenti presentati dalla stessa maggioranza. Questa norma non parla né di funzioni né di personale. Dobbiamo rivedere la norma tutti insieme. L’unica possibilità per la nostra Regione è dare potere ai comuni e agli enti locali. Ribaltiamo la piramide, io sono sempre stato convinto che un organo eletto è sempre preferibile a un organo imposto dall’alto; che un organo di primo livello sia preferibile a un organo di secondo livello.
L’on. Steri (Udc) ha ricordato che questa legge è arrivata in aula dopo un iter travagliato. Per il capogruppo dell’Udc si possono sopprimere le province solo se si ha ben chiaro un altro disegno. Non mi sembra che questo disegno ci sia. Bisogna valorizzare le autonomie locali, per questo va benissimo l’abolizione delle province ma questa eliminazione deve coincidere con un disegno ben definito che non penalizzi i territori. Questa legge deve essere esaminata , approfondita e deve essere approvata con l’assenso di tutti. La norma di legge deve tener conto dell’esito del referendum.
L’on. Pittalis (Pdl) ha detto che il dibattito non è a senso unico come hanno sostenuto alcuni relatori della minoranza. La maggioranza tenta di fare sintesi. Il commissariamento è stata una scelta obbligata per effetto del referendum. Continuare in una schermaglia in quest’aula non ha senso. Dobbiamo chiederci: siamo convinti che il vecchio modello degli enti intermedi sia superata ? Per noi sì. Rinviare a martedì i lavori non è una perdita di tempo ma è un periodo che serve per esaminare le idee nuove che stanno arrivando anche a livello nazionale. Facciamo una riflessione su attribuzioni, competenze e funzioni delle autonomie locali. Se c’è la volontà comune di proseguire nell’azione di riforma strutturale del sistema di autonomie locali dobbiamo lavorare tutti insieme e confrontarci serenamente sulle proposte. Noi vogliamo andare avanti per valorizzare gli enti locali in senso moderno.
L’on. Giampaolo Diana (Pd) ha detto che questo dibattito è una farsa e la maggioranza ne è protagonista. In 14 mesi – ha aggiunto - siete stati capaci di fare solo 5 commissariamenti. La vostra inconcludenza, anche sul tema delle riforme, non è certo da imputare alla minoranza. Eppure l’occasione di riformare gli enti locali era unica in Italia. Ma di riforme non è stata fatta neanche una. Anzi, questa maggioranza ha cancellato, unici nella storia della Repubblica italiana , alcune assemblee elettive. Avete voluto aggiornare i lavori a martedì sera perché non avete né idee, né proposte. Noi vogliamo collaborare, ma il testo deve tornare in commissione e dovete ritirare i commissariamenti.
L’on. Pittalis (Pdl), sull’ordine dei lavori, ha ricordato che la decisione di rinviare i lavori a martedì era stata presa dalla conferenza dei capigruppo.
L’assessore Rassu è intervenuto per rimandare al mittente le accuse del centrosinistra che questa giunta non ha fatto niente in materia di enti locali e di riforma delle province. Tra l’altro – ha detto - il DL 440 della giunta giace in commissione dall’ottobre 2012 e non è mai stato esaminato.
(R.R.)