CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 421 del 4 luglio 2013

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Mozioni e interpellanze sulla zona franca. Dibattito generale

Cagliari, 4 luglio 2013 - La seduta si è aperta sotto la presidenza della Presidente Lombardo. Il primo ad intervenire nel dibattito generale sulle mozioni e sulle interpellanze sulla zona franca è stato l’on. Bruno (Pd) che ha detto che la zona franca è un diritto. La zona franca significa attuazione di progetti, di programmi, sapere cosa si vuole fare per il futuro dell’isola. Non si possono trasformare i diritti dei sardi in slogan. In questa legislatura è mancato un progetto di Sardegna. Il vicepresidente del Consiglio ha auspicato l’approvazione di un ordine del giorno unitario.
L’on. Salis (Misto) ha detto di aver scoperto, grazie alla notizia apparsa su un sito, che ieri si è svolto a Roma un tavolo tecnico sulla zona franca. L’esponente del gruppo misto ha chiesto all’assessore Zedda notizie sull’incontro e ha ricordato che il Consiglio regionale, ancora una volta, non è stato coinvolto nelle trattative per la zona franca. La battaglia – ha detto Salis - sarebbe dovuta essere unitaria. Salis ha detto di essere d’accordo con tutte le mozioni e le interpellanze presentate sull’argomento.
L’on. Sabatini (Pd) ha detto che la zona franca è l’ennesimo fallimento di questa giunta. Siamo a fine legislatura – ha detto - e la giunta sta ancora parlando di “avviare” le trattative. La giunta è talmente confusa che mette in atto azioni incomprensibili come quella di andare a Roma per parlare di punti franchi che è l’unica cosa di cui non dobbiamo parlare con il Governo nazionale. Tali azioni sono il frutto di un agire in solitudine e senza consultarsi con il Consiglio.
L’on. Antonio Solinas (Pd) ha detto che la zona franca è un tema che sta sollevando l’entusiasmo dell’opinione pubblica. Noi siamo favorevoli alla zona franca ma vogliamo essere certi che sia un vantaggio per i sardi e non una penalizzazione. Se il Presidente Cappellacci avesse dato ascolto alle minoranze e se non si fosse accontentato di “letterine” del sottosegretario di turno la Sardegna non sarebbe in queste condizioni. Basta demagogia ora bisogna operare e soprattutto dire la verità ai sardi.
L’on. Domenico Gallus (Fratelli d’Italia –Centro destra Sardegna) ha rilevato che ancora oggi c’è disorientamento sulle linee da seguire. Il consigliere ha spiegato i benefici dei vari tipi di zona franca.
L’on. Planetta (Psd’az) ha detto che Zona franca significa strumento essenziale per dotare la Sardegna di un valido strumento economico che non sia condizionato dall’intervento dello Stato. Oggi noi ancora ci interroghiamo sul perché non sia stata ancora attuata e a denunciare inefficienze e incompetenze. Il dibattito è stato sempre fragile, propagandistico, confusionale. Fiumi di parole e pochi fatti concreti. C’è una gara a chi la spara più grossa. Oggi è arrivato il momento di fare il punto della situazione magari discutendo in aula della proposta di legge che i sardisti hanno presentato sull’argomento. .
L’on. Corda (SEL – Sardigna libera) ha affermato che avrebbe affrontato questo dibattito con animo sereno se il presidente Cappellacci avesse nelle sue dichiarazioni rassicurato tutti sulla possibilità di istituire la zona franca in Sardegna. Così non è stato. Noi avremmo gradito – ha proseguito - che il presidente Cappellacci anziché andare in giro ad arringare le folle, con atteggiamenti propagandistici, fosse venuto in Consiglio a dibattere spontaneamente su cosa fare per arrivare alla zona franca integrale. Vogliamo capire come pensa di conseguire l’obiettivo e come pensa di far fronte alle minori entrate.
Per l’on. Mario Diana (Sardegna E’ già domani) il dibattito si sta rivelando assolutamente inutile. Il Consiglio sta dicendo delle cose, il Presidente ne ha fatto delle altre. Sembra che tutti i mali della Sardegna derivino dalla mancata istituzione della zona franca. Io non sono d’accordo. Quando sento dire che noi dobbiamo batterci per la zona franca integrale dico che non è corretto perché sappiamo benissimo che non la possiamo ottenere. Deliberare oggi sulla zona franca integrale vuol dire “vendere il nulla” . Noi dobbiamo dare ai sardi qualcosa che e’ possibile, non vendere qualcosa che è impossibile. Perché la giunta non ha presentato un DL in materia? Vendere la zona franca integrale è “vendere il nulla”.
L’on. Giacomo Sanna (psd’az) ha detto di essere perplesso per la pacatezza e la serenità di quest’aula. La disperazione della gente non può essere strumentalizzata. Adesso dobbiamo ragionare per sapere cosa fare. Ci sono due leggi, una a firma di Giacomo Sanna l’altra di G.V. Sanna: la mia proposta è quella di portare in aula queste due leggi , portarle in aula e legiferare in materia. Abbiamo una occasione unica che non possiamo perdere: la volontà della gente che vuole la zona franca.
Per l’on. Dedoni (Riformatori sardi) la discussione sulla zona franca si sta svolgendo in modo non corretto. Noi abbiamo necessità di avere la zona franca – ha aggiunto - per fare respirare una economia asfittica.
Per l’on. Matteo Sanna ( Fratelli d’Italia – Centro Destra Sardegna) bisogna dare una speranza ai sardi attraverso gli strumenti normativi che l’Unione europea ci mette a disposizione. Bene ha fatto la giunta a cominciare le interlocuzioni. Anche perché i punti franchi facevano parte dei nostri programmi elettorali. Chiediamo al Presidente Cappellacci di prendere come esempio le realtà che hanno funzionato, noi saremo al suo fianco.
L’on. Daniele Cocco (Sel – Sardigna Libera) chiede alla giunta chiarezza sulle azioni da intraprendere. Il governo nazionale è rappresentato da tanti partiti che ci sono anche in quest’aula. E’ difficile capire quali siano le intenzioni del governo nazionale? Noi dobbiamo arrivare a un risultato concreto, il primo è portare, con l’articolo 102, le due proposte presentate in Consiglio.
L’on. Cuccureddu (Misto) ha affermato che la zona franca si è caricata di un significato di speranza che va oltre l’aspetto normativo. La zona franca è un diritto dei sardi su cui non ci si può dividere. La zona franca dovrà essere realizzata in maniera graduale per trasformare un’isola oggi improntata su un sistema assistenziale in una regione produttiva. L’obiettivo non è facile, dobbiamo cercare di rendere attrattivo il territorio, noi dobbiamo cogliere un’opportunità. A me sorprende che su questi temi ci si divida. Presidente vada avanti cerchi di acquisire il diritto, poi vedremo come attuarlo.
L’on. Steri (Udc) ha ricordato la risoluzione approvata dalla prima commissione. Quando parliamo di zona franca c’è un interesse a istituirle, quindi c’è l’interesse della regione ad attuare tutte le zone franche. Ma la zona franca – ha chiesto - è un’illusione? No se siamo uniti no. Più difficile sarà ottenere dalla comunità europea un pacchetto di agevolazioni e la tutela dell’insularità. FINE PRIMA PARTE (R.R.)

Seduta n.421 (antimeridiana)

Mozioni e interpellanze sulla zona franca: maggioranza e opposizione verso un’intesa. Lavori sospesi sino alle 13.05

Sotto la presidenza dell’on. Claudia Lombardo, il Consiglio regionale ha proseguito la discussione sul tema della zona franca. Dopo l’on. Steri ha preso la parola l’on. Pietro Pittalis (Pdl), secondo cui “una cosa è certa, questo dibattito non è inutile e grazie alla tecnologia lo ascoltano i sardi al di fuori di quest’aula ovattata. Avrei voluto una diretta interlocuzione oggi con l’on. Renato Soru, che mi ha scioccato ieri quando ha detto che la zona franca non ha nessun senso e i sardi non vogliono pagare le tasse. A chi si riferiva l’on. Soru? Ma questa mia domanda rimarrà senza risposta. Ecco su questo tema dovremmo recuperare lo spirito identitario e soprattutto quello del Partito Sardo d’Azione, che dopo lustri ha visto il tema della zona franca tornare al centro del dibattito politico e dell’azione del presidente Cappellacci presso le istituzioni comunitarie e nazionali. Cari amici sardisti, non serve una legge ma se questo serve a rafforzare ulteriormente l’azione del presidente Cappellacci allora si faccia una legge”.
Ha preso poi la parola il presidente della Regione, on. Ugo Cappellacci, che ha detto: “Ho ascoltato tutto il dibattito e tutti gli interventi nutrendo in cuor mio la speranza di trovare una convergenza, almeno una volta. Molti degli interventi che ho sentito hanno messo a dura prova questo sentimento ma io lo nutro ancora perché ci possa essere un solo obiettivo, il bene della Sardegna, da portare avanti.
In questi giorni sardi coraggiosi si stanno battendo per ottenere questo risultato e a loro voglio fare riferimento: le loro assemblee non sono propaganda ma iniziative politiche. E l’ordine del giorno approvato da 340 consigli comunali mi obbligano a comprendere le ragioni di quelle amministrazioni. So di avere il dovere di orientare le mie decisioni in modo conforme alla volontà popolare: quando un governo non fa la volontà del popolo merita di essere cacciato. Lo diceva Pertini e io lo condivido. Abbiamo il dover di dare corpo alla rivendicazione della zona franca, perché l’85 per cento dei sardi la chiedono rispondendo alla domanda che abbiamo posto nel nostro portale di e-democracy.
Il tema della zona franca appartiene alla storia dei sardi e come ricordava l’on. Felicetto Contu già ai tempi della nascita dello Statuto si tenevano assemblee pubbliche su questo, per rivendicare questo diritto. Non c’è niente di così assurdo in questo percorso e qui invece si discute non già sull’utilità dello strumento ma sull’eventuale uso distorto dello strumento. Sarebbe come a dire che il chirurgo col bisturi potrebbe uccidere invece che salvare la vita. Evidentemente questo è un modo di procedere in malafede. E al presidente Soru vorrei dire: venga al mio fianco, ho bisogno anche di lei per portare avanti questa battaglia. Ora abbiamo iniziato col Governo la revisione delle norme del codice doganale per arrivare a politiche fiscali di vantaggio per la Sardegna.
Che cosa vogliamo fare? Rinunciare perché stiamo chiedendo troppo? Non dobbiamo azzardare? Forse la ragione è diversa: non è a causa di un complesso di inferiorità né della paura di minori entrate che vorreste interrompere questo percorso, ma per ben altre ragioni. Il problema è che il Pd non può dare troppa visibilità all’avversario politico, mi è stato riferito che questo avrebbe detto l’on. Silvio Lai. Ma se il problema è Cappellacci in nome del bene della Sardegna Cappellacci è pronto a fare un passo indietro e rivendichiamo insieme questa battaglia. Venga con me l’on. Soru”.
Di seguito l’on. Diana (Pd), ha replicato al presidente della Regione. “C’era attesa per il suo intervento, presidente Cappellacci, e senza polemica le dico che lei ha deluso tutte queste attese. Sa bene che le iniziative unitarie si preparano unitariamente, passando per un dibattito. Lei si è sottratto a tutto questo, ha chiamato a Roma i sindaci e si aspettava che noi la seguissimo pedissequamente? A tutte le nostre domande lei non ha mai risposto. Lo ripeto: noi siamo per la zona franca integrale ma per ottenere questo risultato vogliamo che sia protagonista il Consiglio regionale. Sinora il presidente della Regione non ha portato risultati: che fine ha fatto la legge sulle accise che doveva portare in venti giorni? Eppure l’avete detto voi nella Finanziaria.
Ancora, comunque, non ci ha chiarito il presidente come intende attuare la zona franca, con quali politiche fiscali di vantaggio e con quali modifiche dell’articolo 10 dello Statuto.
Io chiedo di attuare l’articolo 102 del regolamento ed esitiamo al più presto a portare in Aula una legge sulla zona franca. Se vogliamo in dieci giorni lei, presidente, non sarà da solo né a Roma né a Vallermosa”.
Sulla richiesta, la presidente Lombardo ha comunicato che al termine dei lavori convocherà la conferenza dei capigruppo per affrontare il tema”.
L’on. Mula (Pdl) ha detto: “Ho notizia che rappresentanti del Pd abbiano ricevuto ordini dal partito di non andare a Roma. Io invece ci sono andato perché tanti ogni giorno ci chiedono di non deludere le loro aspettative. Se necessario fermiamo i lavori ma dobbiamo andare avanti, non fare passi indietro”.
L’on. Efisio Arbau (Misto) ha detto invece che “non ci sono divisioni sulle mozioni e sulle interpellanze ma certo il presidente non può chiedere all’opposizione di fargli un applauso. L’ho detto ieri e oggi lo ripeto: noi siamo un’assemblea legislativa e su questo dobbiamo fare una legge. C’è una proposta del Psd’az e una del Pd, mettiamole urgentemente in discussione. Sino a oggi abbiamo un po’ tutti ragionato su quello che volevamo. Io non ho paura del presidente Cappellacci che cavalca la zona franca e non serve lo scontro se lo scontro non c’è. Storicamente è una battaglia del Partito sardo quella della zona franca. Ha fatto una proposta e dobbiamo metterla all’ordine del giorno. Non c’è bisogno di sfasciarci la testa: ma di cosa abbiamo paura? Addirittura permettendosi di attaccare i sindaci. Finiamola con i giochini delle magliette, evitiamo di forza la mano”.
Per l’on. Zuncheddu (Sardigna libera) “manca un progetto per la zona franca, come se quattro anni e mezzo non fossero stati sufficienti per studiare. Portiamo avanti un’azione unitaria: siamo d’accordo. E non rinviamo, visto che esistono già i testi depositati e in particolare quelle del Psd’az e del Pd”.
Per il capogruppo del Psd’az, on. Giacomo Sanna, “non c’è bisogno del consenso dell’Italia per fare questo e non va bene nemmeno che ognuno vada in giro e dica quello che gli pare. Dobbiamo parlare un linguaggio unico e dobbiamo prima di tutto parlarlo dentro il Consiglio regionale, con una sola legge che risponda alle grandi aspettative storiche e attuali del popolo sardo”.
La presidente Lombardo ha comunicato la presentazione dell’ordine del giorno 1 della maggioranza ma prima del voto delle mozioni il capogruppo del Pd ha chiesto la sospensione dei lavori per decidere il da farsi. Sulla richiesta ha concordato l’on. Pittalis (Pdl): “Non ci sono preclusioni, lo ha detto anche il presidente Cappellacci”.
La presidente ha sospeso i lavori, che riprenderanno alle 13.05. (c.c.)

Approvate le mozioni sulla zona franca, presto in Aula le due proposte di legge

Alla ripresa, la presidente Lombardo ha messo in votazione la mozione 265 (Giampaolo Diana e più), sulla quale l’on. Maninchedda (Psd’az) ha detto: “Voterò a favore e colgo l’occasione per dire che, dopo aver sentito il presidente Cappellacci, ha le idee poco chiare. Se proprio lui si disinteressa degli aspetti tecnici è certo che non otterremo alcun risultato”. L’on. Campus (Sègd) ha aggiunto: “Il presidente si è negato e ci ha appena dato l’ennesima dimostrazione di demagogia a fine mandato, in articulo mortis. E ci ha detto che sta andando avanti senza dire dove né per fare cosa. Non ci vuole nessun coraggio ad andare a Roma e a dire viva la zona franca. Piuttosto, mi piacerebbe sapere chi ha messo i soldi per questa trasferta. Ecco perché voterò le mozioni dell’opposizione”.
Per l’on. Arbau (Misto) “cercare di forzare la mano con un ordine del giorno che applaude al presidente Cappellacci è indecoroso e infantile. Pagheremo cara questa cosa, la pagherà la Sardegna. C’è da fare solo una cosa, portare queste leggi in Aula. E’ una vergogna, mi sento sconfitto”. Secondo l’on. Gianvalerio Sanna (Pd) l’intervento del presidente “è retorica del nulla. Una follia di una stoltezza politica e culturale che non gli dà l’autorizzazione a proseguire questo mandato. Cappellacci vuole solo alzare cortine fumogene: voi non volete fare ciò che si può fare e non volete fare nulla con noi. Andate pure avanti: fuori di qui c’è una situazione sociale gravissima che ha bisogno di serietà, non di irresponsabilità”.
Per l’on. Adriano Salis “questo ordine del giorno è ancora una volta uno sventolio di bandiere e un indossare magliette” mentre per l’on. Sabatini (Pd) “tutto si ferma qui, alle vostre promesse e alle banalità del presidente Cappellacci. Ecco come intendete portare avanti la zona franca”. Per l’on. Solinas (Pd) “un voto favorevole alla mozione per una battaglia che sarà difficile per tutti. Ma il vostro ordine del giorno non unisce, divide e ci nega di andare in Aula a discutere di una legge seria sulla zona franca. Ai fatti concreti preferite illudere i sardi e confondergli le idee”.
Sempre per il Pd l’on. Giuseppe Cuccu ha definito il presidente “un ultras che si è fatto capo tifoso e scappando via ha lasciato in Aula i supporter della zona franca, impedendo che il Consiglio regionale nei prossimi gironi discuta le proposte di legge. Non ci rimane che votare le mozioni che avremmo volentieri ritirato in cambio della discussione rapida di un testo di legge”.
Per il capogruppo sardista Giacomo Sanna “è chiaro oggi, amici del Pdl, perché noi siamo usciti dalla maggioranza. E non per responsabilità del Pdl. La verità è che volete impedire al Consiglio regionale di affrontare con legge questo tema. E se anche questo Consiglio non lo potrà discutere, il tema della zona franca resterà. Ognuno racconterà questa storia come meglio crede per impedire di disciplinare sino in fondo questa materia. Questa è la certificazione del fatto che chi vuol essere riformatore poi lo è solo a parole”.
Per l’on. Porcu (Pd) “c’è una confusione scientifica tra zona franca doganale e zona franca fiscale. E siete anche un po’ ignoranti quando citate le norme. Non fate le leggi che potete fare e sbandierate le conquiste difficilissime da ottenere. Occorre voltare pagina rispetto a voi”.
Il capogruppo del Pdl, on. Pietro Pittalis, ha detto all’opposizione: “Il presidente Cappellacci è dovuto andare a Roma per incontrare il ministro Lupi ma voi, per favore, abbassate i toni: noi voteremo a favore di tutte le mozioni, perché non contengono né più e né meno di quanto non contenga l’ordine del giorno. Quando al viaggio romano, ogni consigliere del Pdl se l’è pagato con soldi propri: spero che ognuno faccia così”. Sulla stessa posizione anche l’on. Mula (Pdl) mentre per l’on. Mario Bruno (Pd) “la maggioranza dovrebbe esprimersi con una voce sola”. Per l’on. Mario Diana (Sègd) ha detto: “Credo che il capogruppo del Pdl abbia fatto la cosa politicamente più giusto e non capita spesso. Dunque, sono ben felice di votare questa mozione e ovviamente decadrà l’ordine del giorno”.
Favorevole a tutte le mozioni anche l’on. Daniele Cocco (Sel), l’on. Zuncheddu (SL). L’on. Cuccureddu ha annunciato “il voto di astensione per una questione estetica, perché se qualcuno dovesse un domani leggere questa mozione dove si chiede al presidente di riferire, dopo che ha già riferito, è chiaro che ci prenderebbero tutti per matti. Facciamo un ordine del giorno unitario e ritiriamo queste mozioni. Facciamo qualcosa che abbia un senso logico”.
Anche per l’on. Dedoni (Riformatori) “la conclusione di questi lavori non è altissima. Il gruppo dei Riformatori offre la sua disponibilità a portare rapidamente in Aula la proposta di legge del Psd’Az sulla zona franca”. L’on. Felicetto Contu (Udc) ha espresso “fortissimo disappunto per la conclusione di questo dibattito. Come classe dirigente del passato, ammetto che abbiamo perduto importanti appuntamenti nel passato, forse perché abbiamo dato più importanza all’articolo 13 dello Statuto. Nel 1947, io ero segretario giovanile del Psd’az e ho presieduto un convegno0 sulla zona franca della Sardegna e sono passati più di sessant’anni dico: non commettiamo ancora questi errori. Abbiamo trovato grande difficoltà anche al Parlamento europeo. Ma quando una bandiera c’è si prende; anche quando non è facile issarla sulla fortezza; anche quando cade nel vuoto della sconfitta. Altrimenti noi non abbiamo il diritto di sedere in quest’assemblea sovrana”.
La presidente Lombardo ha messo in votazione insieme tutte le mozioni accompagnate da un suo emendamento orale (il richiamo all’articolo 102 del Regolamento) perché l’Aula si esprima a breve sulle proposte di legge Sanna (Pd) e Sanna (Psd’az) sulla zona franca.
Le mozioni, come emendate, sono state approvate ed è dunque decaduto l’ordine del giorno. La presidente ha chiuso i lavori, che riprenderanno martedì alle 10.30 con l’esame del testo unificato per il riordino delle province. (c.c.)