CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 417 del 27 giugno 2013

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Testo unificato 301 e più (norme sul riordino delle Province): l’Aula stralcia l’articolo 10 sulle norme transitorie. Iniziata la discussione generale.

Sotto la presidenza dell’on. Claudia Lombardo, il Consiglio regionale si è riunito nel pomeriggio per discutere il testo unificato 301 e più, teso al riordino del sistema delle Province approvato a dicembre scorso dalla Prima commissione a seguito del referendum consultivo del maggio 2012.
Considerata l’assenza della Giunta, la presidente Lombardo ha sospeso i lavori che sono ripresi alle 16.20.
Sull’ordine dei lavori il capogruppo del Pdl, on. Pietro Pittalis, ha detto: “Siamo arrivati in limine a questo testo, in un giorno è chiaro che non possiamo esitare un testo esaustivo. Ci preoccupa quello che accadrà dal primo luglio, cosa dovremo dire ai dipendenti delle Province e cosa accadrà nella gestione del patrimonio. Per questo chiedo all’Aula tutta se non sia il caso di stralciare l’articolo 10 del testo (norme transitorie), perché possa essere esitato in tempi rapidissimi, visto che rappresenta la parte più urgente. A quel punto avremo tutto il mese di luglio per confrontarci sul riassetto complessivo del sistema degli enti intermedi”.
Sulla proposta Pittalis hanno parlato due oratori. Contro la richiesta Pittalis l’on. Diana (Pd) ha detto: “Ci aspettavamo una proposta per un accordo unitario che garantisca la continuità amministrativa delle Province avviando al tempo stesso la riforma. Mi pare che tutto questo non ci sia e per questo con rammarico siamo contrari alla proposta Pittalis”.
A favore della proposta, invece, si è espresso l’on. Meloni (Riformatori): “Non è possibile non comprendere la ragionevolezza della proposta Pittalis, dal primo luglio nessuno potrebbe più firmare un atto ufficiale della Provincia a sono pure a rischio gli stipendi dei dipendenti, senza una norma anche transitoria che autorizzi la prosecuzione delle Province”.
L’Aula ha votato la proposta e l’ha approvata a maggioranza.
L’on. Cossa (Riformatori), relatore di maggioranza, che ha ripercorso i passi del movimento referendario che ha portato a maggio scorso a ri-mettere in discussione l’ente provincia in Sardegna. “Non è evidente-mente possibile rivalutare questo esito senza violare la Costituzionale e tutte le forze politiche sono consapevoli di questo. Le divergenze tra i partiti hanno riguardo tempi e modi di questa abrogazione e le differenti soluzioni circa il trasferimento delle competenze e dei patrimoni”. L’oratore ha ricordato le innumerevoli audizioni delle parti sociali e del Consiglio delle autonomie locali effettuate in questi mesi dalle commissioni consiliari per arrivare all’elaborazione del testo unificato in discussione, che è stato licenziato a dicembre scorso. “ Il testo di legge è composto da 12 articoli e prevede all’articolo 6 il riassetto delle nuove province e all’articolo 7 gli organi provinciali. L’articolo 8 invece disciplina le modalità di elezione di secondo livello”.
Per la minoranza ha esposto la relazione l’on. Gianvalerio Sanna (Pd), che ha detto: “Non pensavamo sinceramente che la maggioranza avesse il cinismo che ha mostrato stasera, chiedendo lo stralcio di una legge impresentabile. Questa legge è un abuso e noi non possiamo impadronirci delle istituzioni locali legittimamente elette quali sono le Province. Sono tassativamente disciplinati dalla legge i casi di scioglimento delle Province e questo caso non c’è. Voi state procedendo così soltanto per i vostri ricatti interni: altro che riforme, voi avete scelto di lottizzare tutta la politica, volete a tutti i costi altri cinque commissari da nominare. Ed è questo il collante che vi fa stare ancora assieme, realizzando un’accozzaglia politica quale siete. Chi vuole violare le norme dello Stato non è un riformatore. Noi vi faremo sudare questa legge fino alla fine, non siete i padroni del mondo. E poi, dopo le questioni giuridiche, ce ne sono altre come quelle che riguardano l’interesse personale di alcuni a sciogliere alcuni consigli provinciali per eliminare politicamente alcuni presidenti non graditi. Diciamocelo in modo comunitario così possiamo vergognarci tutti assieme. Ma voi che credete nei referendum perché vi occupate solo delle province regionali e non vi occupate delle altre quattro province, che secondo i sardi devono essere abrogate ugualmente? Basta questo a dimostrare la vostra ipocrisia. Vi aspetta un fine settimana tribolato e una settimana molto intensa. Noi presenteremo gli emendamenti e la nostra proposta, vedremo come andrà a finire”.
Sull’ordine dei lavori l’on Diana (Pd) ha detto: “L’articolo 10 è in realtà un articolo 1 che consta di sette commi. Dunque, chiedo che la discussione sia fatta per commi”. Aprendo la discussione generale esclusivamente sull’articolo 10, la presidente Lombardo ha spiegato che il regolamento prevede una discussione unica: “Sarebbe un’eccezione non consentita”.
L’on. Porcu (Pd) “ha chiesto una sospensione dei lavori per la redazioni di emendamenti all’articolo 10, altrimenti ci troveremmo in una fattispecie in cui non ci sarebbe consentito di esercitare le nostre prerogative”.
Il primo a intervenire in discussione generale è stato l’on. Ben Amara, che ha detto: “Nella mitologia greca cretino è chi osserva i corpi cele-sti. E di cretini ho sentito parlare prima, in quest’Aula. Non si possono cancellare in un giorno le province e non approvo i commissariamenti, sono per una proroga fino a una riforma globale, una nuova architettura dello Stato, visto che i consiglieri provinciali sono stati eletti dalla gente”.
Per l’on. Giuseppe Cuccu (Pd) “questa violenza della maggioranza non fa sorridere, è una cosa davvero seria. Voi state sovvertendo l’ordinamento delle autonomie locali perché vi piace commissariare e nominare commissari. I cittadini avevano scelto altri amministratori per le province, non i vostri commissari. Noi vi abbiamo sfidato, non abbiamo paura e non ci spaventa il lavoro”.
Per l’on. Franco Sabatini (Pd): “State procedendo con colpi di mano, per occupare le istituzioni in modo illegittimo. Il vostro non è un progetto di riforma che parta da un nuovo modello di sviluppo, che non si incentri sulla grande industria. Il vostro è un progetto di retroguardia. E chiedo ai colleghi che vivono nelle province: perché non ci mettiamo a lavorare a un progetto di riforma vero? Non potete liquidare così i consigli provinciali, eletti legittimamente dal popolo sardo”.

Testo unificato 301 e più (norme sul riordino delle Province): prosegue la discussione generale

Dopo l’on. Sabatini è intervenuto l’on. Tarcisio Agus (Pd), che ha detto: “Chiede nel Sulcis o nel Medio Campidano o dove volete cosa pensano di questa discussione. Il mantenimento in carica degli organi eletti non è incompatibile con la volontà popolare”. Della stessa opinione l’on. Giuseppe Stocchino (Rifondazione), che ha detto: “Ma siete sicuri che questo sia davvero il bene del popolo sardo. Il giorno che i mori si toglieranno le bende, non so quanti resterebbero qui dentro: il Consiglio dovrebbe trovare la volontà di scrivere una legge che riformi davvero”.
Sugli sprechi e il contenimento della spesa, a seguito di un’affermazione incidentale dell’on. Stocchino, la presiedente Lombardo ha sottolineato che solo in questa legislatura sono stati risparmiati oltre 22 milioni di euro. “Raccomando prudenza quando si parla di questo argomento così sensibile”.
Sullo stralcio dell’articolo 10 l’on. Maninchedda (Psd’az) ha detto: “Il referendum ha abrogato l’assetto provinciale e il territorio delle otto province. Perché non procedete commissariando tutto quello che capita? Io ho fatto in tutto questo tempo il mio dovere nella commissione Autonomia e abbiamo esitato i provvedimenti che oggi stiamo esaminando. Quelle che la maggioranza sta proponendo sono scelte spurie”.
L’on. Mario Diana (Sègd) ha detto: “E’ illegittimo quello che facciamo ed è illegittimo anche se non facciamo nulla. Affronto prima il problema politico: c’è bisogno dell’aiuto di tutti per risolvere il problema, anche dei Riformatori. Su dieci referendum, almeno otto tema andavano pretesi dalla maggioranza, come l’abolizione dei cda di tutti gli enti, ad esempio. Presidente Cappellacci, sono sicuro che lei non voleva arrivare a questa situazione. Il primo ricorso che sarà presentato su questa legge andrà dritto alla Corte costituzionale, bisogna saperlo. Non sono d’accordo perché non si faccia niente ma è il caso di riflettere e di stoppare questa situazione”.
Ha poi preso la parola l’on. Antonio Solinas (Pd), che ha detto: “Circolano voci che alcune forze politiche si accontenterebbero della futura azienda per la manutenzione delle strade sarde. Ma sono voci”. Per l’on. Porcu (Pd) “in questi anni abbiamo sottovalutato la spregiudicatezza politica del presidente Cappellacci. E’ davvero un genio beffardo della politica, che fa diventare un valore l’incapacità di realizzare un progetto. Voi raccontate che siete per il superamento delle province ma non spiegate mai come”.
Per i Riformatori è intervenuto l’on. Cossa, che ha detto: “Anche la vio-lenza verbale dovrebbe essere bandita da quest’Aula. Se saltano pure gli elementi minimi della buona educazione, la situazione non può che peggiorare. Dovremmo capire bene di che parliamo e affrontare anche i temi giuridici, di primaria importanza, che sono al fondo di questo tema che trattiamo. Questo Consiglio si trova a un bivio tracciato da 525 mila sardi, che hanno preso una decisione inequivocabile. Dobbiamo tradurre in qualche modo in pratica questa decisione e do atto all’on. Maninchedda di aver svolto correttamente la funzione di presidente della commissione Autonomia. Il risultato referendario è l’abolizione delle otto province ed è stato salutato anche da tantissimi del centrosinistra come un fatto importante, non solo dai Riformatori. Se questo Consiglio non legifera il primo luglio le Province saranno nel caos più totale e non si potranno nemmeno pagare gli stipendi. E non è possibile prorogare gli organi in carica. Avremmo dovuto legiferare allora e se sarà necessario resteremo anche domenica. Noi abbiamo deciso da che parte stare, dalla parte del voto popolare espresso con i referendum: non pensiamo che i consiglieri siano casta o lestofanti né che le province siano la madre di tutti i mali”.
L’on. Vincenzo Floris (Pd) ha detto: “Lo stralcio dell’articolo 10 è una furbesca scorciatoia, un plateale abuso”. Sulla stessa linea l’on. Zun-cheddu (Sardigna libera): “Anche io mi sono espressa per la soppres-sione delle Province, non per il loro commissariamento. Rischiamo di varare una pessima legge”.
Per l’on. Marco Espa (Pd) “deve essere chiaro che non è colpa di tutti ma la colpa e la responsabilità sono di chi governa e di chi non ha saputo governare il processo. Non ci sono altri responsabili se non l’attuale governo della Sardegna. E’ del tutto evidente che fino a quando non verrà fatta la riforma nel vostro disegno ci sono soltanto i commissari, con pieni poteri mentre i referendum non contano nulla”.
Il capogruppo del Pd, on. Giampaolo Diana, ha chiesto la verifica del numero legale e, per l’assenza del numero dei consiglieri necessario, i lavori sono stati sospesi: riprenderanno alle 20.35. (c.c.)

Testo unificato 301 e più (norme sul riordino delle Province): discussione generale e passaggio agli articoli. I lavori riprendono domani alle 10

Alla ripresa dei lavori, dopo la sospensione causata dalla mancanza di numero legale, ha preso la parola l’on. Elio Corda (Pd), che ha detto: “Per colpa vostra e del vostro non legiferare si è venuta a creare una situazione assurda. Voi non avete scelto di fare le riforme e lei, presidente Cappellacci, solletica l’antipolitica e la cavalca, sempre sul piano mediatico. Noi eravamo disponibili al confronto ma voi non avete raccolto questa disponibilità. Con i blitz non si va da nessuna parte”.
Per l’on. Luigi Lotto (Pd) “emerge la grave disaffezione alla politica e verso le istituzioni. Un problema che si affronta solo con importanti riforme e non utilizzando l’occasione per nominare commissari amici, come nelle agenzie agricole e nelle Asl. Non era questo quello che chiedevano i cittadini”.
Ha poi preso la parola l’on. Efisio Arbau (Misto), che ha detto: “E’ molto triste vedere che, per il solito giochino delle parti siamo in ritardo. State cercando di buttare la palla sugli spalti: non è vero che stiamo abolendo le Province ma soltanto nominando commissari. Stiamo fuggendo per l’ennesima volta dal problema: dare un assetto alle autonomie locali. Io propongo invece una sola cosa: abroghiamo tutte le Province dal nostro Statuto, tutte e nessuna esclusa”.
L’on. Salis (Misto) è intervenuto per segnalare “il rischio che si pone è quello di un provvedimento affrettato. Il vero oggetto è la riforma, non il commissariamento illegittimo che ci state proponendo. E lo dice uno che è stato consigliere provinciale nel ’97 e che ora teme che le province sarde restino per i prossimi dieci anni in liquidazione. Se anche il presidente Cappellacci è in Aula e ha richiamato la maggioranza, quello su questa legge assomiglia a un voto di fiducia”.
Per l’on. Gianvalerio Sanna (Pd) “il Consiglio regionale non tocca il tema dal dicembre 2012 e da allora soltanto ieri, in una riunione con la maggioranza. In quella sede, ieri, noi abbiamo detto di essere preoccupati per la continuità amministrativa delle province e dei suoi dipendenti. La maggioranza era del tutto impreparata e senza una proposta. E così la proposta l’abbiamo fatta noi: prorogare e affidare alle Province il compito della liquidazione. Noi non vogliamo tenere famiglie e collettività appese a un destino oscuro. Noi siamo pronti ad approvare una riforma entro il dieci luglio, una riforma migliore rispetto a quella che lo Stato sta pensando eliminando tutte le otto nostre province. Noi possiamo legiferare sul punto e definire l’assetto provinciale. Si preoccupino i Riformatori delle riforme che non hanno fatto in questa legislatura: di questo chiederemo conto”. L’oratore ha prospettato palesi violazioni dei principi costituzionali nella norma in esame e ha suggerito agli amministratori provinciali di “ricorrere al Tar in caso di approvazione, chiedendo l’immediata sospensiva”.
Per l’on. Giacomo Sanna, capogruppo del Psd’Az, “in questi due anni sul futuro delle Province a Roma è successo di tutto. Anche stasera mi pare che non stiamo procedendo nel senso della riforma delle Province: c’è quasi una forma di ricatto per portare al commissariamento delle cinque province, per soddisfare gli appetiti. Queste forme di ricatto vanno respinte. Una cosa è certa: le quattro nuove province devono mettersi l’anima in pace e vanno accompagnate verso lo scioglimento. Ma non si può arrivare qua pretendendo di commissariare”.
Per l’on. Daniele Cocco (Sel) “dobbiamo ancora costruire una norma conseguente ai risultati del referendum. Non mi pare che da parte della maggioranza ci sia la comprensione della gravità e della serietà della situazione, con le pesanti ripercussioni sui lavoratori delle province e sui servizi erogati”.
L’on. Diana (Pd) ha detto che “pochi minuti fa su Facebook il presidente Cappellacci ha chiesto cosa pensino del commissariamento delle province. Pensavo che le credenze del presidente Cappellacci fossero più solide. Non c’è chi voglia attuare il referendum e chi tratta con disprezzo l’esito referendario. Noi intendiamo, per chiarirci, attuare la volontà referendaria: è indubbio che tra quei 525 mila sardi ci siano tanti elettori del Pd. Voi avevate una maggioranza bulgara e se aveste avuto qualche idea avreste potuto fare tante cose, tra le quali riordinare le autonomie locali. Invece, avete iniziato la legislatura commissariando e commissariando la concludete.
Approvato il passaggio agli articoli, la presidente Lombardo ha sospeso i lavori che riprenderanno domani alle 10. (c.c.)