CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
------------------------------------
Nota stampa
della seduta n. 410 del 12 giugno 2013
------------------------------------
NOMINA di due componenti del consiglio di amministrazione dell'Ente Fiera.
Cagliari, 12 giugno 2013 – La seduta si è aperta sotto la presidenza dell’on. Claudia Lombardo. Il Consiglio ha nominato i due componenti del consiglio di amministrazione dell’Ente Fiera. Sull’ordine dei lavori è intervenuto l’on. Salis che ha chiesto la sospensione della votazione perché ci sono contestazioni in atto. La Presidente Lombardo ha detto che gli uffici hanno approfondito la questione e si sta procedendo regolarmente, un eventuale contenzioso non è di pertinenza del Consiglio regionale. Sulla proposta di Salis si è pronunciato contro l’on Steri (Udv) che ha chiesto di procedere con le votazioni; l’on. Daniele Secondo Cocco (Sel – Sardigna Libera) si è detto favorevole al rinvio. L’Aula si è espressa contro la richiesta di rinvio fatta dall’on. Salis (Misto) e ha proceduto alla nomina. Sono stati eletti: Efisio Pireddu e Giorgio Marongiu.
TESTO UNIFICATO N. 1/STAT, 2/STAT, 5/STAT, 6/STAT, 8/STAT, 11/STAT, 7/STAT (PARTE I), 9/STAT (PARTE I), 12/STAT (PARTE I), 13/STAT (PARTE I). PARTE I/A – STRALCIO. Legge statutaria elettorale ai sensi dell'articolo 15 dello Statuto speciale per la Sardegna
La Presidente ha ricordato che i lavori sul Testo unificato erano stati interrotti dopo il voto al passaggio agli articoli. L’on. Dedoni (Riformatori) , sull’ordine dei lavori, ha detto che l’accordo che si è trovato non soddisfa il gruppo dei Riformatori. Forse sarebbe stato meglio proporre - ha detto - una legge che prevedeva il doppio turno. L’unico punto in cui non si è raggiunto l’accordo è sulla doppia preferenza di genere. Riterrei opportuno e giusto, proprio su questo punto per evitare la richiesta di voto segreto, di convocare i capigruppo. La Presidente ha detto che la Conferenza dei capigruppo non può togliere all’Aula le sue prerogative. I capigruppo – ha detto la Presidente - si sono riuniti anche stamattina in Prima commissione. L’on. Dedoni ha chiesto allora qualche minuto di sospensione, accordato dalla Presidente. Alla ripresa dei lavori è stato votato il titolo.
Sull’articolo 19 (Elezione dei Presidenti della Regione e del Consiglio regionale) è intervenuto l’on . Maninchedda (psd’az) che ha parlato di grande confusione e della necessità di chiarirsi le idee prima di proseguire. Il rischio è quello di creare un mostro. Infatti, negli emendamenti presentati ci sono due direttive: alcuni hanno la soglia di sbarramento molto alta e in altri c’è una soglia di sbarramento molto bassa. Quindi, si è entrati in aula senza una visione unitaria. Poi negli emendamenti si prevede anche una soglia di sbarramento all’interno della coalizione e un premio a chi si presenta da solo. Quindi da una parte si incentiva le coalizione, dall’altra si disincentiva.
L’on. Arbau (Sardegna E’ già domani) ha affermato che sarebbe meglio concentrarsi solo sulla doppia preferenza di genere e sull’abolizione del listino e lasciare tutto il resto come è ora . Ormai siamo a fine legislatura - ha affermato - con questa legge stiamo tentando di non far entrare le nuove forze in questo palazzo. Mettere una soglia di sbarramento- ha concluso - al 7 % è abnorme.
L’on. Ben Amara (Misto) ha detto che lo sbarramento elimina il carattere democratico dell’Assemblea. . L’intenzione è chiara: escludere i partiti minori. E’ inutile poi – ha affermato - se c’è lo sbarramento prevedere anche il premio di maggioranza.
Per l’on. Pietro Cocco (Pd) una legge elettorale deve essere capace di valere per il lungo periodo. C’è l’ accordo sull’ elezione del presidente della Regione, sull’ eliminazione del listino, sulla definizione dei collegi elettorali coincidenti con quelli per cui si è votato nel 2009, si è scelto il metodo dei quozienti e del premio di maggioranza . Dobbiamo trovare un accordo sugli sbarramenti per licenziare una legge che duri nel tempo. Io inviterei tutti i gruppi consiliari a fare una maggiore riflessione. Sulla doppia preferenza di genere la commissione ha demandato all’Aula l’argomento. La proposta è cercare che questa legge elettorale sia condivisa il più possibile.
L’on. Salis (Misto) ha detto che le difficoltà che si stanno registrando derivano dalla presentazione degli emendamenti che hanno stravolto l’impianto unitario che era stato concordato tra le forze politiche. Avevamo raggiunto l’accordo – ha aggiunto – su quattro punti. Prima di tutto togliere ogni dubbio sulla diminuzione del numero dei consiglieri regionali, poi eliminare il listino, conservare le circoscrizioni elettorali come da legge previgente, approvare la preferenza di genere. Per l’esponente del gruppo misto c’è grande confusione e sarebbe necessaria una maggiore riflessione soprattutto sullo sbarramento. Salis ha chiesto un’ ulteriore riflessione ai partiti della maggioranza sullo sbarramento al 3 %. Auspico che questo elemento di frizione – ha concluso - sia eliminato.
L’on. Giuseppe Stocchino (Misto) ha detto che questa legge è monca, senza razionalità, né prospettive. Non si può pensare di ingabbiare le idee dentro uno sbarramento. Si è fatta una legge pensando a un sistema bipolare ma alle ultime elezioni quel sistema è saltato. Il sistema non è più bipolare ma ci sono quattro o cinque forze politiche che possono competere. Inoltre, se si vuole che le donne siano presenti in questa Assemblea è necessario fare una forzatura. Perchè le donne e gli uomini non partono dalla stessa condizione. E’ il Consiglio che con la doppia preferenza di genere deve metterle nelle stesse condizioni di partecipare. Chiedo ai partiti di maggioranza un impegno a non pensare a oggi ma a pensare al domani.
L’on. Giacomo Sanna (Psd’az) ha affermato che non si può pensare di fare una legge abbassando il livello della democrazia. Nel fare questa legge bisogna trovare un giusto riequilibrio tra poteri. Proviamo a fare regole certe per tutti. Questo non si fa certo ponendo degli sbarramenti. Bisogna fare una legge secondo coscienza, secondo le regole e secondo la democrazia.
L’on. Mario Diana (Sardegna E’ già domani) ha detto che il bipolarismo è morto. Quindi, pensare di poter continuare su questa strada è difficile. Male abbiamo fatto a votare il passaggio agli articoli, ora tutte le strade ci sono precluse. Noi stiamo facendo una legge elettorale che è una legge scempio. Di fronte a questa situazione io chiedo alle forze politiche di non mettere nessuno sbarramento. Non tutte le forze politiche si possono riconoscere nel bipolarismo centrodestra – centro sinistra.
L’on. Daniele Secondo Cocco (Sel – Sardigna Libera) ha detto che oggi bisogna agire con buon senso garantendo la rappresentatività anche dei piccoli partiti. Se questo non avverrà sarà difficile che questa legge vedrà la luce. Va bene l’abolizione del listino ma sugli sbarramenti bisogna discutere. Magari facciamo una pausa e riflettiamo. In caso contrario è inutile continuare.
L’on. Cuccureddu (Misto) ha detto che anche le leggi elettorali devono essere generali e astratte. Oggi l’impostazione bipolare è negata dai fatti. Noi dobbiamo fare una legge specifica e concreta. Cuccureddu ha segnalato due aspetti: questa legge, perché abbia effetto deve avere 54 voti a favore. Chi sostiene lo sbarramento al 3%, se non ha questi voti, rinunci. Se non ci sono questi numeri andremo al referendum e il risultato sarà quello di mantenere la legge attuale. Il secondo aspetto, altrettanto rilevante, è che le regole devono essere coerenti. Attenzione – ha aggiunto - a non fare una legge sbagliata e incostituzionale. Le norme che facciamo devono essere applicabili ma per far questo dobbiamo astrarci dalla realtà. L’obiettivo nostro quale è? La governabilità? Allora non dobbiamo mettere la soglia di sbarramento. Se realmente vogliamo produrre regole condivise non possiamo arenarci sul problema della soglia di sbarramento del 3% o sulla preferenza di genere su cui non si è deciso. Risolviamo i problemi prima di votare.
L’on. Pittalis (Pdl) ha detto che alcuni interventi rendono ancora più complessa la legge elettorale. Alcuni consiglieri parlano solo su motivazioni politiche. Noi vogliamo un sistema di regole che sia il più possibile condiviso. Non serve il ricorso minaccioso al referendum – ha affermato - che noi rifiutiamo. Un sistema democratico deve basarsi su un corretto rapporto tra maggioranza e minoranza non su un sistema di veti. A noi interessa assicurare la rappresentatività territoriale, di genere, dei numeri. Qui non si tratta di sacrificare nessuno, non capisco la vostra contrarietà allo sbarramento del 3%. Noi siamo disposti a dialogare ma non siamo disposti ad accettare toni minacciosi.
L’on. Giampaolo Diana (Pd) ha detto che il tempo è poco. Per questo non si possono commettere errori. Non possiamo commettere l’errore di approvare un testo che non sia largamente condiviso e assistere ad una discussione che potrebbe essere l’avvio di iniziative che possano compromettere la stessa legge elettorale. E’ necessario, pertanto, agire con saggezza per dare alla nostra regione una legge elettorale che garantisca la governabilità attraverso la elezione diretta del presidente e attraverso il premio di maggioranza. Inoltre, è necessario garantire la rappresentanza a tre livelli: territoriale, politica (di tutti i segmenti politici) e di genere. Attraverso il rispetto di questa rappresentanza noi dobbiamo garantire la partecipazione di tutti i cittadini, dobbiamo dotarci di una legge che non escluda nessuno. Io eviterei di arrivare al voto in questa situazione.
L’on. Pittalis (Pdl) ha chiesto, sull’ordine dei lavori, anche lui un’interruzione dei lavori per trovare un accordo.
La Presidente ha interrotto i lavori. Riprenderanno domani mattina alle 10 e 30. (R.R.)