CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 395 del 30 aprile 2013

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Il dibattito generale sulla Manovra Finanziaria. I lavori riprenderanno alle ore 16.

Cagliari, 30 aprile 2013 - La seduta si è aperta sotto la presidenza della Presidente del Consiglio Claudia Lombardo, poi dell’on. Michele Cossa. All’ordine del giorno la manovra finanziaria.
La relazione di maggioranza è stata svolta dal Presidente della commissione Bilancio Pietro Fois.
La Commissione Terza - ha detto Fois - ha licenziato a maggioranza nella seduta del 24 aprile 2013 i testi che compongono la manovra finanziaria per gli anni 2013 – 2015.
La discussione pur serrata e nell’evidente distinzione delle posizioni espresse, è stata tuttavia proficua: l’atteggiamento propositivo delle opposizioni ed il contributo dell’Assessore della Programmazione Zedda hanno consentito di concludere l’esame in tempi contenuti e di introdurre, pur nell’angusto spazio lasciato dai vincoli imposti alla spesa, significative variazioni al disegno originario.
La questione nodale e decisiva rimane pur sempre il mancato riconoscimento di una maggior capacità di spesa alla nostra Regione, che vanifica quasi del tutto i passi avanti compiuti sul piano delle entrate. Il patto di stabilità è un nodo che strangola in modo insopportabile il bilancio regionale; il governo ignora i richiami della Corte Costituzionale, di modo che ciò che a fatica concede da un lato, lo nega dall’altro.
Non casualmente l’articolo 1 della legge finanziaria ripropone il tema centrale ed individua in un 1.200.000.000 euro la maggior capacità di spesa che deve essere riconosciuta alla Regione. Senza questa disponibilità qualsiasi politica rivolta a contrastare la crisi economica e sociale che impoverisce sempre più la nostra Isola è inadeguata.
Occorre ora incalzare il Governo su questo punto, argomentando con forza ragioni che sono non solo politiche, ma anche giuridiche e logiche.
Questa situazione aggrava mali risalenti che pesano evidentemente sul bilancio regionale e sull’andamento della spesa: il progressivo accrescersi dei residui, la logica dello stanziamento, il prevalere delle spese correnti, il ritardo nelle erogazioni.
Nei ristretti margini consentiti il lavoro in Commissione si è svolto in tre direzioni.
Sono state mantenute invariate le misure a favore delle famiglie: interventi per le povertà da affidare ai comuni, spese per le disabilità, interventi per il sollievo delle situazioni di disoccupazione.
Accanto alla conferma delle misure da ultime rinnovate lo scorso anno (cantieri verdi, opere immediatamente cantierabili che sono state anzi rafforzate), la Giunta ha indicato altre misure di taglio originale quali il rimborso dell’IMU e una sperimentazione del reddito di cittadinanza attraverso l’uso della valuta complementare.
Si è intervenuto per consentire alla spesa a favore dell’istruzione di riprendere fiato: modalità utili a agevolare la spesa del fondo unico concordate con le università, recupero delle somme per le opere di edilizia universitaria necessarie al loro completamento, rifinanziamenti a favore delle scuole materne e dell’infanzia. Non sono state intaccate, e bisogna purtroppo enunciarlo come un successo, altre spese pure afferenti all’istruzione universitaria (es. Erasmus ecc.) e si sono individuate tecniche utili per salvaguardare le spese per gli assegni di merito.
Riguardo alle imprese la Giunta aveva già proposto un intervento per il debito commerciale; la misura è stata raccordata con quanto previsto dal decreto legge statale n. 35 appena emanato per rafforzarne l’efficacia.
Si è dato seguito alle richieste dei fondi di garanzia del credito incrementando sensibilmente le risorse, estendendo anche ai consorzi dell’agricoltura le misure di facilitazione adottate lo scorso anno.
Si è prevista la rimodulazione delle risorse per il turismo, l’artigianato, il commercio, fortemente penalizzate dal patto di stabilità.
Riguardo poi le autonomie locali, è stato mantenuto l’indirizzo indicato dalla Giunta di lasciare l’ammontare complessivo invariato non solo per quanto riguarda il Fondo unico enti locali, ma anche per le altre misure riguardo al sociale e alla disoccupazione di cui sono i principali erogatori.
Altre misure che pure sono state suggerite dall’opposizione, quali la sottrazione delle risorse trasferite agli enti locali ai limiti del patto di stabilità (in quanto a loro volta assoggettate ai limiti dei bilanci comunali), o un intervento per la riduzione dell’IRAP, non appaiono ancora mature perché ancora da affinare; resta da valutare il loro impatto sia dal punto di vista della legittimità sia dal punto di vista dell’impatto sulle risorse e sulla spesa.
In conclusione colleghi, pur nelle difficoltà che rendono assai difficile apportare variazioni per la ristrettezza delle risorse e per i vincoli che derivano dall’attuale politica statale di bilancio, è stato possibile imprimere alla manovra un segno di maggiore equità ed attenzione al bisogno e al lavoro.
Auspico che l’apporto fattivo dell’opposizione e l’attenzione della Giunta consentano di portare rapidamente a conclusione anche la discussione in Aula, visto che ormai scade il termine per l’esercizio provvisorio e che la situazione sociale ed economica richiede di dare la massima incisività alla spese mettendo in circolo rapidamente tutte le risorse disponibili.
Il relatore di minoranza Sabatini (Pd) ha ricordato che questa è l’ultima finanziaria di questa legislatura. E’ l’occasione di tirare le somme sull’azione dell’esecutivo che è stata un fallimento soprattutto sulla vertenza entrate e sul patto di stabilità. Voi – ha detto rivolgendosi alla giunta - avete dato corso in modo spregiudicato alla Politica dello stanziamento, creando false aspettative nella gente. Un disastro anche la gestione dei fondi comunitari. La spesa è lentissima e l’incapacità dell’esecutivo ci ha fatto mandare indietro ingenti risorse. Siamo una delle regioni più in ritardo e quindi subiremo quello che l’Europa deciderà per noi. Quindi, il giudizio su questa Finanziaria è negativo, non c’è un programma, manca una linearità, non c’è azione organica di sviluppo per la nostra Regione. Abbiamo proposto alcuni emendamenti sull’abbattimento dell’irap e sulla ricontrattazione del patto di stabilità speriamo che questo dibattito serva a far capire alla giunta la validità delle proposte avanzate dall’opposizione.
L’on. Porcu (Pd) è stato il primo consigliere a intervenire nel dibattito generale. L’esponente del Pd ha fatto rilevare i ritardi pesantissimi che finiranno per blindare la discussione. Non avrete – ha detto rivolto alla maggioranza - neanche il coraggio di difenderla. Questa manovra è fatta di annunci e di false promesse al solo scopo di disorientare i cittadini sardi. Non ho mai visto – ha aggiunto - allegati alla manovra così vacui e approssimativi. Siamo davanti all’occultamento dei problemi perché non si vogliano fare analisi di nessun tipo. Si tratta di una manovra di puro stanziamento. Nel bilancio ci sono scritti 6 miliardi e 900 milioni. Noi già sappiamo che in questa manovra ci sono 1 miliardo e 200 milioni che non arriveranno mai. Ci sono 5 miliardi di residui, con 2 miliardi e mezzo dovremmo coprire oltre 8 miliardi. C’è l’ennesimo gioco delle tre carte. Anche in questi miseri documenti avete evidenziato il fallimento della vostra azione e delle politiche sanitarie bocciando la nostra proposta di una finanziaria diversa che facesse una grande operazione di verità con l’abbassamento della tassazione.
L’on. Efisio Arbau (Sardegna E’ già domani) intervenendo in lingua sarda ha detto che è una finanziaria debole fatta da una classe politica che non si sta assumendo le sue responsabilità. Arbau ha aggiunto che la Finanziaria deve essere approvata subito per dare risposte al popolo attraverso i comuni. C’è anche bisogno di varare un piano anticrisi, di varare un codice delle autonomie locali dando seguito al referendum, di risolvere la questione zona franca,
L’on. Espa (Pd) si è soffermato sulla vicenda “vertenza entrate” e ha detto che si è perso troppo tempo. Noi abbiamo chiesto più volte di aprire una vertenza con lo Stato ma questa maggioranza non l’ha voluto fare, ha preferito parlare informalmente con l’allora governo Berlusconi. La situazione in cui ci troviamo è frutto della incapacità della giunta. Quando avete iniziato ad alzare la voce ormai era troppo tardi. Espa ha ricordato la proposta del centrosinistra di ridurre l’irap e ha chiesto più razionalità per il settore sanità.
L’on. Ben Amara (Misto) ha affermato che si tratta di una manovra burocratica che gestisce l’esistente, anzi l’inesistente e accentua le diseguaglianze sociali. Il Patto di stabilità – ha detto - martella ogni giorno la nostra coscienza. La finanziaria è un insieme di slogan che inneggia allo sviluppo e poi si taglia sulla ricerca, sull’università, sulla cultura, sull’edilizia universitaria.
L’on. Vincenzo Floris (Pd) ha detto che in questa finanziaria non si vede un chiaro progetto di sviluppo che aiuti la Sardegna a uscire dalla crisi. Non c’è una strategia di lungo periodo. La Regione deve dotarsi di un piano energetico regionale. Mancano in questa finanziaria scelte chiare e certe. Questa manovra non genera sviluppo. In assenza di una programmazione volta al futuro la situazione di stallo si prolungherà oltre la crisi.
Per l’on. Tarcisio Agus (Pd) questa finanziaria è viziata dal patto di stabilità e dai mancati trasferimenti. La manovra è negativa perché non si evince nessuno sforzo verso lo sviluppo e in assenza di un progetto organico si mantiene la polverizzazione delle risorse.
L’on. Salis (Misto) ha espresso forti preoccupazioni. Ci sono dubbi sull’ acquisizione delle risorse e corriamo il rischio che l’articolo 1 sia a forte rischio impugnazione. Quindi il Bilancio è farlocco, gonfiato. Noi – ha detto Salis - proponiamo di attivare una grande iniziativa politica che veda tutte le forze sociali e politiche coinvolte per risolvere finalmente la questione della vertenza entrate.
Quindi i nodi da affrontare subito riguardano la definizione della vertenza entrate e il patto di stabilità. Per Salis il fondo unico deve essere aumentato per dare la possibilità ai comuni di intervenire direttamente.
L’on. Elia Corda Gruppo SEL (sinistra ecologia libertà) - Sardigna Libera) ha detto che il metodo usato in questa Finanziaria mortifica l’ autonomia. I documenti contabili presentati sono deboli e incapaci di innescare meccanismi virtuosi. Il fallimento si registra in tutti i settore anche nell’edilizia che doveva essere il cavallo di battaglia di questa giunta. Inoltre, l’esecutivo sembra affetto da strabismo, guarda solo verso alcuni territori e ne ignora altri.
Per l’on. Solinas (Pd) questa Finanziaria è la certificazione del fallimento di questa giunta e maggioranza. Una finanziaria che privilegia alcuni territori, che sperpera milioni e milioni di euro per finanziare ancora società delle miniere del sulcis, che fa clientelismo, che non ha senso di responsabilità. Solinas ha sollecitato la riapertura di un confronto forte con lo Stato sul patto di stabilità e l’approvazione della proposta dell’eliminazione o della riduzione dell’irap.
L’on. Cuccu (Pd) ha espresso grande allarme e preoccupazione per la qualità dei documenti, per il modo con cui sono stati redatti e anche per l’approssimazione dimostrata da questa giunta. L’esecutivo – ha detto - non può utilizzare la finanziaria per fare propaganda. Da questa finanziaria devono essere cassate le norme clientelari e quelle che ripristinano il centralismo regionale. Cuccu è stato molto critico sull’azione di questa giunta il cui comportamento è stato “supino” nei confronti del governo Berlusconi e di “sterile rivendicazione” nei confronti del governo Monti. Per Cuccu la grave situazione in cui versa la Sardegna nella finanziaria regionale è affrontata con “scelleratezza” mentre il primo obiettivo da porsi è il lavoro. L’esponente del Pd ha ricordato la proposta del centrosinistra di ridurre l’irap. Noi abbiamo in cassa 1 miliardo e 200 milioni che non possiamo spendere, 650 milioni provengono dall’irap. Lasciamo questi soldi nella disponibilità di comuni, province università .
L’on. Luigi Lotto (Pd) ha detto che la finanziaria è povera, interviene in situazioni di emergenza, opera nella morsa del patto di stabilità. Manca la creazione di condizioni per lo sviluppo e qualsiasi finanziamento significativo per il settore agricolo. Questo settore è completamente assente c’è solo uno stanziamento per la sopravvivenza delle agenzie agricole. Per Lotto questa finanziaria rappresenta il fallimento di un intero mandato amministrativo.
L’on. Carlo Sechi Gruppo SEL (sinistra ecologia libertà) - Sardigna Libera) ha parlato di fallimento di questa giunta e di tutto il Consiglio regionale. “Non siamo riusciti – ha detto - a dare risposte al problema delle bonifiche e dell’eccessiva presenza delle basi militari in Sardegna. Non siamo riusciti a dare attenzione ai comuni, non siamo riusciti a dare risposte ai tanti disoccupati, al settore dell’agricoltura e della pesca. Inadeguata è stata l’attenzione per il settore dell’istruzione e del disagio sociale. Fallimento anche su trasporti, insularità e mobilità”. Sechi ha sollecitato l’accoglimento della proposta delle opposizioni di riduzione dell’Irap.

I lavori riprenderanno alle 16. (R.R.)