CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 384 del 26 febbraio 2013

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Approvato il DL 481/A GIUNTA REGIONALE - Proroga dei termini di cui all'articolo 1 della legge regionale 25 maggio 2012, n. 11, recante "Norme sul riordino generale delle autonomie locali e modifiche alla legge regionale n. 10 del 2011".

Cagliari, 26 febbraio 2013 – Il Consiglio regionale ha approvato (Presenti 58, votanti 31, sì 30 27 astenuti, 1 no) il DL 481/A che proroga i termini previsti dalla legge regionale n. 11 del maggio 2012 (Norme sul riordino generale delle autonomie locali e modifiche alla legge regionale n. 10 del 2011). Bocciato l’emendamento n. 1 (G.V. Sanna e più) che prevedeva che le amministrazioni provinciali e i rispettivi organi esercitano le funzioni loro conferite dalla legge fino alla naturale conclusione del mandato amministrativo in corso.
La seduta si è aperta sotto la presidenza della Presidente Lombardo. In apertura, sull’ordine dei lavori, è intervenuto l’on. Meloni (Riformatori sardi) che ha detto che i Riformatori sono contro la legge oggi in discussione e ha ribadito la necessità di discutere la legge sul riordino delle province. Il successo alle elezioni del movimento 5 stelle di Grillo – ha detto – vuole sottolineare ancora una volta il rifiuto di una politica stanca e vecchia che non vuole cambiare abitudini. Non proroghiamo le province – ha detto - almeno commissariamole. Meloni ha annunciato che il gruppo dei Riformatori non avrebbe partecipato ai lavori. Considerateci assenti – ha concluso - per questioni politiche.
Il relatore di maggioranza l’on. Gabriella Greco (Pdl) si è rifatta alla relazione scritta.
Nella discussione generale è intervenuto l’on. Uras (Misto) che ha detto che questo provvedimento non è una proroga delle province che sono soppresse. Noi – ha aggiunto - per una questione di responsabilità, dato che non si è fatto il percorso previsto nella legge n. 11, siamo costretti a protrarre i compiti delle vecchie province. Stiamo cercando di evitare il caos. Le province sono soppresse e non c’è nessuno che vuole impedire il superamento di livelli istituzionali che hanno dalla volontà popolare avuto un giudizio liquidatorio.
L’on. Agus (Pd) ha ribadito che anche il Pd è per il rispetto della volontà popolare ma c’è la responsabilità di non creare caos istituzionale. Quindi la volontà di rispettare l’ esito referendario deve essere coniugata alla necessità di non creare il caos.
L’on. Porcu (Pd) ha detto di essere preoccupato per l’andamento di questa discussione. Ha aggiunto di essere dispiaciuto perché i colleghi Riformatori hanno dimostrato lasciando l’aula la loro ipocrisia politica e il loro equilibrismo perché continuano a stare un po’ in maggioranza, un po’ all’opposizione. Per Porcu il disegno di legge della giunta è frutto di “disperazione politica”, si limita in un articolo a dire che il referendum lasciava un vuoto che andava colmato. Con l’approvazione di questo DL – ha aggiunto - non proroghiamo un bel niente si tratta di dare solo continuità amministrativa e colmare un vuoto che questa maggioranza non ha saputo colmare. Questo DL è ipocrita ed equilibrista. Noi siamo per dare continuità amministrativa fino alla fine del mandato elettivo per far sì che non siano i cittadini a pagare le incapacità della maggioranza.
L’on. G.V. Sanna (Pd) ha detto che bisogna finirla di utilizzare l’istituzione come un palcoscenico. Dobbiamo chiarire di che cosa stiamo parlando. Sostenere che tutte le province oggi sono cancellate non ha fondamento giuridico. Le province sono previste dalla Costituzione, i Riformatori devono smetterla di fare spettacolo. Noi – ha aggiunto - vogliamo rispettare l’esito referendario e respingere l’idea che in Consiglio si faccia spettacolo. Sanna ha illustrato l’emendamento n. 1, di cui è primo firmatario, e ha definito il testo presentato dalla giunta “offensivo” nei confronti degli enti locali. Le province devono cessare alla fine naturale del mandato – ha concluso - nel frattempo facciamo le riforme noi siamo disponibili.
L’assessore Rassu ha detto la giunta ha presentato il testo in esame conscia di dover applicare la volontà popolare espressa nel referendum. Abbiamo necessità – ha aggiunto – di avere il tempo necessario per effettuare il “trapasso”. Con il termine a fine giugno – ha affermato – i tempi sono strettissimi ma è l’aula che decide. Pertanto, sull’emendamento 1 mi rimetto all’aula.
Votato il passaggio agli articoli, sull’articolo 1 e sull’emendamento 1 (G.V. Sanna e più) sono intervenuti: (a titolo personale) l’on. Renato Lai che ha detto che la proroga al 30 giugno è insufficiente e ha espresso parere favorevole all’emendamento n. 1. L’on. Cuccureddu (Misto) che voterà a favore dell’emendamento 1 e ha chiesto di aggiungere la sua firma. Vota a favore dell’emendamento 1 anche l’on. Campus (Sardegna E’ già domani) che ha detto che per stessa ammissione della giunta il termine del 30 giugno non può essere rispettato. Quindi, non possiamo arroccarci su quel termine che non può essere rispettato per la totale inerzia di questa maggioranza. Per Campus i Riformatori non dovrebbero uscire dall’Aula ma dalla giunta. L’on. Uras (Misto) voterà a favore dell’emendamento n. 1 e ha aggiunto la firma sua e dei consiglieri del gruppo.
La giunta sull’emendamento n. 1 si è rimessa all’aula.
L’emendamento 1 è stato bocciato (Presenti 58, votanti 57, sì 26, no 31, 1 astenuto.
Approvati gli articolo 1 e 2 e l’intera legge (Presenti 58, votanti 31, sì 30 27 astenuti, 1 no).
I lavori sono stati interrotti. Riprenderanno giovedì alle ore 10. All’ordine del giorno la legge elettorale statutaria. FINE