CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 382 del 13 febbraio 2013
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Respinta la mozione di sfiducia al Presidente della Regione.
Cagliari, 13 febbraio 2013 – E’ stata respinta (Presenti 70, votanti 69, 1 astenuto, sì 26, no 43) la mozione di sfiducia al Presidente della Regione. Il dibattito è proseguito per tutta la mattina. I lavori sono stati aperti dalla presidente del Consiglio Claudia Lombardo.
La mozione è stata illustrata dall’on. Uras (Misto) che ha detto che la mozione è stata presentata da forze politiche “considerate minori” ma per questo motivo “libere di ragionare” nell’interesse generale. Siamo orgogliosi di avere insistito a portare la mozione in aula – ha aggiunto - perché in noi c’è sempre stato l’impegno nei confronti dei sardi. Questo consiglio o si scioglie o fa il suo dovere integralmente dando attuazione al calendario che si era proposto. Molto critico il capogruppo del Misto sull’operato del Presidente Cappellacci, della giunta e della maggioranza. Critiche anche ai Riformatori sardi che da componenti del governo hanno chiesto al Presidente della Repubblica di sciogliere il Consiglio anziché chiedere direttamente le dimissioni del Presidente Cappellacci. . “Noi come opposizione – ha detto ancora Uras - il nostro dovere l’abbiamo fatto. Abbiamo approvato riforme sulle indennità e sui fondi ai gruppi politici. Abbiamo lavorato in commissione, presentato leggi, E’ una bugia che il Consiglio non ha fatto niente. Se a volte le cose si fermano è colpa di “inciuci trasversali”. . Il Presidente Cappellacci ha grosse responsabilità sulla situazione economica di questa Regione. La manovra finanziaria non è stata ancora approvata per non scontentare nessuno in campagna elettorale. Questa maggioranza preferisce pensare a se stessa che affrontare le questioni che sono sul tappeto.
Il primo ad intervenire nel dibattito generale è stato l’on. Gallus (Pdl) che ha detto che le motivazioni che stanno alla base di questa mozione sono ingiustificate e inopportune. L’esponente del Pdl ha difeso l’operato della giunta e del presidente “l’azione politica – ha affermato - non è inadeguata. Siamo coscienti della situazione di estrema gravità in cui versa la Sardegna ma certo non dipende da questo governo regionale. Anziché cercare capri espiatori è necessario unirci tutti insieme per risolvere i problemi. Cerchiamo le responsabilità nel governo nazionale”. Per Gallus questa mozione è strumentale e demagogica.
L’on. Capelli (Sardegna E’ già domani) ha detto che questa mozione è stata presentata per portare in aula una sfiducia che è palpabile nei corridoi. Quindi è un’occasione per confrontarsi sulle idee. Critiche anche ai Riformatori che non possono dire “abbandono l’aula perché non si discute la legge sulle province” e non possono ricorrere al Presidente della Repubblica quando c’è un mezzo molto più immediato: la mozione di sfiducia. Anche i sardisti dal 2010 al 2012 hanno più volte minacciato di uscire dalla maggioranza. La gente non ne può più - ha aggiunto - di strategie di palazzo. La gente vuole capire perché questa giunta sceglie di spendere 2 milioni e mezzo di consulenze e poi non ha i soldi per gli assegni degli studenti meritori.
L’on. Maninchedda (Psd’az) voterà sì a questa mozione a titolo personale. Dico sì a questa mozione – ha aggiunto – e dico no a un costume politico e istituzionale che voglio cambiare. Noi oggi votiamo solo una mozione di sfiducia che non è una sfiducia costruttiva. Il militarismo della Corte Costituzionale italiana ci impedisce di porre fine a questa legislatura.. Da più di 15 anni lavoro per fare una forza politica per l’autogoverno dei sardi. Una forza di questo tipo deve nascere da atti coraggiosi, da uomini coraggiosi e innovativi. Oggi si può pensare che da questo Consiglio possa nascere questo? No perche questo Consiglio è dominato dalla paura della gente. Il Consiglio è ingessato, le commissioni licenziano leggi organiche che vengono poi mutilate dal Consiglio con un voto di casta. E le leggi approvate non vengono applicate dai funzionari della Regione. Il Consiglio ha accettato una espropriazione da parte della burocrazia regionale. Dico sì alla mozione per dire no a questo modo di fare politica e dire sì a un nuovo ceto politico.
Per l’on. Campus (Sardegna E’ già domani) alcuni componenti di questo Consiglio, presi dalla follia elettorale, stanno assumendo comportamenti ridicoli. Questa mozione deve rappresentare un momento di grande riflessione. Questa campagna elettorale vede situazioni paradossali. Un gruppo della maggioranza chiede ufficialmente al Presidente della Repubblica di sciogliere il Consiglio ma mantiene due assessori in giunta. Alcuni assessori si candidano nelle liste del premier in aperto contrasto con il loro Presidente.
L’on. Zuncheddu (Misto) ha detto che il presidente Cappellacci deve rassegnare le dimissioni per evitare ulteriori danni alla Sardegna. La maggioranza - ha aggiunto - è attaccata con il bostik ai posti di potere. Sulle province è prevalsa la politica del rinvio. Grandi critiche all’operato del Presidente della Regione: “siamo di fronte a un fallimento personale del Presidente della Regione e della sua maggioranza”.
L’on. Sechi (Misto) ha sostenuto che la mozione è un atto di responsabilità, doveroso dopo il risultato di questi quattro anni dell’azione di questa giunta. L’esecutivo, questo Presidente, questa maggioranza hanno fallito. Noi oggi prendiamo atto e denunciamo l’inadeguatezza della giunta e del presidente ad affrontare i problemi della Sardegna. E’ una giunta senza idee e senza soluzioni per i senza lavoro, è un governo che non ha risposte per chi chiude le aziende nel settore turistico, commerciale e artigianale. Noi oggi affrontiamo il nuovo anno senza il bilancio per una cinica scelta del Presidente della giunta. Questa mozione era doverosa, solo casualmente coincide con le elezioni.
Per l’on. Stochino (Pdl) ha auspicato di utilizzare questa giornata per dibattere e discutere di problemi della Sardegna.. Oggi in Aula il Presidente deve spiegare che idea di Sardegna ha la maggioranza.. Io credo che sull’idea di questa maggioranza di Sardegna sia necessario un dibattito vero. In questo momento di grande difficoltà si deve avere l’unità di intenti per risolvere i problemi.
L’on. Cugusi (Pd) ha sottolineato che oggi il presidente Cappellacci sta chiedendo un riscontro aritmetico. Ma che senso ha provare con i numeri una fiducia che nella maggioranza non c’è? E’ da troppo tempo che in quest’aula vediamo iter di leggi importanti che si interrompono e poi si riprendono. Questa situazione di crisi è insostenibile. Si annida anche negli assessorati. La mia richiesta è che il Presidente prenda atto del malessere generalizzato e presenti subito le dimissioni anche per dare autorevolezza a questa istituzione.
L’on. Bruno (Pd) ha affermato che motivi per presentare una mozione di sfiducia ce ne sarebbero molti. Il fallimento di questo presidente e di questa giunta è palese. Lo stesso assessore al bilancio ha scelto di candidarsi con Monti, i riformatori cercano di fare l’opposizione all’interno della maggioranza rimanendo in giunta e negli enti. Contraddizioni che ci fanno riflettere se effettivamente stiamo facendo il bene della Sardegna. Dove sono finiti – ha chiesto - i 12 milioni per la famiglia promessi dal presidente Cappellacci nelle sue dichiarazioni programmatiche? E le promesse sulla sanità, sul programma di sviluppo, sui trasporti, sulle riforme? Il presidente non ha guidato il processo di revisione. Siete stati assenti trincerati dietro una vertenza entrate fino a quando c’era il governo vostro amico poi con il governo Monti avete cercato di “barare” con i sardi. E’ un fallimento continuo in tutti i settori. Questo deve spingere il Consiglio ad approvare questa mozione.
L’on. G.V. Sanna (Pd) ha detto che il partito democratico voterà la mozione di sfiducia. Mi dispiace un po’ che domani, grazie a questa mozione, regaliamo la notizia che il presidente Cappellacci ha riottenuto la fiducia. Le quattro ore passate stamattina inutilmente in quest’aula potevano essere utilizzate in maniera più proficua. L’esempio del Pontefice “lascio la chiesa per il bene della chiesa” dovrebbe illuminare il presidente Cappellacci che dovrebbe chiedersi se per il bene della Sardegna non sia il caso di dimettersi. Ma sono ancora utili le mozioni di sfiducia? Che senso ha che qualcuno che non ha dato la fiducia a un presidente discuta della sfiducia? La sfiducia la dovrebbe dare la maggioranza per questo Presidente che insegue farfalle.
L’on. Franco Meloni (Riformatori sardi) ha detto che i Riformatori voteranno contro questa mozione e a favore del presidente. Perché noi facciamo le battaglie quando sono utili ai sardi. Quattro anni fa ci siamo presentati con il Presidente e noi oggi manteniamo quest’impegno. Rivolgo un caldo invito a tutti coloro che ci invitano a “staccare la spina”- ha aggiunto - si astengano da dare consigli. Perché dobbiamo togliere la fiducia a Cappellacci – ha domandato - per consegnare la Sardegna a chi ha fatto un’opposizione sorda? Meloni è stato critico con l’opposizione: anche sulle province dopo aver detto di volerle abolire ha avuto solo un atteggiamento passivo per fare passare il tempo. Voi non avete fatto niente per far rispettare la volontà dei sardi. Anche la giornata di oggi è inutile. Presidente – ha concluso - abbiamo votato con entusiasmo e convinzione il piano regionale di sviluppo che non è stato attuato per colpa di una maggioranza poco coesa e di una opposizione che ha l’unico obiettivo di non farci governare. Ma è mancata un’ azione precisa e decisa da parte sua. Per questo, dopo le elezioni, è necessario riunirci per trovare un accordo su tre, quattro punti qualificanti da portare avanti. Impegnamoci in questa ultima parte della legislatura. Presidente, i riformatori le rinnovano la loro fiducia ma in questo ultimo anno di legislatura proviamo a cambiare la Sardegna.
L’on. Salis (idv) ha detto che la ragione principale della presentazione di questa mozione è che non possiamo ammettere che parti della maggioranza facciano l’opposizione restando in maggioranza. E non possiamo ammettere che ci si rivolga al presidente della Repubblica per sciogliere il Consiglio. Abbiamo fatto bene – ha precisato - a riportare nell’aula del Consiglio regionale questi argomenti. La giunta regionale sulla vertenza entrate ha perso tempo. Ha pensato solo agli spiccioli mentre la Sardegna ha perso milioni.
L’on. Giacomo Sanna (Psd’az) ha annunciato il voto contrario alla mozione. Capisco – ha detto - la necessità di presentare una mozione come questa. Siete stati quasi costretti perché quando il periodo elettorale stravolge tutto è necessario alzare l’asticella. Sanna ha richiamato tutti alla coerenza: “Non si può pensare di uscire dalla maggioranza e di tenersi i posti di sottogoverno”.
L’on. Mario Diana (Sardegna E’ già domani) voterà a favore della mozione, perché non è possibile votare a favore di questa maggioranza. Si tratta di una mozione – ha detto – che è solo censura politica perché con questa legge, che prevede l’elezione diretta del presidente della Regione, la mozione di sfiducia è inefficace rispetto a quello che si vuole ottenere. Diana ha detto di essere d’accordo con l’on. Franco Meloni che ha affermato che “E’ mancata la guida”. Questa guida – ha aggiunto - a un anno dalle elezioni non la si inventa più perciò il Consiglio deve essere sciolto.
L’on. Dedoni (Riformatori sardi) ha detto che i Riformatori non sono all’opposizione all’interno della maggioranza ma sono una “punta avanzata” perché la democrazia si sostanzia nel confronto, anche all’interno della stessa maggioranza. Noi – ha aggiunto - siamo anche coerenti e leali. I Riformatori hanno chiesto al Presidente della Repubblica di sciogliere questo Consiglio per l’incapacità dell’Assemblea di affrontare i grandi problemi della società sarda. Noi siamo in giunta perché sosteniamo il presidente ma è necessario che dopo il voto ci sia una verifica di maggioranza per decidere le quattro, cinque cose da fare prima della fine della legislatura.
Per l’on. Pittalis (Pdl) i presentatori della mozione hanno fatto un “autogol”, perché con questa mozione palesano solo la sfiducia che hanno in se stessi. Volendo far emergere contraddizioni in maggioranza hanno invece fatto emergere la questione delle questioni: la classe politica ha perso mordente , oggi prevale un sentimento anti politica. Con questa mozione si è cercato di mettere a nudo i punti deboli di questa maggioranza. L’opposizione ci vuole spiegare perché è così sfilacciata? Perché la mozione – ha chiesto - è sottoscritta solo da otto componenti dell’opposizione? Il dibattito di oggi è una liturgia inutile su una mozione evanescente. E’ giusto che i costi di oggi debbano essere pagati dalla collettività?Dopo le elezioni c’è la necessità di rilanciare l’azione politica programmatica anche magari rivedendo la squadra di governo. Chiediamo al presidente Cappellacci di creare le premesse per ripresentarci a guidare la Regione anche per la prossima legislatura.
L’on. Giampaolo Diana (Pd ), annunciando il voto a favore della mozione, ha auspicato per il futuro un miglior coordinamento tra le forze del centrosinistra. Ai Riformatori dico che il presidente della Repubblica potrebbe non avere il tempo di dedicare attenzione allo scioglimento del Consiglio regionale della Sardegna, però i Riformatori possono dimettersi da consiglieri regionali. Un atto che non rimarrà isolato. Noi vi sfidiamo a dimettervi. Oggi alcuni colleghi del centrodestra hanno tentato di scaricare le responsabilità sull’intero Consiglio regionale. Non va bene, voi avevate una maggioranza bulgara per approvare tutto quello che volevate. E oggi tentate di scaricare tutto sul centrosinistra. Questa è un’operazione ignobile. Il centrosinistra ha presentato proposte, garantito il numero legale in Consiglio e in Commissione. Voi siete in 53, l’opposizione ha 27 consiglieri e volete scaricare le responsabilità sul centrosinistra? Dovreste vergognarvi.
Il Presidente Cappellacci ha detto di avere un profondo rispetto per l’Aula, per questo gli argomenti da affrontare dovrebbero essere altri. Nella mozione - ha detto - ricorre più volte la parola “ Inconsistenza”. Il fattore autonomistico è genetico nella nostra coalizione. Non abbiamo mai ammainato la bandiera con i quattro mori qualunque governo ci fosse. Abbiamo elevato il livello dello scontro con il governo nazionale, altro che inconsistenza. Cappellacci ha sottolineato che l'elemento autonomista ha determinato la nascita della coalizione di centro-destra e sardista e che è stato il fattore che ha caratterizzato l'azione politica di questi anni. il presidente ha ripercorso le vertenze portate avanti nei confronti dello Stato e ha auspicato il ritrovamento di un’unità sui temi della Vertenza entrate, sul patto di stabilità, sulla zona franca e sulle altre grandi questioni ancora aperte.
Nella contro replica l’on. Uras (Mista) ha detto che dal dibattito di questa mattina emerge un dato: il presidente Cappellacci la fiducia della maggioranza l’ha già persa. Il centrodestra non voterà la fiducia per salvare lei, ma solo per salvare la sedia. Se fossi in lei – ha detto Uras rivolto al Presidente della Regione - ne prenderei atto. Un altro risultato l’abbiamo ottenuto perché chi non si alza oggi dalla sedia non sarà accettato nella prossima coalizione di centrosinistra che governerà la Regione.
Per dichiarazione di voto sono intervenuti: l’on. Cuccu (pd) che ha dichiarato il voto a favore. Presidente non è più tempo di impegni lei non ha idee. Questa mozione verrà respinta solo per spirito di sopravvivenza, l’on. Steri (Udc) che ha detto che il silenzio dell’udc è stato determinato solo dal fatto che “ci piace parlare di fatti concreti” e l’on. Maninchedda (Psd’az).
La mozione è stata messa ai voti per appello nominale ed è stata respinta (Presenti 70, votanti 69, 1 astenuto, sì 26, no 43).
Il Consiglio si riunirà martedì 26 febbraio alle ore 10. (R.R.)