CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 374 del 19 dicembre 2012

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Bocciata la Mozione sulla dichiarazione di indipendenza del popolo sardo. Approvato l’ordine del giorno sulla promozione e valorizzazione della lingua e della cultura sarda.

Cagliari, 19 dicembre 2012 – La seduta si è aperta sotto la presidenza della Presidente Lombardo. All’ordine del giorno la prosecuzione del dibattito sulla mozione “Dichiarazione di indipendenza del popolo sardo”. Il primo a intervenire è stato l’on. Rodin (Pdl) che ha sostenuto una piena integrazione della Sardegna con l’Italia di cui ha detto: “siamo parte fondante, attiva e determinante. È necessario mantenere viva quest’unione che viene da lontano”. Secondo Rodin le attuali condizioni dell’isola richiamano alla spirito della Costituzione che conservava le autonomie in Sardegna: “bisogna difendere e rinsaldare le autonomie – ha continuato - per rendere forte il legame dei cittadini sardi con la patria”. Il consigliere ha mosso una critica al Patto di Stabilità, definendolo come un limite della Regione poiché le entrate non possono essere spese, con un’ adempienza dello Stato nell’ erogazione delle risorse: “l’autonomia sarda che per noi è una condizione importante, viene minata, ci troviamo di fronte a un autentico attacco. Ho firmato dunque la mozione in maniera provocatoria”.
È poi intervenuto l’on. Carlo Sechi (Misto), il quale ha parlato a lungo della Catalogna, esempio di un cammino verso l’indipendenza che però mostra caratteri diversi dalla Sardegna, la cui popolazione ha un distacco dal tema indipendentista a causa della difficile situazione economica. Al termine del suo intervento, l’esponente del Gruppo Misto si è espresso in catalano, date le sue origini algheresi, reclamando il giusto riconoscimento del valore della lingua sarda.
L’on. Artizzu (Udc-Fli) ha detto di condividere molti aspetti marginali della mozione, ma di contestarne altri. E’ vero – ha affermato - che la Sardegna è una nazione. E’ una nazione che ha generato uno Stato, da cui è nato lo Stato italiano che altro non è che il regno di Sardegna allargato. La Sardegna è una nazione senza Stato. Dire però – ha continuato - che la Sardegna è una nazione non vuol dire niente. Nella mozione si dichiara solennemente che la Sardegna è una nazione, ma questo lo sapevamo. Fermarsi qui è come dichiarare che la Sardegna è un’isola. Poi si aggiunge però che questa nazione è indipendente, ma questo non significa niente se non c’è un processo di separazione. Questa condizione di indipendenza non produce effetto. Quindi o si ha il coraggio di aprire una sessione secessionista, oppure questa mozione è inutile. Vogliamo o no che la Sardegna si separi dallo Stato italiano? Io no, voglio un’autonomia spinta. Quindi, sottoscrivo tutto quello che riguarda la nazionalità sarda, rifiuto la secessione.
Il vicepresidente Bruno ha dato la parola all’on. Giampaolo Diana (Pd). Il capogruppo del Pd ha dichiarato di avere un grande rispetto per la mozione: “riteniamo importante la discussione indipendentemente dall’ articolazione delle posizioni all’ interno di quest’aula”. Secondo Diana , la mozione esprime un sentimento diffuso trasversale che interessa tutti i partiti, ma la voglia di indipendenza, secondo Diana, è cresciuta in maniera esponenziale e inversamente proporzionale all’ autorevolezza del governo che guida la Sardegna.
L’assenza dei risultati – ha continuato Diana – potrebbe essere dovuta all’assenza di autorevolezza e non alla mancanza di autonomia”. Ormai si è persa autorevolezza anche nei confronti di quel popolo sardo che spesso viene richiamato in maniera solenne in aula. Il consigliere ha continuato poi la sua critica nei confronti della Giunta: “avete perso i pochi spazi di autonomia che erano stati conquistati nel passato. Volete l’indipendenza per giustificare il vostro fallimento e la vostra inconcludenza”.
Successivamente ha preso la parola l’on. Gianvittorio Campus (Sardegna è già Domani), il quale ha dichiarato come il dibattito odierno abbia dimostrato lo scarso interesse del tema indipendentista presso l’aula e presso la gente sarda. Per Campus il richiamo all’indipendenza non può nascondere la decadenza di una politica fatta di interessi personali più che generali. “Il rispetto della Sardegna deve nascere dal mantenimento degli impegni presi con i sardi”, ha affermato l’esponente dell’ opposizione sottolineando l’inefficienza dell’attuale Giunta, incapace di mantenere quanto promesso in campagna elettorale. “Per questi motivi il nostro gruppo, ad eccezione dell’on. Mulas, voterà contro questa mozione, nel massimo rispetto della storia e dell’orgoglio dei portatori sani delle istanze di autonomia e di autodeterminazione” ha concluso Campus.
L’on. Giacomo Sanna (psd’az) ha letto in aula l’articolo 1 dello statuto del partito sardo d’azione che parla di indipendenza. I sardisti – ha detto Sanna - pur di raggiungere questo obiettivo sarebbero disposti a fare un “patto con il diavolo”. Noi pensavamo che discutere un tema del genere implicasse “staccare la spina” dalla maggioranza o dalla opposizione. Provate a liberarvi “dal giogo” dei partiti romani. Provate a pensare cosa sarebbe quest’isola senza la libertà economica. Noi abbiamo presentato questa mozione perché bisogna “alzare l’asticella” sullo scontro – confronto con lo Stato italiano. Tutti assieme vinceremo la battaglia, separati queste battaglie le abbiamo sempre perse.
L’on. Uras (Misto) ha annunciato la presentazione di due ordini del giorno, il primo riguarda la lingua, il secondo le cose da fare per uscire dalla crisi. Sulla mozione – ha detto Uras – valuteremo come votare. Citando la frase di Lussu a proposito dello Statuto “Ci aspettavamo un leone, ci è arrivato un gatto”, il Presidente del gruppo misto ha analizzato come i sardi nel tempo siano stati spesso incapaci di utilizzare l’autonomia. La conclusione che traggo alla fine di questo dibattito – ha concluso Uras – è che c’è un grande assente: il nostro popolo.
Il consigliere Giulio Steri (FLI) è intervenuto nel dibattito definendo il problema della sovranità un “falso problema”, poiché è un concetto risalente al ‘500 che ormai non ha più ragion d’essere in quanto superato. Secondo Steri, i concetti di stato federale, di stato regionale sono sfumati e non dicono niente se non vengono riempiti di contenuti. “Questa mozione – ha detto il consigliere – pone in termini inaccettabili il problema dell’indipendenza della Sardegna. Serve un potere decentralizzato per salvaguardare l’unità. Essa si regge anche sullo sviluppo delle autonomie locali, ecco perché noi vogliamo che venga riscritto lo Statuto e data alla Sardegna l’opportunità di conservare le sue particolarità”. Il consigliere Steri ha infine ribadito che il gruppo Fli sostiene un fortissimo autonomismo: “questo richiede uno sforzo unitario da parte di tutto il Consiglio, per il bene della Sardegna e dell’Italia”.
È poi intervenuto l’on. Pietro Pittalis (Pdl), il quale ha criticato il tentativo di portare il dibattito sul piano dello “scontro a tutti i costi”, mentre un tema così rilevante merita di essere oggetto di un confronto franco. “Io mi sento culturalmente indipendentista – ha dichiarato il capogruppo Pdl – fermamente convinto di appartenere ad una nazione sovrana, con una sua lingua e un suo popolo”: per questo non bisogna farsi condizionare da “trappole terminologiche”, che possono diventare poi ideologiche. Occorre trovare il giusto equilibrio, ha concluso Pittalis, nella distribuzione del potere politico tra organizzazioni centrali e periferiche, nell’individuazione delle istanze di sovranità e dei principi fondamentali di uno Stato democratico.
Il presidente Cappellacci, nella replica, ha subito dichiarato che sulla mozione la giunta si rimetteva all’Aula. In questi anni – ha aggiunto - ho avuto più volte l’occasione di confrontarmi con lo Stato italiano e ho le ferite ancora aperte su molti diritti non riconosciuti o per veri e propri soprusi che la Sardegna ha subito. Per questo guardo con simpatia questa mozione e bene ha fatto il psd’az a presentarla. L’autogoverno dei popoli è un diritto ormai riconosciuto, ma devo anche dire che ho giurato fedeltà alla Costituzione e quindi i meccanismi che devono portare all’indipendenza devono essere fatti nel rigoroso rispetto della Costituzione.
La mozione è stata messa in votazione per parti. Per dichiarazione di voto sono intervenuti a favore della mozione: l’on. Zuncheddu (Misto), l’on. Cuccureddu (Misto), l’on. Maninchedda (psd’az). L’on. Capelli (Sardegna E’ già domani) ha espresso il voto contrario.. L’on. Locci (Pdl) voterà contro. L’on. Sechi (Misto) vota a favore. L’on. Artizzu (Udc – Fli) vota contro. L’on. Ben Amara (Misto) vota contro. L’on. Uras (Misto) vota contro la dichiarazione solenne di indipendenza, a favore invece sul secondo punto del dispositivo. L’on. Campus (Sardegna E’ già domani) vota contro. L’on. Dessì (psd’az) voterà a favore di entrambe le parti. L’on. Espa (Pd) ha dichiarato il voto contrario del Pd sulla parte riguardante il referendum.
Messo in votazione il dispositivo “Dichiara solennemente la Sardegna nazione indipendente” è stato bocciato (Presenti 58, sì 17, no 31, 9 astenuti).
E’ stata poi messa ai voti la seconda parte del dispositivo “la dichiarazione di indipendenza della Sardegna sia sottoposta al voto del popolo sardo attraverso il referendum consultivo”. Anche questa seconda parte è stata bocciata (Presenti 53, votanti 51, sì 25, no 26, 2 astenuti).
Si è aperta poi la discussione sull’odg n. 1 sulla promozione e valorizzazione della lingua e della cultura sarda e delle lingue parlate in Sardegna, in specie il catalano. La giunta ha invitato al ritiro.
L’ordine del giorno n. 1 (Sechi e più) sulla promozione e valorizzazione della lingua e della cultura sarda e delle lingue parlate in Sardegna, in specie il catalano impegna il Consiglio, il Presidente della Regione e la giunta regionale a realizzare sul piano normativo, amministrativo, finanziario e organizzativo ogni necessario intervento finalizzato all’insegnamento e all’uso della lingua sarda in ogni ordine e grado della istruzione. L’odg impegna altresì ad adottare i necessari provvedimenti al fine di assicurare in ogni ufficio pubblico del territorio della Sardegna la produzione degli atti di competenza e valore esterno anche in lingua sarda.
Sull’odg n. 1 sono intervenuti: l’on. Bruno (Pd) che ha aggiunto la sua firma , l’on. Campus (Sardegna E’ già domani), l’on. Capelli (Sardegna E’ già domani) che ha aggiunto la sua firma, l’on. Maninchedda che ha annunciato il voto a favore e ha detto che chi non ha votato la mozione è spregevole e ignorante, l’on. Sechi (Misto) , l’on. Espa (Pd) che ha dichiarato il voto a favore, l’on. Uras (Misto), l’on. Steri (Udc) che ha detto che le parole dell’on. Maninchedda sono inaccettabili.
L’ordine del giorno n. 1 è stato approvato.
Sull’ordine del giorno n. 2 (Uras e più) che riguarda l’autodeterminazione responsabile del popolo sardo sono intervenuti: l’on. Maninchedda (Psd’az) che ha sottolineato che le parole spregevole o ignorante non volevano offendere nessuno. L’on. Campus voterà a favore, l’on. Pittalis (Pdl), l’on. Stochino (Pdl) voterà contro; l’on. Espa (Pd) voterà a favore.
L’on. Sechi ha chiesto la votazione per parti.
L’ordine del giorno n. 2 è stato bocciato. I lavori sono stati interrotti. Riprenderanno domani pomeriggio alle 16 e 30 .