CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 367 del 27 novembre 2012
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COMUNICAZIONI del Presidente della Regione ex articolo 121 del Regolamento sulla manovra finanziaria 2013.
Cagliari, 27 novembre 2012 – La seduta si è aperta sotto la presidenza della presidente Claudia Lombardo. All’ordine del giorno le Comunicazioni del Presidente della Regione ex articolo 121 del Regolamento sulla manovra finanziaria 2013.
In apertura del suo intervento il Presidente Cappellacci ha comunicato all’aula che ieri ha firmato il decreto che nomina assessore all’ambiente l’on. Biancareddu,
Il Presidente della Regione, nelle comunicazioni, ha detto che la giunta, a causa dei limiti del Patto di stabilità, si trova nell’impossibilità di approvare la manovra finanziaria 2013. Un situazione gravissima che richiede una presa di posizione forte e unitaria da parte dell’intero Consiglio regionale che deve portare a sollevare il livello del conflitto con lo Stato. Propongo al Consiglio – ha detto il Presidente - di utilizzare i prossimi mesi, non per una logorante discussione sulla manovra finanziaria, che ci vedrebbe divisi su tutto e soprattutto sui dolorosi tagli che saremmo costretti a fare. Dobbiamo fare uno sforzo straordinario per costringere lo Stato ad assumersi le proprie responsabilità, rimuovendo una volta per tutte i limiti insostenibili del nostro patto di stabilità e la forbice anomala rispetto al livello delle nostre entrate. Prima delle prossime elezioni politiche nazionali, sono convinto che abbiamo ancora qualche chance di successo. Ma solo se saremo in grado di attivare, senza indugi, una vera azione unitaria della Sardegna (di tutto il Consiglio regionale e dei nostri parlamentari), con una mobilitazione politica mirata. Se ancora una volta il Governo si mostrasse insensibile alla nostra denuncia, credo sia doveroso che il Consiglio valuti allora la possibilità di auto-determinare con legge regionale il patto di stabilità interno, adeguandolo al nuovo livello delle entrate. La prima implicazione di questo gesto sarebbe quella di costringere il Governo ad impugnare la nostra legge e questo, finalmente, lo costringerebbe al contenzioso davanti la Corte costituzionale. Il Presidente Cappellacci ha spiegato all’Aula che la cosa più semplice sarebbe quella di presentare il bilancio 2013 basato sul livello delle maggiori entrate, peraltro oggi ancora più certe rispetto al passato non solo per le sentenze pronunciate dalla Corte costituzionale, ma anche perché il Governo con la legge di assestamento 2012 ha finalmente riconosciuto il nostro diritto a un più alto livello di entrate. Sarebbe un bilancio con un volume di entrate che è molto vicino a quello degli anni precedenti pari a circa 6,6 miliardi di euro manovrabili e un totale complessivo di 7,8 miliardi di entrate. Sarebbe un bilancio “tecnico” perfettamente legittimo e parificabile dalla Corte dei conti, ma con il limite di spesa imposto dal patto di stabilità che è crollato negli ultimi due anni, di circa 800 milioni di euro di minori impegni e pagamenti (rispetto al 2011), sarebbe molto doloroso chiudere il bilancio e perpetuare, peraltro, un meccanismo perverso che non consente di spendere e genera un volume di residui passivi divenuto ormai non più sostenibile. Oggi, con riferimento alla prossima manovra 2013 si registra un ulteriore duro colpo ai nostri regionali con una riduzione del livello del patto di stabilità di altri 246 milioni di euro in termini di minori impegni e di minori pagamenti, quale conseguenza delle ultime stringenti manovre di spending review del Governo nazionale a danno delle Regioni e di quelle a statuto speciale in particolare. Non solo, quindi, per la nostra Regione non vi è stato l’adeguamento dovuto al rialzo, ma a causa della grave crisi che affligge l’euro-zona e della necessità di risanare i conti dello Stato abbassando la spesa pubblica, la nostra capacità di spesa è stata drasticamente ridotta di oltre 800 milioni di euro rispetto al 2011. La scelta vera - ha aggiunto Cappellacci- è quella se fare un bilancio con dolorosi tagli alle categorie più deboli, con conseguenze in termini di “macelleria sociale” a cui saremo costretti, oppure quella di non fare il bilancio prendendo tempo, dandoci un termine fino a febbraio. Sarebbe una forte denuncia nei confronti dello Stato, per provare a giocarci, tutte le carte possibili per costringere il Governo in carica, prima delle elezioni politiche nazionali, a riconoscere alla Sardegna l’adeguamento dovuto del nostro patto di stabilità. L’appello che rivolgo al Consiglio é finalizzato a scongiurare che la nostra economia, il nostro sistema sociale, debba pagare ancora ulteriori tributi che non sarebbe più in grado di sostenere. L’on. Diana (Pd) ha chiesto una sospensione di 30 minuti per dare la possibilità ai gruppi di ponderare e di valutare l’intervento del Presidente Cappellacci. Alla ripresa è intervenuto per l’Idv l’on. Cocco che ha detto che la provocazione più forte sarebbe approvare subito la Finanziaria. La proposta fatta dal Presidente Cappellacci – ha aggiunto - non può essere accolta. Sarebbe sbagliato autorizzare l’esercizio provvisorio fino al prossimo febbraio, come fatto già in passato: meglio invece proporre comunque una legge Finanziaria, prendendo esempio da altre Regioni, come la Puglia. “Non fare la finanziaria vorrebbe dire sottostare alle disposizioni di un Governo, di uno Stato che ha dimostrato di non curarsi delle necessità della nostra isola. L’on. Capelli (Sardegna E’ già domani) ha chiesto al Presidente Cappellacci di dimettersi. “Non è opportuno lasciare la Sardegna senza manovra di bilancio. Perché si arrivi ad una soluzione bisognerebbe recuperare il senso di responsabilità – ha continuato Capelli – se lo Stato non ci ascolta, apriamo un forte contenzioso con il Governo centrale attraverso le dimissioni del Presidente Cappellacci”. L’on. Mario Diana (Sardegna E’ già domani), per i residui 5 minuti, ha detto che quanto sostenuto dal Presidente Cappellacci non è credibile. Prima di approvare l’esercizio provvisorio sarebbe stato più corretto riferire all’aula. Per Diana non si possono fare proclami in aula e poi andare a braccetto con questo governo nazionale. Approviamo una legge che inchiodi il governo e lo costringa a ricorrere alla corte costituzionale. Il presidente Cappellacci – ha concluso - deve dimettersi. L’on. Fois (Riformatori sardi) non è d’accordo a fare due mesi di esercizio provvisorio. La leggina di sforamento del patto di stabilità deve essere approvata subito. Il Presidente della commissione Bilancio ha sottolineato come l’affermazione “La situazione non è più sostenibile”, pronunciata dal Presidente Cappellacci, sia condivisa dal proprio gruppo. Tuttavia, nonostante l’attività di sostegno all’impegno della Giunta da parte dell’aula consiliare, i risultati finora raggiunti non sono soddisfacenti. Il Presidente della Commissione Bilancio se la prende con il Governo nazionale: “Sono stanco di attendere risposte dal governo, dai nostri parlamentari, sono stanco di poter sperare di sopravvivere aspettando un emendamento di una legge nazionale”. È necessario, invece, far valere la Costituzione Sarda, lo Statuto: l’art. 47 prevede il diritto in capo al Presidente della Giunta di chiedere un incontro urgente al Consiglio dei Ministri, con argomento la questione sarda. In caso contrario, o di risposta negativa da parte del Governo, continua Fois, l’appoggio dei Riformatori alla Giunta non sarebbe più saldo: “Qualora la nostra proposta non venisse accolta, la leggina sullo sforamento andrebbe approvata urgentemente in quest’aula; diversamente i Riformatori si dimetteranno dal Consiglio regionale”. “Vogliamo subito la Manovra di bilancio, anche con una rottura dei limiti del Patto di Stabilità in caso contrario il Presidente Cappellacci si deve dimettere”. E’ quanto sostenuto dall’on. Luciano Uras (Misto) nel suo intervento. Il capogruppo ha messo in evidenza che “la difficoltà cronica della maggioranza ha effetti negativi, indebolendo ogni funzione di rappresentanza del Presidente Cappellacci”. L’on. Steri (Udc) ha affermato che sin dal 2009 in commissione era stato paventato quello che sarebbe successo se non ci fosse stato un accordo con lo Stato. Steri ha detto che l’Udc avrebbe fatto una scelta diversa sollevando immediatamente un conflitto di attribuzione, per comportamento omissivo, davanti alla Corte Costituzionale. Per il capogruppo dell’Udc è opportuna la presentazione della manovra finanziaria anche se l’esercizio provvisorio deve essere approvato. Steri non è d’accordo sulla richiesta di dimissioni da parte del presidente Cappellacci, non adesso che ci sono le Riforme. L’on. Pittalis (Pdl) ha affermato che in Aula si sentono cose incredibili, sembra che il Presidente abbia parlato a dei sordi. Non si può creare uno scontro a tutti i costi. Questo dibattito ha solo connotazioni strumentali. Basta con la contumelia – ha aggiunto - basta con la richiesta di dimissioni di Cappellacci. Questo non ha niente a che vedere con questo dibattito. Chi si vuole dimettere lo faccia. A noi il problema che interessa è come dare alla Regione Sardegna una manovra che non comporti tagli indiscriminati. Noi oggi avremmo potuto fare un passo in avanti. Ma nessuna proposta è stata fatta, il dibattito di oggi è solo “aria fritta”. Secondo l’on. Giampaolo Diana (Gruppo Partito Democratico) il Presidente Cappellacci dovrebbe avere un ruolo e un’autorevolezza nel negoziato con il Governo Centrale Noi non siamo d’accordo – ha affermato - sull’esercizio provvisorio perché sarebbe uno strumento per gestire in modo
discrezionale le poche risorse ancora disponibili”. Per Diana il Presidente Cappellacci deve presentare immediatamente la manovra di bilancio che può e deve prevedere lo sforamento del patto di stabilità. Diana ha annunciato che nelle prossime 48 ore, in una conferenza stampa, le opposizioni presenteranno una proposta alternativa a quella presentata dal presidente della giunta e ha ribadito la richiesta di dimissioni del capo dell’esecutivo.
Respinta la MOZIONE N. 222 (BARRACCIU e più) sulla delibera di proroga del contratto di somministrazione di lavoro interinale adottata il 26 ottobre 2012 dal direttore generale della Azienda ospedaliera Brotzu
Il Consiglio regionale ha respinto, a voto segreto, la MOZIONE N. 222 (BARRACCIU e più) sulla delibera di proroga del contratto di somministrazione di lavoro interinale adottata il 26 ottobre 2012 dal direttore generale della Azienda ospedaliera Brotzu.
La mozione è stata illustrata dall’on. Barracciu (Pd) che ha ricordato come l’argomento in esame sia stato già in passato affrontato, senza però mai ottenere soluzione. La gestione dei lavoratori interinali del Brotzu ha spesso prodotto interrogazioni del Centrosinistra, tendenti a sottolineare la gravità e la stranezza amministrativa della questione. “Abbiamo rilevato che il Brotzu rappresenta un’anomalia, come sollecitato anche dalla Corte dei Conti, che più volte ha rilevato una gestione quantomeno leggera” ha detto la Barracciu, riportando le cifre di quanto sostenuto. “Il Brotzu ha circa duemila dipendenti, con un bilancio di 169 milioni di euro: di questi, 96 milioni sono previsti per il personale e 5.940 milioni soltanto per il personale interinale. È una posizione unica in Sardegna, che mostra una crescita esponenziale e ingiustificata dell’uso del personale interinale con spreco di denaro pubblico, con un sistema di assunzioni clientelari: è stata rilevata infatti una grande assunzione di personale proveniente dalla Trexenta, stessa zona da cui proviene il direttore generale Garau”. Francesca Barracciu ha quindi chiesto spiegazioni al Presidente Cappellacci, soprattutto sulla decisione del Direttore generale di non predisporre per tempo il piano aziendale per il fabbisogno del personale: per il consigliere Pd la scelta è consapevole, in modo da non sostituire il sistema di assunzioni di lavoratori interinali, che non sarebbe in grado di erogare servizi di qualità per i malati, a causa del continuo “turnover” tra i reparti. La dimostrazione dell’operato di Garau sarebbe la gara da 18 milioni di euro in tre anni per lavoro interinale, recentemente bandita dal Dg del Brotzu: “In quella azienda ospedaliera – ha affermato la Barracciu - è stata intrapresa la strada per la stabilizzazione del lavoro interinale”. Il cui contributo è stato riconosciuto essenziale anche dai primari e dai coordinatori infermieristici dell’azienda, come dimostrato dalla lettera consegnata alla stampa recante le loro firme. La richiesta della prima firmataria della mozione 222, però, è quella di istituire un’inchiesta interna all’azienda ospedaliera Brotzu per verificare come queste firma siano state ottenute. “Se c’è necessità di personale, che vengano fatti i concorsi, evitando l’assunzione degli interinali OSS, dato che è vigente una graduatoria OSS che scade il 31 dicembre. Per quanto riguarda gli infermieri, esistono altre graduatorie vigenti in altre Asl”. La Barracciu ha poi chiesto conto al Presidente Cappellacci sul ritardo con cui è stata promulgata la Legge sulla Sanità, ritenuta tanto urgente in Commissione Sanità dalla stessa Assessore De Francisci, ma poi entrata in vigore dopo tre settimane dalla sua approvazione. “Ciò ha dato il tempo a Garau di fare le proroghe da lui decise prima dell’entrata in vigore della nuova legge: se non è così, vorremmo sapere i motivi del ritardo, caro Presidente”. Da qui la richiesta di prendere in considerazione l’ipotesi di “sollevare Garau dalla sua funzione: credo che in questo modo daremmo ai cittadini un buon esempio di ‘non tolleranza’ di comportamenti simili, specie in tempi di crisi economica”.
Secondo l’on. Marco Espa (Partito Democratico) questo tipo di assunzioni “clientelari”, “hanno vanificato il lavoro svolto in questi anni dal Consiglio Regionale, “la percentuale di spesa per interinali del Brotzu è del 6,25 % circa. Non si può non prendere atto di questa situazione – ha continuato Espa – perché non votare questa mozione se ci sono dei dati oggettivi?” L’on. Capelli (Sardegna E’ già domani) ha detto che mai mozione è stata più tempestiva in un momento in cui la politica è sotto processo. E’ necessario stabilire compiti, funzioni e responsabilità della classe politica. La nostra attenzione ricade sulla gestione del Brotzu, la collega Barracciu ha fatto precise denunce e ha chiesto verifiche sulla gestione. L’orizzonte della mozione però deve essere allargata a tutti gli enti. Capelli ha chiesto di verificare titoli e capacità dei direttori generali, requisiti necessari per esercitare in maniera proficua quel ruolo. L’on. Locci (Pdl) ha affermato che questa mozione è “aria fritta”. Se il direttore del Brotzu non avesse agito come ha agito avrebbe dovuto chiudere molti reparti. La mozione è faziosa, non prende neanche in considerazione la delibera del direttore che si è preso la responsabilità di non chiudere l’ospedale. Quindi questa mozione rappresenta solo un attacco personale. Non è politica – ha concluso - è uno schifo. L’on. Oppi (Udc) ha chiesto una riflessione attenta non solo per la gestione del Brotzu ma per tutto il settore sanitario. Per far funzionare il Brotzu – ha detto - ci vuole una pianta organica adeguata. Quella dell’ospedale è ormai del 1997. Per l’esponente dell’Udc si deve attingere dalle graduatorie o si deve consentire con la massima celerità di fare assunzioni o concorsi. Perché gli ospedali devono funzionare. È poi intervenuto l’on. Pietro Pittalis (Pdl), il quale ha sottolineato come non si debba fare della figura del Direttore Garau il tema della contesa politica: “Il Brotzu impone esigenze di disponibilità anche di personale in base al fabbisogno: non si possono sospendere né interrompere le attività”. L’on. Giampaolo Diana (Pd) è intervenuto definendo il Brotzu “un’ azienda ospedaliera di eccellenza per la qualità dei medici e del personale. “Su quest’azienda - ha affermato Diana – si è investito tanto negli anni scorsi”. Secondo il consigliere Diana la mozione da sola dimostra che siamo di fronte a un caso, perché al Brotzu si è superato il limite di guardia, “c’è un limite – ha detto Diana – anche al non venire meno alle azioni di governo, imposte dalla maggioranza, col disprezzo delle regole più elementari. Ciò che succede al Brotzu è inqualificabile: da tre anni non si tiene conto di una graduatoria di idonei per un pregiudizio politico”. Il consigliere si è, inoltre, rivolto all’Assessore alla Sanità De Francisci chiedendo di riconoscere delle responsabilità alla direzione del Brotzu e quindi di provvedere all’assunzione del personale dalla graduatoria al fine di garantire un servizio costante e non limitato nel tempo ai cittadini sardi.
Il presidente Cappellacci, nella replica, ha detto che quest’aula viene convocata in via straordinaria e urgente per una mozione che non ha nulla di straordinario e urgente. I fatti riportati nella mozione non esistono. Io non ho niente da rimproverare al dott. Garau – ha aggiunto – ma continuate pure a criticare me, la giunta e i direttori delle Asl però non fatelo sulla pelle dei malati. L’on. Barracciu (Pd), nella controreplica, ha annunciato che il suo intervento sarebbe stato brevissimo perché non ha niente da replicare al nulla che è stato detto. Sulla pelle dei malati – ha sostenuto - specula chi utilizza la sanità in libertà per scopi che non sono corrispondenti alle esigenze dei pazienti. Sono assolutamente insoddisfatta. Chiedo il voto segreto. L’Aula ha bocciato la mozione (Presenti 72, votanti 71, sì 28, no 43, 1 astenuto. La Presidente ha convocato la Conferenza dei capigruppo. Al termine della Conferenza la Presidente ha convocato il Consiglio per martedì 4 dicembre alle ore 16 per la prosecuzione dell’ordine del giorno. (FINE)