CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 360 del 10 ottobre 2012

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DL 385/A Disposizioni urgenti in materia sanitaria connesse alla manovra finanziaria. Bocciato, a voto segreto, l’articolo 4bis. Approvato l’articolo 5

Cagliari, 10 ottobre 2012 – La seduta si è aperta sotto la presidenza del vicepresidente Mario Bruno e poi della Presidente Lombardo. In apertura l’on. Mario Diana (Sardegna E’ già domani) ha chiesto la verifica del numero legale. Il presidente facente funzioni, come da Regolamento, ha sospeso i lavori per 10 minuti. Alla ripresa dei lavori si è proceduto con la verifica del numero legale, i lavori sono proseguiti con la discussione dell’articolo 4 bis (parametri cessione crediti) . L’on. Mario Diana (Sardegna è già domani) ha chiesto il voto segreto sull’articolo e sugli emendamenti. L’on. Capelli (Sardegna è già domani) ha detto di non capire il senso dell’articolo 4 bis che è scritto male ed è pleonastico quindi dovrebbe essere ritirato. L’on. Agus (Pd) nel suo intervento ha proseguito con le vicissitudini burocratiche del centro di eccellenza Guspini per la vita. Per l’on. Corda (Pd) sarebbe opportuno sospendere la discussione e andare a una rivisitazione del testo. L’on. Espa (Pd) ha ribadito la richiesta di sospensione dell’esame del DL in attesa di conoscere gli atti del governo nazionale. L’articolo 4 bis, a voto segreto, è stato bocciato (sì 32, no 36). Dopo la bocciatura, l’on. Steri (Udc) ha chiesto qualche minuto di sospensione. Alla ripresa dei lavori l’on. Pittalis, sull’ordine dei lavori, ha detto che per la votazione dell’articolo 4 bis c’è stata confusione perché molti consiglieri pensavano di votare l’emendamento. L’on. Bruno ha detto di essere stato chiarissimo e di aver detto più volte quello che si stava votando. Sull’articolo 5 (controlli) è intervenuto l’on. Porcu (Pd) che ha detto che in queste ore si sta facendo ginnastica parlamentare e che la Sardegna si sta trovando sotto un attacco fortissimo alla specialità. Il titanic dell’autonomia – ha aggiunto - sta affondando. Per Porcu questo articolo 5 è ininfluente ed è da bocciare. Anche per l’on. Barracciu (Pd) questo articolo è assolutamente irrilevante. E’ un articolo che norma cose già normate. Per questa giunta il problema dei controlli non è un problema di normativa ma di mancanza di volontà politica. La vergogna è la totale mancanza di controlli negli ultimi tre anni e mezzo a questa parte. L’on. Agus (Pd) ha proseguito con le vicissitudini burocratiche del centro di eccellenza Guspini per la vita. Anche per l’on. G.V. Sanna l’articolo 5 è inutile, è una mera ripetizione. L’on. Espa (Pd) ha detto che questo articolo è pleonastico. Continuare a lavorare su un testo senza conoscere le novità da Roma è inutile. Per l’on. Capelli (Sardegna è già domani) con l’articolo 5 l’assessore sta rinunciando al controllo. Il termine di 30 giorni è troppo breve. Oggi più che mai è necessario che ci siano precisi controlli. L’on. Maninchedda (psd’az) ha detto che è strano sentire da alcune forze politiche che il dibattito è inutile e critiche al decreto del governo Monti. Ma alle prossime elezioni politiche – ha chiesto - che fate? Se contestate però vi candidate sotto il simbolo del Pd c’è qualcosa che non torna. Candidiamoci tutti sotto la stessa bandiera ma smettetela di fare il gioco delle parti. L’on. Giampaolo Diana (pd), sull’ordine dei lavori, ha chiesto una conferenza dei capigruppo. La Presidente Lombardo ha sospeso i lavori e ha convocato la conferenza. Alla ripresa dei lavori l’on. Mario Diana ha chiesto il voto segreto su tutti gli emendamenti e sul testo dell’articolo 5, escluso il 30 di cui ha chiesto il ritiro. Gli emendamenti 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30 sono stati bocciati. Il testo dell’articolo 5 è stato approvato (sì 42, no 26, 2 astenuti). Il Consiglio regionale si riunirà domani mattina alle 11. All’ordine del giorno la Risoluzione che sarà approvata domani mattina in Commissione Bilancio, che si riunisce alle 10, sul disegno di legge di riforma del Titolo V della Costituzione, approvato dal Consiglio dei ministri. (R.R.)