CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 357 del 4 ottobre 2012
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PL 424 (Pittalis e più) su continuità delle concessioni demaniali ai fini pesca e acquacoltura
Cagliari, 4 ottobre 2012 - La seduta si è aperta sotto la presidenza del vicepresidente Michele Cossa e poi della presidente Lombardo. Per dichiarazione di voto sono intervenuti: l’on. Zuncheddu (Misto) che ha detto di votare a favore ma critica il metodo scelto dalla giunta, l’on. Solinas (Pd) che ha detto che il gruppo si asterrà. Con la proroga di soli 15 mesi si può creare un danno alla categoria, l’on. Lotto (Pd) che ha spiegato che la posizione del Pd è quella di tutelare i lavoratori e ha sollecitato l’assessore e la maggioranza ad affrontare in commissione il tema una volta per tutte; l’on. Uras (Misto) che ha ricordato che i pescatori rischiano procedimenti penali se continuano ad agire in assenza di autorizzazioni. Si tratta – ha aggiunto - di un intervento di urgenza per questo voterò a favore; l’on. Lai (Pdl) che voterà a favore, l’on. Salis (Idv) che ha affermato di comprendere le difficoltà dei lavoratori del settore, ma ha espresso disagio per le procedure seguite dall’assessorato regionale. L’assessore Cherchi che ha detto che la delibera in materia è pronta e che dovrebbe essere esaminata dalla giunta la prossima settimana. La legge è stata approvata (Presenti 57, votanti 44, sì 44, 13 astenuti).
DL 385/A Disposizioni urgenti in materia sanitaria connesse alla manovra finanziaria.
E’ poi proseguito il dibattito generale sul Disegno di legge 385. Il primo ad intervenire è stato l’on. Capelli (Sardegna è già domani) che ha detto che il merito di questa legge è di riportare in aula il tema della sanità. Per Capelli non si possono basare i risparmi sul taglio dei costi letto. La sanità oggi gestita con 11/12 enti di gestione è inutile, inopportuna costosa e inefficace. Siamo pronti a confrontarci su questo a tutto campo. Il 40% del bilancio regionale è più che sufficiente a gestire la sanità sarda se non ci fossero gli sprechi. Questo DL interviene dando autonomia gestionale e di proposta ai direttori delle Asl. Ma alcune decisioni sono solo politiche, non possono essere demandate ai direttori generali. Si chiede un voto su questo DL – ha concluso – è un voto, però, condizionato dalla necessità di non interrompere il flusso finanziario importante ma che non costituisce una garanzia per il miglioramento della sanità.
L’on. Uras (Misto) ha parlato di fallimento da parte di chi governa. Un fallimento determinato anche dall’azione messa in atto orientata a bloccare, a correggere e a rendere sterile tutto quello fatto nella precedente legislatura. Il presidente del gruppo misto ha detto di non salvare nemmeno una virgola di questo DL. Noi siamo contrari al percorso che è stato sviluppato in questa legislatura in materia sanitaria. E’ un percorso sbagliato, inefficace e giuridicamente dubbio.
L’on. Steri (Udc) ha detto di sentire un forte senso di disagio e di frustrazione. Si sente una marea di parole a cui spesso non seguono fatti concreti. Ricordando che il DL in esame non è una riforma sanitaria, ha sottolineato l’urgenza del provvedimento. Il Dl – ha aggiunto – può essere migliorato dal confronto tra maggioranza e opposizione.
Per l’on. Pittalis (Pdl) i toni usati nel dibattito sono “devastanti”. Il provvedimento in esame – ha specificato – non è una riforma del settore, è comunque un provvedimento importante su cui volevamo un confronto di merito. Pittalis ha fatto riferimento all’intervento di ieri dell’on. Soru in cui, in alcuni passaggi, si ravvede la fattispecie di “falso in bilancio”. Il capogruppo del Pdl ha ribadito l’impegno della maggioranza e della giunta per proseguire nella strada della razionalizzazione e del taglio dei costi. Pittalis ha difeso l’assessore De Francisci che sta operando con serietà, responsabilità e trasparenza.
L’on. Giampaolo Diana (Pd) ha citato alcune linee guida indicate dall’Organizzazione mondiale della sanità che ricorda che non è superfluo parlare di salute come diritto di cittadinanza e che la salute è alla base di tutti gli altri diritti fondamentali che spettano alla persona. Questo DL – ha aggiunto - è tutto tranne pianificazione e programmazione in materia sanitaria. Con questo DL cancellate la legge 10 che è uno strumento nella disponibilità di tutti. Sulla questione dei direttori l’on. Diana è stato chiaro: la pianificazione e la programmazione si fa in Consiglio non nella Conferenza dei direttori generali. I direttori generali non dovrebbero fare politica sanitaria ma solo gestire al meglio gli indirizzi dati dal legislatore. Per Diana questo Dl è lo specchio dell’assenza di proposte di programmazione e di pianificazione e condiziona la corretta dialettica politica anche in Consiglio. Per noi sono troppe le Asl e i centri di costo – ha detto - ma siamo pronti a discutere e a confrontarci su tutto. Assessore è una vergogna che il direttore generale al Brotzu continui a usare i lavoratori interinali. I lavori proseguono. (R.R.)
Il disegno di legge 385/A rinviato a martedì. L’Aula approva invece la leggina sulle perimetrazioni dei beni identitari e paesaggistici
Dopo l’on. Diana ha preso la parola per la replica l’assessore De Francisci, che ha detto: “Ho apprezzato le critiche e anche gli incoraggiamenti che sono arrivati in occasione di questo dibattito. Noi abbiamo scelto di mettere ordine nel servizio sanitario regionale intervenendo con questo ddl nell’organizzazione della rete ospedaliera. Non pensavamo di scrivere la mega riforma né il nuovo piano sanitario ma non è nemmeno una povera riformina: è un provvedimento che è assolutamente necessario approvare in tempi rapidi. Il ddl è stato approvato in giunta ad aprile scorso e i tempi sono assolutamente maturi e non abbiamo predisposto questo provvedimento senza convinzione né senza replicare alle posizioni del governo, che puntava allo smantellamento del servizio sanitario nazionale. Bocciare questa legge significherebbe far decidere ad altri e non a noi sulla materia sanitaria. Che senso allora ha parlare di autonomia della Sardegna e sovranità decisionale? Se ci sono miglioramenti da apportare, apportiamoli. Aspettiamo suggerimenti. Ma aspetto anche indicazioni sul futuro dei piccoli ospedali, sulla centralizzazione delle gare d’acquisto nell’obiettivo del contenimento della spesa farmaceutica. Mi piace chiudere questa replica riprendendo le considerazione dell’on. Campus: la politica è scelta, è decisione ed è anche sanzione. Noi puntiamo a fare le cose e vorremmo farle con tutto il Consiglio regionale. Se l’Aula dirà no a un provvedimento come questo, viene da pensare che di sanità, in realtà, non si vuole parlare”.
La presidente Lombardo ha messo in votazione il passaggio agli articoli, che è stato approvato. Come previsto dalla conferenza dei presidenti di gruppo, la presidente ha poi sospeso l’esame del ddl 385/A e ha messo in discussione invece il ddl 398/A, che tocca il tema delle perimetrazioni cautelari con riguardo ai beni identitari e paesaggistici. Si tratta di un problema evidenziato da ultimo dal Consiglio di Stato nella causa relativa al palazzo costruito in via Gallinara, a Cagliari. Ma sarebbero decine gli altri casi di difficoltà interpretativa riscontrati nei Comuni sardi.
Sul punto è intervenuto l’on. Giorgio Cugusi (Sel), che ha detto: “La legge 13 del 4 agosto 2008 non è stata sufficiente tanto che dobbiamo oggi intervenire a causa dell’incomunicabilità ormai cronica tra gli uffici regionali e quelli locali. Diventa importante sapere quando la Regione incentiverà i Comuni al fine di far loro adottare i piani urbanistici adeguati ai Ppr. E soltanto allora potremo censurare i Comuni che non si adeguano”.
L’on. Gianvalerio Sanna (Pd) ha detto: “E’ vero che c’è un problema interpretativo ma è anche vero che non condividiamo la scelta che state portando. Abbiamo dubbi che questa sia la soluzione”. Sulla stessa posizione l’on. Lotto (Pd). L’on. Uras ha annunciato il voto contrario di Sel: “Viviamo in Sardegna nella totale contraddizione in materia urbanistica e paesaggistica, viviamo nell’incertezza del diritto che non ci piove come un destino cinico e baro ma per una scelta esplicita di ambienti chiaramente individuabili che vogliono un sistema non regolare. Appena approviamo un provvedimento di pianificazione generale subito qualcuno propone qualche deroga che sfascia tutto”.
L’Aula ha invece approvato la legge con 43 favorevoli.
La presidente Lombardo ha dichiarato chiusi i lavori, che riprenderanno martedì 9 ottobre alle 16 con il ddl 385/A. (c.c.)