CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 356 del 3 ottobre 2012
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DL 385/A Disposizioni urgenti in materia sanitaria connesse alla manovra finanziaria.
Cagliari, 3 ottobre 2012 – La seduta pomeridiana si è aperta sotto la presidenza del vicepresidente Michele Cossa indi della Presidente Claudia Lombardo. All’ordine del giorno la prosecuzione del dibattito generale sul Disegno di legge “Disposizioni urgenti in materia sanitaria connesse alla manovra finanziaria. Il primo ad intervenire è stato l’on. Gian Valerio Sanna (Pd) che ha detto che i limiti dell’operato di questa giunta in materia sanitaria sono evidenti. Il costo della sanità rappresenta il 50% delle risorse di questa Regione – ha detto Sanna – queste ingenti somme devono essere collocate al servizio dei cittadini e fuori dalle logiche personalistiche. Il tempo dello scontro ideologico sulla sanità, che ha caratterizzato il passato, è finito. Per G.V. Sanna in questo DL, e specialmente nell’articolo 18, si capisce che la maggioranza ha rinunciato a fare le riforme. Il problema all’interno della vostra maggioranza – ha precisato - sono gli insormontabili conflitti di interesse che impediranno di fare le riforme. Chiedere ai direttori generali di farsi i promotori della riforma è follia. I direttori generali sono stati chiamati per gestire non per riformare. Quindi, Il testo è improcedibile. Questa proposta è un espediente, siete inconcludenti. Il Presidente Cappellacci più che il presidente della Regione dovrebbe fare il Presidente dell’Ikea perché non fa altro che aprire tavoli. La rivoluzione sanitaria in Sardegna deve partire dalla consapevolezza che è finito il tempo della leggerezza e sono cominciati i tempi del rigore. Assessore faccia un passo indietro. L’on. Espa (Pd) ha chiesto la verifica del numero legale. Non essendoci il numero previsto la seduta è stata sospesa. Alla ripresa dei lavori l’on. Giampaolo Diana (Pd) ha chiesto nuovamente la verifica del numero legale ma questa volta iI lavori sono proseguiti. L’on. Zuncheddu (Misto) ha posto l’accento sul disinteresse dell’aula che è la dimostrazione della valenza di questo Disegno di legge. La consigliera del gruppo Misto ha detto che la sanità sarda è allo sfascio e che la filosofia di questa maggioranza è all’insegna della distruzione. Questa giunta non ha avuto la capacità di fare tesoro di quanto è stato fatto di buono nel passato. Zuncheddu ha fatto riferimento a “logiche oscure” e ha citato come esempio la Asl di Sanluri che ha acquistato una doppia tac. La situazione – ha detto ancora – è allo sbando: la spesa sanitaria è in continua crescita, i servizi sono in picchiata, la prevenzione non esiste quasi più, si consolida la dismissione dei centri di eccellenza. Questa legge – ha concluso l’on. Zuncheddu - dovrebbe essere ritirata, o essere riportata in commissione. L’on. Corda (Pd) ha detto che questo Disegno di legge è una “riformina” e che, pertanto, deve essere riportato in commissione. La sanità regionale si trova in uno stato “desolante”, nonostante i proclami della giunta regionale che, in campagna elettorale, aveva annunciato una grande riforma del settore. Nulla , invece, è stato fatto. Le carenze e i ritardi peggiorano. E certo non si può pensare di risolvere i problemi delegando tutto ai direttori generali. Se passasse questa scelta si spoglierebbe il Consiglio regionale di una funzione fondamentale quella di decidere sulla tutela della salute. Per Corda questo Disegno di legge doveva essere dichiarato irricevibile, non doveva neppure arrivare in aula.Per l’on. Porcu (Pd) in Aula c’è stato “un taglio all’assistenza politica” nei confronti dell’assessore alla sanità e una totale mancanza di solidarietà alla giunta. Perché anche parte della stessa maggioranza non condivide il contenuto di questo DL. La legge di oggi – ha detto l’on. Porcu - è un manifesto alla vostra incapacità di programmazione, è una rinuncia a produrre una riforma organica. Si ripete una storia già vista. Non avete una maggioranza politica, la coalizione si basa su uno scambio di leggine. Ad ognuno il suo nel tentativo estremo di tenere insieme una maggioranza che non c’è. Il testo, che deve tornare in commissione, è in parte scopiazzato e del tutto insoddisfacente. L’articolo 5 cerca dare alla legge una dignità, è scopiazzato per intero dall’articolo 10 della legge 10 del 2006. L’articolo 10 è paradossale. Siete degli illetterati in materia sanitaria (art 10) e in materia giuridica (art 11). Non vorrei essere nei panni dell’assessore che, in totale solitudine, deve decidere una riforma sanitaria che sarà, nella migliore delle ipotesi, disarmonica. Assessore – ha detto rivolto alla De Francisci - Io la invito a fare un passo indietro. Torni a uno strumento di programmazione condivisa. La Presidente Lombardo ha convocato una conferenza dei capigruppo. Al termine la presidente Lombardo ha rinviato la prosecuzione del dibattito generale sul DL 385 a domani mattina alle 10 e ha detto che la conferenza dei capigruppo ha deciso di inserire all’odg il PL 424 (Pittalis e più) sull’acquacoltura).
PL 424 (Pittalis e più) su continuità delle concessioni demaniali ai fini pesca e acquacoltura
La proposta di legge, che ha come finalità di garantire la continuità delle concessioni demaniali ai fini di pesca e acquacoltura, è stata firmata da tutti i capigruppo. Per dichiarazione di voto sono intervenuti gli on.li: Solinas (Pd), Cuccureddu (Misto), Salis (Idv), Lotto (Pd), G.V. Sanna (Pd) stiamo facendo un atto illegittimo, Cuccureddu (Misto), l’assessore Cherchi. L’on. G. Diana (Pd), intervenendo sull’ordine dei lavori, ha chiesto la sospensione del voto fino a domani.
La Presidente Lombardo ha sospeso i lavori riprenderanno domani mattina alle 10. (FINE)