CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 348 del 18 settembre 2012

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Mozione 204 (DIANA Giampaolo e più) sul fallimento della gestione dell'intero management della società Carbosulcis Spa
Mozione 199 (STERI e più) sulla necessità che la Giunta regionale provveda ad adottare gli atti necessari per rimuovere le ipotesi di cumulo di incarichi

Cagliari, 18 settembre 2012 – La seduta si è aperta sotto la presidenza della presidente Lombardo poi del vicepresidente Bruno. In apertura il capogruppo del Pd Giampaolo Diana ha chiesto la verifica del numero legale.
La Presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo constatata la mancanza in Aula del numero di consiglieri previsto dal Regolamento ha sospeso i lavori per trenta minuti. Alla ripresa è stata illustrata la mozione 204 (DIANA Giampaolo e più) sul fallimento della gestione dell'intero management della società Carbosulcis Spa che impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale all'immediata rimozione dell'intero management della società Carbosulcis colpevole della attività progettuale e amministrativa fallimentare posta in essere nella gestione della società e a promuovere ogni necessario intervento per la predisposizione di un adeguato nuovo progetto e per ottenere tutte le garanzie dal Governo nazionale per scongiurare possibili rischi di ridimensionamento, sospensione o fermata delle attività, anche estrattive, della società regionale. La mozione 204 è stata illustrata da Giampaolo Diana (Pd) che ha detto che l’unica possibilità che abbiamo di dare garanzia, per 10 - 15 anni, a chi decide di investire nell’attività manifatturiera in Sardegna è utilizzare il carbone per produrre energia elettrica. Il capogruppo del Pd ha indicato l’attuale giunta regionale come la responsabile della scommessa “carbone”, scommessa totalmente fallita. Questo fallimento – ha aggiunto - sta condizionando non solo le possibilità di sviluppo futuro ma anche quelle di salvare l’esistente. Ma è possibile - ha chiesto - che la Carbosulcis non sia riuscita a predisporre una proposta per produrre energia dal carbone a prezzi competitivi? Noi nella mozione chiediamo di redigere un nuovo progetto compatibile sul piano economico e ambientale che convinca Stato e Unione europea. Ma questo compito non può essere demandato all’attuale management. Questa mozione – ha concluso - non deve essere considerata come una mozione che vuole mettere in difficoltà la maggioranza o qualche assessore ma è una mozione per aiutare la Sardegna.
La mozione 199 (STERI e più) sulla necessità che la Giunta regionale provveda ad adottare gli atti necessari per rimuovere le ipotesi di cumulo di incarichi è stata illustrata dall’on. Steri (Udc). Questa mozione – ha detto - ripete l’ordine del giorno 82 approvato all’unanimità dal Consiglio e conferma la volontà del Consiglio regionale di dare corso all’esito referendario.
Nel dibattito generale sono intervenuti: l’on. Pietro Cocco (pd) che ha ricordato le responsabilità in materia della giunta regionale. Due anni fa – ha detto - abbiamo dato mandato al presidente della giunta di redigere un piano energetico regionale, ma nulla è stato fatto. Forse anche per questo la situazione della Sardegna è gravissima. E la Regione deve puntare sul progetto del carbone Sulcis che rappresenta una grande opportunità per la Sardegna. E’ evidente che il carbone sulcis non è tra le priorità né a livello nazionale né internazionale. Ma come si può pretendere che sia al centro dell’interesse nazionale e internazionale quando è la stessa regione che se ne disinteressa? Per l’on. Cocco l’azione della giunta è approssimativa e superficiale e il management della miniera deve essere rimosso.
L’on. Locci (Pdl) ha fatto la cronistoria di tutto quello che è stato fatto in materia in questi ultimi anni.
L’on. G.V. Sanna (Pd) ha ricordato che il problema della Carbosulcis è un problema politico e non industriale. Ormai da venti anni sappiamo che il denominatore unico dei problemi industriali è il problema energetico. Nonostante questo la giunta, in questi ultimi tre anni, non ha predisposto nessun piano energetico. Però il Presidente Cappellacci ha previsto un piano per il Sulcis da 350 milioni. Altrettanti ne deve avere per ogni zona del territorio, per il principio delle pari opportunità. Per l’esponente del Pd è necessario, dopo avere per 15 anni erogato 1 miliardo di euro all’Alcoa, chiederle il risarcimento danni in caso di dismissione degli impianti in Sardegna. Per l’on. Planetta (Psd’az) sarebbe necessario cominciare a pensare che il carbone è una fonte energetica ormai vecchia e superata che dovrebbe essere eliminata. Naturalmente trovando una nuova occupazione ai minatori. Quindi, si deve pensare a chiudere la miniera senza perdere neanche un posto di lavoro.
Il vicepresidente on. Bruno ha accolto la richiesta dell’on. Uras (Misto) di verificare il numero legale.
Essendoci il numero legale i lavori sono proseguiti con l’intervento dell’on. Cuccureddu (misto) che non concorda sul fatto che il carbone sia una fonte energetica superata. Anzi il carbone è una risorsa di cui la Sardegna non può fare a meno. Piuttosto – ha aggiunto - bisogna pensare a un nuovo modello di sviluppo per la Sardegna basato sul turismo. Se per la filiera dell’alluminio non c’è futuro, le miniere hanno una loro specificità e dobbiamo fare di tutto per valorizzarle. La strada giusta – ha concluso - non è quella di dismettere le miniere ma trovare il modo di farle diventare vantaggiose.
I lavori riprenderanno alle 16. (R.R.)