CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 344 dell'11 settembre 2012

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Csl e Cesil, il Consiglio esamina la proposta di legge Pittalis e più

Cagliari, 11 settembre 2012 – Sotto la presidenza dell’on. presidente Claudia Lombardo il Consiglio regionale si è riunito alle 16 ma, esaurite le formalità e considerate le numerose assenze, la presidente ha sospeso la seduta sino alle 16.20. Alla ripresa, l’on. Steri (Udc) nelle vesti di relatore ha illustrato brevemente la proposta di legge 414/A (primi firmatari Pittalis, Mario Diana, Steri, Uras, Dedoni, Giampaolo Diana, Salis) sul finanziamento agli enti locali per il funzionamento dei Centri servizi per il lavoro (Csl), dei Centri per l’inserimento lavorativo (Cesil) e delle Agenzie di sviluppo locale. Alla proposta sono stati presentati alcuni emendamenti.
La presidente Lombardo ha dichiarato aperta la discussione, l’emendamento al titolo sostitutivo totale n. 5 è stato approvato. Sull’emendamento aggiuntivo 1 all’articolo 1 ha preso la parola il presentatore, on. Gavino Manca (Pd), che ha detto: “Il problema dei Csl esiste da dieci anni ma si è aggravato negli ultimi tempi dopo la pronuncia della Corte costituzionale. Possiamo permetterci con una crisi così che i Centri servizi per l’impiego non lavorino? Credo proprio di no, eppure questo accade. Ecco, vorrei sentire su questo una parola della Giunta regionale e sapere quando mai la Regione ha usato i poteri di coordinamento e di verifica sull’operato e la correttezza delle Province in materia di lavoro. Non è che lavoratori che non protestano nello stesso modo non abbiano la medesima dignità”. Sulla stessa linea l’intervento dell’on. Luciano Uras (capogruppo Sel), che ha chiesto alla Giunta la nomina di un commissario ad acta. Nei prossimi mesi andiamo incontro a migliaia di licenziamenti che si aggiungono ai migliaia di posti di lavoro che si stanno perdendo in tutti i settori produttivi. Si trovino i canali con il governo per sistemare e rimediare a questo stato di cose”.
L’on. Cocco (Idv) ha chiesto di condividere l’emendamento, “a difesa dei lavoratori sassaresi che da mesi vivono in stato di precarietà”. Per l’on. Campus “non ci sono garanzie contro la pervicacia con la quale la Provincia di Sassari ha agito sinora, in spregio alla legge. Se l’assessore o il Consiglio pensano però che sia necessario rafforzare i poteri della Regione sul punto, allora ribadiamo il concetto”. Per l’on. Dedoni (Riformatori) “non capisce cosa stia accadendo. Bisogna dare alla Giunta la possibilità di nominare un commissario ad acta se chi è deputato a fare non fa. Chi controlla le leggi che il Consiglio regionale approva? E’ ora di finirla di parlarci addosso e di non rispettare quello che noi stessi decidiamo”. Ha preso la parola il capogruppo Pd, on. Giampaolo Diana: “L’emendamento del collega Gavino Manca è da sostenere perché si tratta di un emendamento alla legge meno applicata degli ultimi anni. Non possiamo permetterci il lusso di adottare provvedimenti di legge che non vengono poi applicati da parte di altri organi della Regione. Invito al voto unanime su questo emendamento”. Con 57 voti a favore l’Aula ha approvato l’emendamento Manca.
Approvato anche l’articolo 2, sull’articolo 2 bis è intervenuto l’on. Gianvalerio Sanna (Pd), secondo cui “questa norma rappresenta l’opposto di quanto previsto nelle norme generali in materia di opere pubbliche”. Sul tema ha preso la parola anche l’on. Mario Diana (Sardegna è già domani), che replicando ha detto: “Non ho trovato altre soluzioni al problema e l’unico meccanismo possibile per aggirare il patto di stabilità e far pagare le imprese dalle pubbliche amministrazioni mi pare sia quello individuato nell’articolo 2 bis”.
La presidente Lombardo ha sospeso i lavori. (c.c.)

Csl e Cesil, approvata la proposta di legge Pittalis e più. Lavori sospesi in attesa dell’arrivo in Aula del presidente della Regione che dovrà riferire sulla crisi industriale

Alla ripresa l’articolo 2 bis è stato approvato insieme agli emendamenti aggiuntivi 2,3,4. L’Aula si è espressa a favore anche in occasione del voto finale della legge. La presidente Lombardo ha sospeso i lavori per consentire l’arrivo in Aula del presidente della Regione, Ugo Cappellacci, chiamato a riferire sulla crisi industriale che sta colpendo drammaticamente la Sardegna. (c.c. - due)

Alcoa, il presidente Cappellacci riferisce all’Aula. Domani alle 10 il primo incontro con Glencore

Alla ripresa la presidente Lombardo ha dato la parola al presidente della Regione, on.Ugo Cappellacci, sul tema della gravissima crisi industriale che sta colpendo l’Isola. Il presidente della Regione ha detto “intendo dare comunicazione sullo stato della vertenza Alcoa nel rispetto della mozione 201 approvata. L’incontro che si è tenuto ieri al Ministero dello sviluppo economico è stato un passaggio importante anche se pochi si aspettavano un risultato soddisfacente e il risultato infatti non lo è stato. Anzi, è stato deludente”.
Il presidente Cappellacci ha ripercorso l’inter recente della crisi Alcoa: “Tutto è nato dalla decisione di Alcoa di ridurre la sua produzione di alluminio in Europa e di licenziare tutto il personale. La chiusura, che sarebbe dovuta essere repentina, ha portato l’azienda ad accettare un processo graduale per arrivare, lo speriamo, al risultato della vendita dello stabilimento ad altre imprese internazionali. Due sono i soggetti interessati, il gruppo svizzero Clash e un fondo austriaco, Aurelius, che è stato ritenuto più conveniente in una prima fase. Purtroppo quella trattativa si è interrotta ad agosto e così è iniziata dal primo di settembre la fase di spegnimento delle celle, per favorire comunque un riavvio successivo. Anche se è chiaro che lo spegnimento è un dato importante in negativo. Tutti abbiamo sperato che si potesse chiudere un accordo prima dello spegnimento delle celle ma non è stato così. Ora oltre a Clash il gruppo Glencore manifesta l’interesse e riaccende la speranza e per questo la Regione ha preso immediato contatto con quell’impresa, per sostenere quel loro interesse e farlo diventare concreto, garantendo così i livelli occupazionali e la produzione. E’ chiaro che il costo energetico è una chiave determinante della decisione favorevole dei gruppi interessati. La Regione Sardegna ha incontrato più volte Glencore e noi siamo disponibili a dotare al più presto il Sulcis di nuove infrastrutture industriali su portualità, logistica e viabilità. Domani alle 10 si svolgerà la prima riunione tecnica su questo con Glencore e nelle prossime ore con Clash. In questo quadro in continua evoluzione la riunione di ieri era destinata a favorire questa trattativa, come anche la mozione del Consiglio regionale richiedeva. Ieri è stato chiesto espressamente all’Alcoa di non spegnere le celle ma nonostante tutte le insistenze l’Alcoa si è dichiarata disponibile solo a rallentare il processo di spegnimento, che sarà comunque completato entro il primo novembre mentre la messa in sicurezza si concluderà il 31 dicembre, con il licenziamento di tutti i dipendenti. Questo parziale e deludente risultato di ieri impone a tutti di procedere con passi avanti in Regione ma anche al ministero. Il nostro impegno è assoluto e l’auspicio è che possa servire ad assicurare il massimo risultato”.
(c.c. - tre)

Crisi industriale, illustrate mozioni e interpellanze. Domani dalle 11 la discussione generale

Dopo l’intervento del presidente della Regione, la presidente Lombardo ha riferito all’Aula che la conferenza dei capigruppo ha deciso di unificare tutte le mozioni e interpellanze sulla vertenza Sardegna.
Ha preso per primo la parola l’on. Uras (Sel), che ha illustrato la mozione 206 sullo stato della “vertenza Sardegna”. Per l’oratore “il governo pensa che si tratti di una vertenza di cinquecento lavoratori e al massimo dell’indotto mentre noi dobbiamo dare la dimensione di ben altro conflitto, chiarendo al governo e al presidente Monti che devono prima di tutto cominciare ad adempiere ai precisi doveri. Come le Entrate, dovute alla Regione e previste dall’articolo 8 dello Statuto speciale. Il governo deve sapere che il nostro popolo si ribella alla condanna di andare alla deriva, per effetto di decisioni che penalizzano il popolo sardo e lo staccano dall’Italia. Sono loro che ci separano e ci frammentano, altro che separatismo. Vogliono far pagare a noi il prezzo che dovrebbe essere fatto pagare ad altri, che pure vengono aiutati, che violentano il territorio e pensano di poter dire arrivederci e grazie. Questa non è una questione privatistica, presidente Cappellacci, ma richiama questioni pubbliche e denaro pubblico. Non si può accettare che la strada sia segnata, non si può accettare di essere ricevuti come questuanti”.
L’on. Giuseppe Luigi Cucca (Pd) ha illustrato insieme le mozioni 175 e 190 sulla crisi dell’area industriale di Ottana: “Da almeno tre lustri la Sardegna è priva di un serio programma industriale e la riprova è che sino a oggi sono stati adottati soltanto provvedimenti tampone. Emblematico è il caso della Legler, che tanto è stata sostenuta e comunque alla fine ha lasciato a casa novecento lavoratori. In questo contesto si inseriscono le due mozioni, dove chiediamo conto dell’attuazione del Patto per il territorio”.
Anche l’on. Mario Bruno (Pd) ha illustrato la mozione 202 firmata da tutto il centrosinistra ma ha premesso: “Ha senso tutto questo in un momento così delicato, in cui è in discussione la stessa uguaglianza tra i cittadini sardi e gli italiani che vivono al di fuori dalla nostra isola? Sono stati sprecati anni, tre anni, ce ne rendiamo conto. Lei ha accompagnato, presidente Cappellacci, ministri che hanno soltanto fatto promesse come il ministro Romani che promise, insieme a lei, di metterci la faccia. Quanti salvatori della patria non hanno invece salvato la patria. Ciò che noi diciamo nella mozione è la richiesta forte al ministero dello sviluppo economico perché non si comprometta ogni residua possibilità di rilancio del polo di Porto Torres. Dobbiamo dare risposte, farci carico dei problemi e non solo promettendo in campagna elettorale. Non ci sono vertenze di serie A e B, ma i problemi dell’industria e del lavoro dell’Isola. I lavoratori che sono a 110 metri da altezza auspicano che anche il presidente della Regione sia alla loro altezza”.
L’on. Diana (Pd) ha illustrato l’interpellanza 83/A sulla trattativa di cessione dei comparti industriali di Assemini e Porto Torres alla società Ramco. “Queste vertenze sono tutte interconnesse e noi facciamo male, lei fa male, ad accettare la politica del carciofo. In Sardegna c’è chi predica un nuovo modello di sviluppo rispetto all’industria ma vorrei vederli questi profeti davanti agli operai sardi che stanno perdendo il lavoro. Noi siamo un Paese che per scelta propria ha perso la chimica di base, la siderurgia, la meccanica e sta per perdere pure il settore automobilistico”.
La presidente Lombardo ha dichiarato aperta la discussione generale ma l’on. Mario Diana ha proposto che i lavori siano sospesi e proseguano direttamente domattina. L’Aula ha accolto la proposta dell’on. Diana e i lavori riprenderanno domani alle 11 con la discussione delle mozioni e interpellanze illustrate oggi. (c.c. – fine)