CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 342 del 28 agosto 2012
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Esame Vertenza Alcoa: Approvata all’unanimità la mozione 201 sul necessario immediato e risolutivo intervento del Governo italiano a difesa dell’intero apparato industriale e produttivo sardo, a partire dal mantenimento e sviluppo delle attività di filiera dell’alluminio nel territorio del Sulcis – iglesiente, provvedendo nel caso anche ad impedire con l’adozione di strumenti straordinari ogni eventuale azione finalizzata alla fermata degli impianti Alcoa. Lavori terminati riprenderanno domani mattina alle 10,30. Alle 10 convocata la conferenza dei capigruppo.
Cagliari, 28 agosto 2012 – Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la mozione 201, firmata da tutti i capigruppo, sul necessario immediato e risolutivo intervento del Governo italiano a difesa dell’intero apparato industriale e produttivo sardo, a partire dal mantenimento e sviluppo delle attività di filiera dell’alluminio nel territorio del Sulcis – iglesiente, provvedendo nel caso anche ad impedire con l’adozione di strumenti straordinari ogni eventuale azione finalizzata alla fermata degli impianti Alcoa.
La mozione impegna il presidente della Regione, la giunta e l’intero Consiglio regionale a perseguire con ogni mezzo politico, normativo, finanziario e legale l’obiettivo della difesa dell’intero apparto industriale e produttivo sardo e a scongiurare l’avvio delle procedure di fermata degli impianti della Alcoa.
Nella mozione si impegna, inoltre, il Presidente della Regione e la giunta a riferire costantemente al Consiglio regionale sugli sviluppi della vertenza, sulle trattative con il Governo , le autorità europee e i soggetti imprenditoriali coinvolti, al fine delle necessarie valutazioni.
Nel documento approvato si convoca il Consiglio regionale in via permanente fino all’acquisizione delle garanzie di prosecuzione delle attività di impianto almeno fino alla data del 31 dicembre, termine minimo per la verifica delle manifestazioni di interesse all’acquisto dello stabilmento Alcoa.
I lavori si sono aperti sotto la presidenza della Presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo. In apertura l’’on. Capelli (Sardegna E’ già domani) ha chiesto un aggiornamento della situazione alla giunta per svolgere il dibattito su fatti reali. L’assessore all’industria Alessandra Zedda, dopo aver ripercorso le ultime vicende della lunga Vertenza Alcoa, ha parlato dell’accordo del 28 marzo grazie al quale era stato rimossa la spada di Damocle che incombeva sulla testa dei lavoratori. L’assessore Zedda ha illustrato le varie tappe culminate con la “doccia fredda” dei primi di agosto quando si è saputo che il gruppo Aurelius non dava abbastanza garanzie. Ad agosto abbiamo chiesto – ha concluso l’assessore - di cercare altre multinazionali interessate ad acquisire l’azienda.
Il primo ad intervenire nel dibattito generale è stato l’on. Locci (Pdl) che ha detto che ormai è arrivato il momento di “alzare la testa” perché la vertenza Alcoa è solo la punta dell’iceberg. Per l’on. Locci la Regione deve richiamare alle proprie responsabilità il governo Monti.
Per l’on. Pietro Cocco (Pd) chiudere l’Alcoa significa decretare la morte del comparto dell’alluminio in Italia. Per la Sardegna sarebbe una ferita troppo profonda. Gli accordi presi devono essere rispettati. Ma per poter trattare bisogna essere uniti. L’esponente del Pd ha chiesto poi per quale ragione la regione Sardegna non ha preteso di far parte del tavolo delle trattative. Non possiamo essere spettatori – ha concluso – dobbiamo prendere parte alle decisioni.
L’on. Oppi (Udc) ha detto che è arrivato il momento di agire. “Non possiamo permettere – ha ribadito – che gli impianti si fermino. Queste poche ore che rimangono dall’incontro del 31 agosto devono essere utilizzate per affrontare la strategia complessiva che riguarda tutte le industrie energivore del Sulcis”. Ripercorrendo le tappe della vertenza, Oppi ha ricordato che nel gennaio di quest’anno si è saputo informalmente che l’Alcoa voleva chiudere. A febbraio c’era stato un formale scambio di documentazione tra l’ Alcoa e la Glencore, ma ad Aprile le trattative si erano arenate. Per Oppi, le proposte presentate da un’ azienda seria come la Glencore, dovevano essere valutate meglio. Al governo nazionale – ha detto ancora Oppi - chiediamo di vagliare con più attenzione le richieste che arrivano dalla Sardegna e alla giunta regionale chiediamo maggiore incisività.
L’on. Capelli (Sardegna E’ già domani) ha ricordato che la questione Alcoa non riguarda il Sulcis ma l’intera Sardegna. Sono deluso – ha detto rivolto al presidente Cappellacci – non possiamo risolvere la questione con il solito “bla bla bla” e senza assumerci le proprie responsabilità. Capelli ha detto anche di essere “stupefatto” che la giunta non sia un attore primario al tavolo delle trattative. Dove è l’autorevolezza della Sardegna? Tutta la Sardegna – ha concluso - deve essere affianco al Sulcis che è una parte del sistema Sardegna.
L’on. Maninchedda (Psd’az) ha detto che voterà la mozione anche se è inutile. Perché la Sardegna – ha chiesto - non ha il potere politico necessario per rivendicare i suoi diritti? . La Vertenza Alcoa, per Maninchedda, è sinonimo di debolezza. Uguale debolezza dimostrata quando l’intero Consiglio, eccetto i sardisti, si è “inchinato” davanti al presidente Napolitano che, durante la sua visita a Cagliari, ha solo detto “Aprirò un tavolo di trattative”. Maninchedda, polemicamente ha sottolineato che “i tavoli si comprano all’Ikea” e che l’assessore deve trattare solo con il ministro non più con i sottosegretari. Maninchedda ha aggiunto che è necessario sostenere l’autogoverno della Sardegna perchè lo Stato ha dimostrato la sua incapacità. Per l’esponente sardista la Sardegna deve avviare un processo per la costituzione della Repubblica sarda, vediamo cosa succede.
L’on. Porcu (Pd) ha parlato di azione della giunta “debole” Si tratta di una vertenza complicata difficile da risolvere in tempi strettissimi. Cosa si può fare? Il ruolo della Regione deve essere più incisivo e dobbiamo essere protagonisti durante le trattative. L’isola non può solo sperare nella Glencore.
L’on. Tarcisio Agus (Pd) ha espresso solidarietà ai lavoratori e alle loro famiglie. Per Agus bisogna trovare un soggetto che possa rilanciare l’attività dell’ Alcoa. Se non ci sono prospettive future dobbiamo pensare a soluzioni alternative, se invece le prospettive ci sono dobbiamo pensare a un progetto generale per concorrere con le altre aziende che stanno sul mercato..
L’on. Randazzo (Pdl), presidente della commissione Industria, ha detto che lo Stato non sta dando il meglio. Gli sforzi devono essere maggiori, ma bisogna risolvere la questione dell’energia. I lavoratori non vogliono sussidi, vogliono mantenere il posto di lavoro. L’assessore Zedda – ha sottolineato - ci avrà sempre al suo fianco. Questa battaglia deve essere unitaria e deve essere considerata non la battaglia del Sulcis ma la battaglia dell’intera Sardegna.
L’on. Zuncheddu (misto) ha parlato di “dibattito inutile”. Dobbiamo portare avanti progetti concreti. E’ da tempo che in quest’aula votiamo e firmiamo documenti con nessun risultato. Sulla questione Alcoa ci sono state responsabilità della classe politica sarda che non ha autonomia di scelta. Manca un progetto complessivo di rilancio della nostra economia. Gli interessi dei sardi non possono più essere oggetto di speculazioni elettorali. Bisogna trovare alternative. Non possiamo permetterci neanche la perdita di un posto di lavoro, ripartiamo delle bonifiche.
L’on. Salis (Idv) ha detto di essere d’accordo sul fatto che la Sardegna non possa perdere neanche un posto di lavoro. Questo dibattito in Consiglio regionale non è un rito – ha aggiunto – e sono convinto che oggi dobbiamo partire con una maggiore determinazione. Già dalla riunione di venerdì dobbiamo chiedere con forza che venga spostata la data di avvio dello spegnimento delle celle. Questo è un elemento significativo. La battaglia è difficile, stiamo difendendo la filiera dell’alluminio che sembra che il governo nazionale voglia abbandonare. Il presidente Monti deve riassumere, con atti concreti, le determinazioni che a febbraio ha dato a Roma.
L’on. Paolo Dessì (Psd’az) ha sottolineato che il psd’az appoggerà sempre i lavoratori. Lo Stato – ha detto - ci ha abbandonato. Ma l’ Alcoa non deve chiudere e dobbiamo inchiodare il governo alle proprie responsabilità . E poi dobbiamo portare qui in Consiglio un piano strategico vero. Non solo in materia industriale. Questa battaglia non la possiamo perdere.
L’on. Mario Diana (Sardegna E’ già domani) ha parlato di un dibattito ricco di cose interessanti ma anche di molte banalità. Il presidente Cappellacci deve prendere la decisione, come suggerito da tempo, di mettersi alla testa del popolo sardo, perché i problemi non si risolvono approvando ordini del giorno.
L’on. Dedoni (Riformatori sardi) ha detto che anche oggi il Consiglio non ha dato il meglio. La Sardegna deve sollevare la voce per vedere riconosciuti i propri diritti. Noi dobbiamo, nuovamente, essere artefici del nostro destino. Vogliamo un chiaro progetto di sviluppo per risolvere i problemi della nostra terra.
Per l’on. Uras (misto) gli impianti non si devono fermare. Per evitare il blocco i partiti che sostengono il governo nazionale devono premere sul governo Monti. Sulla vicenda delle garanzie fornite dal fondo Aurelius sulla cessione degli impianti, il Presidente del gruppo Misto ha detto che la giunta è stata troppo superficiale, ora è il tempo di far pesare la responsabilità politica e tecnica. Basta con i funzionari, andiamo a cercare le competenze (anche tecniche) dove ci sono. Va istituito un presidio che faccia sentire la voce di una regione destinata al tracollo.
L’on. Steri (Udc) ha ribadito la necessità di difendere l’Alcoa, la cui chiusura determinerebbe effetti gravissimi. La riunione del 31 agosto – ha detto - non può essere interlocutoria deve portare almeno allo slittamento al 31 dicembre. Noi dobbiamo porre delle condizioni ben precise. La giunta regionale deve ottenere con forza questo risultato. Per Steri la delegazione deve essere formata da tutte le forze politiche e da tecnici competenti e capaci qualunque sia il colore politico.
L’on. Pittalis (Pdl) ha detto che a volte il dibattito è stato banale, con accuse sterili e non si sono fatti appunti specifici ma solo inutili polemiche.. Dobbiamo trovare il coraggio di far diventare la questione Alcoa, una questione nazionale. Per questo è necessaria – ha concluso - una grande mobilitazione.
L’on. Giampaolo Diana (Pd) ha auspicato il massimo di unità politica e istituzionale. Noi non possiamo permettere a nessuno di decidere il futuro di quest’isola senza la possibilità di intervenire. Per Giampaolo Diana Monti deve imporre ad Alcoa di non chiudere gli impianti. Se Alcoa se ne va – ha chiesto alla giunta - e non c’è un interlocutore, cosa facciamo? Il presidente Cappellacci deve assumere un’iniziativa forte perché qualora si arrivasse a quella situazione intervenga il governo con una misura straordinaria.
Il presidente Cappellacci, assicurando ai lavoratori che “la giunta non mollerà”, ha detto che l’esecutivo ha fatto molto. La soluzione ancora non c’è ma i problemi sono complessi e antichi. E’ arrivato il momento di agire con ancora più determinazione . Noi – ha detto il presidente della Regione - lo stiamo facendo con il piano Sulcis dove stiamo mettendo 350 milioni di euro. Per il Presidente della Regione la scadenza del 31agosto deve oggi essere rivista perché ci sono novità. Il gruppo Glencore è ancora disponibile e la Regione ha trovato anche altre due multinazionali che meritano una valutazione.
Per dichiarazione di voto sono intervenuti : l’on. Maninchedda (Psd’az), l’on. Uras (Misto), l’on. Dessì (Psd’az), l’on. Pietro Cocco (Pd), l’on. Capelli (Sardegna E’ già domani), l’on. Mario Diana (Sardegna E’ già domani) , l’on. Salis (Idv), l’on. Giampaolo Diana (Pd).
La mozione è stata approvata all’unanimità. Il Consiglio si riunisce domani alle 10,30, per le 10 la Presidente Lombardo ha convocato la conferenza dei capigruppo. (R.R.)