CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 335 del 24 luglio 2012
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Arrivano in aula le linee guida del Ppr. Il Consiglio è sospeso sino alle 12
Cagliari, 24 luglio 2012 – Sotto la presidenza dell’on. Claudia Lombardo il Consiglio regionale si è riunito per affrontare il tema delle linee guida del Piano paesistico regionale. In premessa, la presidente Lombardo ha commemorato l’on. professor Giovanni Lilliu, scomparso il 19 febbraio scorso, e ha ricordato la sua importante attività politica nel Consiglio Comunale di Cagliari e nel Consiglio regionale oltre che i suoi rilevantissimi studi sulla storia della Sardegna e in particolare sulla civiltà nuragica.
L’on. Uras (Sel) ha chiesto subito la verifica del numero legale e poiché la Presidente ha riscontrato la mancanza del numero legale la seduta è stata sospesa. Riprenderà alle 12. (c.c.)Arrivano in aula le linee guida del Ppr. Interventi di Bruno (Pd), Sanjust (Pdl), Gianvalerio Sanna (Pd), Soru (Pd), Planetta (Psd’Az)
Alla ripresa è intervenuto l’on. Mario Bruno (Pd), che ha detto: “Il Ppr nella scorsa legislatura ha rappresentato una speranza per noi che abbiamo individuato il paesaggio come valore competitivo dentro un progetto di sviluppo orientato verso le nuove generazioni. Prima di allora c’era il caos normativo e un assalto alle coste generalizzato, questo lo riconoscete anche voi e mi ha stupito. Ecco, il Ppr è stato uno straordinario strumento di conoscenze del territorio anche ai fini della pianificazione urbanistica affidata agli enti locali. In queste linee guida vediamo un brutto ritorno al passato. Lei, presidente, vuole portare sul piano dello spot e del marketing questo finale di legislatura: col Ppr volete far scomparire la tutela della fascia costiera, un principio già assodato. Per voi non è un bene paesaggistico di insieme e ci riporta alla tutela della fascia nei 300 metri. Ci riporta alla legge Galasso con buona pace delle due e delle spiagge che osano estendersi per oltre 300 metri”.
L’on. Carlo Sanjust (Pdl) ha parlato della “necessità di un’interpretazione chiara e netta, che non si presti soltanto a favore degli amici. Soltanto dieci Comuni in questi anno hanno redatto i piani urbanistici comunali in adeguamento al Ppr e ci deve essere una ragione se questo è accaduto. Abbiamo riscontrato difficoltà applicative del Ppr un po’ in tutti gli uffici e lentezza applicativa delle norme, che creano confusioni e incertezze”. Rivolto all’assessore Rassu, l’on. Sanjust ha detto: ”Le linee guida di cui stiamo discutendo devono prevedere un nuovo sistema informatico accessibile a tutti i Comuni e l’individuazione puntuale di tutti i punti paesaggistici e dei centri matrice. Dovremo licenziare un articolato improntato alla massima semplicità e chiarezza. Non dovrà essere possibile ricorrere all’interpretazione, potenziale fonte di grande arbitrarietà che è contenuta nell’attuale Ppr”.
Ha preso poi la parola l’on. Gianvalerio Sanna (Pd), che ha detto rivolto alla presidente del Consiglio: “La commemorazione di oggi del professor Lilliu, credo, rappresenta un richiamo profetico. Negli anni ’60 era stato proprio Lilliu a denunciare il rischio che l’assetto territoriale urbanistico poteva essere irrimediabilmente compromesso da uno sviluppo non governato”. Rivolto poi al presidente Cappellacci, l’oratore ha aggiunto: “Queste linee di indirizzo sono proprio singolari, siete fuori dalla comprensione minima delle cose. In questi cinque anni il Ppr non è stato applicato ma le norme di salvaguardia, che tanto vi danno fastidio e che non sono amovibili fino a quando chi deve adeguarsi al Ppr non ottempera. Questa è la regola e non è scardinabile, né da voi né da nessuno. Voi diffondete messaggi populistici di ritorno alla libertà e aggiungete che “si governa per assecondare le esigenze del territorio”. Dunque, andate incontro alla reiterazione dell’errore che avete fatto a suo tempo con i Piani territoriali paesistici. Spero che anche il ministero si svegli e capisca che deve fare la sua parte per tutelare l’articolo 9 della Costituzione ed eviti di farvi debordare con la pianificazione del territorio”.
E’ intervenuto anche l’on. Renato Soru (Pd), che ha subito detto: “Intervento con qualche emozione e vorrei trovare le parole adatte. Ha fatto bene il collega Sanna che ha ricordato Giovanni Lilliu e con lui quanti si sono succediti in questi banchi per evitare il consumo inutile di territorio. Quello che diremo oggi rimarrà nella storia di questa Regione. Oggi non voglio parlare del valore del paesaggio e dell’identità: di questo parlate anche voi, contraddicendovi subito dopo. Forse non è stato ancora compreso cos’è il Ppr che volete cambiare: era ed è la base di un nuovo modello di sviluppo della Regione, nasceva dall’idea che si può stare al mondo senza consumare necessariamente la terra. Paesi che hanno una visione e stanno correndo, come l’India, stanno chiudendo grandi porzioni del loro territorio per salvare la tigre, naturalmente avviata verso l’estinzione. Dunque, noi avevamo un visione e un progetto per la Sardegna, una visione che riguardava anche l’agricoltura. Con le vostre linee guida basta un ettaro per costruire quello che si vuole. Siete fuori dalla storia e dalla realtà: c’è un’enorme quantità di invenduto nell’edilizia e chi ha aree edificabili non vuole costruire e non riceve credito per costruire. C’è una crisi enorme che parte proprio dal settore immibiliare e dai mutui subprime. E noi ancora pensiamo a rendere edificabile il nostro suolo. Negli Usa il grano è arrivato a 39 dollari al quintale, oggi circa 31 euro. Qualche anno fa costava 13 euro e i contadini della Sardegna oggi lo vendono a 28. Abbiamo avuto 180 mila ettari coltivati a grano, un tempo. Oggi quel grano vale tre volte tanto. Parliamo di questo, non di come trasformare ogni campo in area edificabile. Questa legislatura è già finita, i danni che poteva fare li ha già fatti tutti, in tutti i settori produttivi. Questa maggioranza è finita e l’unico modo che avete per ricompattarvi è cancellare il Ppr con gli slogan. Ma la Sardegna non è tornata a sorridere, i posti di lavoro promessi non sono mai arrivati. Vale la pena di fare tutti uno scatto di orgoglio”.
A seguire l ‘on. Planetta (Psd’Az) ha esordito dicendo: “Avrei preferito sentire altri interventi e non quelli che ho sentito sinora. Oggi le tematiche ambientali sono di tutti i sardi e di tutte le amministrazioni e della spesa pubblica, sono nei costumi e negli stili di vita di moltissimi. Sulla promessa del piano paesaggistico si è consumata la passata compagna elettorale: noi siamo distanti da chi deturpa il paesaggio ma anche da un certo ambientalismo catastrofista che con le sue regole elimina la libertà. Per noi cristiani impegnati in politica, poi, è chiaro il rapporto tra la persona e il paesaggio. L’uomo non deve essere un problema, come affermano certi ambientalisti, ma una risorsa e solo incentivando lo sviluppo economico delle popolazioni si tutela anche la natura. Che non è un tabù ma non è nemmeno un bene da sfruttare per fini egoistici e di profitto. Veri e propri attentati al nostro ambiente, affiancati dal ricatto lavorativo, sono compiuti a danno di comunità di sardi”.
I lavori sono stati sospesi e riprenderanno alle 16.30 con l’intervento dell’on. Ben Amara. (c.c.)