CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 331 del 13 giugno 2012
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Mozione n. 182 (DIANA Giampaolo e più) sull'applicazione al contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) dei lavoratori dell'Ente foreste della Sardegna dell'articolo 9, comma 1, del decreto legge n. 78 del 2010 con oggetto: "Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica", convertito con modificazioni dall'articolo 1 della legge 30 luglio 2010, n. 122, che dispone il contenimento delle spese in materia di pubblico impiego e sul processo di stabilizzazione dei precari dell'Ente foreste della Sardegna
Interpellanze 273/A sulla mancata applicazione della nomina del nuovo presidente dell’Ente foreste e sulla stabilizzazione del personale precari e interpellanza 333/A sull’applicazione del rinnovo contrattuale per i lavoratori dell’ente foreste della Sardegna.
Cagliari, 13 giugno 2012 – Con l’approvazione di due ordini del giorno sull’ente foreste e sull’emergenza amianto si è conclusa la seduta del Consiglio regionale. Il primo punto all’esame dell’Aula, era la mozione n. 182 che impegnava la giunta a ristabilire l'autonomia dell'Ente foreste della Sardegna prevista dalla sua natura giuridica e supportata dagli adempimenti legislativi che ne regolano i rapporti di lavoro intesi come privati; a revocare gli indirizzi dati al consiglio di amministrazione dell'Ente foreste in merito all'applicabilità del decreto legge n. 78 del 2010 ai dipendenti dell'ente; a predisporre un disegno di legge di modifica della legge regionale 9 giugno 1999, n. 24, modificata con la legge regionale 9 agosto 2002, n. 12, ove ai dipendenti forestali debba essere applicata la normativa del pubblico impiego prevista dalla legge regionale n. 31 del 1998; e ad attuare il programma di stabilizzazione dei precari dell'Ente foreste secondo il dispositivo dell'articolo 15, comma 26, della legge regionale n. 2 del 2007. La mozione, al termine della seduta, è stata sostituita con un ordine del giorno, sottoscritto da tutti i capigruppo, che è stato approvato all’unanimità (solo un astenuto). Quest’odg “sull’applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro dei lavoratori dell’ente foreste della Sardegna” impegna la giunta a predisporre un disegno di legge di modifica della legge regionale 9 giugno 1999, n. 24, modificata con la legge regionale 9 agosto 2002, n. 12 , ove ai dipendenti forestali debba essere applicata la normativa del pubblico impiego prevista dalla legge regionale n. 31 del 1998 e ad attuare il programma di stabilizzazione dei precari dell’ente foreste secondo il dispositivo dell’articolo 15, comma 26, della legge regionale n. 2 del 2007. Il primo punto “ a verificare la possibilità di non procedere al recupero delle somme erogate a titolo di applicazione del CCNL dei dipendenti dell’Ente foreste” è stato cancellato con un emendamento orale proposto dall’on. Solinas (Pd) e approvato dall’Aula. Il dibattito sulla mozione 182 e sulle Interpellanze 273/A e 333/A è stato ampio e articolato.
La mozione è stata illustrata dal primo firmatario G. Diana (Pd) che ha sottolineato che la mozione tende a fare chiarezza su due problemi: la stabilizzazione e la tutela contrattuale dei lavoratori. Diana ha specificato, dopo aver ripercorso la lunga storia dell’ente foreste, che la stabilizzazione non comporterebbe nessun aggravio di costi da parte dell’amministrazione regionale. La carenza di organico – ha detto Diana - condiziona la stessa attività ordinaria dell’ente.
L’on. Antonio Solinas (Pd) ha, invece, illustrato le Interpellanze 273/A sulla mancata applicazione della nomina del nuovo presidente dell’Ente foreste e sulla stabilizzazione del personale precari e la 333/A sull’applicazione del rinnovo contrattuale per i lavoratori dell’ente foreste della Sardegna.
Nella discussione generale è intervenuto l’on. Steri (Udc) che ha chiarito che la natura giuridica dell’ente foreste è di ente pubblico regionale non avente natura economica e che i dipendenti sono ex pubblici, cioè sono stati privatizzati come quelli della Regione.
Per la giunta sono intervenuti gli assessori all’Ambiente Giorgio Oppi, che ha chiarito che la giunta regionale era d’accordo sul portare avanti le stabilizzazioni, anche se non era esatto che non ci sarebbe stato nessun aggravio per i conti dell’amministrazione regionale, ma che l’approvazione della mozione avrebbe reso tutto più difficile, e l’assessore al Personale Mario Floris che ha auspicato l’approvazione di una legge che modifichi la legge regionale istitutiva dell’ente foreste. Nella controreplica il primo firmatario della mozione Giampaolo Diana e delle Interpellanze Antonio Solinas hanno chiesto alla giunta di applicare, se possibile, una moratoria perché l’ente foreste non recuperi, in attesa di una interpretazione definitiva sul Contratto, le somme percepite dalla busta paga dei lavoratori.
La mozione, in un primo momento, è stata approvata per alzata di mano. Poi l’on. Pittalis (Pdl), sull’ordine dei lavori, ha chiesto alla Presidente di poter votare di nuovo in quanto la maggioranza non aveva fatto in tempo a chiedere il voto elettronico. La Presidente ha chiarito che si poteva ripetere il voto solo con il consenso dell’Aula e ha convocato una conferenza dei capigruppo.
La conferenza dei capigruppo ha deciso di annullare la votazione, di procedere alla predisposizione di un odg e di proseguire con la mozione 179.
Mozione 179 (Barracciu e più) sull'emergenza sanitaria e sociale causata dall'amianto in Sardegna, che ha già provocato decine di decessi tra i lavoratori esposti e continua a provocare tra di essi nuovi e gravi casi di malattia, sulla impellente necessità di far ricomprendere, nell'ambito degli atti di indirizzo ministeriali che dal 2001 regolano i benefici previdenziali per i lavoratori esposti all'amianto, tutti i siti sardi ad oggi esclusi e sulla mancata applicazione della legge regionale 16 dicembre 2005, n. 22,
La mozione è stata illustrata dalla prima firmataria on. Francesca Barracciu (Pd). Sono passati sette anni – ha detto - dall’approvazione della legge per tutelare la popolazione dei pericoli dell’amianto. La legge del 2005 è una buona legge – ha aggiunto - ma è una legge inapplicata soprattutto per quanto riguarda il piano di azione che riguarda lo smaltimento dell’amianto.
I dati illustrati dall’on. Barracciu sono allarmanti: sono 850.000 i sardi che hanno lavorato o abitano in zone inquinate dall’amianto, 184.000 le tonnellate di amianto sparse in tutto il territorio della Sardegna, ben 15.000 km le condotte in amianto in uso alla rete idrica e circa 6.000 km le tubature di acqua Abbanoa di amianto. Per l’on. Barracciu la gravità della situazione richiede l’apertura di un tavolo politico e tecnico per risolvere i problemi e per stilare un protocollo d’intesa univoco. Questa mozione – ha concluso - non ha niente di strumentale dal punto di vista politico. Contiene solo preoccupazione per una situazione non più sostenibile.
Nel dibattito generale sono intervenuti: l’on. Lai (Pdl) che ha detto di condividere la mozione che è precisa e puntuale. Quando si parla di salute la condivisione è un dovere. Gli strumenti normativi ci sono, anche le risorse finanziarie; l’on. Sechi (Misto) che ha detto che la mozione è puntuale. Tutti noi siamo consapevoli della gravità della situazione in Sardegna ma non c’è una presa di posizione determinata; l’on. Rodin (Pdl) secondo il quale la mozione ha il merito di aver portato all’attenzione del Consiglio questo argomento. Non si è ancora recepito appieno il problema. Rodin ha chiesto di trasformare la mozione in un ordine del giorno.
L’on. Cocco (Idv) si è appellato alla sensibilità degli assessori competenti per risolvere i problemi
L’on. Ben Amara (Misto) ha auspicato l’elaborazione di un testo unico per razionalizzare la materia.
L’on. Locci (Pdl) ha detto di condividere la mozione sia nella forma che nella sostanza. L’esponente del Pdl ha chiesto maggiori controlli sui lavoratori a rischio.
L’on. Zuncheddu (misto) ha affermato che l’amianto è un problema di salute pubblica e ambientale. La Sardegna necessita di un osservatorio permanente sulla applicazione delle leggi in materia di sicurezza sul lavoro. La consigliera ha chiesto una forte sensibilizzazione della Regione in difesa dei lavoratori.
L’on. Salis (Idv) ha detto che siamo di fronte a una tremenda sottovalutazione del problema. I dati sono drammatici e non c’è una dovuta attenzione verso una strage continua. Secondo Salis la normativa è farraginosa e non c’è sostegno per i cittadini perché la legge è disapplicata.
L’assessore regionale alla sanità Simona De Francisci ha detto che non c’è nessuna sottovalutazione del problema. L’esponente della giunta ha ringraziato l’on. Barracciu per aver presentato una mozione completa e ben documentata e ha detto di condividere la necessità e l’urgenza di lavorare uniti per risolvere il problema. Non è vero che le Asl non stanno intervenendo – ha sottolineato - tutte le otto Asl della Sardegna stanno applicando il protocollo. L’assessore ha assicurato che si sta lavorando a un tavolo interassessoriale e si sta predisponendo la mappatura dell’amianto. Per la De Francisci è necessario intervenire anche con il Governo perché l’amianto non è un problema solo della Sardegna.
E’ poi intervenuto l’assessore regionale all’ambiente Giorgio Oppi che ha detto che in materia di Amianto l’assessorato è solo erogatore. Buone notizie per il Poetto di Cagliari. Lunedì cominceranno i lavori per eliminare i residui di amianto.
L’on. Barracciu (Pd), nella controreplica, ha dichiarato che la mozione è stata presentata per riportare nell’agenda politica la questione.
La mozione 179 è stata ritirata ed è stato approvato un odg sull’argomento.
Il Consiglio è stato riconvocato a domicilio. (R.R.)