CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 325 del 17 maggio 2012
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Mozione n. 181 (Mario Diana e più) sulla realizzazione del quinto gruppo a carbone in sostituzione delle due unità ad olio combustibile nella centrale termoelettrica di Fiumesanto.
Sotto la presidenza dell’on. vicepresidente Michele Cossa, i lavori del Consiglio regionale sono ripresi alle 15. Subito ha preso la parola l’on. Giacomo Sanna (Psd’Az): “Al nord Sardegna ci ritroviamo in una situazione identica quella che vive il Sud della Sardegna con la Saras. Non si può pretendere che la gente viva in un territorio sapendo di essere avvelenata, per gli interessi di pochi. Credo che gli spagnoli a Fiumesanto abbiano fatto un grande affare, soprattutto con il fotovoltaico che gli abbiamo autorizzato. Questi signori non faranno né bonifiche né quinto gruppo a carbone. Bisogna impedire che nuovi saccheggi si concretizzino, con noi presenti a guardare”.
Per il capogruppo di Sel, on. Luciano Uras, “non aiutano le lettere di monito a presidenti del Consiglio che sono pronti ad andarsene e lasciano il tempo che trovano le minacce a tempo scaduto. Oggi discutiamo dello scippo di un investimento da 700 milioni di euro e del danno all’ambiente che viene provocato da quell’impianto. E per quanto riconosca l’impegno dell’assessore Zedda ma ormai abbiamo tutte le vertenze aperte. Vedremo come voteremo questa mozione ma il nostro presente è inadeguato ad affrontare il problema del nostro sviluppo”.
Ha preso poi la parola l’on. Giulio Steri, capogruppo dell’Udc, che ha detto: “Benissimo questa mozione ma non dobbiamo accettare situazioni di monopolio nemmeno in questo caso né in generale quando si tratta di energia. E dobbiamo rivendicare ulteriori poteri in questa materia quando scriveremo il nuovo Statuto. E questo non significa entrare in rotta di collisione con lo Stato”.
Per l’assessore all’Industria, Alessandra Zedda, “questa non è una semplice vertenza ma un crocevia per lo sviluppo della nostra isola, nel rispetto della mozione approvata dall’intero Consiglio. Le difficoltà che le imprese subiscono per il costo dell’energia è un argomento cardine delle richieste al tavolo della presidenza del Consiglio dei ministri. Le due centrali a carbone sono fondamentali per lo sviluppo della Sardegna: noi lo ribadiamo e lo confermiamo al Governo, al quale chiediamo di convocare Eon. E se Eon non realizza la centrale l’autorizzazione dovrà essere trasferita all’imprenditore che la dovrà realizzare. Per questo il 23 maggio alle 12 convocheremo gli enti locali e le parti sociali, per organizzare l’incontro a carattere nazionale. Spetta ad Eon iniziare ad adempiere all’accordo, bonifiche comprese”.
Per la replica, dichiarandosi soddisfatto, è intervenuto il presentatore della mozione, l’on. Mario Diana: “Stiamo attenti a gestire bene questa fase, se il ministro Passera ha a cuore le sorti del Mezzogiorno d’Italia stia attento a non veicolare la notizia che noi siamo pronti a bloccare tutto perché in quel caso al danno aggiungiamo anche la beffa. C’è troppo silenzio su questa vicenda ed è un silenzio inquietante, che giova a qualcuno”.
La presidente Lombardo ha sospeso brevemente i lavori. Alla ripresa, la presidente ha annunciato la presentazione dell’ordine del giorno 1, che supera la mozione 181, ritirata. L’on. Zuncheddu ha annunciato il suo voto contrario: “Condanno Eon per quel che ha fatto fino a oggi e non condivido la scelta del carbone. La classe politica sarda manifesta sudditanza verso le multinazionali: l’industrializzazione forzata di questi sessant’anni non ha insegnato nulla. La chimica verde di verde non ha nulla”. L’on. Daniele Cocco ha annunciato il voto a favore. L’ordine del giorno è stato approvato. La presidente Lombardo ha chiuso la seduta e ha comunicato che il Consiglio regionale sarà convocato a domicilio. (c.c.)