CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 323 del 16 maggio 2012
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DICHIARAZIONI del Presidente della Regione, ai sensi dell'articolo 120 del Regolamento sull’attuazione dell'ordine del giorno n. 76 del 14 febbraio 2012 concernente le problematiche che rientrano nella "Vertenza Sardegna". Cappellacci: “ La Regione intende mettere immediatamente in mora il governo nazionale”. Bocciato un odg di censura al Presidente della Regione.
Cagliari, 16 maggio 2012 – “La Regione intende mettere immediatamente in mora il Governo nazionale per avere quanto ci è dovuto”. Lo ha annunciato questo pomeriggio in Consiglio regionale il presidente della Regione Ugo Cappellacci che ha reso dichiarazioni, ai sensi dell’articolo 120 del Regolamento, sulla Vertenza Sardegna. “La giunta – ha detto il presidente - ieri ha deliberato di dare mandato al Presidente della Regione di chiedere al Governo l’ applicazione immediata dell’articolo 8 dello Statuto con la contestuale diffida e messa in mora e di esperire tutte le azioni, sia davanti alla Corte costituzionale, sia davanti alla magistratura ordinaria. A tal fine presenteremo immediatamente allo Stato una proposta di accordo, rigorosamente rispettosa di quanto deciso dal Giudice costituzionale. Se lo Stato – ha detto ancora il presidente della regione – si dovesse sottrarre al confronto, violando il principio di leale collaborazione e ignorando l’art. 8 dello Statuto, la Regione reagirà ancora una volta con tutti gli strumenti messi a sua disposizione dall’ordinamento, mettendolo in mora e rivolgendosi, per la tutela dei suoi diritti costituzionali, alla giurisdizione competente. Questa sera - ha aggiunto il presidente- comunicherò la nostra intenzione al Presidente Monti e al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Dopo le dichiarazioni del Presidente della Regione la seduta, presieduta dalla presidente Claudia Lombardo, è proseguita con il dibattito generale. Il primo ad intervenire è stato l’on. Espa (Pd) che ha espresso preoccupazione: “il nostro timore è che non si faccia più in tempo a raggiungere il risultato”. La diffida e le battaglie istituzionali dovevano essere fatte da tempo - ha aggiunto Espa – la risoluzione della Vertenza entrate vuol dire dare una speranza ai sardi. Noi abbiamo paura che la Sardegna a Roma non sia autorevole e che, quindi, le interlocuzioni rimangano di Serie B. L’esponente del Pd ha chiesto al capo dell’esecutivo tempi certi.
L’on. Porcu (Pd) ha rilevato che nelle dichiarazioni di Cappellacci manca il senso dell’indignazione di un popolo che è stanco di subire. Il tema trattato oggi – ha detto Porcu – è se la presidenza della Regione ha la credibilità politica per far valere le ragioni della Sardegna. Perché oggi, dopo tre anni e mezzo, il Presidente viene in Aula a dirci che abbiamo ragione dal punto di vista giuridico. Noi questo lo avevamo sostenuto già dall’inizio della legislatura. Credo sia arrivato il momento di assumersi le responsabilità . Presidente, rifletta se è in grado di portare avanti questa battaglia.
L’on. Bruno (Pd) ha sottolineato che il Presidente della Regione, nelle sue dichiarazioni, non ha detto niente. Ancora una volta ha preso tempo, ha allungato l’agonia. Lei sta facendo coincidere la vertenza Sardegna con il federalismo. Questo rischia di vanificare tutto. Ieri in giunta ha approvato una diffida per mettere in mora il governo. Questo atto dopo oltre tre anni di legislatura è un altro fallimento.
L’on. G. V. Sanna ha detto che la decisione della Corte ha dato ragione alla tesi dell’opposizione. Ora che non si deve più aspettare ma c’è urgenza di dare attuazione a quanto sancito si deve capire se abbiamo la capacità di essere coerenti sotto il profilo dell’unità. L’atto della giunta, infatti, deve essere meditato da tutti. Non è il momento di atti amministrativi perché lo Stato può avere una difficoltà a erogarci quanto ci spetta. Quindi questo potrebbe vanificare la nostra pretesa. Per questo noi dobbiamo essere in grado di dire a Monti abbiamo un diritto, sappiamo che non potete liquidarcelo, dateci titoli dello Stato a varie scadenze. Noi rispettiamo la tua difficoltà, ma tu rispetta il diritto della Sardegna.
Per l’on. Solinas (Pd) se il discorso di oggi il presidente Cappellacci lo avesse fatto tre anni fa sarebbe stato ben più credibile. Il presidente e la giunta hanno una grossa responsabilità: hanno fatto venir meno risorse essenziali. Il Presidente ha oggi di fatto nuovamente certificato il fallimento della giunta e della maggioranza. Comunque, l’opposizione sarà in prima fila, la disponibilità della minoranza è totale.
L’on. Capelli (Misto) ha detto che è necessario approcciare un rapporto con il governo con un serio progetto di sviluppo. Noi dobbiamo avere l’autorevolezza di dire al governo centrale: “Abbiamo dei progetti che vogliamo finanziarci. Vogliamo azioni di fiscalità di vantaggio”.
Per l’on. Salis (Idv) il fatto che la maggioranza non abbia ancora partecipato a questo dibattito è sintomatico delle difficoltà in cui versa. Siamo di fronte a un percorso che chiamare fallimentare è ottimistico. Abbiamo perso la battaglia politica e ricorriamo alla carta bollata. Questo atto è una ulteriore dichiarazione di “resa politica”.
Per l’on. Uras (Misto) siamo davanti a un disastro progressivo della nostra economia a cui corrisponde una perdita di autorevolezza istituzionale. Noi viviamo – ha detto Uras - una stagione nella quale c’è la rincorsa a distruggere quello che esiste. Bisogna avere uno scatto di orgoglio.
L’on. Steri (Udc) non ha nascosto il suo disappunto per l’Aula semivuota e distratta. La maggioranza è in difetto – ha detto - perché ha perso tempo. Ciò non toglie che il programma c’è e che questa maggioranza deve individuare tre, quattro punti essenziali da portare avanti. Però è necessaria l’unità: solo mobilitando le forze sociali e tutte le forze politiche si può far sentire la voce della Sardegna a Roma.
L’on. Mario Diana (Pdl) ha detto che il quadro di riferimento è cambiato anche perché c’è un nuovo governo che non rispetta nessun accordo politico pregresso al suo insediamento e, inoltre, è un governo asservito al governo tedesco.
L’on. Giampaolo Diana (Pd) ha sottolineato la povertà delle dichiarazioni del Presidente Cappellacci. Se lo stato del confronto è quello che lei ci ha rappresentato – ha dichiarato – c’è poco da essere ottimisti. Mi aspettavo una relazione dettagliata, non comprendo perché oggi non abbia voluto offrire maggiori dettagli. Ora lei annuncia azioni legali per il riconoscimento delle nostre ragioni. Sono anni che le stiamo sollecitando questo.
Nella sua replica il Presidente Cappellacci ha accolto lo spunto dato dall’on. GV Sanna su un’ipotesi di intesa con lo Stato sull’adempimento. Siamo consapevoli della situazione di estrema difficoltà che stiamo attraversando. Sui tempi della messa in mora il Presidente ha sottolineato che sarà immediata.
E’ stato presentato un ordine del giorno in cui si impegna la giunta a fornire al Consiglio ogni elemento documentale in suo possesso relativo allo stato delle attività dei tavoli tecnici-tematici promossi in sede ministeriale.
Il presidente Cappellacci ha dato parere negativo perché il contenuto era superato e ha detto che la documentazione era già tata prodotta.
Per dichiarazione di voto sono intervenuti gli on.li Uras (misto), G. Diana (Pd) che ha chiesto di sospendere i lavori per 10 minuti.
Alla ripresa dei lavori è stato presentato un altro ordine del giorno e il precedente è stato ritirato. Questo nuovo ordine del giorno censura il Presidente della Regione e lo invita a prendere atto del fallimento finora registrato nella conduzione della fondamentale vertenza entrate e della più generale vertenza Sardegna nei confronti dello Stato .
Sull’odg n 2, per dichiarazione di voto, è intervenuto l’on. Uras (Misto) che ha sottolineato la censura contenuta nell’odg. Non era questo il modo di presentarci all’esterno, i comportamenti del Presidente dovevano essere diversi. L’on. Porcu (Pd) ha detto che la battaglia con lo Stato non la vinceremo con le carte bollate ma con la mobilitazione. L’ODG n. 2 è stato bocciato (Presenti 62, votanti 61, sì 23, no 38, 1 astenuto).
Il Testo Unificato 343 – 354 sulle province è stato rinviato in Commissione su proposta dell’on. Capelli, approvata dall’Aula.
I lavori del Consiglio riprenderanno domani mattina alle ore 10.