CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 313 del 21 marzo 2012
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Approvati due ordini del giorno sulla Vertenza Sardegna. Esame delle risultanze dell’Assemblea degli Stati generali convocati in attuazione dell’ordine del giorno n. 76 del 14 febbraio 2012
Cagliari, 21 marzo 2012 – La seduta si è aperta sotto la presidenza della Presidente Claudia Lombardo. All’ordine del giorno le risultanze dell’assemblea degli Stati generali. Nella seduta di sabato erano stati presentati due ordini del giorno, un altro è stato aggiunto questo pomeriggio dall’on. Dedoni ma è stato dichiarato inammissibile Questo odg impegnava il Presidente della giunta, del Consiglio e il Presidente della Prima commissione a garantire ogni possibile azione rivolta a portare quanto prima in discussione in Aula le proposte di legge sulla Assemblea Costituente del Popolo sardo, nella consapevolezza – si legge nell’odg – che soltanto tale via di partecipazione popolare può consentire il pieno coinvolgimento dei cittadini sardi nelle scelte sui nuovi rapporti tra la Sardegna, l’Italia e l’Europa. Il primo odg (Giacomo Sanna e più) delibera di avviare una sessione speciale di lavori, aperta ai rappresentanti della società sarda, per la verifica dei rapporti di lealtà istituzionale, sociale e civile con lo Stato che dovrebbero essere a fondamento della presenza e della permanenza della regione Sardegna nella Repubblica italiana. Il secondo (Mario Diana e più) che riafferma la volontà del Consiglio regionale di richiedere al Presidente del Consiglio dei ministri la convocazione urgente del tavolo politico partecipato, oltre che dagli organi della Regione, dalle rappresentanze istituzionali locali, dal sindacato dei lavoratori e dalle associazioni e organizzazioni di categoria e delle imprese. Secondo l'odg il Consiglio dovrà agire sul piano istituzionale e politico per la realizzazione degli obiettivi individuati nell'ordine del giorno n. 76 del 2012 e promuovere una generale mobilitazione del popolo sardo. Sull’odg n. 1 è intervenuto l’on. Maninchedda (Psd’az) che ha invitato i colleghi a votare a favore in quanto si chiede di sottoporre a discussione la qualità dei rapporti tra la Regione e lo Stato italiano. Noi – ha detto - non capiamo eventuali voti contrari perché si tratta di una questione di lealtà nei rapporti istituzionali.
L’on. Dedoni (Riformatori sardi) ha detto che dichiarare inammissibile l’odg presentato dai Riformatori è stato un “abbaglio”.
L’on. Carlo Sechi (Misto) ha annunciato il voto a favore perchè questo ordine del giorno fa appello alla lealtà istituzionale.
L’on. Bruno (Pd) ha espresso il voto contrario all’ordine del giorno. Questo Consiglio regionale – ha detto - è incapace di fare le riforme. Dobbiamo fare un processo costituente, un’altra sessione di lavori non serve a niente.
L’on. Planetta (Psd’az) ha detto che questo odg è un’opportunità per scrivere una pagina di speranza. Basta – ha affermato - con la strategia dello struzzo, che mette la testa sotto la sabbia aspettando che passi la tempesta. Dobbiamo far crescere la dialettica e confrontarci oltre gli schieramenti. Chiediamo una riflessione sul nostro ordine del giorno.
L’on. Porcu (Pd) ha detto che voterà contro ma ha auspicato che l’odg sia sospeso. Quello che chiede l’odg – ha sostenuto - è legittimo perché chiede di verificare i rapporti con lo Stato. Dunque, il tema posto è legittimo. L’odg però è stato presentato in un momento sbagliato.
L’on. Vargiu (Riformatori) ha annunciato il voto contrario. La sessione di lavori che questo odg evoca – ha aggiunto - c’è già stata. Se i lavori restano dentro il palazzo si produrrà un altro documento inutile. Noi dobbiamo far parlare i cittadini sardi, questo Consiglio ha parlato anche troppo e non fa altro che litigare.
L’on. Ben Amara (Misto) ha detto che questo odg si inserisce nella parte del “non detto”. La lealtà non c’è quindi – ha aggiunto - inutile verificarla. Ma se anche dovessimo verificarla e poi constatiamo che la lealtà non c’è. Cosa facciamo? Io voterò contro – ha concluso - perché l’odg è poco chiaro.
L’on. Salis (Idv) ha detto di aver sottoscritto questo odg perché la lealtà dello Stato nei confronti della Sardegna non è chiara.
L’on. Giacomo Sanna (Psd’az) ha annunciato il voto a favore e ha detto che con questo odg si vogliono verificare i rapporti di lealtà istituzionale sociale e civile con lo Stato. La sessione speciale dei lavori deve essere fatta fuori dal palazzo, in mezzo alla gente. Il confronto all’esterno è la cosa più salutare che il Consiglio possa fare.
L’on. Uras (Misto) ha sottolineato di essere fedele alla Costituzione repubblicana. Questa fedeltà è stata giurata anche da chi però poi non rispetta il dettato costituzionale. Questo odg dovrebbe essere votato da tutti. Perché la verifica dei rapporti Stato - Regione deve essere fatto.
L’on. Campus (Pdl) ha criticato l’odg e ha detto che non si può aprire un conflitto con l’universo mondo, con il Presidente della Repubblica, con il Parlamento, con la magistratura, con la Pubblica amministrazione. L’odg è poco chiaro.
L’on. Steri (Udc) ha asserito che il gruppo di cui fa parte è per l’unità della Repubblica ed è a favore dell’Assemblea costituente. Il fatto di essere per l’unità dell’Italia non vuol dire però che non si possa aprire una verifica sugli atti dello Stato. Decidere come dobbiamo confrontarci cementa l’unità, per questo abbiamo sottoscritto questo odg. Steri ha annunciato il voto favorevole del gruppo Udc- Fli.
L’on. Mario Diana (Pdl) ha detto che il gruppo Pdl voterà in totale autonomia. Personalmente – ha aggiunto - voterò contro perché questo odg non ottiene nessun risultato e mina l’unità della Repubblica. In questo momento è indispensabile far capire che siamo tutti uniti e non abbiamo l’idea di separarci dalla Sardegna.
L’on. Capelli (Misto) ha ricordato che ha apposto la sua firma all’odg e che voterà a favore.
L’on. Pittalis (Pdl), annunciando il voto a favore, ha detto che in questo odg non c’è nulla di eversivo, anzi è un contributo al superamento di una situazione di subordinazione della Sardegna nei rapporti con lo Stato.
L’on. Soru (Pd) voterà contro l’odg. . Se non c’è leale collaborazione bisogna far ricorso alla Corte Costituzionale. Stiamo perdendo di vista il vero punto: non dipende certo dalla sleale collaborazione dello Stato nei confronti della Sardegna il disavanzo in sanità, la perdita dei fondi europei ecc.
L’on. Giampaolo Diana (Pd) voterà contro. Perché – ha chiesto - in questi tre anni non si è assunta una decisione dirompente contro il governo Berlusconi che ha vessato la nostra isola? Io credo sia sbagliato ricorrere ad un’altra sessione speciale che mortifica il ruolo e la funzione del Consiglio regionale. Non possiamo mettere in discussione – ha concluso – l’unità di questo Paese.
L’ordine del giorno n. 1 è stato approvato (Presenti 58, votanti 56, sì 31, no 25, 2 astenuti)
Via libera anche all’odg n. 2 (Presenti 59, votanti 56, sì 53, no 3, 3 astenuti).
Approvata Proposta di legge n. 371 (SANNA Paolo Terzo e piu') Disposizioni per l'individuazione dei territori agricoli ricadenti in aree montane o di collina delimitate ai sensi dell'articolo 15 della legge 27 dicembre 1977, n. 984 (Coordinamento degli interventi pubblici nei settori della zootecnia, della produzione ortoflorofrutticola, della forestazione, dell'irrigazione, delle grandi colture mediterranee, della vitivinicoltura e della utilizzazione e valorizzazione dei terreni collinari e montani
La proposta di legge è stata illustrata dall’on. Paolo Terzo Sanna (Pdl) che ha spiegato che anche la Sardegna, così come il Friuli Venezia Giulia e la Provincia autonoma di Trento, possa procedere, nell'esercizio della propria competenza legislativa primaria in materia di agricoltura, a disciplinare la procedura finalizzata ad individuare i territori agricoli ricadenti in aree montane o di collina all'interno del proprio territorio. La definizione di tali aree comporta l’esenzione dall'imposta municipale propria.
E’ poi intervenuto l’on. Lotto (Pd) che ha sottolineato le difficoltà in cui versa l’agricoltura sarda. E’ giusto che il Consiglio costiuisca le condizioni affinchè in Sardegna si possa usufruire delle agevolazioni di chi opera in zone svantaggiate. Condividiamo questa iniziativa nata in commissione. Ecco perché voteremo a favore.
L’on. Solinas (Pd) ha espresso il voto a favore, ha ricordato l’unanimità in commissione e ha auspicato l’approvazione in tempi rapidi.
La legge è stata approvata (presenti 57, votanti 55, sì 55, 3 astenuti).
Approvata la mozione 168 (COSSA e più) sulle iniziative da assumere per evitare che gli istituti penitenziari sardi siano trasformati in carceri di massima sicurezza e per consentire l'immediata consegna dei lavori per la realizzazione di quattro nuove strutture penitenziarie,
La mozione è stata illustrata dall’on. Cossa (Riformatori) che ha detto di essere preoccupato che in Sardegna arrivino detenuti sottoposti al regime del 41 bis. Anche l’ultimo atto del ministro della giustizia che vuole creare Alcatraz all’Asinara o bracci di sicurezza nelle nuove carceri di Cagliari e Sassari dimostra che il governo vuole liberarsi a spese della Sardegna, di un problema. Se verranno ammessi in Sardegna centinaia di detenuti ex 41 bis la nostra isola diventerà il ricettacolo di un flusso di persone legate ad ambienti pericolosi. Questa mozione tende – ha concluso - a chiedere chiarezza al governo nazionale.
Sulla mozione sono intervenuti: l’on. Cucca (Pd) che ha detto di condividere la mozione di cui è firmatario. La Regione – ha aggiunto - deve far sentire la sua voce decisa, invito i colleghi a votare compatti; l’on. Pittalis (Pdl) che ha illustrato la situazione del sistema carcerario sardo: 12 istituti con una capienza di 1970 detenuti. I reclusi sono 2283, di cui 1000 stranieri, 630 in attesa sentenza definitiva, 1627 condannati. L’esponente del Pdl ha auspicato l’elezione del garante dei detenuti; l’on. Capelli (Misto) ha sottolineato che è già stabilito che il nuovo carcere di Nuoro sarà dedicato ai detenuti del 41 bis. Il governo italiano – ha concluso Capelli - si ricorda che è necessario investire in Sardegna solo quando c‘è da far pagare il conto in materia di carceri, di rifiuti, di scorie nucleari. L’on. Lunesu (Pdl) ha parlato dei gravi disagi che esistono nelle carceri sarde e ha auspicato l’elezione del garante dei detenuti. L’on. Planetta (Psd’az) ha ricordato che il 6 marzo 2012 aveva presentato un’interpellanza su questo problema. Planetta ha sollecitato la giunta a controllare gli appalti per la costruzione di alcune strutture penitenziarie sarde. L’on. Sechi (Misto) ha detto che è una mozione di civiltà. Oggi – ha aggiunto - nessuno vuole le carceri, sono come i depuratori o i campi rom. Questa mozione è una conseguenza del dramma che vive questa terra che è completamente emarginata fino a quando lo Stato non si ricorda di utilizzarla magari per mandarci i detenuti pericolosi. I carcerati sottoposti al regime del 41 bis devono stare fuori dalla Sardegna. Per la giunta è intervenuto l’assessore ai lavori pubblici Angela Nonnis che ha detto che la mozione deve essere accolta e votata. L’on. Cossa ha preso atto della condivisione totale dell’Aula ai temi della mozione e ha auspicato che la giunta esprima particolare attenzione al problema.
L’on. Planetta (Psd’az), per dichiarazione di voto, ha ribadito alla giunta la necessità della verifica dei contratti d’appalto per la costruzione delle strutture carcerarie soprattutto quella di Sassari.
L’on. Uras ( Misto) ha chiesto il voto elettronico palese.
L’on. Amadu (PDl), presidente della Seconda commissione, ha assicurato massima attenzione e ha parlato di “passo falso del ministro” sull’Asinara.
La mozione 168 è stata approvata all’unanimità. I lavori riprenderanno domani mattina alle ore 10 con i provvedimenti sulla sanità. (R.R.)