CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 297 del 16 febbraio 2012
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"Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2012)". Concluso il dibattito generale sull’art. 3
Cagliari, 16 febbraio 2012 – La seduta si è aperta sotto la presidenza del vicepresidente Michele Cossa. All’esame dell’Aula l’articolo 3 (Semplificazione e contenimento della spesa).
Sull’ordine dei lavori è intervenuto il capogruppo del Pd Giampaolo Diana che ha chiesto la convocazione di una conferenza dei capigruppo per verificare se gli accordi raggiunti in commissione Bilancio siano ancora validi o meno. Il presidente Cossa ha convocato la conferenza dei capigruppo.
Alla ripresa dei lavori, sull’articolo 3, è intervenuto l’on. Porcu (Pd) che ha fatto rilevare l’assenza in Aula dell’assessore alla sanità. Questa sarebbe stata l’occasione – ha detto l’on. Porcu – per raccogliere quell’invito a riflettere sulla qualità della nostra spesa sanitaria. L’articolo 3 prevede nei primi due commi due misure che hanno carattere cogente. Per Porcu il primo comma è “curioso”, “ipocrita” e va cassato. Deve essere cancellato anche il secondo comma.
L’on. Soru (Pd) ha sottolineato che le prime due righe e il titolo di questo articolo 3 sono “sorprendenti”. Le prime due righe contengono un “trucco” e la “manifesta incapacità della giunta di governare la spesa sanitaria regionale e il servizio sanitario regionale”. In sostanza, per Soru, con le prime due righe di questo articolo la Regione enuncia che in materia sanitaria non vuole fare niente. Siamo preoccupati – ha detto l’ex presidente della Regione – perché la spesa sanitaria ha ormai superato il 50% della spesa corrente della Sardegna. E in futuro la spesa è sempre crescente. Questo articolo 3 in realtà descrive come la spesa sia fuori controllo. Per Soru l’unico significato del termine “semplificazione” contenuto nel titolo è “gestione della sanità fuori dalle regole”. L’on. Capelli (Misto) ha sottolineato che nell’articolo 3 si pensa di responsabilizzare i direttori delle ASL (o raggiungi gli obiettivi o ti caccio via automaticamente) e non si pensa che il problema sta a monte: i direttori generali sono scelti su indicazione politica e non per capacità. Il problema principale è che all’atto della sottoscrizione del contratto non vengono posti gli obiettivi. Capelli ha fatto l’esempio dei 26 milioni stanziati per le liste di attesa. L’unico risultato che ho visto – ha detto - è la campagna pubblicitaria il cui messaggio, tra l’altro, è inutile e non ha portato nessun beneficio. Capelli ha chiesto alla presidenza le ragioni dell’inammissibilità del suo emendamento che riguarda la cancellazione dei consigli di amministrazione degli enti e delle agenzie. L’on. Cossa ha risposto che la ragione dell’inammissibilità dell’emendamento dell’on. Capelli è che si tratta di una norma intrusa.
L’on. Sabatini (Pd) è stato molto critico sulla politica sanitaria in Sardegna . Per l’esponente del Pd l’aumento dei costi è “esagerato” e il controllo della spesa sanitaria “ormai si è perso”. Per Sabatini questi primi tre commi dell’articolo 3 fanno intravedere uno sforzo per bloccare una spesa ormai fuori controllo. Ma questi commi sono insufficienti. La presenza della politica nelle Asl è pressante e porterà a non rispettare i budget oggi assegnati.
Il primo comma dell’articolo 3, per Maninchedda (Psd’az), merita attenzione perché in commissione, quando è stato approvato, c’era l’accordo di tutti. Maninchedda ha parlato di rapporti stretti tra politica e sanità e delle scelte fatte in materia. La Sardegna con l’accordo sulle entrate – ha detto - è stata la prima Regione che ha legato la sanità al PIL. Questo ha come conseguenza che i diritti non sono garantiti. Al termine del suo intervento un accenno alla visita di Napolitano: “ Accettiamo l’arrivo del presidente della Repubblica in una visione sperequata: parla lui, il presidente del Consiglio. E basta. Non si apre, neanche questa volta una discussione con il Capo dello Stato”.
L’on. G.V. Sanna (Pd) ha detto che in questo articolo 3 era necessario dare degli obiettivi: il messaggio è chiaro “da ora in poi non si finanzia la sanità in deficit”, ciò vuol dire che il deficit non può aumentare. Per fare questo è necessario che la giunta predisponga i piani di rientro e poi che vengano avvertiti i manager che non devono andare oltre i limiti. Se non si rispetterà il limite che impone il comma 1 chi ha governato in questi anni avrà tolto il pane a tante famiglie. Per Sanna questo articolo è una dichiarazione completa delle inefficienze della nostra Regione. E’ poi intervenuto l’on. Cugusi (Pd) che si è soffermato soprattutto sull’inammissibilità di alcuni emendamenti da lui presentati.
Per l’on. Barracciu (Pd) questo comma “e’ un contraddizione in termini” e continua a intervenire sugli effetti anziché sulle cause. La consigliera ha accusato la giunta di non avere definito una politica sanitaria e di non aver adottato atti politici e programmatici generali. Entrando nello specifico di alcune spese, l’on. Barracciu ha chiesto all’assessore di intervenire per controllare quello che si sta facendo al Brotzu in materia di lavoro interinale.
L’on. Uras (gruppo misto) ha detto che ancora una volta siamo davanti a una norma che sarà di difficile applicazione. Noi dobbiamo fare uno sforzo per dire la verità nelle leggi – ha affermato - continuate a legiferare con l’idea che le leggi non si debbano mai applicare.
L’assessore La Spisa ha assicurato che l’impegno della giunta regionale è quello di dare indirizzi molto forti. L’assessore ha detto di condividere questa norma che sanziona in maniera più forte il comportamento degli amministratori. Per La Spisa, in materia sanitaria, non c’è stato nessun incremento abnorme della spesa. La giunta controllerà, darà indirizzi e stabilirà quanta parte delle perdite è da imputare agli sprechi.
Si è poi passati alla votazione degli emendamenti.
Sull’emendamento 5 (che sopprime il comma 5) è intervenuto l’on. Cuccureddu (Misto). Dopo la bocciatura dell’emendamento, il presidente Cossa ha chiuso i lavori. Riprenderanno domani mattina alle 10,30. Il Consiglio esaminerà la legge sugli enti locali.