CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 295 del 15 febbraio 2012
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Disegno di legge n. 332/S/A (Giunta regionale) - Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2012)
Disegno di legge n. 333/A (Giunta regionale) - Bilancio di previsione per l'anno 2012 e bilancio pluriennale per gli anni 2012-2014
Cagliari 15 febbraio 2012 – La seduta si è aperta sotto la presidenza della presidente Claudia Lombardo che ha ripreso l’esame del disegno di legge 332/S/A della Giunta regionale, Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2012). I lavori si erano interrotti nella precedente seduta in fase di votazione degli emendamenti aggiuntivi all’articolo 1 e sono ripresi con la bocciatura dell’emendamento 190 con 32 voti contrari, 23 favorevoli e 2 astenuti. Sull’emendamento 220 è poi intervenuto l’assessore al Bilancio Giorgio La Spisa che ne ha chiesto e ottenuto la sospensione per ulteriori approfondimenti. L’Aula è poi passata all’esame dell’articolo 2 (Disposizioni nel settore del sociale e del lavoro) con la discussione generale del testo e degli emendamenti.
Il primo a intervenire è stato l’on. Marco Espa (Pd) che si è soffermato sull’importanza delle norme che riguardano il sociale e i servizi alla persona. “In questo momento c’è una grande difficoltà per la scarsità di risorse e la Sardegna ha fatto bene a riappropriarsi delle quote del fondo sanitario alla luce dell’esperienza negativa di altre Regioni dopo la manovra Tremonti”. Riprendendo il discorso avviato ieri dalla collega Francesca Barracciu Espa ha sottolineato i dati relativi alla spesa sanitaria in Sardegna: “Siamo passati da 3 miliardi e 129 milioni nel 2010 a 3 miliardi e 339 milioni per il 2014 con un incremento del 10%. E’ un andamento che non possiamo permetterci”. Per Espa sussistono difficoltà anche nel controllo della spesa sanitaria, “è necessario razionalizzare ma ciò non significa necessariamente diminuire e tagliare, ma riordinare le voci di spesa”. L'on. Mario Bruno (Pd), rimarcando più volte la centralità della famiglia per lo sviluppo della società sarda, ha voluto chiedere ai colleghi della maggioranza quale sia l’orientamento e l’indirizzo riguardo alle politiche sociali e del lavoro. Bruno ha ricordato che in Commissione Sanità giacciono diverse proposte di legge del centrosinistra sulla famiglia. Riguardo al fondo per la non autosufficienza il portavoce dei Democratici si è soffermato sul numero delle famiglie che vivono al di sotto della soglia di povertà e sull’integrazione socio-sanitaria. “L’orientamento del Consiglio - ha sottolineato Bruno - dovrebbe essere valorizzare il nucleo centrale della società con un ordine preciso, senza dare risorse a pioggia che non portano benefici effettivi. Dobbiamo recuperare il senso della nostra azione, individuando le precise priorità della politica e la famiglia è alla base”. Bruno ha poi stigmatizzato il ricorso al voto segreto che nella precedente seduta ha tolto fondi alle politiche sanitarie per la famiglia. (MP)
L’on. Pierpaolo Vargiu (Riformatori sardi), riprendendo alcuni spunti dell’on. Espa, ha sottolineato in apertura che su temi del genere “sarebbe stata auspicabile maggiore passione”. Quando ho parlato di trend di spesa della sanità, ha voluto chiarire rispondendo sempre all’on. Espa, “mi riferivo al disavanzo dell’anno precedente e di quello successivo, arrivando in questo modo alla somma di 400 milioni. E’vero, inoltre, che è necessario riqualificare la spesa riducendo per esempio i costi della farmaceutica, che vedono la Sardegna al primo posto in Italia. Evidentemente non funziona il sistema di controllo; è evidente che c’è un contesto in cui diventa difficile chiedere il superamento di patto della stabilità quanto poi le previsioni contenute nei budget vengono superati sistematicamente”. Difendere le risorse sulla non autosufficienza è giusto, ha concluso l’on. Vargiu, “ma va ricordato che anche in questo settore la spesa della Sardegna non ha paragoni con la penisola. Sono risorse che vengono sottratte agli investimenti. E’opportuno aprire un ragionamento in Aula, ed è proprio questo il momento giusto per farlo.”
Il Presidente del gruppo Misto on. Luciano Uras ha ricordato che la spesa sanitaria della Sardegna è molto significativa, “pari ad oltre il 60% delle risorse spendibili dal Consiglio regionale. Però presenta disavanzi in crescita, che impediscono investimenti in altri settori della vita pubblica”. Ad oggi, ha lamentato, “non conosciamo i dati reali della spesa sanitaria che invece sono necessari per fare in modo che la Regione spenda ogni risorsa del suo bilancio, anche perché resta ben poco una volta coperti i costi della stessa sanità e dell’apparato amministrativo. E’una patologia che bisogna assolutamente curare. Non è in discussione la sensibilità sociale verso gli ultimi; il problema è che stanno diventando una massa enorme e in questa massa si annidano anche inefficienze e favoritismi. Meglio aiutare le famiglie, in altre parole, piuttosto che le associazioni che dicono di rappresentare le famiglie.”
L’Assessore della Programmazione Giorgio La Spisa ha fatto riferimento all’importanza dei temi contenuti nell’articolo, affermando che “è apprezzabile l’attenzione rivolta alla famiglia da forze politiche molto diverse e distanti. In realtà poi ci si divide sul come, ed è accaduto sulla proposta della Giunta, valutata con il solito pregiudizio utilizzando lo scrutinio segreto dietro il quale alcuni si sono nascosti”. E’un atteggiamento che non ha niente di costruttivo, secondo l’Assessore: “quindi occorre liberarsi dei luoghi comuni. Non si vuole togliere neanche un euro alla non autosufficienza, ma bisogna rispettare la legge intervenendo solo quando c’è un effettivo bisogno. Sotto questo profilo è indispensabile però fare controlli più stringenti ed operare un attento monitoraggio degli interventi. Solo a queste condizioni è possibile stabilire esattamente il fabbisogno della sanità”.
Il relatore on. Pietrino Fois, Presidente della Commissione Bilancio, ha espresso il parere sugli emendamenti.
La Giunta ha espresso parere conforme, chiedendo la sospensione di alcuni emendamenti in modo da effettuare ulteriori approfondimenti tecnici. (A.F.)Dopo i pareri del relatore e della Giunta la presidente ha dato avvio alla votazione degli emendamenti. Respinti il 106, 107 e 108.
Sull’emendamento 109 si è aperto un lungo dibattito. Il primo a intervenire è stato l’on. Franco Sabatini (Pd) che ha voluto replicare all’assessore La Spisa sul tema della famiglia. Sabatini ha voluto anche sottolineare la necessità di una legge compiuta sulla famiglia senza attribuire risorse senza una base legislativa. L’esponente del Pd ha poi attaccato duramente l’on. Mario Bruno per l’intervento fatto in precedenza: “L’on. Bruno ultimamente non ne azzecca una. Dovrebbe essere più presente in Aula e seguire l’andamento dei lavori”.
L’on. Paolo Maninchedda ha voluto specificare la posizione del Psd’Az sul tema: “Siamo contrari a mettere in bilancio poste non disciplinate da leggi, l’abbiamo sempre dichiarato”.
Anche l’on. Nanni Campus (Pdl) ha stigmatizzato gli interventi dell’assessore La Spisa e dell’on. Bruno: “Non mi nascondo dietro il voto segreto – ha detto riferendosi al taglio della spesa per le politiche per la famiglia – ho votato a favore di quell’emendamento”. L’on. Franco Meloni (Riformatori sardi-Liberaldemocratici) ha riferito di aver votato contro l’emendamento che tagliava i fondi alla famiglia e ha aggiunto di trovare ragionevole che in mancanza di norme diverse la Giunta possa stanziare fondi in questo capitolo.
L’on. Mario Bruno ha replicato agli attacchi precisando l’intento, con il suo intervento, di accelerare l’iter della proposta di legge sulla famiglia. “Non c’è nessuna primogenitura, dobbiamo affrontare le priorità man mano che si presentano”.
Sul tema è intervenuta anche la stessa presidente Claudia Lombardo che ha colto l’occasione per sottolineare con rammarico l’esclusione del Consiglio regionale dall’organizzazione della prima conferenza regionale sulla famiglia: “Il Consiglio regionale aveva dimostrato estrema sensibilità sul tema – ha aggiunto la presidente dell’Assemblea - e sarebbe stato opportuno che la conferenza sulla famiglia avesse avuto luogo dopo l’approvazione della Finanziaria, perché in questo modo è stata negata ai consiglieri di maggioranza e opposizione la possibilità di intervenire e portare il proprio contributo”.
Per Roberto Capelli (Misto-Api) si tratta di una questione di sostanza. “Abbiamo proposto un testo di legge per una rivisitazione organica, quei denari non sono stati tolti alla famiglia ma sono accantonati nel Fnol”. “Il problema della famiglia è la mancanza di politica – ha concluso Capelli - quando si nega il lavoro come diritto meritocratico non si sta pensando alla famiglia, lo si può fare solo quando si garantiscono i diritti allo studio e al lavoro”. (MP)
L’on. Francesca Barracciu (Pd) ha dichiarato che “occorre riportare la discussione sui problemi veri. La responsabilità di quanto accaduto e dell’on. De Francisci che non ha tenuto conto del lavoro fatto dalla Commissione Sanità e dello stesso Consiglio Regionale”. L’on. Barracciu ha annunciato il voto favorevole all’emendamento, anche se nel Pd ci sono posizioni diverse: “ad esempio, sarebbero opportuni interventi mirati a favore delle famiglie separate.”
L’on. Marco Espa (Pd) tornando sul problema della famiglia, ha condiviso la necessità di affrontare il tema “anche con la celerità che i tempi richiedono”. Ha chiesto poi alla Giunta di concordare meglio le iniziative e di assicurare una copertura normativa agli interventi a sostegno della famiglia. “In ogni caso”, ha concluso, “le risorse non sono perdute e si possono trovare nuove soluzioni se c’è la volontà di fare un lavoro comune.”
L’on. Gian Valerio Sanna (Pd) ha detto che “è sbagliato minimizzare il lavoro fatto. In Commissione c’è stato il forte recupero di ben 150 milioni. Questo, in concreto, significa venire incontro a tante famiglie sarde. Anzi, è un peccato che non si sia riusciti ad andare oltre. Così come è un peccato grave che qualcuno abbia voluto crearsi riserve indiane per motivi elettorali.”
L’on. Giuseppe Cuccu (Pd) si è detto convinto che “il dibattito sia la migliore dimostrazione che il voto segreto va regolamentato: il dibattito di oggi andava fatto ieri. In concreto il provvedimento approvato ieri allontana l’approvazione di una buona legge sulla famiglia ma resta il fatto che la Giunta non può chiedere di avere dal Consiglio deleghe in bianco su materie di propria competenza.”
L’on. Daniele Cocco (Idv) ha sottolineato che “quando si parla di famiglia dovremmo essere tutti d’accordo in Consiglio regionale. Il problema vero, come dice Capelli, sono quelli delle liste d’attesa, della burocrazia che rallenta le procedure di spesa e dei ritardi nella cure per gli ammalati gravi a cominciare dalle persone affette da sclerosi multipla”.
L’on. Radhouan Ben Amara (Misto), provocatoriamente, si è chiesto quale sia il vero concetto di famiglia “che può essere inquadrato in modo rigido. Può riguardare persone dello stesso sesso, orfani che vivono insieme, i cosiddetti bastardi, homeless, nomadi e rom, immigrati. C’è una famiglia molto caratterizzata da una idea fondamentalmente religiosa, ma oggi c’è bisogno di una riflessione più ampia.”
L’on. Luigi Lotto (Pd) ha ribadito “con la massima con serenità” che il voto contro delega in bianco alla Giunta era giusto. Dispiace, ha proseguito l’on. Lotto, “che la discussione oggettivamente abbia fatto un passo indietro. E’indispensabile affrontare il tema tenendo conto delle indicazioni della collega Barracciu, nel senso che vanno tenute presenti tutte le problematiche ampie e diversificate presenti nella società”.
L’on. Franco Cuccureddu (Misto) ha lamentato che “a volte si mettono nella legge perfino i contributi a qualche azienda ospedaliera; in altri casi si programma la destinazione generica di risorse senza norma sostanziale. Serve una linea condivisa e chiara”. (A.F.)L’on. Giacomo Sanna, capogruppo del Psd’Az, nell’esprimere il voto contrario all’emendamento ha stigmatizzato “la ventata di populismo che è entrata in Aula”. “Il festival dell’ipocrisia non serve a nessuno, dobbiamo riprenderci il nostro ruolo che è quello di fare leggi”. “Per la prima volta la commissione ha stravolto la Finanziaria – ha sottolineato Sanna - l’argomento è da trattare con una legge apposita, qui invece si è andati a disturbare qualcosa che qualcuno si era già costruito sotto traccia”.
Il capogruppo dell’Idv, Adriano Salis ha annunciato il voto favorevole sull’emendamento ma ha voluto rivendicare la piena dignità della richiesta di voto segreto. “In commissione abbiamo espressamente chiesto di modificare quella norma ha specificato Salis - la risposta è stata disarmante”.
L’on Efisio Planetta (Psd’Az) ha ricordato che il gruppo sardista ha proposto l’istituzione del garante per la famiglia in una proposta di legge che giace da tempo in Seconda commissione.
Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni ha insistito sulla necessità di approvare norme sostanziali che regolino le questioni fondamentali.
Il capogruppo del Pd Giampaolo Diana ha ribadito che il Partito Democratico non è assolutamente contrario alle politiche per la famiglia. Rivolgendosi all’assessore La Spisa Diana ha affermato che la Giunta su questo tema “ha sbagliato completamente”. Per Diana l’emendamento passato a voto segreto consente di accantonare quei fondi e utilizzarli in seguito.
L’emendamento 109 in discussione è stato poi ritirato.
La presidente Lombardo ha infine chiuso i lavori aggiornandoli al pomeriggio alle 17.30, mentre alle 15.30 è stata convocata la Prima commissione. (MP)