CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 294 del 14 febbraio 2012
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Comunicazioni del presidente della Regione
Cagliari, 14 febbraio 2012 – La seduta si è aperta sotto la presidenza della presidente Claudia Lombardo. La presidente ha annunciato la presentazione di un ordine del giorno sull’incontro tra il presidente della Giunta Ugo Cappellacci e la delegazione di politici sardi con il premier Monti sulla cosiddetta “Vertenza Sardegna”. Il documento, firmato da tutti i capigruppo e da Cuccureddu, Capelli, Ben Amara, Mulas e Zuncheddu, esprime la volontà dell’Assemblea di “riaffermare pregiudizialmente l’assoluta urgenza che il governo favorisca l’applicazione integrale dell’articolo 8 riformato dello Statuto, in considerazione anche della positiva conclusione dell’iter di definizione di norme di attuazione dello stesso articolo 8 presso la commissione paritetica Stato-Regione e di acquisire l’approvazione delle stesse entro i prossimi 30 giorni; di richiedere conseguentemente l’avvio dei confronti tematici sugli argomenti esaminati in sede di incontro con il governo con specifico riferimento al Patto di stabilità, alla difesa e consolidamento del sistema produttivo isolano e vertenza industriale, alla continuità territoriale, alla moratoria delle azioni promosse da Equitalia e alla rimodulazione degli interventi finanziati con i fondi Fas”. Il documento impegna dunque il presidente della Regione “ad agire sul piano istituzionale, legale e politico per la realizzazione di tutto quanto stabilito e dà mandato alla presidente del Consiglio regionale di convocare l’Assemblea degli Stati generali del popolo sardo, le rappresentanze delle Autonomie locali, delle organizzazioni sindacali e delle associazioni di categoria dell’impresa”.
L’ordine del giorno ha avuto il via libera all’unanimità con 66 voti favorevoli.
Disegno di legge n. 332/S/A (Giunta regionale) - Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2012)
L’Aula ha poi cominciato l’esame della Manovra finanziaria 2012, con la discussione generale dell’articolo 1. Il primo a prendere la parola è stato il presidente del Gruppo Misto, l’on. Luciano Uras che ha concentrato il suo breve intervento sulla burocrazia della macchina amministrativa che “pesa e rallenta le procedure e i rapporti tra i cittadini e la Regione”. Secondo Uras la responsabilità è da imputare alla Giunta.
L’on. Chicco Porcu (Pd) ha invece sottolineato il fatto che la Giunta non ha fornito i dati relativi alla tabella E come era stato richiesto nella precedente seduta. “L’assessore alla Programmazione Giorgio La Spisa aveva assicurato che i documenti sarebbero stati messi a disposizione ma così non è stato”, ha sottolineato l’esponente del Pd. “Nel bilancio si prevedono delle riscossioni effettive pari a circa 5 miliardi e 700 milioni, ma con le spese sanitarie dovrebbero risultare 6 miliardi”. Per Porcu si tratta di una contraddizione importante da dirimere poiché “è necessario che il Consiglio abbia le cifre precise per valutare l’impatto delle priorità della Giunta”. La richiesta dell’opposizione per bocca di Porcu è precisa: “Non vogliamo dare alla giunta una delega in bianco, vorremmo sapere l’accertato complessivo e il riscosso complessivo”. (MP)L’on. Roberto Capelli (Misto) ha messo in evidenza “lo stretto legame fra l’art. 1 e l’ordine del giorno sulle entrate. E’di queste ore l’ennesimo atto contro l’autonomia regionale da parte del governo centrale; non importa quale, se quello precedente o quello attuale. Il decreto legislativo 168 che, nella parte in cui si parlava delle corti d’appello istituiva sezioni speciali in materia di proprietà industriale e intellettuale, definendo una mappa da cui la Sardegna è esclusa”. Un sardo titolare di una società che deve avviare una controversia per far valere i suoi diritti, ha spiegato l’on. Capelli, “dovrà rivolgersi al tribunale di Roma. Forse alle associazioni di categoria è sfuggito questo passaggio, che invece penalizza la dignità dei sardi e degli stessi magistrati ed avvocati che operano nell’Isola. Ma come può essere sfuggita una cosa del genere al governo regionale ed ai parlamentari sardi? Il legame con la Finanziaria e con la cosiddetta Vertenza Sardegna è evidente: perché qui sono in gioco i rapporti con lo Stato. E’impossibile che su questo problema non si alzi la voce del Consiglio Regionale, per tutelare l’ennesimo interesse generale dei sardi che è stato calpestato”.
L’on. Gian Valerio Sanna (Pd) ha sottolineato che “non è un caso che proprio mentre discutiamo la legge fondamentale della Sardegna il governo nazionale nega la garanzia a copertura della proposta delle Olimpiadi a Roma; è segno della situazione drammatica in cui si trova l’Italia di oggi. E il bilancio della Regione non può essere collocato in un mondo a parte rispetto al sistema-Paese”. Nella Finanziaria e soprattutto nell’art.1, ha affermato l’esponente del Pd, “ci sono questioni molto rilevanti che di fatto commissariano il Consiglio regionale, le cui spese di funzionamento non sono coperte per tutto l’anno. Non abbiamo nulla in mano nemmeno per fronteggiare una eventuale emergenza. Mentre sono stati recuperati dalla perenzione molti fondi, ma in modo opaco e non trasparente. E’un fatto inaccettabile e perfino tecnicamente discutibile; ci sono perfino deroghe retroattive contrarie alla legge. Non ha più senso, allora, parlare di riforme di fronte a questa impostazione che allontana sempre di più l’Esecutivo dal Consiglio. Questa, al contrario, deve essere la prima priorità dell’Assemblea”.
L’on. Paolo Maninchedda (Psd’Az), rivolgendosi all’opposizione, ha criticato la sua scelta di “voler ripristinare a tutti i costi il gioco delle parti. Se la maggioranza ha sbagliato la minoranza non può presumere di avere una ricetta per combattere la crisi, così come non si può parlare di riforme senza volerle davvero fare: sono cose incomprensibili”. Occorre invece, a giudizio dell’on. Maninchedda, utilizzare l’occasione della Finanziaria per una riflessione sulla crisi della Sardegna, prescindendo dalle divisione dei ruoli. Ragionando per cassa, infatti, ne viene fuori che le casse vengono consumate dal sistema, che l’organizzazione dei servizi pubblici costa più dei servizi stessi. La spesa sanitaria, ad esempio, in Sardegna cresce del 3-4% mentre il Veneto con 5 milioni di abitanti spende meno del doppio: segno che qualcosa non va. Questo è il cuore del problema che viene in buona parte occultato dal bilancio regionale e non viene affrontato con la necessaria fermezza”. Maninchedda ha infine illustrato con alcuni esempi come si potrebbe delineare una nuova politica regionale sulle entrate. “La Sardegna, ha spiegato, non ha autonomia finanziaria ma uno studio dimostra che ha un attivo fiscale di 380 milioni. Tutto il risparmio gestito in Sardegna, inoltre, produce un gettito che non è regionalizzabile. Dove vanno questi soldi? Lo stesso sistema regionale del welfare governato dall’Inps potrebbe essere finanziato dal nuovo sistema contributivo liberando risorse per lo sviluppo”. (A.F.)L’on. Francesca Barracciu (Pd), rispondendo all’on. Paolo Maninchedda ha voluto precisare che l’attività dell’opposizione non è liquidabile con il gioco delle parti. “Il nostro ruolo è fare opposizione e abbiamo fatto le nostre proposte portando le istanze di chi ci ha mandato qui”. Quanto alle riforme l’esponente del Pd ha ricordato che l’onere è in capo soprattutto alla maggioranza, in particolare la consigliera si è concentrata sulla riforma sanitaria “finora mai approvata”. Per la Barracciu la causa principale del disavanzo è l’eccessiva spesa sanitaria: “Le voci di spesa sanitaria gravano pesantemente sul bilancio regionale. Anche se riuscissimo a far rispettare al governo la riscrittura dello Statuto per ciò che concerne le entrate, se la gestione della Sanità rimanesse quella attuale, quelle risorse sarebbero comunque insufficienti”.
Per la replica della Giunta ha preso la parola l’assessore alla Programmazione Giorgio La Spisa che ha risposto all’on. Porcu dando le cifre relative alla tabella E, e all’on. Capelli riguardo alla norma sulle riscossioni per le imprese e i contenziosi a livello centrale, spiegando che è stato chiesto un emendamento presentato in sede di conferenza Stato-Regioni.
L’assessore, apprezzando il lavoro fatto dalla Commissione sull’analisi capitolo per capitolo per le reali dimensioni degli interventi, ha sostenuto che la compressione della spesa effettuata in sede di commissione è stata sì importante “ma molto di più si sarebbe potuto fare se non ci fossero ostacoli che esulano da norme di natura finanziaria”. Per La Spisa il bilancio della Sardegna “non è povero in sé, il problema verte tutto sul fatto che ci sono dei capitoli che non possono essere cambiati”. L’assessore al Bilancio si è riferito in particolare alla spesa degli enti e delle agenzie regionali “che riguarda per il 99 per cento il personale”. La Spisa ha auspicato che il Consiglio cominci a occuparsi dei problemi sostanziali, “si deve agire sul rubinetto e non sulla vasca, si devono chiudere i rubinetti insani”.
Dopo il parere del relatore, l’on. Pietro Fois (Riformatori sardi-Liberaldemocratici), presidente della Terza commissione, e della giunta sugli emendamenti, l’Aula è passata alle votazioni degli emendamenti. (MP)L’Assemblea ha respinto l’emendamento 292, l’82 (favorevoli 24, contrari 42, astenuti 2) e l’83 (favorevoli 23, contrari 43, astenuti 2) ed è passata all’esame dell’emendamento 85.
L’on. Gian Valerio Sanna (Pd) ha ricordato che il Consiglio “è intervenuto più volte nella riduzione dei costi della politica. Perciò è inammissibile che, all’inizio dell’anno, comunichiamo ai sardi che il Consiglio regionale non può andare avanti per il resto dell’anno. E’un affronto da parte dell’Esecutivo che di fatto commissaria il Consiglio. Così si legittima il peggiore populismo”.
L’on. Paolo Maninchedda (Psd’Az) ha condiviso la tesi dell’on. Sanna: “nessun Consiglio può funzionare col capitolo oneri legislativi pari a zero e non è detto che chi oggi protesta alimentando le pulsioni più basse della società e facendo baccano domani governerà”.
L’on. Franco Sabatini (Pd) ha sottolineato che la Finanziaria “è stata discussa in modo nuovo, ma solo dopo un forte dibattito in Commissione che Giunta e maggioranza hanno cercato di impedire. Nonostante tutto la revisione c’è stata, ma resta parziale. Ora decidere se e come cambiare le regole del gioco spetta alla maggioranza”.
L’on. Attilio Dedoni, capogruppo dei Riformatori sardi, ha affermato che “la Finanziaria è stata migliorata anche con il contributo dell’opposizione. Quanto alla copertura delle spese “il problema esiste, è necessaria una riforma complessiva delle procedure di spesa”.
L’on. Chicco Porcu (Pd) ha annunciato il voto favorevole, precisando però che quella in discussione “non può comunque essere considerata la Finanziaria dell’opposizione”. L’on. Porcu ha infine ribadito la necessità di copertura dell’attività del Consiglio.
L’Assemblea ha infine respinto l’emendamento con 24 voti favorevoli, 42 contrari ed un astenuto. (A.F.)
L’Aula ha poi bocciato i tre emendamenti soppressivi del comma 3 (84, 295 e 302) e l’emendamento 86 uguale al 297 e al 304. Respinto anche l’emendamento 87 (uguale al 298 e al 305) con 43 voti contrari e 26 favorevoli. Su questo emendamento l’on. Gian Valerio Sanna (Pd) aveva sottolineato l’importanza di una norma che imponeva, a partire dal 2012 i piani di rientro per le Asl che avessero sforato il bilancio “senza più gravare su altri settori della vita regionale”.
Sull’emendamento 88, uguale al 306, l’on. Gian Valerio Sanna ha proposto il ritiro degli emendamenti chiedendo alla giunta di rettificare il comma 7. Con la proposta di un emendamento orale l’on. Gian Valerio Sanna ha chiesto la soppressione della parte relativa agli oneri istruttori al richiedente di una concessione per le fonti energetiche rinnovabili. L’on. Uras, dichiarandosi d’accordo all’emendamento orale ha auspicato che il medesimo correttivo si possa applicare anche in altri settori oltre a quello delle fonti energetiche. L’emendamento 306 è stato respinto con 39 voti contrari e 24 favorevoli.
Sull’emendamento 96 l’on. Gian Valerio Sanna (Pd) ha sottolineato l’insufficienza della tabella E “che è una ripetizione di un elenco di voci di spesa, è insufficiente perché indica genericamente le priorità all’interno di comparti articolati”. L’on. Chicco Porcu (Pd) ha ribadito la richiesta dell’importo della tabella E. L’on. Luciano Uras (Misto-Sel) si è soffermato sulla tabella E che “offende l’intera Assemblea” perché riporta come priorità le spese per il Consiglio regionale. L’emendamento è stato respinto con 39 voti contrari, 25 favorevoli e 2 astenuti. (MP)L’Assemblea ha quindi respinto l’emendamento n. 96 con 25 voti favorevoli, 39 contrari e 2 astenuti ed il n. 104 con 23 voti favorevoli, 42 contrari ed un astenuto. A voto segreto, è stato invece approvato l’emendamento n. 187, con 37 voti a favore, 27 contrari ed un astenuto, che introduce per il 2012 lo stanziamento di 10.000 euro per la copertura di oneri legislativi. (A.F.)
L’Aula, dopo aver approvato gli emendamenti 338 e 13 della Giunta regionale, è passata alla votazione del testo dell’articolo 1 che è stato approvato con l’esclusione di una parte del comma 15.
Respinto poi l’emendamento aggiuntivo 315, approvati invece il 15, 16, 50, 48 e 49.
Sull’emendamento 6 presentato dall’on. Franco Cuccureddu (Misto-Mpa) sulle assunzioni a tempo determinato e la proroga per il personale a progetto nelle Unioni dei Comuni, l’on. Gian Valerio Sanna ha dichiarato il proprio voto contrario. Anche l’on. Uras ha preso la parola su questo emendamento ritenendo giusta la proposta che riguarda le assunzioni a tempo determinato ma ha stigmatizzato la parte relativa alle proroghe. L’on. Nanni Campus ha concordato con Gian Valerio Sanna sul tema, ma ha ricordato la vicenda dei lavoratori interinali all’interno delle Asl e sulla cronicizzazione del lavoro interinale. Il capogruppo dell’Idv Adriano Salis ha annunciato il voto contrario e si è soffermato sul dramma del precariato che si è venuto a creare negli ultimi dieci anni. Dopo la breve discussione l’on. Franco Cuccureddu ha proposto una modifica cancellando la parte relativa alla proroga. Hanno concordato con lui anche l’on. Paolo Dessì (Psd’Az) e l’on. Franco Mula (Riformatori sardi-Liberaldemocratici). L’emendamento ha avuto il via libera con 42 voti favorevoli, 17 contrari e 3 astenuti. (MP)L’Assemblea è passata all’esame dell’emendamento n. 347. Il presidente del gruppo Udc-Fli, on. Giulio Steri, nell’annunciare il voto favorevole, ha chiarito che il provvedimento ha la finalità di consentire all’Ente Foreste di svolgere per intero i suoi compiti istituzionali, su richiesta dei Comuni interessati, in modo da garantire una attività uniforme su tutto il territorio regionale. L’emendamento è stato approvato all’unanimità.
La presidente Lombardo ha poi chiuso la seduta. I lavori del Consiglio riprenderanno domani alle 11.30, mentre per le 9.30 è stata convocata la Commissione Bilancio. (A.F.)