CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 293 del 9 febbraio 2012
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Comunicazione del Presidente della Regione ai sensi dell'articolo 121 del Regolamento consiliare
Cagliari, 09 febbraio 2012 – La seduta del Consiglio regionale si è aperta sotto la presidenza della presidente Claudia Lombardo. All’ordine del giorno le comunicazioni del Presidente della Regione ai sensi dell’articolo 121 del Regolamento consiliare. La presidente ha, quindi, dato la parola al presidente della Giunta regionale per la replica agli interventi dei colleghi del 7 febbraio scorso sulla Vertenza Sardegna. “Cari colleghi ho sempre creduto nel confronto e nella dialettica, anche con le contrapposizioni che ritengo importanti come contributo, - ha affermato il Presidente Ugo Cappellacci - però devo dirvi che dal dibattito sulla Vertenza Sardegna mi aspettavo qualcosa di più, qualche contributo in più e qualche polemica in meno”. Il presidente Cappellacci ha espresso la sua volontà a riflettere sulle critiche, anche quelle più accese, a lui mosse, ma ha anche aggiunto: “Ho sentito, però, anche molte bugie. Non replico alle bugie o non voglio alimentare quelle che all’esterno apparirebbero solo come polemiche. Non serve questo alla Sardegna”. Il Presidente Cappellacci ha poi ricordato l’appello all’unità della nazione fatto a fine gennaio dal presidente Barack Obama agli americani: “L’America è grande perché è capace di lavorare in squadra”. L’on. Cappellacci ha richiamato anche tutta l’Aula, e i partiti politici, a quella stessa unità che faccia grande la Sardegna. E ha ribadito che questo è il momento per dare gambe a quei progetti che portino a questo percorso di unità per la costruzione della nazione sarda. Il presidente della Giunta ha, in chiusura del suo intervento, ringraziato pubblicamente il funzionario Antonio Campus per l’importante lavoro svolto finora e per la sua “dedizione straordinaria al suo dovere”. La presidente Lombardo ha poi sospeso i lavori e convocato una conferenza dei capigruppo, su richiesta dell’on. Mario Diana (Capogruppo del Pdl). (E.L.N.)
Alla ripresa dei lavori, terminata la conferenza dei capigruppo, la presidente Claudia Lombardo ha annunciato la sospensione dell’esame della vertenza Sardegna al fine di consentire la predisposizione di un ordine del giorno. L’Aula ha dunque ripreso l’esame della Manovra finanziaria, proseguendo con la discussione generale.
Disegno di legge 332/S/A Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2012). Approvato il passaggio agli articoli e il Dapef
La prima a intervenire è stata l’on. Claudia Zuncheddu (gruppo Misto) che, richiamando la replica del presidente della Regione Cappellacci di questa mattina, ha affermato che il presidente ha ribaltato le proprie responsabilità, accusando i consiglieri che lo hanno criticato durante il dibattito, senza riconoscere le proprie. Per l’esponente indipendentista la Sardegna sta subendo “l’assenza di una rappresentanza forte, credibile e all’altezza della situazione”. “Si era registrata la forte necessità che tutte le forze politiche facessero quadrato sul dramma economico in corso per elaborare le strategie per le emergenze e per il futuro, ma nulla di tutto questo è stato fatto”, ha spiegato la Zuncheddu. Sulla Finanziaria il consigliere dell’opposizione ha espresso dubbi circa le soluzioni proposte sulla crisi drammatica che attanaglia la Sardegna. “Nonostante gli sforzi della Terza commissione e i tagli operati in extremis il documento non contiene soluzioni e aiuti veri per affrontare la crisi sarda”.
Per l’on. Elia Corda (Pd) la Finanziaria in discussione è una manovra “debole e senza risorse” e non solo a causa della congiuntura internazionale, ma soprattutto per la irresponsabilità della giunta. “Parlare di Finanziaria – ha affermato il consigliere dei Democratici - cioè di risorse che non ci sono è un mero esercizio dialettico”.
In tema di costi e sperpero di denaro pubblico Corda si è soffermato sulla gestione clientelare dell’apparato regionale che tanti fondi spreca inutilmente. In particolare l’esponente del Pd ha focalizzato l’attenzione sulla sanità e l’agricoltura sottolineando l’eccessivo ricorso ai commissariamenti delle agenzie regionali e agli incrementi costanti e continui delle spese che non corrispondono a una effettiva efficienza. (MP)
L’on. Chicco Porcu (Pd) ha definito in apertura “molto deludente” la replica del Presidente della Regione sul dibattito relativo alla vertenza Sardegna. Arrivati a questo punto, secondo Porcu, “più che discutere la finanziaria meglio concentrarsi sugli strumenti per capirla, che ancora non ci sono. Perciò è necessario che il Presidente del Consiglio e della Commissione Bilancio si facciano carico di mettere a disposizione dell’Aula almeno 3 documenti: in primo luogo bisogna capire rispetto ai 3.4 miliardi della sanità qual è la parte effettivamente fuori patto e quale parte è vincolata come spesa. Poi, nonostante la tabella E contenga le cosiddette priorità della spesa, divise in 421 voci, manca la somma totale che, secondo alcune stime, fa però 2.2 miliardi, assorbendo di fatto tutte le risorse dalla sanità. Infine, come questione pregiudiziale, è indispensabile avere una risposta entro martedì e conoscere con chiarezza l’ammontare dei residui passivi, che forse è pari a 4.8 miliardi. Di conseguenza, qual è la quota effettivamente spendibile nel 2012 da parte della Regione? Se non conosciamo queste tre cose corriamo il rischio di approvare un bilancio fortemente sovradimensionato e di dare, con la finanziaria, un mandato in bianco alla Giunta. Chi, come noi, vuole lavorare sul merito dei problemi e vuole bene alla Sardegna deve per forza avere questi documenti.”
Il capogruppo del Misto on. Luciano Uras (Misto) ha voluto precisare che non si avrà “un atteggiamento ostruzionistico nei confronti della legge Finanziaria della Regione, anche perchè alla fine non sarà né del governo regionale né della minoranza. Il nostro esclusivo interesse è che le risorse disponibili siano destinate a sostenere l’economia e ad alleviare il disagio sociale dei nostri cittadini. Siamo disponibili al confronto con tutti anche per salvare un solo posto di lavoro”. Se questo è l’obiettivo, ha precisato l’on. Uras, “le furberie devono scomparire, così come devono scomparire le liste di clienti e gli interessi particolari. Sono state tagliate le indennità dei consiglieri regionali, ad esempio, e potrà essere tagliato del 10% anche il compenso dei componenti degli staff dei capi di gabinetto degli Assessorati. Sui 3.4 miliardi della sanità, inoltre, bisogna andare a vedere cosa c’è dentro; che nessuno si faccia nemmeno un pezzo di campagna elettorale con fondi pubblici!” Se la Giunta accetta di discutere in modo aperto, ha concluso il capogruppo del Misto, “noi siamo disponibili, ma ci sono altri capitoli aperti: i costi dei sistemi informatici (fra 80 e 85 milioni nei prossimi anni) che non rendono in proporzione ed il funzionamento della struttura amministrativa, che pesa per circa 700 milioni (il 10% delle risorse complessive) e produce risultati inferiori alle attese”.
L’on. Giampaolo Diana, capogruppo del Pd, ha lamentato che “l’ordine dei lavori ha seguito un andamento non lineare”. Affrontando i problemi nodali della finanziaria, l’on. Diana ha ricordato che “le associazioni di categoria, i sindacati e autonomie locali, cioè la parte della società sarda più esposta alla crisi, hanno denunciato un rapporto col Governo regionale non all’altezza delle difficoltà. Questa questione è emersa con forza anche nelle audizioni in Commissione Bilancio. Noi abbiamo raccolto l’allarme della società sarda e siamo a disposizione della comunità regionale ma ciò non deve essere equivocato con un tentativo di abbraccio con la maggioranza”. “Ci siamo resi conto invece, ha precisato il capogruppo del Pd, che la maggioranza non è stata finora in grado, e non lo è nemmeno adesso, di intercettare le difficoltà della Sardegna né di indicare soluzioni: lo ha dimostrato anche la finanziaria. In Commissione è stato quasi rivoltato il testo della Giunta, lavorando anche in maniera irrituale per impegnarsi a recuperare risorse da destinare alla politiche per la crescita, un lavoro importante che poteva essere migliore se ci fosse stata la disponibilità della maggioranza a impegnarsi fino in fondo in questa direzione. Si sono recuperati alla fine circa 160 milioni e, se non l’avessimo fatto, si sarebbero perduti nei mille rivoli delle clientele che in questo momento non ci dovevano essere. Si può continuare in questo lavoro virtuoso fino alla presentazione degli emendamenti, cioè fino a lunedì? Noi cercheremo di farlo”. Sulla replica del presidente Cappellacci l’on. Diana ha denunciato l’assenza di “merito e contenuto. Col suo intervento si è assunto una grande responsabilità e l’Aula avrebbe dovuto esprimere un giudizio.” (A.F.) Il vice presidente Michele Cossa ha dato, quindi, la parola alla Giunta regionale, in particolare al vicepresidente Giorgio La Spisa, per la replica. In apertura del suo intervento, l’assessore La Spisa, ha dichiarato di voler favorire il proseguo della discussione che è stata sospesa, sperando di arrivare a un ordine del giorno condiviso da tutti sulla questione Entrate. “Non farò una replica alle critiche in questo momento, ci potrò tornare nel corso della discussione sugli articoli e gli emendamenti”. L’assessore del Bilancio ha dato alcuni chiarimenti alle domande poste dall’on. Porcu relativamente alla spesa sanitaria. Per adesso – ha detto - la spesa sanitaria è tutta fuori dal Patto di stabilità e “stanti i trasferimenti dello Stato per alimentare i flussi di cassa non dovrebbero esserci problemi, sempre che lo Stato ottemperi ai versamenti”. L’assessore La Spisa si è detto determinato a mettere punti fermi anche sulla spesa sanitaria nel momento in cui sarà definita con lo Stato la questione dell’applicazione sullo Statuto e quanto lo Stato debba trasferire alla Regione in virtù dell’articolo 8 e delle norme applicative. Per quanto riguarda i residui passivi, l’assessore ha spiegato che il rendiconto è ancora in corso, ma che dovrebbero ammontare a 5 miliardi di euro e che ci sono circa 800 milioni - un miliardo di euro di spese dell’anno precedente che incideranno sui 2 miliardi e 700 milioni previsti dal Patto di stabilità. “Stiamo affrontando una legge Finanziaria in un clima di crisi tremenda, vorrei dare atto al lavoro svolto nella Commissione bilancio”. E replicando all’on. Giampaolo Diana (Pd) “È vero che il testo prevede di recuperare fondi da utilizzare per altre finalità, ma sarei cauto nel definirli fondi spostati da spese poco virtuose a virtuosa. E solo uno spostamento da interventi meno urgenti a più urgenti e strategici. Il lavoro fatto è un ottimo segno di confronto politico di buon livello e di lavoro corretto tra opposizione e maggioranza, tra Commissione e Giunta e spero che si possa procedere in questo modo”. E’ poi intervenuto l’on. Roberto Capelli (Api) sull’ordine dei lavori lamentandosi per la decisione di sospendere i lavori e riprenderli nel pomeriggio, visto che la conferenza dei capigruppo aveva deciso di andare a oltranza fino alle 16 e poi di riprendere martedì. “ Chiedo di finire i lavori come si era programmato e che si riprenda lunedì”. Il vicepresidente Cossa ha sospeso i lavori per decidere come proseguire. (E.L.N.)Alla ripresa dei lavori l’Aula ha proceduto alla votazione del passaggio agli articoli sulla Finanziaria che è stato approvato con 37 voti favorevoli, 25 contrari e un’astensione. Successivamente l’Assemblea ha dato il via libera, con 36 voti favorevoli, 26 contrari e un’astensione, alla risoluzione presentata dai consiglieri Mario Diana, Steri, Dedoni, Giacomo Sanna nella quale si delibera di approvare il Dapef 2012 così come licenziato dalla commissione.
La presidente Claudia Lombardo ha quindi chiuso i lavori aggiornando la seduta a martedì 14 febbraio alle 16, mentre per le ore 10 dello stesso giorno è convocata la Terza commissione per l’esame degli emendamenti alla Manovra finanziaria 2012-2014. (MP)