CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 286 del 20 dicembre 2011

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Disegno di legge 310/A Nuove disposizioni a favore degli interventi di cui all'articolo 27, comma 2, lettera r), della legge regionale 29 maggio 2007, n. 2 (legge finanziaria 2007), in materia di contributi per l'abbattimento dei costi relativi al fitto casa per gli studenti universitari fuori sede, e di cui all'articolo 4, comma 1, lettera b), della legge regionale 5 marzo 2008, n. 3 (legge finanziaria 2008), concernente la concessione di assegni di merito per gli studenti.

Cagliari, 20 dicembre 2011 – La seduta pomeridiana si è aperta sotto la presidenza della presidente Claudia Lombardo. A illustrare il disegno di legge 310/A sui contributi per il fitto casa e gli assegni di merito agli studenti universitari, il presidente della commissione Cultura e Istruzione, l’on. Carlo Sanjust (Pdl). “Il provvedimento consta di un solo articolo e consente di recuperare risorse che altrimenti sarebbero andate perse – ha precisato l’on. Sanjust - la Commissione ha unanimemente condiviso la necessità di modificare urgentemente la normativa che disciplina l'erogazione degli assegni di merito e dei contributi finalizzati all'abbattimento dei costi affrontati dagli studenti per il fitto casa, apportando per l'anno accademico e finanziario in corso opportune modifiche che consentono di erogare per tempo i predetti benefici economici ai destinatari, individuabili soltanto all'esito della pubblicazione delle rispettive graduatorie”. “Tali modifiche – ha aggiunto Sanjust - sono assolutamente necessarie per poter impegnare le risorse e non deludere le aspettative degli studenti universitari beneficiari dei contributi in oggetto”.
Dopo l’approvazione del passaggio agli articoli e il voto favorevole all’articolo 1, la presidente ha messo in votazione il provvedimento che ha avuto il via libera all’unanimità con 62 voti favorevoli e un’astensione. (MP)

Mozione n. 158 (Uras e più) sulla pesante situazione occupazionale del Sulcis-Iglesiente con riferimento particolare alla situazione dei lavoratori ex Rockwool, attualmente in cassa integrazione e impegnati in percorsi formativi ai fini del loro inserimento nelle attività di bonifica assegnate a IGEA per il ripristino ambientale dei siti ex minerari.

La mozione al secondo punto dell’ordine del giorno è stata data per illustrata dal primo firmatario Luciano Uras (Misto-Sel), la presidente Lombardo ha dato poi la parola all’assessore all’Industria Alessandra Zedda. “La situazione particolare della ex Rockwool è accomunabile a molte altre situazioni in tutta la Sardegna e da parte nostra c’è il tentativo di trovare soluzioni condivise”, ha esordito l’assessore. “Purtroppo la Rockwool ha delocalizzato e non ha più intenzione di operare in Sardegna, dobbiamo perciò farci carico dei lavoratori e delle loro famiglie. Ci sono le condizioni perché si possa definire una serie di attività, connesse alla creazione dell’area di crisi di Portovesme, in cui saranno coinvolte molte aziende e in cui potranno trovare spazio anche i lavoratori ex Rockwool”. L’assessore Zedda ha ricordato che tutti i lavoratori hanno svolto la formazione professionale nell’ambito delle bonifiche e “ciò consentirà di ricollocarli anche in questo settore”. “C’è anche la possibilità – ha aggiunto l’esponente della Giunta - di coinvolgere le aziende trovando delle forme di premialità per coloro che collocheranno i lavoratori in mobilità”. La difficoltà per i dipendenti ex Rockwool è quella della cessazione della cassa integrazione e dell’ingresso in mobilità, “ma questo potrà consentire loro di avere delle priorità nei bandi che ci stiamo accingendo a predisporre”, ha specificato l’assessore. “Tutto questo non esclude però la ricollocazione di questi lavoratori in altre società private o nelle cooperative che hanno sostituito l’attività della ex Rockwool. Già nei prossimi giorni esaminerò insieme all’assessore all’Ambiente Giorgio Oppi un’ipotesi di accordo con i sindacati”, ha concluso l’assessore Zedda. Per la Giunta l’assessore all’Ambiente Giorgio Oppi ha voluto aggiungere che “la mobilità sarà attivata e questi lavoratori potranno avere una retribuzione più alta”. “Non illudiamoci che l’area di crisi potrà risolvere i problemi – ha specificato Oppi - ma le soluzioni esistono”.
La presidente ha poi annunciato la presentazione di due ordini del giorno sulla situazione dell’Eurallumina e quella generale del Sulcis-Iglesiente in sostituzione della mozione 158.
L’ordine del giorno n. 1 (Mario Diana, Giampaolo Diana, Giulio Steri, Attilio Dedoni, Giacomo Sanna, Daniele Cocco, Luciano Uras) sulla situazione di Eurallumina impegna il presidente della Regione e l’assessore regionale all’Industria a chiedere un incontro urgente al ministro per lo Sviluppo economico, anticipando l’appuntamento dell’11 gennaio 2012, al fine di portare a conclusione il percorso già individuato e avviato da tempo dall’amministrazione regionale e dal Mise e a predisporre in tempi brevi una norma che autorizzi la partecipazione della società in house Sfirs alla Newco, finalizzata alla realizzazione della centrale vapore/energia.
L’ordine del giorno n. 2 (Luciano Uras, Mario Diana, Giampaolo Diana, Giulio Steri, Attilio Dedoni, Giacomo Sanna, Daniele Cocco) riguarda la pesante situazione occupazionale del Sulcis Iglesiente, con riferimento particolare alla situazione dei lavoratori ex Rockwool, attualmente in cassa integrazione e impegnati in percorsi formativi ai fini del loro inserimento nelle attività di bonifica assegnate a Igea per il ripristino ambientale dei siti ex minerari. Il documento impegna la giunta ad adottare ove occorra provvedimenti normativi in materia di ricollocazione del personale ex Rockwool, a definire un reinserimento in società partecipate e in house della Regione, all’attivazione immediata dei percorsi di accompagnamento all’esodo, ad attivare il reinserimento in società private, a prevedere criteri di premialità nei bandi di finanziamento delle aziende dell’area di crisi di Portovesme che assumano personale in mobilità e ad attivare le necessarie interlocuzioni per la risoluzione definitiva della vertenza con lavoratori e sindacati.
I documenti sono stati illustrati da Luciano Uras (Misto-Sel), Giampaolo Diana, capogruppo del Pd e Pietro Cocco del Pd. (MP)
L’on. Attilio Dedoni, capogruppo dei Riformatori sardi, ha dichiarato che voterà a favore, aggiungendo tuttavia che anche questo “è il solito ordine del giorno, pur giusto e necessario per chi ha perso il lavoro. Ma manca una prospettiva di sviluppo industriale e su questo tutti i gruppi sono concordi; bisogna andare avanti su quattro o cinque punti più importanti della vertenza Sardegna con uno scatto di reni anche nei confronti del Governo nazionale.”
L’on Tarcisio Agus, (Pd) si è detto anch’egli a favore, “ma va colta l’occasione per valorizzare le qualifiche acquisite dai lavoratori. Le aree minerarie del Sulcis sono inserite nel programma nazionale di bonifiche, peraltro aperto da ben 12 anni durante i quali però le bonifiche vere e proprie non si sono fatte. Si stanno spendendo risorse regionali, ogni giorno più scarse, mentre è meglio ridiscutere l’accordo Stato-Regione del geo-parco, consentendo finalmente al parco geominerario di attingere ai fondi europei, realizzando i suoi scopi, ottimizzando i fondi disponibili ed aprendo la strada anche a programmi di stabilizzazione.”
L’on. Radhouan Ben Amara (Misto) si è dichiarato invece “francamente contro; voglio restare fuori dalla politica virtuale degli impegni e delle promesse.”
L’on. Alessandra Zedda, assessore dell’Industria, ha ribadito il suo dispiacere “per il mancato apprezzamento dell’on. Giampaolo Diana rispetto agli impegni assunti della Giunta per il rilancio strategico dell’economia dell’Isola: la chimica verde, progetto Sulcis-C02, il rilancio di aziende come la Keller di Villacidro, o quelle dell’area di Ottana. Su Rockwool, peraltro, non ci sono aziende interlocutrici ma la Regione opera da sola.”
L’Assemblea ha successivamente approvato l’ordine del giorno n°2 (Uras e più) con 66 voti a favore, 2 contrari ed un astenuto. Al termine dello scrutinio, l’Aula è passata all’esame dell’ordine del giorno n°1 (Diana Mario e più).
L’on. Giampaolo Diana, capogruppo del Pd, ha annunciato il voto favorevole mettendo l’accento sul punto 2 del dispositivo, strumento importante nella fase di accompagnamento, per far rinascere attività industriali di cui la Sardegna ha un forte bisogno. Spero che questo strumento sia utilizzato anche in casi analoghi, intervenendo sui fattori alla produzione, perché proprio su questo terreno negli ultimi due anni non si è prodotto nulla.”
L’on. Alessandra Zedda, assessore dell’Industria, ha riaffermato che “in questa vertenza c’è stato il coinvolgimento di tutte le forze politiche, delle istituzioni, delle parti sociali, dei lavoratori. Eurallumina rappresenta per il Sulcis una realtà su cui si sta puntando per la ripresa della produzione. E’ una scelta importante, inoltre, quella di utilizzare quanto previsto dalla legge 5 2009, finanziando con 20 milioni l’infrastrutturazione dell’area. Sarà un lavoro difficile, ma la Regione ha dato dimostrazione di chiarezza sulle scelte da fare ed attraverso la Sfirs parteciperà alla New.co se il Consiglio deciderà il tal senso. L’azienda, ora, dice di voler proseguire l’attività ma ha molti problemi sui quali la Regione sta facendo la sua parte; ora si tratta di fare una azione incisiva sul ministero, attraverso la revisione del contratto di programma.”
L’on. Pietro Cocco, del Pd, nel dichiararsi a favore, ha ricordato l’incontro di stamane in azienda alla presenza di consiglieri regionali e parlamentari: “il problema dell’Euroallumina è l’emblema della questione industriale della Sardegna e delle inadempienze della Giunta dall’inizio della legislatura. Ora bisogna utilizzare fondi della legge 5/2009; questa è la strada da percorrere, ma bisogna anche saper operare in uno scenario complicato che riguarda anche l’Unione europea. Il documento va bene, ma bisogna dire chiaramente che si punta sulla metallurgia in Sardegna con un piano industriale serio e credibile. Ci vuole dunque un impegno preciso anche presso la Ue ed il Governo nazionale.”
L’on. Renato Soru, del Pd, ha manifestato il suo orientamento favorevole, pur tornando polemicamente sulla vicenda dell’intervento a favore di Eurallumina dell’ex Presidente del Consiglio Berlusconi presso il premier russo Putin con una famosa telefonata”. La fabbrica va riaperta con Sfirs che partecipa alla New.co per realizzare il progetto che punta a produrre energia e vapore, ha aggiunto Soru, “ma se ne parlava già quattro anni fa, e ci sono voluti tre anni per cominciare ad applicare l’accordo di programma sottoscritto nella passata legislatura. Le cose che ho sentito sono fuori tono.”
L’Aula ha poi approvato l’ordine del giorno n°1, con 61 voti a favore, 3 contrari ed un astenuto. (A.F.)

Testo unificato n. 304-328/A: Riforma della legge regionale 5 maggio 1965, n. 15 (Istituzione di un fondo per l'integrazione del trattamento di quiescenza, di previdenza e di assistenza del personale dipendente dall'Amministrazione regionale).

Il successivo punto all’ordine del giorno, il testo unificato 304/328/A è stato illustrato dall’on. Giulio Steri (Udc-Fli): “L’esigenza di procedere con urgenza all’approvazione di questa norma – ha spiegato l’on. Steri – è dettata dalla cristallizzazione del sistema del Fitq”. Le due proposte di legge presentate, la 304 (Steri, Mario Diana) e la 328 della Giunta sono state unificate. Il testo approvato dalla commissione Autonomia contiene una riforma della legge regionale n. 15 del 1965 che, “sulla scia della nuova legislazione nazionale e regionale, prevede un progressivo allontanamento dal vecchio sistema e una graduale apertura all'applicazione della nuova disciplina delle forme pensionistiche complementari”. Tra gli aspetti caratterizzanti Steri ha evidenziato in particolare l'applicazione, ai dipendenti che entrano in servizio dal 1° gennaio 2012 e ai dipendenti in servizio attualmente non iscritti al Fitq, della disciplina nazionale dettata per le forme pensionistiche complementari; il passaggio al sistema contributivo, a partire dal 2012, per i dipendenti attualmente iscritti al Fitq; l'adeguamento, a partire dal 2012, alla disciplina nazionale relativa al trattamento di fine rapporto; uno specifico regime che garantisce le posizioni maturate dagli iscritti al Fitq fino al 31 dicembre 2011. “Tutto questo comporterà una riduzione di spesa di dieci milioni all’anno”.
Più in generale, per il personale attualmente già iscritto al Fitq, la riforma prevede l'istituzione di una posizione contributiva individuale nella quale confluiscono i contributi versati dall'amministrazione e dal dipendente dal 1° gennaio 2012, sia ai fini dell'erogazione del Tfr che ai fini dell'erogazione della rendita vitalizia.
“Si tratta di una norma che consentirà un forte risparmio economico – ha concluso Steri – l’esigenza di rispettare la parità di bilancio ci richiama a una maggiore prudenza e attenzione quando andiamo ad approvare norme di legge”. “Questa legge non ha alcun intento punitivo, esiste un’elevata stima dell’apparato amministrativo”.
In apertura della discussione generale ha preso la parola l’on. Gian Vittorio Campus (Pdl): “L’Aula su questo argomento si dimostra distratta, ma è proprio la distrazione e la sciatteria della classe politica che ha portato alla situazione attuale”. “Una situazione che va avanti dal 1965 a oggi, fino a quando una pratica che molti criticano, il voto segreto, ha consentito di affrontare un problema che altrimenti non si sarebbe affrontato”. “Il Consiglio – ha spiegato l’on. Campus - si è interessato del problema nel 2006 con la legge n. 4 concedendo a chi era già andato in pensione di godere di un innalzamento di livello, un regalo che è costato all’amministrazione ben dieci milioni e 935mila euro”. Per Campus la disparità generata è “scandalosa”.
Al termine dell’intervento dell’on. Campus il vice presidente Michele Cossa ha chiuso i lavori aggiornando la seduta a domani alle 10, primo iscritto a parlare l’on. Renato Soru. (MP)